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Le banche commerciali non guadagnano un sacco di soldi. I loro manager sì

Posted on 1 Agosto 2010 By

Interessante questa notizia riportata da ASCA. Vi si possono leggere alcune interessanti affermazioni fatte dal nostro CEO a “CortinaIncontra”.

 La prima:”Oggi, come ieri, le banche commerciali come noi non guadagnano un sacco di soldi”. Il problema? ”Siamo molto grandi”. “Noi abbiamo 60 miliardi di euro di capitale. Siccome il costo di questo capitale è più o meno del 10%, quando facciamo meno di 6 miliardi di euro di utile netto non stiamo dando ai nostri azionisti il ritorno che loro dovrebbero avere per darci i loro quattrini” ha detto Profumo, ricordando che Unicredit è presente in 22 Paesi e gli addetti sono ormai 162 mila.
Ma la scelta di una rapida crescita ed espansione, soprattutto nel mercato del “futuro” (East Europe) chi l’ha decisa? Vuoi vedere che fra un po’ scopriremo che Profumo era contrario allo shopping sfrenato in mezza Europa?
Ma non era lo stesso Profumo che circa 6 mesi fa  dichiarava alla stampa, durante la conference call sui conti e nel bel mezzo della crisi finanziaria mondiale, che “in alcuni Paesi dell’area dell’Europa Centrale e dell’Est ricominceremo a investire in termini di dipendenti e filiali”?  E non è forse vero che alcuni acquisti, come la Kazaka banca ATF, uno dei cinque istituti di credito più grandi del Kazakistan, con un investimento di circa 2 miliardi di dollari è stato un investimento più “politico” che “economico”?

La seconda: L’AD di UniCredit ha quindi spiegato la strategia del Gruppo a sostegno della ripresa. “Noi stiamo riportando nel territorio una serie di decisioni che sono vicine al credito, ai prezzi e alle persone, prendendo dei rischi, perché circa l’87% dei 4 miliardi di euro persi è sotto i 5 milioni di euro, per cui si tratta di piccole perdite, ma sono una bancata di soldi”.
Ma l’attuale struttura aziendale, il progetto S3, costato milioni di euro in società di consulenza, non era stato voluto dal nostro Top Management?
Sembra che si voglia correre ai ripari e che l’unica eredità che ci lascerà il progetto S3 è la perdita del contatto con le famiglie e con le piccole e medie imprese; lo scacco insomma dei modelli e teorie “ McKinseyniane”

Sarebbe bello, una volta tanto, presentare il conto a chi ha creato questo modello di servizio; società di consulenza che hanno incassato parcelle milionarie per consigli che si sono spenti in poco più di un lustro.

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