FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI
Segreteria di Coordinamento UBIS Scpa
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ESTERNALIZZAZIONI ORA BASTA !!!
Il 3 agosto, sta diventando una data funesta per i Lavoratori della società consortile UBIS; lo scorso anno in questa data il CDA deliberò la Joint Venture con HP per la creazione della società ES SSC, il 3 agosto del 2012, sono cambiati i membri del CDA ma la scelta è sempre la stessa, far pagare alle Lavoratrici ed ai Lavoratori di UBIS le scelte sbagliate del management del gruppo ed il prezzo della crisi.
Ce le vendono per opportunità di business, come è stata la scelta fatta in Austria lo scorso anno con la cessione di 300 persone alla nuova società con IBM, peccato che dopo quell’operazione i costi dei servizi siano aumentati rendendo vani i ricavi generati dalla cessione.
Ora ci illustreranno l’ennesimo progetto come necessario e strategico per l’azienda e per il futuro dei colleghi, per noi questi progetti sono strategici solo per i top managers, che continueranno a spartirsi come ad un lauto banchetto bonus e stock options, e per le società di consulenza, che riceveranno emolumenti sempre più corposi !!!
Ecco che il prezzo lo pagano nuovamente coloro che giorno per giorno mandano avanti l’azienda, quelli che da molti anni passano il badge nei tornelli di UBIS.
Ora l’azienda dichiarerà che X colleghi, “per lavorare meglio”, devono costituire una Joint Venture con PPI (Primario Partner Internazionale), peccato che questo contrasti con le politiche che il gruppo ha dichiarato poco meno di 5 mesi fa, a crisi da tempo conclamata, visto quanto scriveva nell’accordo di creazione di UBIS, ovvero che questa veniva creata dall’integrazione di UGIS, UCBP e URE con l’obiettivo di “ … semplificare la governance delle strutture e delle società strumentali e raggiungere un’efficiente gestione dei costi attraverso la razionalizzazione e le economie di scopo, in coerenza con la nuova struttura del Gruppo e il nuovo modello di servizio […] in tale prospettiva, UBIS è infatti destinata a proseguire la sua missione di polo strategico di riferimento per le attività di Information and Communication Technology, Back-office e Middle-office, Real Estate, Security, Global Sourcing (e relativi servizi di supporto) a favore di tutte le società del Gruppo, assicurando una gestione unitaria ed integrata di tutti i relativi processi e delle correlate competenze specialistiche […] ritiene la nuova realtà derivante dall’operazione), a partire dal personale, leva strategica per mantenere e rafforzare situazioni di vantaggio competitivo per UniCredit, in relazione alla capacità di offrire servizi alle realtà del Gruppo medesimo con un costante adeguamento delle attività strumentali e con l’elaborazione di importanti progetti di sviluppo ed innovazione…”.
Alla luce degli ultimi annunci possiamo tranquillamente dire che rimangono solo delle belle parole.
Avevamo riposto delle speranze nel nuovo Presidente De Vita che, non più tardi di 2 mesi fa in un incontro al Comitato Aziendale Europeo, riconosceva il ruolo determinante dei lavoratori nel successo di un’azienda e la rinnovata disponibilità al confronto che dovrà contraddistinguere il top management.
Il confronto all’interno di questo gruppo non esiste più (vedi la vicenda VAP) ed i Lavoratoti ormai sono commodities da mettere sul mercato.
Dopo la realizzazione dei progetti One4C e All4Quality, UniCredit si configura con un modello semplificato che affianca ad un’unica banca un’unica società per i servizi di supporto.
Forse rimarrà una banca, dell’unica società di servizi il gruppo ha deciso di applicare il modello della mortadella, ossia di farla a fette, la domanda che poniamo è … Quando il salumiere con i suoi assistenti (le società di consulenza) avrà finito di tagliare tutte le fette e non avrà più nulla da vendere che ne farà del negozio? Abbiamo l’impressione che il nostro Gruppo sia vittima delle sue stesse “riorganizzazioni”, troppe negli ultimi anni che stanno ingenerando frustrazione nei lavoratori per la mancanza di chiarezza.
Chiediamo al Top Management di UniCredit, che gestisce l’azienda ma anche il futuro di migliaia di Lavoratori, se è questo il modello di sviluppo industriale che volete dare ad UBIS ?
Noi siamo contrari perchè conosciamo quest’azienda, conosciamo il nostro lavoro, e conosciamo i Lavoratori che giorno per giorno ci mettono impegno e sacrificio.
Per noi sono persone, storie, famiglie, nomi e non numeri, sono Lavoratrici e Lavoratori che avevano l’orgoglio di lavorare in un’azienda che prima era una banca, ora nemmeno noi sappiamo descrivere…
Come Sindacato difenderemo sempre gli interessi dei Lavoratori attraverso garanzie sostanziali sia dal punto di vista occupazionale sia da quello normativo/economico e contrasteremo queste iniziative aziendali con ogni strumento, per dire ORA BASTA !!!!
Milano, 7 agosto 2012
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