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Autore: Claudio Voghera

Comunicato unitario delle OO.SS del Gruppo UniCredit sull’incontro per le società di Leasing

Posted on 25 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
Comunicato unitario delle OO.SS del Gruppo UniCredit sull’incontro per le società di Leasing

Gruppo UniCredit

Leasing:

sono ancora molti gli aspetti da approfondire

Il giorno 21 febbraio 2014 si è svolto a Milano il primo incontro inerente:
processo di integrazione delle realtà Leasing del Gruppo UniCredit – razionalizzazione delle strutture di governo di UniCredit Leasing – fusione per incorporazione di Fineco Leasing spa in UniCredit Leasing spa.

Di seguito vi esponiamo l’illustrazione della Capogruppo e le richieste di chiarimento delle Organizzazioni Sindacali.

L’Azienda ha precisato che si tratta di un primo incontro per presentare il progetto, raccogliere domande e osservazioni per poi rivedersi successivamente. La fusione rientra a pieno titolo nel progetto di riorganizzazione del perimetro Italia del Gruppo, nell’ambito della razionalizzazione delle strutture. Si tratta di un processo definitivo ed irreversibile che sarà perfezionato con atto entro il 31 marzo per permettere il trasferimento del rapporto di lavoro dei colleghi e delle colleghe di Fineco Leasing in Unicredit Leasing con decorrenza 1 aprile 2014.

La razionalizzazione di UniCredit Leasing anticipa la trasformazione che vedrà la rete passare dalle attuali 4 aree e 12 filiali ad un modello di servizio su 7 aree, che punteranno sui canali distributivi: agenti, banca e gestione del portafoglio. Le filiali confluiranno all’interno delle 7 aree, quindi per canale di distribuzione: investment banking, supporto dei canali, big tickets. Le 7 aree saranno speculari alle 7 Region della banca commerciale per garantire un miglior presidio del territorio.

Un’unica società di leasing non più sub-holding internazionale del gruppo, ma un progetto che guarda esclusivamente al perimetro Italia, coerente con i principi del Piano industriale di vicinanza al cliente.

L’Azienda ha dichiarato che il progetto Euroleasing è in una fase cruciale, il 90 per cento dei test sono stati effettuati, ci sarà la chiusura dei test entro breve per un’analisi finale e la decisione della data della partenza.

Ci sarà un periodo di convergenza di Fineco Leasing verso UCL, attraverso la creazione di una “divisione Brescia”, una struttura ben evidente che per la parte commerciale manterrà lo strumento originario (piattaforma informatica di fineco leasing) e consentirà la continuità aziendale, mentre per la struttura delle Competence Line: crediti, finanza, legale e compliance affiancherà quella di UCL, si realizzerà dipendenza gerarchica già dal primo di aprile.

Indicativamente dal primo agosto tutti utilizzeranno la piattaforma informatica di UniCredit Leasing.

L’Azienda consegnerà alle Organizzazioni Sindacali un documento con un organigramma con le caselle della divisione Brescia, con i numeri dei colleghi di fianco ai colleghi UCL.

La nuova società post fusione partirà con 712 dipendenti: 586 UCL e 126 Fineco Leasing.

L’Azienda ha tenuto a precisare che la nuova legge di stabilità prevede misure fiscali tali da rendere il “prodotto Leasing” più conveniente per la clientela sia aziende, sia professionisti. Tali misure hanno reso possibile un rilancio ed una rivalutazione del prodotto inserito a pieno titolo nel catalogo della Banca Commerciale.

Normative di riferimento

Capogruppo ha precisato che dal 1 aprile il rapporto di lavoro dei colleghi/e di Fineco Leasing passerà “senza soluzione di continuità” in capo alla società incorporante UCL. Conseguentemente verranno meno le previsioni in essere presso Fineco Leasing, sostituite integralmente dalle normative applicate in UCL. UniCredit considera obsolete le previsioni sugli Inquadramenti contenute nel Contratto Integrativo Aziendale di UCL, necessitano pertanto di una “revisione complessiva”.

Ricadute occupazionali

Le conseguenze occupazionali rientrano pienamente nelle previsioni del Piano Industriale 2010/2015, cui sono seguiti gli accordi 18.10.2010 e 15.9.2012. La fusione non determina ulteriori specifiche eccedenze. A tal proposito l’Azienda ha dichiarato che lavorando in modo intelligente sull’aspetto inquadramentale e sulla mobilità professionale possano essere superflui ulteriori interventi. E’ necessario uno sforzo congiunto per agevolare un processo di riconversione dei colleghi che dovranno essere preparati a gestire il nuovo modello.

Osservazioni, chiarimenti e/o approfondimenti delle OO.SS.

  • L’illustrazione dell’azienda per alcuni aspetti corregge ed integra le cose che sono state dette tempo fa, (90 esuberi nella presentazione del 23/24 novembre del 2011, 250 in quella del 5 febbraio 2013), ora l’organico sarà determinato dalla somma del personale delle due società. E’ necessario capire meglio le logiche che sottendono a questo cambio d’impostazione in quanto, in particolare rispetto all’incontro del 5/2/13 dove si era parlato del leasing come di un prodotto in via di superamento, oggi sembra sia possibile rivitalizzarlo per effetto di benefici fiscali, un ulteriore per noi elemento di salvaguardia occupazionale.
  • Ferma la scelta di privilegiare il canale di vendita rappresentato dalle filiali della banca è necessario chiarire il futuro del canale agenzie esterne.
  • Va meglio precisato il progetto di integrazione con il canale banca: come si realizzerà, in quali tempi, sarà istituita la figura dello specialista del prodotto leasing, sarà venduto esclusivamente a clienti?
  • Per quanto riguarda la riorganizzazione ante fusione, abbiamo visto nel dettaglio la struttura GBS, ma non quelle di: CRO, CFO, HR, Special network leasing, Legal.
  • Circa il sistema informatico Euroleasing ci risulta un applicativo estremamente costoso e non ancora concretamente utilizzabile, i test hanno avuto esito positivo? Dagli elementi in nostro possesso sembrerebbe ancora inaffidabile. Abbiamo sottolineato che la scelta di anticipare la fusione rispetto all’avvio della nuova piattaforma sia sbagliata. Ciò impone al personale Fineco un doppio passaggio: prima sulla piattaforma UCL, poi su Euroleasing. Abbiamo chiesto di conoscere i tempi delle due migrazioni e una formazione adeguata del personale.
  • Abbiamo dichiarato che per il Sindacato gli elementi fondamentali sono la difesa dell’occupazione e la limitazione della mobilità territoriale, oltre alla salvaguardia delle professionalità esistenti.
  • Ai fini della difesa occupazionale abbiamo ritenuto di sottolineare come il personale sarà impiegato per un lungo periodo nella gestione della “vasca” (gestione dei beni ritirati).
  • Abbiamo denunciato il ricorso massiccio, sia in UCL, Sia in Fineco, a consulenze esterne, a collaborazioni e ad esternalizzazioni di attività che, se riportate nel Gruppo potrebbero impiegare molte persone ed annullare l’impatto occupazionale derivante dalle prevedibili sinergie.

Dall’illustrazione ci pare anche di aver colto una correzione rispetto all’impostazione “tutti a Milano” che, se confermata, valuteremmo molto positivamente. Nell’interesse reciproco invitiamo l’azienda a ragionare sulla multipolarità. Portare il lavoro dove ci sono i lavoratori e non il contrario,. Anche sull’utilizzo del job posting ci risulta che non tutti siano stati accontentati o che non abbiano una prospettiva temporale di spostamento e che addirittura non si possa utilizzare.

Un’altra modalità di gestione della mobilità è quella dell’accoglimento delle richieste di avvicinamento.

In sintesi è possibile ottenere un risultato ottimale utilizzando strumenti tradizionali e non traumatici.

Ci risulta che in ambedue le società sia usa chiudere in agosto, ci serve di capire se tale consuetudine è confermata., perché anche qui ci sono le pressioni per l’inserimento dei piani ferie in assenza di un elemento fondamentale.

Per questa Organizzazioni Sindacali il Contratto Integrativo UCL è tuttora vigente e deve continuare a produrre effetti in particolare per gli Inquadramenti fino a quando non ci saranno elementi nuovi, pur essendo disponibili a concordare quegli interventi di manutenzione che dovessero rendersi necessari.

La Capogruppo preso atto delle richieste delle organizzazioni sindacali si è riservata di entrare nel merito di tutte le tematiche da noi presentate in un prossimo incontro che indicativamente sarà nei primi giorni di marzo.

Vi terremo tempestivamente informati.

Milano 22/02/2014

Le Segreterie di Gruppo UniCredit

Dircredito – Fabi – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil – Sinfub – Ugl Credito – UilCA

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Comunicato Segreterie Nazionali sul rinnovo del CCNL

Posted on 24 Febbraio 2014 By Claudio Voghera

Rinnovo del Contratto del Credito:

una piattaforma in tempi brevi per dire NO ai ricatti di Abi

Dopo la disdetta del Contratto da parte di Abi, anticipata di 10 mesi sulla naturale scadenza, la grande mobilitazione proclamata dalle Organizzazioni Sindacali e sostenuta con forza e consapevolezza dalle lavoratrici e dai lavoratori della Categoria ha permesso di raggiungere il duplice obiettivo di trovare l’accordo per gli adeguamenti di legge del Fondo di Solidarietà e di far ritirare la disdetta del CCNL.

Il 20 dicembre 2013 è stata respinta l’idea di Abi di stravolgere l’architettura del Fondo esuberi e del Contratto Nazionale.

Pur soddisfatti dell’esito del primo “round” dobbiamo essere in grado di contrastare il disegno di ABI, che non è certamente tramontato, di smantellare il contratto collettivo nazionale di lavoro. E’ necessario quindi dar seguito alla lotta espressa dalla categoria per elaborare una nostra proposta di modello di banca diverso da quello attuale e definire in tempi brevi una piattaforma rivendicativa da sottoporre al giudizio e al voto delle lavoratrici e dei lavoratori.

La crisi economica che si sta protraendo da oltre 5 anni ha fortemente inciso sui risultati delle banche sia a causa del grave deterioramento delle attività creditizie che per l’incapacità endemica della classe dirigente delle banche di individuare risposte che non siano di breve o brevissimo periodo.

Ancora una volta i banchieri intendono rispondere alla riduzione di redditività con la trita ed insostenibile ricetta del taglio dei costi che passa attraverso le riduzioni di personale, l’esternalizzazione delle attività e il ridimensionamento degli stipendi, degli inquadramenti e del welfare aziendale, oltre che con un attacco senza precedenti alle garanzie del contratto nazionale.

In ragione di questa situazione la risposta della Categoria deve essere adeguata allo scontro in atto e prevedere la definizione di una piattaforma incentrata sulle tutele fondamentali, oggi sotto attacco dalla controparte: occupazione, area contrattuale, salario e contrattazione di 2°livello.

Occupazione e Area contrattuale

La difesa dell’occupazione e dell’area contrattuale è centrale per la Categoria.

Bisogna salvaguardare i posti di lavoro, impedire il ricorso alle esternalizzazioni di lavorazioni e di lavoratori e incentivare le assunzioni.

In questi anni, pur in misura ridotta per gli effetti della crisi e delle ristrutturazioni, le banche hanno attivato nuove assunzioni a copertura parziale del turn over per esodi e pensionamenti e questo si deve alle trattative sindacali nelle Aziende e nei Gruppi.

Il fenomeno delle esternalizzazioni, che in passato non aveva caratteristiche rilevanti, ha visto nell’ultimo periodo le aziende ricorrervi in maniera strutturata con motivazioni spesso discutibili e sicuramente mai condivise dal sindacato.

In questo rinnovo è necessario definire ulteriori norme più vincolanti e cogenti da integrare con le

tutele già presenti nel CCNL.

Salario

Bisogna respingere il ricatto che anche di recente Abi continua a riproporre: ”nessun aumento salariale in cambio del mantenimento dell’occupazione”.

Questa modalità non è solo ingiusta perché vuol far pagare la crisi esclusivamente ai lavoratori (dimenticando o fingendo di ignorare le gravi responsabilità del Top Management nell’aver portato la gran parte delle banche nella situazione di difficoltà in cui si trovano ora),ma è anche profondamente sbagliata!

Dalla crisi si esce solo con un aumento della domanda interna(tesi sostenuta da gran parte degli economisti) e questo è possibile solo se si aumentano i salari e si difende l’occupazione.

Noi rivendichiamo il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni a partiredalla tabellizzazione degli aumenti del contratto scorso ed il ripristino degli accantonamenti completi per il TFR e gli altri istituti aziendali.

Bisognerà infine individuare una regolazione degli emolumenti dei Top Manager, come peraltro autorevolmente auspicato dalla Banca d’Italia e dai regolatori europei, anche in rapporto con le retribuzioni del restante personale.

Contrattazione di 2°livello

Anche su questo terreno deve essere respinto l’aut aut lanciato nei giorni scorsi dalla controparte sui media: o incrementi salariali o contrattazione di 2°livello!

La contrattazione integrativa nelle Aziende e/o nei Gruppi ha una grande tradizione nella nostra categoria e ha permesso di negoziare nel tempo premi di produttività, organizzazione del lavoro e percorsi professionali, coperture pensionistiche ed assistenziali integrative in varie e molteplici forme.

E’ un patrimonio da non disperdere, anzi da rilanciare a partire dal welfare e dai nuovi modelli organizzativi(con relativa negoziazione degli orari,delle professionalità, degli inquadramenti e della formazione).

Vista l’incapacità dei banchieri ad individuare una via di uscita dalla crisi che non intacchi garanzie e professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, affiancheremo alla piattaforma rivendicativa un documento con la nostra proposta per un nuovo modello di banca alternativo a quello di ABI.

Partendo dall’analisi dello scenario del settore, individueremo e discuteremo con i colleghi e le colleghe, le nostre proposte sui temi che intendiamo portare all’attenzione dei banchieri e dell’opinione pubblica, non solo contrattuali, ma anche relativi alle nuove sfide poste dai modelli distributivi, dall’ambito di azione delle banche e per una più ampia partecipazione e coinvolgimento di lavoratori e territorio alla vita e al futuro di un settore essenziale del Paese.

ABI ci ha convocato il prossimo 3 marzo. In ottemperanza agli impegni formalmente assunti a dicembre non ci sottrarremo al confronto, fermo restando che, per far ripartire la discussione contrattuale dalle esigenze della categoria, nessuna trattativa per il rinnovo del CCNL si può aprire prima delle assemblee con le lavoratrici ed i lavoratori, che saranno programmate a partire dalla metà del mese di marzo.

E’ nostro impegno tenere informata la categoria di ogni passaggio con la controparte.

Roma, 24 febbraio 2014


Le Segreterie Nazionali

Dircredito Fabi Fiba-Cisl Fisac-Cgil Sinfub Ugl-Credito Uilca

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Evidenza, Rassegna Stampa

Previbank: rendimenti 2013

Posted on 20 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
Previbank: rendimenti 2013

In allegato, circolare relativa ai rendimenti anno 2013 del Fondo Pensione Previbank, altresì pubblicata nelle “news”del sito web del Fondo.

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Previdenza Integrativa

Reggio Emilia: Comunicato Segreteria Provinciale FABI

Posted on 20 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
Reggio Emilia: Comunicato Segreteria Provinciale FABI

In questa prima parte dell’anno, con il varo delle nuove strategie commerciali per il 2014, tornano, puntuali e inesorabili come lo scorrere del tempo, le pressioni messe in atto dai soliti “zelanti” superdirigenti di turno che rischiano di trasformarsi in un vero e proprio “terrorismo da budget”.

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Coordinamenti Territoriali - RSA

Marche: Comunicato FABI

Posted on 18 Febbraio 201418 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
Marche: Comunicato FABI

Una volta si propagandava la “ rivoluzione permanente ” , oggi i tempi sono cambiati e così siamo arrivati alla “riorganizzazione permanente ” e che la nostra banca sia in riorganizzazione permanente  nessuno lo può negare .

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Coordinamenti Territoriali - RSA

UBIS: Comunicato su incontro del 11 febbraio 2014

Posted on 17 Febbraio 201417 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
UBIS: Comunicato su incontro del 11 febbraio 2014

COSA PROGETTANO AI PIANI ALTI

DELLA HOLDING E DI UBIS ?

Il giorno 11 febbraio 2014 le scriventi organizzazioni sindacali hanno incontrato l’Azienda Ubis.

L’incontro si svolge dopo due settimane dall’incontro annuale in cui il TOP Management di UBIS ci ha illustrato i piani “strategici” per il 2014, così come abbiamo riportato nel comunicato dello scorso 30 gennaio.

Nel corso dell’incontro sono stati trattati i seguenti temi:

Aggiornamento sul progetto smart working: è prevista una nuova configurazione degli spazi di lavoro negli stabili UBIS. Per l’azienda questa è un’evoluzione degli open-space. C’è un piano di sviluppo progressivo per il 2014: Milano Lampugnano, Bologna e Torino, e l’estensione a Verona per il 2016. L’azienda ha dichiarato che l’attuazione di questo progetto comporterà per la sola piazza di Milano risparmi per 25 milioni di euro. Verificheremo quanto questa dichiarazione reggerà nel tempo!. Rileviamo, nel merito, che anche l’azienda si è resa conto che la configurazione in open space non ha portato i risultati previsti, anzi ha aumentato la confusione negli spazi e il conseguente disagio lavorativo. All’interno del progetto sono stati presentati i dati di adesione alla giornata del Lavoro Agile dello scorso 6 febbraio che ha visto interessati 38 Lavoratori di UBIS della sede di Milano.

Noi, naturalmente, supportiamo e condividiamo tutte le politiche attive sul tema della conciliazione dei tempi di vita/lavoro, ma non intendiamo abbandonare iniziative già in uso in azienda come il telelavoro.

Accordo videosorveglianza, il tema è in discussione da tempo: è l’accordo quadro, per gli stabili di Milano, Roma e Verona dove Ubis è presente in forma maggioritaria, per concordare delle regole sulla gestione ed eventuale visione dei filmati ripresi dalle telecamere, a fronte di atti che mettono a rischio la sicurezza dei Lavoratori e a tutela dei beni aziendali. La bozza dell’accordo, rimanda alle R.S.A. sul Polo la ratifica e la sottoscrizione di un accordo, previa verifica del posizionamento e funzionamento delle telecamere stesse. La sua sottoscrizione è stata rinviata a prossima data, in attesa delle risposte alle integrazioni richieste dalle OO.SS.

Temi non meno rilevanti, sono stati trattati quasi al termine dell’incontro, e riguardano la riorganizzazione con effetto 1 marzo delle seguenti aree di UBIS:

Riorganizzazione Real Estate, area “Construction & Facility management” (si occupa di manutenzione e progettazione dell’area R.E.): la complessiva riorganizzazione in 3 strutture territoriali e 3 centrali di “governo”, prevede il coinvolgimento di circa 250 Lavoratori che, dichiarazione aziendale, non avranno ricadute in termini di mobilità territoriale, e gli impatti professionali dovuti alla conseguente diminuzione di sections, saranno limitati e gestiti all’interno della stessa area. Su questo tema terremo costantemente monitorate le iniziative aziendali, anche e soprattutto alla luce delle voci passate e delle dichiarazioni recenti del Top Management, sugli sviluppi futuri in questo settore.

Riorganizzazione Commercial Banking CEE, quest’area sarà coinvolta nel progetto CEE2020, che vede tra l’altro l’insourcing delle attività ICT in UBIS dei paesi CEE. Questo è il motivo per cui in quest’area verranno effettuate delle assunzioni (6 sul polo di Milano con vari profili).

Riorganizzazione nella SL Banking Management:

Creazione della Service Line Trasformation Office, all’interno della SL, con l’obiettivo di promuovere e coordinare iniziative di trasformazione sulle linee produttive di UBIS e implementare programmi dedicati al raggiungimento degli obiettivi societari di efficientamento di medio e lungo termine.

Trasferimento di Unit Development Market in Capogruppo: quest’area si occupa di sviluppare, secondo la terminologia aziendale, le opportunità di business nei mercati non captive, in parole più chiare studia le opportunità di Esternalizzazioni.

Queste 2 ultime azioni ci portano a leggere in ottica diversa alcune dichiarazioni aziendali rilasciate dai vertici di Ubis durante l’incontro annuale dello scorso 29 gennaio. Il management aveva fatto intendere che il 2014 sarebbe stato un anno di verifica sulle varie ristrutturazioni e sulle iniziative delle Joint-Venture.

Per noi lo spostare uffici e persone da Ubis a Capogruppo, ha sicuramente un impatto meno negativo rispetto a una esternalizzazione, ma è pur sempre un ridurre, ridimensionare, impoverire una Società che fino a poco tempo fa era definita “fiore all’occhiello”!

Quante altre “indicazioni dei regulator” ci sono ancora, di cui non siamo a conoscenza?

Forse non tutti vediamo le cose allo stesso modo….

Alle OO.SS. non interessano i giochi al buio,

che impattano pesantemente sul futuro dei LAVORATORI!!!

Come OO.SS. abbiamo ribadito, anche in quest’incontro, la ns. forte contrarietà alle esternalizzazioni, riportando per l’ennesima volta all’attenzione lo stato in cui versa l’operazione ES-SSC.

Milano, 14 febbraio 2014

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO

DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – SINFUB – UGL/CREDITO – UIL.CA

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Evidenza, Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

Comunicato Unitario Fondo Nazionale Sostegno Occupazione

Posted on 7 Febbraio 20147 Febbraio 2014 By Claudio Voghera

Roma 6 febbraio 2014

Comunicato

F.O.C. FONDO NAZIONALE PER IL SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONENEL SETTORE
DEL CREDITO

Nei giorni scorsi il Comitato di Gestione del FOC ha ripreso la sua attività dopo la firma degli accordi tra le Organizzazioni Sindacali e Abi del 20/12/2013 e del 20/1/2014 che hanno riguardato anche le modalità operative con cui il FOC deve svolgere la sua attività.

In particolare sono stati esaminati i versamenti effettuati dalle aziende relativi al 2013 che sono risultati pari a 43.147.000 euro per 316.000 dipendenti del settore. Il contributo suddetto è ripartito tra le diverse categorie come segue:

3.295.000 euro Contributo del 4% dei managers

2.921.000 euro Dirigenti

19.611.000 euro Quadri Direttivi

17.320.000 euro Aree professionali.

Il contributo del 2013 si aggiunge ovviamente a quello del 2012 (vedi comunicazioni precedenti) di importo complessivo di 43.896.000 euro per 319.000 dipendenti.
Un limitato numero di banche e aziende finanziarie (di dimensione contenute) non hanno provveduto, nonostante i ripetuti solleciti da parte del FOC, a versare il contributo del 4% di
competenza. Nei prossimi giorni provvederemo a segnalare alle strutture sindacali aziendali o territoriali competenti i nominativi di queste aziende affinchè attivino le iniziative sindacali ritenute opportune.

Dopo gli accordi sindacali suddetti il FOC ha quindi provveduto a diramare alle aziende le istruzioni per richiedere i finanziamenti previsti per le assunzioni/stabilizzazioni effettuate nel 2012 e nel 2013.Tali richieste dovranno pervenire al FOC entro giugno 2014. Il FOC, una volta fatte le opportune verifiche/ controlli, provvederà ad erogare i contributi previsti.

Il Fondo diventa quindi pienamente operativo e nei prossimi mesi erogherà i contributi alle aziende per le migliaia di assunzioni/stabilizzazioni fatte in questi anni nel settore che, pur in riduzione per effetto della crisi, nella gran parte dei casi sono state effettuate grazie agli accordi sindacali intervenuti nei gruppi e nelle aziende.

Il FOC si conferma quindi come uno strumento importante per tutelare l’occupazione del settore. Il prossimo rinnovo del CCNL potrà prevedere l’ampliamento delle sue possibilità di intervento, come in parte già definito, ad esempio sostenendo le assunzioni provenienti dal Fondo Emergenziale ovvero contribuendo alla attivazione dei contratti di solidarietà “espansivi”.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Rassegna Stampa

Comunicato unitario su Piano Industriale

Posted on 7 Febbraio 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredito

Piano Industriale e “voci di dentro”

Nel corso degli incontri in Capogruppo abbiamo chiesto spiegazioni in merito a notizie di stampa riportanti dichiarazioni dell’Amministratore delegato Sig. Ghizzoni circa possibili modifiche del Piano Industriale 2010/2015 e chiarimenti rispetto alle voci circolanti sulla possibile attivazione di “scivoli” lunghi, addirittura della durata di 7 anni, per un numero imprecisato di Lavoratori e Lavoratrici.

La Funzione Relazioni Sindacali ha precisato che il 2013 è stato un anno ancora particolarmente problematico per l’andamento dell’economia nel suo complesso e per la situazione di settore ancora pesante. I risultati del perimetro Italia risentiranno di questa pesante situazione di contesto. Peraltro, anche le attività retail dell’Europa Occidentale sono critiche.

Ogni anno entro la metà del mese di marzo UniCredito sottopone a verifica i risultati reddituali ed organizzativi realizzati nell’anno precedente e fissa gli obiettivi di budget per l’anno in corso. In quell’occasione è prevedibile che sarà sottoposto a “verifica ed aggiornamento” il Piano Industriale alla luce delle condizioni di contesto.
Allo stato non sono noti tempi, contenuti e profondità dell’intervento.

Secondo l’Azienda gli obiettivi di riduzione dei costi fissato nel vigente Piano Industriale non è stato raggiunto in quanto le riforme organizzative e di efficientamento sono state realizzate nei tempi previsti, mentre le uscite non si sono realizzate completamente per effetto delle modifiche del sistema pensionistico introdotte dalla Legge Fornero che ha posticipato di due-tre anni la maturazione del diritto a pensione.
Quanto all’ipotesi di utilizzo del “Fondo esuberi” di settore l’Azienda ha precisato che:

  • gli accordi del 18 ottobre 2010 e del 15 settembre 2012 originariamente prevedevano solo l’uscita incentivata e volontaria di coloro che avevano maturato o avrebbero maturato i requisiti per avere il diritto alla pensione pubblica entro il 31 dicembre 2015;
  • quella scelta derivava dalla valutazione che il ricorso al “Fondo esuberi” fosse eccessivamente oneroso;
  • il fatto che il Fondo stesso sia stato recentemente rinnovato alle stesse condizioni conferma le riserve rispetto al suo possibile utilizzo e improbabile la percorribilità.

L’Azienda ha concluso che, se mai si aprissero ipotesi di uscite di personale, riguarderebbero esclusivamente l’accompagnamento di coloro che matureranno i requisiti pensionistici nei prossimi anni in base alle leggi tempo per tempo vigenti.
E’ escluso, allo stato, il ricorso al Fondo di solidarietà. Risultano così prive di qualsiasi fondamento le voci che si stanno diffondendo.

Come OO.SS. abbiamo preso atto delle dichiarazioni aziendali e dichiarato che qualsiasi scelta non può più avere al centro la ossessiva ricerca di riduzione dei costi del personale, né prevedere ulteriori sacrifici. Quanto al possibile utilizzo degli strumenti di ammortizzazione sociale, appena positivamente rinnovati, siamo disponibili a prenderli in considerazione tutti a tutela di chi esce, di chi resta e di chi entrerà nel gruppo, come sempre avvenuto. E’ necessario investire, puntare all’incremento dei ricavi, innovare i prodotti e ridurre gli sprechi e le inefficienze a partire dalle posizioni apicali.
In quest’ottica ci siamo dichiarati disponibili ad interventi di riordino e razionalizzazione del capitolo di welfare aziendale puntando a riqualificarne e migliorarne le prestazioni.

Milano 6 febbraio 2014


Le Segreterie Gruppo UniCredito
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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Region Nord Est: Comunicato RSA

Posted on 6 Febbraio 201410 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
Region Nord Est: Comunicato RSA

Comunicato unitario delle RSA di Trieste a seguito dell’incontro con la Direzione del Personale, con l’ulteriore presenza dell’Area Manager Gianfranco Di Staso.

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Coordinamenti Territoriali - RSA

Accordo trasferimento rami d’azienda Group ICT & Operations e Security Network Services

Posted on 6 Febbraio 201410 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
Accordo trasferimento rami d’azienda Group ICT & Operations e Security Network Services

Verbale d’accordo sul trasferimento rami d’azienda Group ICT & Operations e Security Network Services da UBIS a Unicredit siglato il 6 febbraio 2014.

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Accordi & Contratti Gruppo UniCredit, Accordi & Contratti UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

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