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Coordinamento FABI UniCredit – Mozione Finale

Posted on 21 Febbraio 202022 Febbraio 2020 By

Riunione delle Segreterie di Coordinamento FABI UniCredit


MOZIONE FINALE

Le Segreterie di Coordinamento FABI del Gruppo e delle Aziende del Gruppo si sono riunite il giorno Martedì 18 febbraio 2020 a Roma per valutare il Piano Industriale di Unicredit.

Innanzitutto confermano, come denunciato unitariamente dai Segretari Nazionali in data 14 febbraio 2020, che la lettera di apertura della procedura è da considerarsi irricevibile, nei toni e nei contenuti.

Ritengono innanzitutto che il futuro assetto della Banca in Italia così come emerge dai documenti aziendali, non solo non rispecchi gli interessi del Paese, delle Imprese e delle Persone, ma non sia votato, come lo stesso Piano vorrebbe ad una reale crescita dell’Azienda.

Rivendicano quindi la prerogativa di trattare su ogni aspetto del piano, riservandosi di presentare su ogni specifico punto controproposte alternative a quelle illustrate dall’Azienda, confutando in particolare un argomento su tutti: la reale necessità di procedere ad una riduzione degli organici.

L’attuale situazione organizzativa, come peraltro segnalato in più vertenze a livello locale, necessità invece un più efficace presidio del territorio, attraverso un rafforzamento delle filiali e delle altre strutture della Banca per evitare una preoccupante perdita di clientela, sottovalutata dall’Azienda eccessivamente focalizzata ad offrire servizi in modalità digitale.

Un piano di esodi, che dovranno essere assolutamente volontari ed incentivati, non potrà quindi che essere compensato da un numero adeguato di assunzioni, in nessun caso inferiore al 50% delle uscite, mentre dovrà essere ricoperta al 100% ogni qualsiasi altra riduzione del personale, quali ad esempio il turnover.

L’efficienza prevista dal Piano dovrà essere ricercato, prima ancora che attraverso l’introduzione di nuovi processi, nel corretto funzionamento di quelli già applicati: troppo spesso il lavoratori e le lavoratrici del gruppo si trovano a dover sopperire ai malfunzionamenti e alla farraginosità delle procedure. Abbiamo inoltre rilevato come si stia riducendo anche la capacità dell’Azienda di fornire agli operatori indicazioni precise su come operare correttamente, riscontrando sempre più spesso nelle disposizioni aziendali indicazioni poco chiare o addirittura contrastanti.

Procedure più efficienti e funzionanti e istruzioni chiare sono il primo passo necessario per affrontare il delicato tema dei procedimenti disciplinari, che ha assunto una dimensione intollerabile e richiede quindi una specifica definizione condivisa, anche alla luce delle recenti modifiche introdotte con il rinnovo del CCNL.

Tra le diverse questioni è inoltre necessario comprendere con chiarezza il ruolo della rete My Agent, elemento di instabilità che cozza con la necessità di garantire sana e buona occupazione all’interno del gruppo.

Nonostante le nostre reiterate segnalazioni e le rassicurazioni aziendali tuttora disattese, permangono inammissibili ritardi nell’adeguamento della procedura People focus, che non solo ha peggiorato notevolmente il rapporto amministrativo tra i dipendenti e l’Azienda, ma continua ad inibire la corresponsione di legittime competenze.

Numerosi sono comunque gli aspetti del rapporto di lavoro che dovranno essere affrontati nel contesto della negoziazione delle ricadute del Piano Industriale, aspetti che dovranno essere innanzitutto condivisi tra le organizzazioni sindacali, per far si che diventino componenti essenziali di un equilibrio complessivo di un positivo accordo, che veda da una parte l’Azienda invertire la rotta e puntare ad una reale crescita in Italia e non ad un inesorabile declino, dall’altra i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo riprendere fiducia in Unicredit e contribuire a raggiungere obiettivi anche sfidanti, ma sempre nel rispetto delle Persone e nell’interesse della Clientela e del Paese.

Le indiscrezioni emerse in questi giorni sulla possibile uscita di Jean Pierre Mustier dal gruppo gettano ulteriori ombre su questo piano industriale, già di per sé lacunoso e debole nelle prospettive di sviluppo della Banca.

Le Segreterie di Gruppo e delle Aziende del Gruppo di Unicredit infine confermano il pieno e convinto sostegno al Segretario Nazionale di riferimento e a tutta la delegazione che condurrà la trattativa.

Milano, 21 febbraio 2020

Le Segreterie di Coordinamento FABI del Gruppo UniCredit


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