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Categoria: Evidenza

UNICREDIT: Comunicato unitario incontro su B.T. ed UniDirect

Posted on 13 Luglio 201515 Luglio 2015 By Claudio Voghera

Confronto con l’Azienda su Business Transformation e UniCredit Direct

Giovedì 8 luglio a Bologna come Organizzazioni Sindacali di UniCredit SpA abbiamo incontrato, su nostra precisa richiesta, i rappresentanti aziendali su BT Business Transformation e su UniCredit Direct.

Queste strutture, parte integrante di UniCredit S.p.A., sono due capisaldi del piano industriale 2015-2018, inseriti di diritto nelle strategie industriali della Banca e del Gruppo.

In particolare Business Transformation ha intercettato 1100 persone delle 2000 che il Piano Industriale prevede come risorse da ricollocare in attività recuperate da precedenti insourcing.

L’azienda, nel corso dell’incontro, ha presentato la struttura di BT che considera in tutto e per tutto un “department” della banca, strutturale alla medesima.

In conseguenza il Responsabile di BT, signor Larizza, ha dichiarato che le voci di futuri progetti di esternalizzazione di BT sono completamente prive di fondamento: le attività rientrate nel Gruppo da precedenti outsourcing sono 30, distribuite su oltre 950 persone, per 80 poli in 75 comuni diversi.

La multipolarità è un altro dei must del Piano Industriale e come Organizzazioni Sindacali la consideriamo una nostra storica acquisizione, che caratterizza UniCredito rispetto ad altri grandi gruppi bancari italiani.

Il Responsabile di BT ha più volte dichiarato che l’insourcing ha causato la rescissione da parte di UniCredit di contratti con società esterne per un valore di oltre 30 milioni di euro, specificando che il costo a carico del Gruppo ora è addirittura il doppio del corrispettivo pagato in precedenza per l’outsourcing. Tuttavia, è stato dichiarato dall’azienda, la resa in termini qualitativi è migliorata sensibilmente.

Malgrado ciò non sono tutte rose e fiori quelle che caratterizzano BT in questo momento e noi lo sappiamo bene.

Abbiamo posto all’attenzione dell’azienda i principali problemi e in particolare i criteri di reclutamento che hanno portato dalla Rete in BT un numero rilevante di persone in situazioni o condizioni personali particolari.

L’azienda nega che quelli che a noi sembrano indici di segregazione, come la presenza di colleghe e colleghi a part time, fruitori dei benefici della l.104, destinatari di provvedimenti disciplinari, siano tali.

Per l’azienda non sono state fornite indicazioni ai manager di Rete e alla funzione HR perché individuassero per BT persone considerate scomode o di peso per la rete stessa.

Inoltre è stato affermato che tutte le persone in BT svolgono lavori dignitosi e attività che permettono di sfruttare le competenze maturate ma anche di fare esperienze nuove.

Alla luce delle ultime notizie sul sistema incentivante 2014, appena consuntivato, l’Azienda ha affermato che in BT esiste solo un sistema premiante tramite bonus.

Come Sindacato abbiamo chiesto una maggiore attenzione alle persone che si realizzi con un flusso costante di attività (l’azienda ha ammesso che vi sono state periodi in cui alcuni poli sono stati privi di attività da svolgere) e con la presenza “certa” della funzione HR anche con l’ingaggio degli HR della Rete.

Su questo punto l’azienda ha affermato il proprio impegno.

Tutti i problemi che sono emersi a livello di confronto nazionale andranno portati sui tavoli di Region, per una maggiore comprensione delle differenti criticità, non ultime quelle che attengono al rispetto delle persone.

Unicredit Direct

Anche le problematiche di UniCredit Direct (UCD) sono state portate al tavolo nazionale.

All’inizio del confronto ci sono state illustrate in modo particolareggiato nuove procedure che permetteranno un più facile approccio produttivo da parte di lavoratrici e lavoratori, investimenti in termini di nuove assunzioni e l’ampliamento del servizio fornito attraverso le vendite dirette, indirette e da remoto.

Tutte iniziative e risultati sui quali non si discute, se non su un punto, che come Organizzazioni Sindacali, non ci sfugge: tutto si deve realizzare nel rispetto delle persone.

Abbiamo chiesto conto, tra le altre cose, in particolare delle

pressioni commerciali – barra telefonica – formazione – orari /pause, assegnazione degli skill

Per noi il primo problema, quello che sta generando una diffusa crescente sofferenza e livelli di stress che ci preoccupano, è rappresentato dalla barra telefonica: non basta che l’azienda ci risponda che l’operatore ha la gestione del tempo tra la fine di una chiamata e l’entrata di un’altra. Perché alla domanda se esistano statistiche INDIVIDUALI di gestione della barra, non ci è arrivata alcuna risposta, Ne attendiamo una.

Sulle pressioni commerciali: abbiamo dichiarato che sono del tutto inutili le rilevazioni di produttività (i c.d. pezzi) individuali, in quanto da molto tempo sostituite da sistemi telematici: quindi i “post it” o qualsiasi altro metodo cartaceo di aggiornamento del numero di “pezzi “ che ciascun consulente ha venduto è solo un puro strumento di pressione.

L’azienda ha risposto che “gli strumenti tecnologici non sono mai sufficienti e che la tensione commerciale non si crea con la statistica”.

La pratica dei “post it” o qualsiasi altra forma di rilevazione individuale, è strutturale? ovvero è residuale (connessa alla necessità di monitorare l’attività per evitare crash di una procedura particolare appena introdotta) oppure non esiste proprio? La risposta ricevuta non è per noi esaustiva del problema.

Orari di lavoro e pause:

Secondo l’azienda gli orari – dalle 8 alle 20 con il turno sino alle 22 – sono diversamente articolati e sono i responsabili dei Poli che li hanno scelti per le proprie strutture, salvaguardando l’esigenza di garantire, nella gestione delle pause, il servizio continuo alla clientela.

Da parte aziendale è stato detto che, fermo restando l’efficienza complessiva dei poli, si è cercato di costruire un modello che consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di usufruire delle pause in modo da garantire la copertura efficace del servizio.

Per quanto riguarda il polo di Palermo abbiamo chiesto che ci sia alternanza d’orario della pausa pranzo con gli altri poli.

Per noi resta grave problema, presente nei poli di Cologno e Modena, del superamento da parte aziendale in modo unilaterale, della prassi della pausa di mezz’ora: caduta questa buona pratica, per poter pranzare i colleghi accorpano i due quarti d’ora che la legge assegna di diritto ai video-terminalisti. In alternativa non si pranza.

Questo punto resta aperto e non ci sono state date risposte.

Per ovviare ai problemi d’inizio turno delle 8, l’azienda ne anticiperà l’inizio alle 7.50, con attivazione barra alle 8.00; questo è certamente un risultato da ascrivere all’azione del sindacato in ogni singolo polo.

Turn Over: la percentuale più recente è del 22%, i criteri di uscita quelli dell’anzianità di servizio in UCD: le richieste di andare a fare altra esperienza fuori da UCD vengono prese in considerazione avuto riguardo all’anzianità e, per gli apprendisti, nel rispetto del piano formativo.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo, infine, con forza, chiesto di aprire una trattativa per la revisione del Verbale di Accodo sottoscritto nell’allora UniCredito Italiano nel maggio del 2002, accordo che non rispecchia, se non in parte, la realtà attuale di UniCredit Direct: nel frattempo, indubitabilmente, sono intervenuti elementi nuovi di organizzazione del lavoro con conseguenti problemi che vanno affrontati in un modo certo, condiviso ed esigibile da parte di lavoratrici e lavoratori.

Milano 13 luglio 2015

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Retail

Comunicato dei Consiglieri di UniCA di parte elettiva inerente le votazioni del bilancio 2014

Posted on 8 Luglio 20158 Luglio 2015 By Claudio Voghera
Comunicato dei Consiglieri di UniCA di parte elettiva inerente le votazioni del bilancio 2014

Uni.C.A.: aperte le votazioni del Bilancio 2014

Gentili associate/i,

dal 6 luglio scorso e sino alle 17 del 24 luglio p.v. è possibile procedere da parte Vostra, alla votazione per l’approvazione del bilancio riguardante l’esercizio 2014, ottavo anno di vita della Cassa Assistenza Sanitaria del Gruppo UniCredito. In estrema sintesi vi riepiloghiamo le più significative attività portate a termine nel corso dell’esercizio in esame.

–       è stata avviata la campagna prevenzione 2014/2015 che si concluderà nel prossimo autunno;

–       è proseguito il lavoro di verifica sull’anagrafe con particolare riferimento al carico fiscale dei famigliari inseriti gratuitamente in copertura. Tale attività che ha riguardato nel suo complesso circa 6.000 posizioni ha consentito il recupero di 188.000 euro da riutilizzare per le finalità dell’associazione;

–       è stata condotta la settima indagine di customer satisfaction che, pur in presenza di un numero di aderenti non corrispondente alle nostre attese, ha fatto registrare risultati complessivamente positivi anche in relazioni alle notevoli novità del servizio,  in particolare l’individuazione di un unico provider per le polizze non odontoiatriche;

–       anche per il 2014 Uni.C.A. è risultata in regola con le disposizioni del DM Sacconi, (le  prestazioni richieste dalla legge sono state superiori al 35% delle risorse impiegate) garantendo  agli associati la deducibilità dal reddito dei contributi versati.

Concludiamo affermando che l’attività di Uni.C.A. è stata ed è finalizzata a un costante  miglioramento del servizio nei confronti degli associati/e e al mantenimento delle migliori  prestazioni sanitarie possibili. Non può sfuggire a nessuno che la sanità in generale presenta costi in aumento costante e che pertanto il mantenimento di prestazioni adeguate debba passare anche attraverso un  continuo controllo dei servizi resi.

Uni.C.A. rappresenta per tutti/e i/le dipendenti, i pensionati e gli esodati del Gruppo Unicredit, uno strumento di assoluto valore e riteniamo perciò dovere del Consiglio invitarvi a votare e approvare il bilancio che è visibile integralmente sul portale seguendo le indicazioni sotto riportate.

La votazione sarà possibile sino alle ore 17 del 24/07/2015 utilizzando il percorso:

MY-HR –> WELFARE AND BENEFIT –> Votazioni per approvazione bilancio 2014 di Uni.C.A

Al personale in quiescenza, agli esodati ed ai lungo assenti tutta la documentazione per l’approvazione del bilancio verrà trasmessa via posta.

Milano, 8 luglio 2015

I Consiglieri di Uni.C.A di parte elettiva

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Evidenza, Uni.C.A.

Comunicato Unitario – CCNL ABI approvato con grandissimo consenso

Posted on 17 Giugno 20152 Luglio 2015 By Claudio Voghera

La consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Credito si è conclusa ieri con consenso pari al 96,1%

Evidenza, Rassegna Stampa

Verbale di riunione EcoCert per i nati dal 1° gennaio 1960 al 31 dicembre 1965

Posted on 3 Giugno 20154 Giugno 2015 By Claudio Voghera
Verbale di riunione EcoCert per i nati dal 1° gennaio 1960 al 31 dicembre 1965

Pubblichiamo il testo del Verbale di riunione 29 maggio 2015 (e relativo Allegato) inerente ai  profili applicativi relativi alla consegna degli EcoCert per i nati dal 1° gennaio 1960 al 31 dicembre 1965.

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Accordi & Contratti Gruppo UniCredit, Evidenza

CAE: Siglata dichiarazione congiunta sulle vendite responsabili di prodotti finanziari

Posted on 28 Maggio 201518 Giugno 2015 By Claudio Voghera
CAE: Siglata dichiarazione congiunta sulle vendite responsabili di prodotti finanziari
Il 27 maggio maggio, dopo l’approvazione in sessione plenaria da parte del Comitato Aziendale Europeo (CAE) del Gruppo Unicredit, è avvenuta la firma da parte del Select Committee del Comitato Aziendale Europeo e il Top Management di UniCredit della dichiarazione congiunta sottoscritta lo scorso 7 maggio 2015 sulle Vendite Responsabili di prodotti finanziari.

Ispiratrice della dichiarazione congiunta su questo delicato aspetto dell’attività bancaria, é stata la campagna organizzata e lanciata da Uni Europa Finance nel giugno 2010 a Copenhagen.

La discussione tra il Select Committee del CAE e il Central Management dell’azienda è iniziata nel novembre 2013 con la presentazione di Angelo Di Cristo (Coordinatore FABI) dell’iniziativa di Uni Europa Finance  al Management del Gruppo UniCredit e alla plenaria del CAE .

Dopo un anno e mezzo di negoziati si è arrivati lo scorso 7 maggio 2015 a stipulare una dichiarazione congiunta che permetterà anche a livello nazionale alle Organizzazioni Sindacali/Consigli Aziendali di rivendicare e negoziare con l’azienda un accordo/protocollo sulle vendite responsabili di prodotti finanziari e pressioni commerciali.

Infatti, nell’accordo siglato lo scorso 28 giugno 2014, sul Piano Industriale UniCredit perimetro Italia, la FABI ha fortemente preteso l’inserimento nell’ambito del Protocollo d’intesa di una previsione che permettesse di negoziare con l’azienda con il chiaro obiettivo di giungere ad un accordo per risolvere l’annoso problema delle pressioni commerciali.

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CAE, Evidenza

Comunicato unitario – Volantone CCNL ABI 2015

Posted on 4 Maggio 201518 Maggio 2015 By Claudio Voghera

L’OPERAZIONE SOCIALE
E LA RICONQUISTA DEL CONTRATTO

LA STORIA E IL CONTESTO

  • Il 16 settembre 2013 ABI apre la vertenza con la disdetta del CCNL ed il preannuncio della sua disapplicazione, in caso di mancato rinnovo entro il 30 giugno 2014. Il documento ABI del settembre 2013 rappresenta un progetto di destrutturazione del settore.
  • Si profila dunque un rinnovo di forte carattere politico: sono a rischio è la sopravvivenza del CCNL del credito e l’istituto stesso della contrattazione nazionale quale momento unificante di una intera categoria e strumento in grado di assicurare la certezza dei trattamenti economici e normativi e di indirizzare la contrattazione di secondo livello.
  • Mobilitazione: sciopero del 31 ottobre 2013 riuscito con percentuali vicine al 90%.
  • Accordi del 20 dicembre 2013: rinnovo del Fondo di Solidarietà di settore e disdettabilità del CCNL da esercitarsi entro il 30 settembre 2014.
  • Contesto generale: insediamento del governo Renzi a inizio del 2014 e avvio di iniziative favorevoli alle imprese sul versante della “legislazione del lavoro”, che culminano col Jobs Act (primi due decreti attuativi – tra cui quello relativo al contratto a tutele crescenti – in vigore dal 7 marzo 2015);
  • Contesto economico: l’inasprirsi della crisi ha fatto emergere perdite su crediti che hanno compromesso redditività e complicato la stabilità delle aziende. Sulle banche pesano la disponibilità di capitali duraturi, la redditività, l’innovazione tecnologica, la regolamentazione europea.
  • Contesto di settore: situazione penalizzante per le banche italiane nel confronto con i competitor internazionali, dovuta alle rigidità imposte dal Regolatore Europeo (EBA) e all’eccessivo onere fiscale, sia in termini di “cuneo fiscale”, che aggrava il costo del lavoro, sia in termini di fiscalità complessiva delle imprese, nonché di contribuzione previdenziale che, solo per i neoassunti e per un triennio, sarà agevolata (ma resta di notevole impatto per il personale già in organico).
  • Il 24 maggio 2014, in risposta al documento di ABI, viene presentata la Piattaforma di rinnovo, approvata a stragrande maggioranza dalle assemblee dei lavoratori. Il segnale politico consegnato ai banchieri è che alla pretesa della loro posizione di stravolgimento di settore avrebbe risposto l’intera categoria dei bancari che, forte di una rinnovata consapevolezza e compattezza, rivendica il Contratto Nazionale. Inizia il lungo negoziato.
  • Il 6 ottobre 2014 viene siglato l’accordo sulla tabellizzazione degli aumenti economici (definiti come EDR –  Elemento Distinto della Retribuzione – nel precedente rinnovo contrattuale) e proroga della disdettabilità del CCNL al 31 dicembre 2014.
  • Documento di ABI del novembre 2014. Le posizioni riproposte:

  • Rinnovo contrattuale a costo zero, con blocco strutturale e definitivo di tutte le dinamiche di incremento automatico della retribuzione (automatismi, scatti di anzianità, etc.);
  • Nessuna disponibilità ad un patto occupazionale;
  • Contrattazione II livello: ampliamento delle possibilità negoziali;
  • Area contrattuale: sostanziale cancellazione con fuoriuscita dall’Area di almeno 70.000 addetti (estensione dell’utilizzo dei contratti complementari – cancellazione art. 2, liberatoria sugli appalti, utilizzo massiccio di lavoratori autonomi per quanto riguarda rete sportelli e commerciale);
  • Inquadramenti: forte riduzione dei costi e sempre più ampia flessibilità e fungibilità (riduzione dei livelli da 13 a 6, abolizione dei ruoli chiave, fungibilità totale tra i livelli, eliminazione dei percorsi formativi correlati a quelli di carriera, ulteriori elementi di modifica derogatoria e flessibilità al livello aziendale);
  • Orari: totale flessibilità con rimozione dei limiti in tema di orario di sportello, fasce orarie, lavoro al sabato e alla domenica, etc…
  • Rottura delle trattative il 25 novembre 2014. ABI dà disdetta del CCNL e ne formalizza la disapplicazione dal 1 aprile 2015. Proclamazione della mobilitazione e sciopero 30 gennaio 2015, riuscito con percentuali superiori al 90%. ABI ritira le pregiudiziali strutturali sulla parte economica.
  • Cosa significa la disapplicazione: si è trattato di un pericolo reale che avrebbe potuto determinare la perdita di tutele e trattamenti fondamentali, la frammentazione della categoria e la possibilità di interventi anche esterni (Governo) che avrebbero potuto produrre soluzioni analoghe a quelle verificatesi in alti settori.

LA RICONQUISTA DEL CONTRATTO
SCONFITTE LE POSIZIONI DI ABI

  • La rottura del 23 marzo e le ultime ore del confronto: la rottura dovuta dal ripresentarsi di posizioni impercorribili è stata fondamentale perché ha permesso al sindacato di mandare segnali precisi e forti ad ABI (proclamazione scioperi e manifestazione).
  • L’ABI riconvoca i sindacati per il 30 e 31 marzo.
  • Nel testo del 31 marzo permanevano ancora proposte di ABI non accettabili come: mantenimento della fungibilità tra QD e nuova fungibilità tra QD e 3AP, cantiere inquadramenti con soluzione predeterminata, demandi al II livello degli inquadramenti con applicazione delle derogabilità dell’art. 6 co. 2, applicazione contratti complementari per attività art. 2 in caso di insourcing, impegno generico ed insufficiente sul Jobs Act; sulla parte economica si registravano ancora distanze importanti rispetto ad una ipotesi sostenibile: TFR calcolato solo sulle voci nazionali dal 1/1/2015 al 31/12/2018, proposta di incremento salariale di 90€ in forma di EDR.
  • Nel rispetto dello spirito delle priorità della nostra piattaforma e di quanto emerso dalle assemblee le OO.SS. si sono concentrate sugli interventi necessari per la parte normativa e poi sulla parte economica.

I CONTENUTI DELL’IPOTESI DI ACCORDO
UN GIUDIZIO ESTREMAMENTE POSITIVO

IL VALORE DEI CONTENUTI:

  • DECORRENZA: 1 Aprile 2015 (salvo nuova base di calcolo per il TFR che avrà decorrenza 1 gennaio 2015). SCADENZA: 31 dicembre 2018 (correlazione dell’allungamento della data di scadenza con la “parte economica”). Durata quadriennale anche dei contratti di secondo livello.
  • AREA CONTRATTUALE
    Il progetto di ABI di destrutturazione del cuore del CCNL è stato battuto. Resta in piedi l’impianto dell’Area Contrattuale così come si è evoluta dal 1990 ad oggi e rimangono le tutele previste a salvaguardia delle operazioni che interesseranno il settore nell’immediato futuro.
  • L’ANIMA SOCIALE
    • Innalzamento della retribuzione per assunti con contratto di inserimento professionale futuri (ex art. 46 CCNL 2012) da 1679,89€ a 1969,54€ (+8%), mantenendo fermo l’invito al contributo del 4% dalle aziende alla previdenza complementare. Per quelli in servizio interverrà il FOC a garantire lo stesso incremento retributivo;
    • 5 giorni di permesso retribuito all’anno ai genitori di bambini affetti da patologie legate all’apprendimento, fruibili anche ad ore con preavviso minimo di 10 giorni;
    • Ampliamento del periodo di comporto in caso di malattie oncologiche con raddoppio del periodo (fino ad un massimo di 36 mesi).
  • OCCUPAZIONE
    • FOC: prorogata l’attività sino al 2018;
    • Estensione delle risorse del FOC per: solidarietà espansiva; riconversione professionale;rioccupazione dei lavoratori inseriti nel fondo emergenziale ed ora non più agevolati dal Fondo di Solidarietà;
    • Creazione in ENBICREDITO di una piattaforma informatica (job posting) per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro nel settore.
    • In caso di assunzioni valutazione prioritaria da parte delle aziende dei lavoratori licenziati (fondo emergenziale, motivi economici ecc.).
  • TRATTAMENTO ECONOMICO
    • Il risultato conseguito in materia economica è diverso rispetto alla posizione di ABI che mirava a “rinnovare un CCNL a costo zero”;
    • L’aumento complessivo di 85€ sulla figura media (3A4L) riparametrato sulla voce “stipendio” (e non in EDR) è erogato in tre tranche: ottobre 2016 25€, ottobre 2017 30€, ottobre 2018 30€.
  • CALCOLO TFR
    Dal gennaio 2015, quindi senza soluzione di continuità con il precedente CCNL, il calcolo avverrà esclusivamente sulle voci tabellari: stipendio, scatti di anzianità, importo ex ristrutturazione tabellare. L’aumento di 85€ avrà quindi effetto anche ai fini del calcolo del TFR.
  • INQUADRAMENTI
    • Si conferma anche per il periodo di vigenza del CCNL, la piena fungibilità nell’ambito della categoria dei Quadri Direttivi dal 1°al 4°livello;
    • Viene affidato ad un “cantiere di lavoro” (della durata di 12 mesi), il compito di formulare ipotesi per un nuovo sistema di inquadramenti su cui basare la prossima contrattazione;
    • E’ data facoltà alle aziende o ai gruppi di definire intese a livello aziendale per rispondere a specifiche esigenze organizzative e/o produttive e/o al fine di realizzare gli opportuni
    • adattamenti ai diversi contesti di impresa;
    • I contenuti degli artt. 82 e 90 relativi alle “nuove figure professionali” restano invariati, consentendo alle parti di regolamentarle.
  • DISPOSIZIONI PARTICOLARI:
    • Politiche commerciali: coerenza ed eticità nelle politiche commerciali, confermate la rilevanza e l’aderenza ai principi del Protocollo 2004;
    • In caso di cessioni individuali o collettive dei contratti di lavoro (come ad esempio anche nel caso di NewCo) c’è continuità del rapporto di lavoro e quindi sono applicabili le previgenti normative in tema di lavoro (e non il Decreto sul contratto a tutele crescenti);
    • Nessun cambiamento, per i lavoratori in servizio al 7 marzo 2015, rispetto al numero degli addetti per l’applicabilità della legge 300/1970 previsti all’art. 77.

IL VALORE DEL VOTO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI

E’ stato compiuto un salto di qualità, con elementi di grande rilievo, che devono essere apprezzati in tutto il loro valore etico e ideale, al momento di esprimere un giudizio sul rinnovo contrattuale:

• Un percorso democratico ha impegnato le OO.SS. che hanno sviluppato un continuo confronto con le lavoratrici ed i lavoratori attraverso tre tornate assembleari e la comunicazione puntuale e dettagliata delle fasi del negoziato;

• L’ipotesi d’accordo è siglata per conformità e presa visione e la sua sottoscrizione è subordinata all’approvazione da parte dei lavoratori nelle assemblee;

• ABI ha formalizzato la disponibilità a non procedere alla disapplicazione fino all’esito del percorso assembleare e comunque non oltre il 15 giugno; in caso di mancata sottoscrizione del CCNL la disapplicazione avrà effetto dal 1 aprile.

Come hanno dimostrato sia le assemblee tenute unitariamente negli ultimi mesi, sia la partecipazione massiccia agli scioperi ed alle manifestazioni di piazza, la grande forza rappresentata dall’unità e dalla compattezza della categoria e dal clima di ritrovata unità nell’azione sindacale ha giovato a tutto il movimento sindacale, garantendo la migliore tutela delle istanze di lavoratrici e lavoratori.

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Evidenza, Rassegna Stampa

CONTRATTO ABI, RAGGIUNTA L’INTESA

Posted on 1 Aprile 20151 Aprile 2015 By Claudio Voghera

Dopo serrate trattative e due scioperi nazionali, è stata siglata alle cinque di questa mattina da ABI e le 8 sigle sindacali del credito l’ipotesi d’accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale dei lavoratori bancari

Evidenza, Rassegna Stampa

CCNL: ABI RIVEDE LE SUE POSIZIONI ORA SI TRATTA!

Posted on 30 Marzo 201531 Marzo 2015 By Claudio Voghera

CCNL: ABI RIVEDE LE SUE POSIZIONI

ORA SI TRATTA!

In data odierna si è tenuto un nuovo incontro con ABI sul tema del rinnovo contrattuale. Le OO.SS., nonostante la rottura determinatasi il 23 marzo u.s. e la ripresa della mobilitazione, hanno ritenuto di dover compiere un ulteriore atto di responsabilità verso le lavoratrici ed i lavoratori e verificare se nell’ambito del nuovo incontro la controparte avesse modificato la propria impostazione in maniera tale da consentire la ripresa del confronto.

La riunione è stata aperta dal Presidente del CASL che ha manifestato maggiori spazi di disponibilità rispetto agli incontri precedenti affermando di voler provare a raggiungere un accordo entro pochi giorni, pur ribadendo la necessità di contenere al massimo l’incidenza dell’aumento del costo del lavoro e confermando la volontà di voler incentrare il rinnovo contrattuale sul tema delle garanzie sociali.

Le proposte nel dettaglio sono le seguenti:

• FOC: riconfermato, con un utilizzo maggiormente indirizzato al sostegno della difesa dell’occupazione esistente e alla rioccupabilità dei lavoratori inseriti nel Fondo Emergenziale.

• Salario di inserimento: riduzione per i nuovi assunti del gap tabellare dal -18% al -10%.

• Nuova normativa del lavoro: confermare, nel caso di riforme organizzative con passaggi tra società diverse, la continuità della vecchia normativa sul lavoro.

• Area contrattuale: mantenimento delle previsioni esistenti.

• Inquadramenti: mantenimento delle previsioni esistenti con un rinvio alla contrattazione di secondo livello e la costituzione di un “cantiere” per determinare congiuntamente i cambiamenti da attuare nel prossimo rinnovo contrattuale. Riconfermata da ABI la richiesta sulla fungibilità massima.

Ancora aperto permane il punto sul recupero dell’inflazione e dell’aumento economico sul quale il Dr. Profumo non ha riproposto il tema delle compensazioni bensì un ragionamento, per ora assolutamente generico, sulla durata di valenza del contratto e di un suo possibile allungamento.

Le OO.SS. hanno valutato con prudenza i pochi ma significativi spunti di avvicinamento e nel precisare alcuni punti su cui è indispensabile da parte di ABI maggiore chiarezza, hanno richiesto di fare una verifica sulla percorribilità di un’intesa attraverso la stesura di un testo che elimini dal campo possibili ambiguità e soddisfi le aspettative economiche e normative delle lavoratrici e lavoratori, più volte richieste dal sindacato.

Le OO.SS. hanno precisato quanto segue:

• Per quanto riguarda la durata del contratto serve massima chiarezza sulle voci economiche di aumento e sulle precedenti posizioni di compensazione, già dichiarate inaccettabili, così come deve essere chiarito il tema di un eventuale intervento congiunturale sulla base di calcolo del TFR.

• Positivo il giudizio sulle posizioni di ABI relativamente all’area contrattuale e inquadramenti: su questi ultimi le OO.SS. hanno confermato la disponibilità ad aprire un “cantiere” di lavori mentre sulla fungibilità hanno invece espresso forti perplessità.

• FOC: chiarire quanto durerà e a quali condizioni.

• Modello di banca: le OO.SS. hanno ribadito inoltre la necessità di prevedere comunque momenti di confronto sui cambiamenti del settore (modello di banca) e sulle sue conseguenze su organizzazione del lavoro e professionalità. Hanno inoltre affermato la necessità di una verifica congiunta sul tema delle pressioni commerciali.

In attesa quindi di verificare le posizioni espresse attraverso l’analisi dei testi, così come richiesto dalle OO.SS., e con la volontà di verificare fino in fondo i possibili reali avvicinamenti, le Parti hanno deciso di aggiornare il confronto a domani alle ore 12 per fare le suddette verifiche attraverso la stesura di una prima bozza di testo.

Roma, 30 marzo 2015

Le Segreterie Nazionali

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Evidenza, Rassegna Stampa

ABI: Riprese le trattative per il rinnovo del CCNL

Posted on 30 Marzo 201530 Marzo 2015 By Claudio Voghera
ABI: Riprese le trattative per il rinnovo del CCNL

ROMA, LI  30 marzo 2015

ABI – Riprese le trattative per il rinnovo del CCNL

Oggi, sono riprese le trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, dopo la convocazione delle parti pervenuta da ABI.

Il Presidente del CASL Alessandro Profumo, riprendendo gli elementi rimasti in sospeso dalla precedente riunione ha espresso una posizione sui quelli che ABI ha definito elementi qualificanti del possibile contratto nazionale.

In particolare, il Presidente Profumo ha ricordato:

• La riconferma del FOC per la creazione di posti di lavoro e l’integrazione delle prestazioni emergenziali, anche con la costituzione di una piattaforma per il ricollocamento di eventuali future eccedenze di personale all’interno del settore;

• La contrazione della riduzione del salario di ingresso dall’attuale 18% al 10 per cento;

• Il mantenimento delle prerogative del personale in servizio anche in occasione di riforme organizzative che prevedono il passaggio di dipendenti ad organizzazioni aziendali diverse da quelle di provenienza;

• Il ritiro delle richieste sul superamento dell’attuale assetto dell’Area contrattuale e per l’allargamento delle attività alle quali si applicano i contratti complementari;

• La conferma che il tema degli inquadramenti non è esclusivamente economico ma piuttosto organizzativo, rimandando la discussione a livello aziendale e di gruppo ma programmando sin da subito un cantiere di lavoro a livello nazionale, mentre rimane per ABI imprescindibile una maggiore fungibilità dei quadri direttivi.

L’ABI ha inoltre confermato la disponibilità a ragionare sulla parte economica ma solo sulla base di un allungamento della durata del contratto.

In apertura della riunione Lando Maria Sileoni, ha ribadito l’intenzione di voler fare il contratto in sede sindacale, nella consapevolezza che tutte le banche hanno la percezione delle importanti trasformazioni che interesseranno il settore.

In questo ambito, le risposte dell’Abi configurano un passo avanti nella gestione congiunta delle conseguenze delle modifiche del settore sull’occupazione, a partire dalla costituzione di una piattaforma bilaterale per la difesa e la ricollocazione degli eventuali esuberi che si dovessero produrre nella banche e nei gruppi bancari.

La conferma dell’area contrattuale ‐ ha ribadito Sileoni ‐ rimane per noi un fatto imprescindibile e anche le politiche di insourcing, possono costituire un elemento di difesa e rafforzamento della stessa.

Ci sono poi argomenti che il sindacato intende regolamentare e, tra questi, quelli delle pressioni commerciali e della conciliazione tra tempi di lavoro e di vita, oltre a risposte concrete sul tema del modello di banca e dei nuovi lavori utili per la difesa della categoria.

La riunione con ABI riprenderà domani 31 marzo alle ore 12.

Cordiali saluti.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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ABI – Interrotte le trattative per il rinnovo del CCNL

Posted on 23 Marzo 201524 Marzo 2015 By Claudio Voghera
ABI – Interrotte le trattative per il rinnovo del CCNL

ROMA, LI 23 marzo 2015

Sono proseguiti oggi gli incontri in ABI per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

In apertura della riunione Lando Maria Sileoni, a nome delle Organizzazioni Sindacali, ha affermato che siamo giunti al momento decisivo della trattativa.

Infatti, se la convinzione dell’Esecutivo dell’ABI dovesse rimanere quella che siano i lavoratori a doversi pagare il contratto, saremmo sulla strada sbagliata, quella della rottura e dello scontro di cui l’ABI si assumerebbe la responsabilità anche di fronte all’opinione pubblica.

L’ABI, riproponendo la volontà più volte esplicitata di interrompere strutturalmente la crescita del costo del lavoro, sta infatti sottovalutando la piattaforma contrattuale approvata dai lavoratori e le proposte ivi contenute, a partire da una discussione franca e concreta sul nuovo modello di banca utile per tutto il Paese, che riporti il lavoro nelle filiali.

Per il Sindacato, al contrario, la tutela dell’occupazione nel settore e nel Paese si ottiene guardando al futuro della banca e della professione bancaria, a partire dal mantenimento dell’Area Contrattuale quale elemento di garanzia per gli attuali e futuri lavoratori del settore.

La minaccia di disdettare e non applicare il CCNL a partire dal prossimo mese di aprile, viene usata dall’ABI come una clava, nonostante non ci sia un gruppo bancario nazionale che non abbia fatto accordi sindacali negli ultimi due anni.

La stessa imminente ristrutturazione del settore ‐ a partire dalla riforma delle banche popolari ‐ richiede relazioni sindacali costruttive e improntate sulla correttezza reciproca.

Sileoni ha infine ribadito i pilastri sui quali si deve basare un accordo politico‐sindacale di prospettiva per tutti coloro che operano nel settore:

• Patto triennale sul mantenimento dell’occupazione del settore, a partire dall’area contrattuale;

• Nuovo modello di banca e nuove professioni utili per rafforzare la presenza delle banche sul territorio;

• Tutela e incremento della buona occupazione, a partire dai giovani;

• Recupero dell’inflazione.

Rispondendo alle osservazioni sindacali, Profumo ha chiarito come il CCNL presupponga una valutazione complessiva sulle materie da affrontare, che tenga conto anche della sua tenuta in termini economici.

Abbiamo ribadito come in questo momento, pur nel rispetto del recupero inflattivo dovuto alla categoria, sia prioritaria la difesa dell’occupazione e del perimetro di settore da ogni attacco esterno.

L’ABI non è stata in grado di dare risposte soddisfacenti e concrete alle richieste sindacali ne’ di dare garanzie per il presente ed il futuro del settore.

La nostra Delegazione, non ritenendo percorribile il proseguimento della trattativa in queste precarie condizioni, ha ritenuto doveroso interrompere l’incontro.

Domani si terrà quindi una riunione delle Segreterie Nazionali per definire le iniziative unitarie.

Cordiali saluti

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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