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Autore: Claudio Voghera

Piano Welfare – Libri scolastici – acquisto e convenzioni

Posted on 29 Luglio 201529 Luglio 2015 By Claudio Voghera
Piano Welfare – Libri scolastici – acquisto e convenzioni

Riservata agli/alle iscritti/e Fabi del Gruppo UniCredit

Piano Welfare – In tema di “ Libri scolastici “

Settembre è il mese che coincide con la ripresa delle attività scolastiche di ogni ordine e grado.

Ricordiamo a tutti i colleghi che hanno aderito al Piano Welfare che,  attraverso il medesimo, è possibile :

1 – acquistare i libri a condizioni agevolate tramite i siti Amazon.it, libraccio.it  o Libreriascolastica.it (collegati con il Ministero dell’Istruzione);

2 – chiedere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto dei libri di testo utilizzando il tuo Conto Welfare.

Per chiedere il rimborso è necessario accedere alla sezione Welfare del portale aziendale raggiungibile da  :  MY HR > Welfare e Benefit > Il tuo Piano Welfare.

Per evitare che la pratica non venga correttamente evasa, evidenziamo alcuni aspetti fondamentali affinchè il rimborso avvenga correttamente nei tempi previsti :

La spesa deve essere sostenuta dal collega destinatario del Piano Welfare per uno dei seguenti familiari :

  • I figli
  • Il coniuge(per corsi di studi frequentati dal coniuge).

Se un documento si riferisce a più beneficiari è necessario che gli importi vengano scorporati e specificati. Il dipendente deve inserire una richiesta per ogni familiare, inserendo come richiedente il beneficiario per cui chiede il rimborso, e quindi la relativa parte di importo.

GIUSTIFICATIVO DELLA SPESA

Ad ogni richiesta di rimborso deve essere allegato un  giustificativo, fattura, ricevuta fiscale (è necessario inserire un singolo documento per richiesta) che si riferisca ad una spesa sostenuta nell’anno di validità del piano.

Il giustificativo deve essere intestato ad uno dei seguenti soggetti:

  • al dipendente che acquista per conto del familiare beneficiario
  • al coniuge (solo in caso di richiesta rimborso per libri del coniuge)
  • al figlio

Il giustificativo deve contenere:

  1. i dati identificativi completi (denominazione e attività) e il codice fiscale/partita IVA        dell’istituto o soggetto che fornisce il servizio..
  2. la relativa evidenza di pagamento (nota di consegna, bonifico dal conto corrente del dipendente o cointestato, scontrino, timbro “pagato” con data, estratto conto bancario del dipendente o cointestato, addebito su carta di credito intestata al dipendente …)
  3. l’elenco dei libri di testo adottati dalla scuola o, per università/master, l’elenco dei libri previsti dalla facoltà e/o dal docente. (E’ possibile chiedere il rimborso anche per i dizionari se inseriti nell’elenco dei libri di testo).

__________________________________________________________________________

Giustificativo in Lingua straniera –

Per libri scolastici e universitari acquistati all’Estero, oltre al giustificativo della spesa, alla richiesta di rimborso devono essere allegati la traduzione autenticata in italiano del giustificativo stesso. In alternativa una dichiarazione su carta intestata della struttura stessa o un’autocertificazione del dipendente (bozza da utilizzare) con la traduzione del documento qualora il documento originario sia in inglese, francese, tedesco o spagnolo.

In caso di valuta diversa dall’Euro è necessario allegare la documentazione comprovante il tasso di cambio in vigore alla data di pagamento; il tasso di cambio in vigore in un determinato giorno è reperibile nel sito Internet di Banca d’Italia (http://bancaditalia.it), sezione Cambi. In alternativa è possibile presentare la contabile del pagamento contenente l’indicazione dell’importo espresso in Euro e il nome dell’istituto/soggetto beneficiario del versamento (es. estratto conto della carta di credito o contabile del bonifico bancario con valuta in Euro.)

IMPORTANTE

A titolo informativo, a differenza delle altre tipologie di servizi, per l’acquisto di libri

scolastici di importo superiore a € 77,47 non è richiesta la marca da bollo sul documento fiscale.

Le convenzioni

CARD AMAZON: A fronte dell’acquisto dei libri puoi richiedere successivamente una card Amazon! In questo modo oltre al 15% di sconto otterrai un ulteriore beneficio tramite la ricezione di un buono regalo dedicato.

LIBRACCIO.IT offre ai dipendenti UniCredit uno sconto del 5% cumulabile con l’attuale offerta di Libraccio.it per l’acquisto di libri scolastici on line..

dispositivi e-reader con sconti fino al 30%, grazie alla convenzione con IBS.

Milano, 28 luglio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi Gruppo UniCredit

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

UBIS: Comunicato unitario su incontro annuale

Posted on 29 Luglio 201530 Luglio 2015 By Claudio Voghera

UBIS: DATI E PROSPETTIVE

Il 21 luglio le Segreterie di Coordinamento di UBIS hanno incontrato la Delegazione Aziendale per svolgere un primo confronto  in merito  al consueto incontro Annuale, così come previsto dal vigente CCNL di categoria.

Rispetto alla modalità adottata nei precedenti anni, le OO.SS. hanno condiviso con la controparte datoriale di modulare in più sedute la suddetta verifica, al fine di meglio approfondire le varie tematiche stabilite dallo specifico articolato contrattuale.

Nella mattinata sono stati analizzati i dati di Bilancio con Oreste Massolini, responsabile della funzione Planning, Finance & Administration, dedicando particolare attenzione alle operazioni di esternalizzazione ed alle consulenze. Tali dati hanno evidenziato una crescita degli investimenti e una forte diminuzione del costo del lavoro rispetto al 2013 pari al 7,9% a livello globale e dell’11,9% per il perimetro Italia, frutto delle cessioni del progetto Newton e dei piani industriali.

Come OO.SS. abbiamo evidenziato che il costo del lavoro di UBIS in Italia è inferiore sia alla media di settore che a quella di Gruppo (circa il 16%).

Dai dati di Bilancio emerge che la riorganizzazione degli spazi e la rinegoziazione di alcuni appalti di fornitura da parte di Real Estate ha portato ad un risparmio di Eur 48 Mln

Nonostante tutte le argomentazioni aziendali sui dati in merito alle operazioni V-TServices e ABAS, le OO.SS. mantengono la loro posizione di estrema contrarietà sulle esternalizzazioni derivanti dal programma Newton, anche perché, se da una parte si registra una riduzione dei canoni di servizio, dall’altra si assiste all’incremento dei costi relativi ai volumi generati a fronte delle nuove implementazioni, oltre ad un incremento considerevole dei tempi di attuazione degli interventi richiesti.

Forte è stato il silenzio dell’azienda in merito ad ES-SSC, le cui rilevanti criticità – che sono state oggetto di diversi incontri di verifica – nei fatti trovano conferme, seppur con termini diversi, nel ritardo dell’attuazione del programma di trasformazione della NEWCO, con un conseguente aggravio di costi a carico di UBIS relativo ad attività che, a distanza di tre anni, ES SSC non è ancora in grado di effettuare e per le quali si è determinato uno storno parziale dei canoni di servizio.

Abbiamo inoltre ribadito le nostre valutazioni critiche in riferimento all’esorbitante volume e all’alta incidenza dei costi delle consulenze; in merito l’azienda ha specificato che per quanto riguarda l’ICT solo la metà del costo complessivo indicato nel bilancio consolidato di Gruppo riguarda UBIS e ha affermato che il fenomeno della consulenza è in diminuzione grazie anche alle 227 assunzioni che UBIS ha effettuato nel biennio 2014-2015.

Nel pomeriggio si è svolto l’incontro con il responsabile della struttura  HR  Michele Ungaro  e  con la nuova responsabile della funzione HR Management  Cinzia  Cassano,  per la presentazione della nuova struttura HR.

Con il Responsabile HR sono stati analizzati i dati andamentali riferiti al Personale e le politiche di lavoro flessibile. In merito a questo argomento l’azienda intende sempre più sviluppare la modalità smart working e non quella del telelavoro che prevede modalità troppo rigide rispetto alla flessibilità ricercata sia dall’azienda sia dai colleghi. Sul tema delle flessibilità, abbiamo richiesto  che iniziative di  conciliazione dei tempi vita,  molto positive come il Progetto 90 giorni, vengano estese anche agli altri Poli di UBIS.

Sintetizzando i dati strutturali, il perimetro Italia conta 4.314 dipendenti con un calo del 3,12% rispetto all’anno precedente. L’età media aziendale è di 48 anni. Anche quest’anno nonostante la cospicua diminuzione dei Dirigenti, la loro percentuale rispetto al Personale (oltre il 3% ) rimane ben al di sopra della media di settore.

Rileviamo positivamente un cospicuo aumento delle ore di formazione (oltre 14%) rispetto all’anno precedente, con forti aumenti di quelle Tecnica – Obbligatoria – Manageriale e una diminuzione di quella linguistica.

Ci è stata fornita inoltre una breve informativa sul progetto CPU (Change Powered by Us), ma su tale progetto discuteremo ampiamente a Settembre.

Per quanto riguarda le prospettive strategiche di UBIS illustrate dal management, l’azienda sarà sempre più focalizzata sullo sviluppo dell’ ICT,  con una forte crescita anche nei paesi dell’est Europa ma con forti vincoli strutturali sui costi. Questo trend trova conferma anche nei 227 Lavoratori assunti in Italia nel biennio – di cui: 173 a tempo indeterminato, 35 apprendisti e 19 a tempo determinato – tutti nell’area IT. Un dato generale, quello relativo alle assunzioni, che riteniamo positivo; ma occorre  una necessaria riflessione  per  l’area  Operations,  anche alla luce del progetto iPC, che ha visto l’ennesima delocalizzazione di attività.

Riteniamo che l’area Operations venga costantemente sottovalutata e siamo preoccupati perché le migliori soluzioni tecnologiche non valgono a nulla se non applicate ai processi operativi. La perdita della conoscenza del ciclo operativo dei processi bancari, attraverso le continue riorganizzazioni spesso funzionali solo alle delocalizzazioni di attività, costituisce un elemento molto pericoloso perché distrugge non solo conoscenza e professionalità, ma anche qualità del servizio reso che dovrebbe viceversa caratterizzare il valore aggiunto dell’apporto al Gruppo da parte di UBIS. Tali conoscenze e competenze difficilmente si ricreano poiché frutto di anni di esperienza e professionalità maturate dalle Lavoratrici e dai Lavoratori.

Sul tema della Multipolarita, l’azienda, pur dichiarando che questa è un costo e non intende implementarla, ha affermato che non vi sono progetti di chiusura di Poli, a meno che non si creino le condizioni nel Gruppo che consentano di gestire le operazioni senza impatti di mobilità territoriale per i Lavoratori.

Abbiamo ribadito la centralità della Multipolarità, come strumento fondamentale di salvaguardia occupazionale e di sviluppo nei territori e la  centralità  della formazione  nei processi di  riconversione.

Alla luce della prospettata evoluzione dell’ICT – e con occhio al passato di UCBP quando al suo interno era presente un centro di formazione di alto livello – abbiamo richiesto che UBIS diventi un polo attrattivo di ricerca e know-how, che colga le occasioni offerte in futuro anche con  la creazione di  un campus tecnologico che sia  il centro di sviluppo di soluzioni innovative, punto di riferimento per il Gruppo e per il settore, con l’ottica di tornare ad investire fortemente sui propri Dipendenti e sui giovani,  anche  attraverso  accordi con Università. Insomma abbiamo richiesto un cambio di passo ed abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere sul tema, per investire anche nel nostro Paese e per dare prospettive occupazionali, poiché riteniamo che vi siano ampi spazi derivanti dalle normative di Legge e di Contratto che possono rendere competitive le assunzioni anche in Italia.

Abbiamo inoltre ribadito la nostra richiesta all’azienda, in considerazione del fatto che UBIS ha il compito di stipulare i contratti di fornitura per tutte le aziende del Gruppo, circa la necessità che si doti di una strumentazione contrattuale idonea a garantire l’applicazione della cosiddetta “clausola sociale” a salvaguardia dell’occupazione di tutti i Lavoratori delle società appaltatrici e sub-appaltatrici, che la negoziazione dei contratti di appalto escluda politiche improntate al massimo ribasso e che tutto il processo faccia riferimento a criteri di trasparenza e integrità, prevedendo clausole di rescissione nel caso di mancato rispetto di tali principi.

Al termine dell’Incontro, abbiamo evidenziato con rammarico che nella lettera di presentazione del Bilancio annuale di UBIS, il CEO non abbia espresso alcun apprezzamento sull’apporto delle Lavoratrici e dei Lavoratori al raggiungimento dei positivi risultati conseguiti, tanto da far sembrare l’azienda composta solo da azionisti, manager, software e hardware. Questo non rappresenta la realtà aziendale! Senza il significativo apporto delle colleghe e dei colleghi (di tutta UBIS) la mattina non si aprirebbero nemmeno le filiali!

Il prossimo appuntamento con il CEO di UBIS, Paolo Cederle, è previsto per il prossimo 30 settembre.

Milano, 27/07/2015

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Sinfub – Ugl  – Uilca/Uil – Unisin

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Evidenza, Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

Nord Est: Comunicato unitario

Posted on 28 Luglio 201530 Luglio 2015 By Claudio Voghera
Nord Est: Comunicato unitario

Si sono tenuti nei giorni scorsi due incontri fra l’azienda e l’organo di coordinamento territoriale della nostra Region in concomitanza con la ripresa delle relazioni sindacali a lungo interrotte per le trattative di rinnovo del CCNL. Gli argomenti all’ordine del giorno sono stati part time e sicurezza. Abbiamo avuto modo dunque di conoscere il nuovo responsabile HR della regione, Federico Bedini. Abbiamo infine già richiesto all’Azienda un incontro per analizzare le ricadute del progetto Open nel nostro territorio.

Scarica e leggi il comunicato

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Coordinamenti Territoriali - RSA

Innalzamento della retribuzione per assunti con contratto di inserimento professionale

Posted on 27 Luglio 201529 Luglio 2015 By Claudio Voghera
Innalzamento della retribuzione per assunti con contratto di inserimento professionale

Riservata agli/alle iscritti/e Fabi del Gruppo UniCredit

Innalzamento della retribuzione per assunti con contratto di inserimento professionale

Vi informiamo che, in coerenza ed applicazione dell’accordo di rinnovo del CCNL 2015, UniCredit, con il cedolino stipendio di luglio, ha proceduto, nei confronti dei Lavoratori assunti post 1 aprile 2015, all’allineamento degli importi tabellari alle migliori previsioni, di cui all’Accordo stesso e come di seguito precisato.

Dettato contrattuale :

Nel dettaglio, la retribuzione di luglio è stata ricalcolata con la nuova e migliore previsione contrattuale che prevede l’innalzamento della retribuzione per assunti con contratto di inserimento professionale da 1679,89 € a 1969,54 € ( + 8 %) e relativa corresponsione degli arretrati per i mesi da aprile a giugno 2015.

Dettato contrattuale :

Per i lavoratori in servizio ante 1 aprile 2015 ed assunti, illo tempore, con la previsione contrattuale a retribuzione tabellare   – 18 %,  interverrà il F.O.C. per garantire il medesimo aumento retributivo et corresponsione arretrati di cui sopra.

Trova pertanto applicazione, grazie all’intesa raggiunta ed al lavoro del Sindacato, uno dei più significativi e premianti passaggi dell’ultimo rinnovo contrattuale, in coerenza con l’anima sociale del Contratto e con il tema della Solidarietà Generazionale.

Milano, 27 luglio 2015

Segreteria di Coordinamento
FABI – Gruppo UniCredit

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Unicredit: Comunicato unitario incontri del 15 e 16 luglio

Posted on 21 Luglio 201522 Luglio 2015 By Claudio Voghera

Formazione – Sicurezza-Provvedimenti disciplinari

Il 15 e 16 luglio u.s. si è tenuto il confronto con l’azienda in merito alla Formazione, la Sicurezza e i Provvedimenti Disciplinari, con la partecipazione, da parte aziendale, di alcuni dei responsabili apicali dei temi in discussione.

Formazione:

i numeri, che ci sono stati illustrati da Tiziana Bernardi, Responsabile di Lifelong Learning Center e Franco Bellini, Responsabile di LLC Management, mostrano a consuntivo 2014 l’erogazione di quasi due milioni di ore di formazione (di cui 760.000 in aula) e oltre seicento mila presenze (70.000 in aula) con una media di 43 ore per dipendente.

Consideriamo significativamente positivo, se verrà concretamente realizzato, il nuovo approccio che mette al centro la persona, e non cosa deve essere appreso, la competenza e non la nozione, l’efficacia della formazione e non la sterile sommatoria di ore di formazione erogate a tutti i costi, purché siano fatte.

Ciascuno deve avere un proprio percorso anche, ma non solo, in relazione ai propri bisogni formativi, rilevati con il supporto di My Skill.

Tuttavia, questo panorama, che farebbe di UniCredit il punto di riferimento del settore in termini di formazione erogata, ha dei punti critici che abbiamo sottoposto all’azienda:

  • pur riconoscendo che il “sistema formazione” è migliorato in termini di approccio, non possiamo mancare di rilevare come sia stata carente la fase di condivisione con i colleghi, oltre che con le OO.SS., in particolare su My Skill;
  • pur riconoscendo l’elevato numero di ore di formazione fruite, non vi è stato un incremento sensibile rispetto agli anni precedenti; questo in una situazione (Open) che avrebbe certamente meritato un investimento maggiore, soprattutto sulla formazione propedeutica all’inserimento in un nuovo ruolo;
  • considerando che i finanziamenti del Fondo Banche e Assicurazioni (FBA) non sono più utilizzabili per la formazione obbligatoria, ci chiediamo se l’azienda sia in grado di mantenere i livelli di spesa oggi raggiunti;
  • infine, ma è il punto più importante per il Sindacato, la formazione deve essere “di livello” al di là del modo in cui è erogata. Deve essere garantito un numero di ore di formazione erogata, e fruita con dignità, uguale per tutti i/le dipendenti. Il problema è ancora la formazione on line che lavoratrici e lavoratori della Rete in apparenza utilizzano (solo il 4% ad oggi non l’ha completata) ma sulla cui efficacia ci permettiamo di non concordare. Una formazione fatta come “riempitivo” obbligatorio, in modi e tempi davvero non efficaci, in seguito a pressioni, in fretta e qualche volta con modalità che non esitiamo a definire fantasiose. Le postazioni ad hoc, che pure dovrebbero esistere, sono abbandonate, eliminate, utilizzate per altri fini. Chi dovrebbe preoccuparsi della formazione dei propri dipendenti, HRBP e Line Manager, è a sua volta distratto da pressioni che vanno in senso differente dalla buona fruizione della formazione da parte del personale. Abbiamo sottolineato che solo una “programmazione” della formazione on line, in analogia con quanto normalmente si fa con quella erogata in aula, offrirebbe sufficienti garanzie di una fruizione corretta ai fini dell’apprendimento.

Per tutte le ragioni sopra esposte noi, come Sindacato, ci siamo dichiarati ancora una volta disponibili a discutere e a concordare con l’Azienda le linee guida per la erogazione della formazione, che rendano possibile per colleghe e colleghi beneficiarne in modo efficace e dignitoso.

Sicurezza

Presenti i colleghi Luigi Altavilla e Paolo Pianigiani, rispettivamente Responsabile Security Italy e Responsabile Physical Security Network, si è svolto il giorno 16 luglio l’incontro sulla Sicurezza. Da parte dei colleghi vi è stata l’illustrazione di alcune rilevanti novità.

Con l’insourcing della funzione security da Ubis a UniCredit SpA nell’aprile 2014, si è aperta una fase di riorganizzazione tuttora in realizzazione. Gli investimenti sono sensibilmente aumentati per aggiornare tutti i sistemi e aumentare la sicurezza dei siti e combattere le frodi.

L’azienda afferma di aver “affrontato in modo radicale le aree di miglioramento”, anche in un contesto cambiato rispetto al rischio per effetto dell’avanzare della crisi economica.

Le rapine sono in diminuzione (-31% nel 2014 sul 2013, in tutto 121 di cui 67 sventate) mentre sono in aumento gli attacchi agli ATM.

L’azienda si sta attrezzando per fronteggiare questo fenomeno, non tanto per ragioni economiche quanto per garantire la sicurezza delle persone, dipendenti e non dipendenti, con differenti iniziative, tra le quali:

  • le gabbie di difesa degli ATM esterni che impediscono l’efficacia dell’attacco. Ne sono state installate circa 60, ma il piano ne prevede in tutto 1000 in opera entro la fine del 2016;
  • a revisione completa, che a breve sarà emanata, della circolare C0240, anche sulla base dei numerosi suggerimenti pervenuti dalla Rete;
  • i nuovi modelli di ATM, per ora istallati come pilota in tre agenzie (Milano, Verona e San Giovanni in Persiceto), che comportano, grazie al riciclo delle banconote versate che vengono rese disponibili per il prelievo, una minore necessità di aprire il bancomat per carico e scarico.

La riorganizzazione della funzione security passa anche attraverso un piano formativo realizzato per il 2014 per quanto riguarda l’attività di cassa (erogata a 196 cassieri) e la gestione degli eventi criminosi (165 colleghi e colleghe). Nel primo semestre 2015 la formazione ha raggiunto altri 200 colleghi e colleghe.

In qualità di OO.SS. abbiamo espresso le seguenti perplessità, in particolare sulla sicurezza in relazione a Open:

  • I nuovi lay-out di agenzia hanno provocato un arretramento nel grado di sicurezza e di riservatezza nelle agenzie: malgrado Lavoratrici e Lavoratori, per mezzo del Sindacato, sin dall’inizio avessero fatto presente le innumerevoli manchevolezze, solo dopo mesi e con un significativo spreco di risorse alcune agenzie sono state ristrutturate nuovamente.
  • Carico e scarico degli ATM in presenza di clientela: attendiamo la revisione della circolare C0240 che, secondo quanto ci è stato anticipato, dovrebbe dare delle direttive nuove e speriamo risolutive.
  • Fenomeno delle rapine in Campania: anche guardando ai dati aziendali, la cui veridicità non mettiamo in dubbio, si nota che in quella area geografica il dato è in controtendenza.Le rapine non sono in aumento, ma il danno, inteso come denaro sottratto, è molto più altonel 2014 rispetto all’anno precedente.
  • Gestione “disordinata” del carico e scarico del bancomat in pausa pranzo: esiste la norma che lo vieta, tuttavia la realtà è assai diversa e oramai i cassieri non esercitano più, in moltissimi casi, il loro diritto a pranzare e restano in filiale, assumendo rischi a fronte dell’obbligo di chiusura della struttura. L’azienda ponga in essere tutte le misure necessarie, organizzative e di processo, perché siano rispettate le normative interne e gli obblighi di legge che vietano la permanenza di personale all’interno delle agenzie durante l’intervallo.
  • Aumento generalizzato dello stress di lavoratrici e lavoratori che andrebbe monitorato.

Su tutti i punti l’azienda ha dato risposte che, allo stato, consideriamo interlocutorie.

Sul carico e scarico degli ATM attenderemo l’uscita della “nuova” circolare C0240 e i risultati dei pilota sulle macchine che utilizzano le banconote versate come provvista per i prelievi, onde capire se veramente ciò impatti in modo positivo, riducendo la necessità di caricare e scaricare il bancomat ogni giorno.

Quanto al fenomeno rapine in Campania, l’azienda ha ribadito che non c’è stato alcun incremento del fenomeno, quanto invece un aumento della refurtiva; sulla zona l’attenzione è massima e sono previsti più investimenti in termini di sicurezza.

Lettere di contestazione e provvedimenti disciplinari

Alla presenza del Responsabile di Internal Controls Italy, Ottaviano Palumbo, si è svolto un confronto su un tema che sta molto a cuore, per non dire preoccupa, tutti i colleghi e colleghe.

Il modello dei controlli interni in UniCredit Spa si applica a livello territoriale e a livello centrale. Il primo livello (Internal Control Territory) di norma svolge una funzione di sostegno e consulenza della Rete per quanto riguarda la normativa Antiriciclaggio, Mifid, Crediti.

Inoltre ICT prende in carico gli alert che le procedure generano in automatico: Perlopiù si tratta di problemi che si risolvono con meri interventi di tipo amministrativo.

In alcuni casi, la minoranza secondo Internal Controls, gli accertamenti portano alla contestazione che può sfociare in un provvedimento disciplinare.

L’azienda, su questo argomento, afferma che sia le contestazioni sia i provvedimenti disciplinari sono in diminuzione, grazie anche al sistema di controlli imposto dai regulators: non ci sono stati forniti, pur avendoli richiesti, i dati in termini assoluti del fenomeno.

E’ sul processo che porta alla contestazione che come Sindacato ci siamo soffermati in modo particolare: Internal Controls svolge proprie “indagini” per approfondire i fatti prima che la funzione HR emetta la lettera di contestazione a norma dell’art. 7 della L. 300/70, meglio conosciuta come “Statuto dei Lavoratori”.

Tali indagini di norma si svolgono anche attraverso colloqui con il dipendente, il cui contenuto spesso abbiamo ritrovato nel testo della lettera di contestazione: il/la collega, non essendo consapevole che quanto sta dichiarando potrà essere poi utilizzato dall’azienda per confezionare la contestazione disciplinare, risponde alle domande dei Controlli Interni, senza porsi in quel momento problemi di tutela, tutela che solo il Sindacato può fornire.

Abbiamo domandato all’Azienda se i colleghi e le colleghe, chiamati a colloquio, siano consapevoli che quanto dichiarato potrà essere utilizzato per la contestazione disciplinare: l’azienda non ha potuto fornire alcuna certezza al riguardo.

La nostra richiesta che i dipendenti, convocati da Internal Controls per gli approfondimenti correlati a vicende che potrebbero sfociare in una contestazione disciplinare, ne siano chiaramente e preventivamente informati, non è stata accolta dall’azienda. In conseguenza di ciò vogliamo qui ricordare a colleghe e colleghi che, in tali situazioni, certamente delicate e stressanti, è fondamentale che prendano l’iniziativa di domandare se tale colloquio potrebbe sfociare in una lettera di contestazione e alla risposta positiva, richiedere l’assistenza del proprio Sindacato, secondo le previsioni dell’art 7 dello Statuto dei Lavoratori.

Milano 21 luglio 2015

Le Segreterie di Coordinamento UniCredit SpA

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Newsletter & Comunicati Retail

Comunicato incontro di verifica SSC

Posted on 21 Luglio 201529 Luglio 2015 By Claudio Voghera

ES-SSC

Quarto incontro di verifica

Nel corso del quarto incontro di verifica rispetto alle intese del 27 aprile 2012 relative alla cessione del ramo d’azienda di HR, che ha portato alla costituzione di ES-SSC, come OO.SS. abbiamo, con forza, denunciato il fallimento del progetto industriale che stava alla base di quelle intese e manifestato grande preoccupazione rispetto alle prospettive occupazionali del personale trasferito.

L’esperienza di questi anni ha dimostrato che gli impergni assunti con i Lavoratori/trici e le OO.SS., rispetto alle prospettive strategiche e allo sviluppo di questa società, sono stati elusi e non rispettati.

Anzi si è realizzato un depauperamento progressivo: nessuna nuova commessa è stata acquisita; le nuove procedure informatiche, presupposto di ulteriori acquisizioni di clienti, sono in alto mare; si assiste alla progressiva delocalizzazione di attività verso HP Polonia, non compensate dall’ingresso di nuove attività; si assiste al rientro di attività in Unicredit, anziché una loro implementazione. La gestione del Personale ha incrinato il rapporto di fiducia, non si è investito sulla formazione e riconversione, il numero dei dipendenti si è ridotto del 25% ed è sottoutilizzato rispetto alle potenzialità.

A fronte di tale situazione abbiamo richiesto la persistenza dell’interesse strategico che stava alla base della scelta di costituire questa società, sia da parte di HP, sia da parte di UniCredit.

Le risposte ricevute sono state generiche, elusive, tese a minimizzare la portata dei problemi, prive di impegni concreti e, pertanto, assolutamente insoddisfacenti.

Alla luce di ciò – e del perdurare delle criticità – abbiamo richiesto ad UniCredit di fissare la data di un incontro specifico, con lo scopo di individuare soluzioni che diano certezze in merito alle prospettive di questa azienda e di rafforzare ed ampliare l’impianto delle tutele occupazionali a suo tempo definite nell’accordo di cessione del 27 aprile 2012.

Milano 20 luglio 2015

Le Segreterie Nazionali e le Segreterie di Gruppo UniCredito

Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Sinfub – UGL – UILCA – Unisin

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato unitario su Premio Aziendale 2014

Posted on 20 Luglio 201522 Luglio 2015 By Claudio Voghera

Segreterie Gruppo UniCredito
Fabi -First/Cisl – Fisac/Cgil – Sinfub – UGL – UILCA – Unisin

Premio Aziendale 2014

E’ proseguito nella giornata del 15 luglio il confronto sul Premio Aziendale (VAP) riferito all’esercizio 2014, erogazione 2015, con le considerazioni Aziendali in risposta alla posizione sindacale esposta negli incontri del 6 e 7 u.s., riassunti nel comunicato del 7 luglio.

L’Azienda pur confermando che i dati di bilancio rispettano i presupposti per l’erogazione, sanciti dal dettato contrattuale (art.48 comma 6 CCNL 19 gennaio 2012 non modificato dal recente rinnovo), ha ribadito che l’impegno economico che intende assumersi è inferiore a quanto complessivamente erogato negli anni 2013 e 2014 con riferimento agli esercizi rispettivamente 2012 e 2013, quantificandolo con una riduzione del 20%.

A detta dell’Azienda la motivazione risiederebbe, pur a fronte dei positivi risultati dichiarati pubblicamente dai vertici aziendali, nei dati “non core” (crediti) che gravano in particolare sul perimetro Italia (sulla cui definizione abbiamo espresso più di una perplessità n.d.r.).

Per quanto riguarda i criteri di assegnazione ci è stato ribadito che:

  • le valutazioni professionali possono essere considerate uno tra i criteri con i quali parametrare l’importo del premio applicando il principio contrattuale dell’”apporto professionale”;
  • la mancata fruizione per intero della formazione obbligatoria escluderebbe dal percepimento del premio;
  • il Global Job Model potrebbe essere un altro strumento di parametrazione del Premio;
  • l’essere stati oggetto di provvedimento disciplinare potrebbe escludere dall’erogazione secondo criteri da individuare.

POSIZIONE SINDACALE

Abbiamo giudicato provocatorie e irricevibili le proposte aziendali e ribadita la priorità di questa tematica rispetto alle altre.

Quanto ai criteri di distribuzione non sono accettabili esclusioni e forzature rispetto alle norme del Contratto Nazionale, tanto più se ampliano la discrezionalità aziendale. Non accettiamo neppure l’estensione al Premio Aziendale di meccanismi già previsti dal sistema incentivante totalmente discrezionale, che tanti guasti ed ingiustizie hanno prodotto, e da noi già ampiamente contestati.

Il Contratto Nazionale dispone che l’apporto individuale sia riconosciuto attraverso il sistema inquadramentale, del quale reclamiamo da tempo la necessità di una profonda revisione tramite accordo sindacale.

Per quanto attiene l’importo complessivo da erogare deve essere significativamente superiore a quello riconosciuto lo scorso anno, alla luce dei risultati ottenuti grazie al determinante contributo di Lavoratori e Lavoratrici e alla disponibilità al cambiamento e all’innovazione dimostrati.

Nel corso delle assemblee, convocate per l’approvazione dell’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL, è emersa fortissima la necessità di un tangibile riconoscimento in sede aziendale, anche alla luce del pagamento del dividendo agli azionisti e al consistente incremento degli emolumenti ai top manager.

A nostro avviso, l’unico raffronto possibile è con l’ultimo anno nel quale il Premio Aziendale fu erogato in presenza di risultati positivi, con applicazione di meccanismi di calcolo concordati, cioè il 2010 con erogazione 2011.

Infine ci siamo dichiarati disponibili a ragionare di un Premio Aziendale biennale, concordando criteri ed indicatori che valorizzino il contributo dei Lavoratori/trici ai risultati aziendali.

Il confronto proseguirà nella giornata del 22 luglio.

Milano 20 luglio 2015

Le Delegazioni di Gruppo UniCredito
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Sinfub – UGL – Uilca – Unisin

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

COMUNICATO UNITARIO RINNOVO CCNL DIRIGENTI ABI

Posted on 15 Luglio 201515 Luglio 2015 By Claudio Voghera

RINNOVATO CCNL DIRIGENTI ABI

Al termine di un serrato incontro è stato rinnovato nella giornata di ieri il contratto nazionale dei Dirigenti, per la prima volta a firma di tutte le organizzazioni sindacali del settore.

Si tratta di un importante risultato considerando che, in analogia con quanto già fatto in occasione del rinnovo del CCNL delle aree professionali e dei quadri direttivi, l’ABI aveva annunciato l’intenzione di disapplicare il contratto alla scadenza del 15 luglio e, soprattutto, che all’interno della delegazione datoriale, molte erano le ritrosie ad affrontare questo rinnovo.

L’accordo raggiunto prevede il mantenimento dell’attuale livello retributivo minimo, l’eliminazione degli scatti di anzianità (con consolidamento in un assegno non riassorbibile di quelli individualmente già maturati e diritto alla maturazione di quello in corso) e la conferma dell’attuale base di calcolo del TFR.

Sotto il profilo normativo inoltre si è pattuito di:

• Portare la scadenza del CCNL al 31/12/2018;

• Confermare le attuali contribuzioni al FOC;

• Allineare alle nuove normative di vigilanza le procedure di conciliazione;

• Raddoppiare il periodo di comporto allo stesso modo e per le stesse fattispecie di quanto è stato fatto per il restante personale;

• Estendere le previsioni del FOC, in caso di tensioni occupazionali, anche alla categoria dei Dirigenti, con valutazione prioritaria delle posizioni di dirigenti collocati nella Sezione emergenziale del Fondo per la loro ricollocazione, riconversione e riqualificazione professionale.

Il CCNL dei Dirigenti è stato quindi sottoscritto dall’ABI e da tutte le organizzazioni sindacali, fatto inedito questo per la nostra categoria che supera la storica diversità di rappresentanza sindacale tra impiegati, quadri e dirigenti.

Con questo accordo, che riconferma l’importanza e la centralità della contrattazione nazionale nel nostro settore anche per i Dirigenti, la nostra categoria dà quindi un forte segnale al mondo del lavoro ed al Paese proprio in una fase in cui Governo e parti datoriali mettono in discussione l’istituto del Contratto Nazionale.

Roma, 14 luglio 2015

Le Segreterie Nazionali

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Evidenza, Rassegna Stampa

Region Centro – Nord: Comunicato inerente l’incontro del 7 luglio

Posted on 15 Luglio 201515 Luglio 2015 By Claudio Voghera
Region Centro – Nord: Comunicato inerente l’incontro del 7 luglio

Dopo una lunga pausa, dovuta anche all’ interruzione delle relazioni sindacali a seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del CCNL, sono stati convocati gli Organi di Coordinamento Territoriale.
L’incontro è stato l’occasione per la presentazione della nuova Responsabile Hr della Region, Alessandra Papaveri, per un saluto di Ignazio Farina, e per un breve confronto a margine con il nuovo direttore di Region, Stefano Giorgini.

Scarica e leggi il comunicato

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Coordinamenti Territoriali - RSA

UNICREDIT: Comunicato unitario incontro su B.T. ed UniDirect

Posted on 13 Luglio 201515 Luglio 2015 By Claudio Voghera

Confronto con l’Azienda su Business Transformation e UniCredit Direct

Giovedì 8 luglio a Bologna come Organizzazioni Sindacali di UniCredit SpA abbiamo incontrato, su nostra precisa richiesta, i rappresentanti aziendali su BT Business Transformation e su UniCredit Direct.

Queste strutture, parte integrante di UniCredit S.p.A., sono due capisaldi del piano industriale 2015-2018, inseriti di diritto nelle strategie industriali della Banca e del Gruppo.

In particolare Business Transformation ha intercettato 1100 persone delle 2000 che il Piano Industriale prevede come risorse da ricollocare in attività recuperate da precedenti insourcing.

L’azienda, nel corso dell’incontro, ha presentato la struttura di BT che considera in tutto e per tutto un “department” della banca, strutturale alla medesima.

In conseguenza il Responsabile di BT, signor Larizza, ha dichiarato che le voci di futuri progetti di esternalizzazione di BT sono completamente prive di fondamento: le attività rientrate nel Gruppo da precedenti outsourcing sono 30, distribuite su oltre 950 persone, per 80 poli in 75 comuni diversi.

La multipolarità è un altro dei must del Piano Industriale e come Organizzazioni Sindacali la consideriamo una nostra storica acquisizione, che caratterizza UniCredito rispetto ad altri grandi gruppi bancari italiani.

Il Responsabile di BT ha più volte dichiarato che l’insourcing ha causato la rescissione da parte di UniCredit di contratti con società esterne per un valore di oltre 30 milioni di euro, specificando che il costo a carico del Gruppo ora è addirittura il doppio del corrispettivo pagato in precedenza per l’outsourcing. Tuttavia, è stato dichiarato dall’azienda, la resa in termini qualitativi è migliorata sensibilmente.

Malgrado ciò non sono tutte rose e fiori quelle che caratterizzano BT in questo momento e noi lo sappiamo bene.

Abbiamo posto all’attenzione dell’azienda i principali problemi e in particolare i criteri di reclutamento che hanno portato dalla Rete in BT un numero rilevante di persone in situazioni o condizioni personali particolari.

L’azienda nega che quelli che a noi sembrano indici di segregazione, come la presenza di colleghe e colleghi a part time, fruitori dei benefici della l.104, destinatari di provvedimenti disciplinari, siano tali.

Per l’azienda non sono state fornite indicazioni ai manager di Rete e alla funzione HR perché individuassero per BT persone considerate scomode o di peso per la rete stessa.

Inoltre è stato affermato che tutte le persone in BT svolgono lavori dignitosi e attività che permettono di sfruttare le competenze maturate ma anche di fare esperienze nuove.

Alla luce delle ultime notizie sul sistema incentivante 2014, appena consuntivato, l’Azienda ha affermato che in BT esiste solo un sistema premiante tramite bonus.

Come Sindacato abbiamo chiesto una maggiore attenzione alle persone che si realizzi con un flusso costante di attività (l’azienda ha ammesso che vi sono state periodi in cui alcuni poli sono stati privi di attività da svolgere) e con la presenza “certa” della funzione HR anche con l’ingaggio degli HR della Rete.

Su questo punto l’azienda ha affermato il proprio impegno.

Tutti i problemi che sono emersi a livello di confronto nazionale andranno portati sui tavoli di Region, per una maggiore comprensione delle differenti criticità, non ultime quelle che attengono al rispetto delle persone.

Unicredit Direct

Anche le problematiche di UniCredit Direct (UCD) sono state portate al tavolo nazionale.

All’inizio del confronto ci sono state illustrate in modo particolareggiato nuove procedure che permetteranno un più facile approccio produttivo da parte di lavoratrici e lavoratori, investimenti in termini di nuove assunzioni e l’ampliamento del servizio fornito attraverso le vendite dirette, indirette e da remoto.

Tutte iniziative e risultati sui quali non si discute, se non su un punto, che come Organizzazioni Sindacali, non ci sfugge: tutto si deve realizzare nel rispetto delle persone.

Abbiamo chiesto conto, tra le altre cose, in particolare delle

pressioni commerciali – barra telefonica – formazione – orari /pause, assegnazione degli skill

Per noi il primo problema, quello che sta generando una diffusa crescente sofferenza e livelli di stress che ci preoccupano, è rappresentato dalla barra telefonica: non basta che l’azienda ci risponda che l’operatore ha la gestione del tempo tra la fine di una chiamata e l’entrata di un’altra. Perché alla domanda se esistano statistiche INDIVIDUALI di gestione della barra, non ci è arrivata alcuna risposta, Ne attendiamo una.

Sulle pressioni commerciali: abbiamo dichiarato che sono del tutto inutili le rilevazioni di produttività (i c.d. pezzi) individuali, in quanto da molto tempo sostituite da sistemi telematici: quindi i “post it” o qualsiasi altro metodo cartaceo di aggiornamento del numero di “pezzi “ che ciascun consulente ha venduto è solo un puro strumento di pressione.

L’azienda ha risposto che “gli strumenti tecnologici non sono mai sufficienti e che la tensione commerciale non si crea con la statistica”.

La pratica dei “post it” o qualsiasi altra forma di rilevazione individuale, è strutturale? ovvero è residuale (connessa alla necessità di monitorare l’attività per evitare crash di una procedura particolare appena introdotta) oppure non esiste proprio? La risposta ricevuta non è per noi esaustiva del problema.

Orari di lavoro e pause:

Secondo l’azienda gli orari – dalle 8 alle 20 con il turno sino alle 22 – sono diversamente articolati e sono i responsabili dei Poli che li hanno scelti per le proprie strutture, salvaguardando l’esigenza di garantire, nella gestione delle pause, il servizio continuo alla clientela.

Da parte aziendale è stato detto che, fermo restando l’efficienza complessiva dei poli, si è cercato di costruire un modello che consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di usufruire delle pause in modo da garantire la copertura efficace del servizio.

Per quanto riguarda il polo di Palermo abbiamo chiesto che ci sia alternanza d’orario della pausa pranzo con gli altri poli.

Per noi resta grave problema, presente nei poli di Cologno e Modena, del superamento da parte aziendale in modo unilaterale, della prassi della pausa di mezz’ora: caduta questa buona pratica, per poter pranzare i colleghi accorpano i due quarti d’ora che la legge assegna di diritto ai video-terminalisti. In alternativa non si pranza.

Questo punto resta aperto e non ci sono state date risposte.

Per ovviare ai problemi d’inizio turno delle 8, l’azienda ne anticiperà l’inizio alle 7.50, con attivazione barra alle 8.00; questo è certamente un risultato da ascrivere all’azione del sindacato in ogni singolo polo.

Turn Over: la percentuale più recente è del 22%, i criteri di uscita quelli dell’anzianità di servizio in UCD: le richieste di andare a fare altra esperienza fuori da UCD vengono prese in considerazione avuto riguardo all’anzianità e, per gli apprendisti, nel rispetto del piano formativo.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo, infine, con forza, chiesto di aprire una trattativa per la revisione del Verbale di Accodo sottoscritto nell’allora UniCredito Italiano nel maggio del 2002, accordo che non rispecchia, se non in parte, la realtà attuale di UniCredit Direct: nel frattempo, indubitabilmente, sono intervenuti elementi nuovi di organizzazione del lavoro con conseguenti problemi che vanno affrontati in un modo certo, condiviso ed esigibile da parte di lavoratrici e lavoratori.

Milano 13 luglio 2015

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