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Categoria: Evidenza

UBIS: Comunicato unitario Progetto IPC… e non solo

Posted on 17 Luglio 201417 Luglio 2014 By Claudio Voghera

Progetto  iPC… e non solo

Il 16 luglio si è svolto l’incontro tra le Segreterie di Coordinamento UBIS e la delegazione aziendale sui seguenti temi :

  • Riorganizzazione BL Global Markets
  • Progetto iPC

Sul primo punto gli HRBP della Business Line interessata hanno illustrato i razionali della riorganizzazione, che coinvolge 136 Lavoratori in Italia sui 600 presenti a livello di tutto il perimetro europeo di UBIS, per i quali non sono previsti processi di riqualificazione professionale o di mobilità territoriale.

Come OO.SS. abbiamo chiesto con forza all’azienda la conferma di quanto dichiarato nel precedente incontro, ovvero che questa sia l’ultima grande riorganizzazione in Ubis.

Abbiamo ribadito che, nell’interesse e per la tutela dei Lavoratori e delle Lavoratrici interessati da questi processi, proseguiremo nel nostro ruolo di verifica dei risultati attesi, in termini di efficienza e di efficacia, contenuti nelle dichiarazioni aziendali.

Abbiamo inoltre riproposto il tema della riduzione delle consulenze che, anche in questo settore, risultano essere numerose; la delegazione aziendale ha dichiarato che, tra gli obiettivi, c’è anche quello di ridurne il numero tramite l’internalizzazione di attività in ottemperanza a quanto definito nel protocollo del Piano Industriale di Gruppo … vigileremo con attenzione anche su questa dichiarazione.

Come secondo punto dell’incontro siamo tornati a discutere del progetto iPC, che prevede il trasferimento di attività dai Poli di Verona, Bologna e Roma verso la Polonia e la Romania.

Queste Organizzazioni Sindacali non possono che manifestare la propria contrarietà verso l’obiettivo dichiarato dall’azienda di una riduzione dei costi ottenuta delocalizzando attività nei Paesi CEE a minor costo del lavoro, tanto più in questo difficile momento dove nel Gruppo, per il perimetro Italia (UBIS compresa), sono in corso le trattative per la gestione delle ricadute sugli organici derivanti dal Piano Strategico 2018 che, ricordiamolo, prevedono una uscita di 2400 lavoratori entro il 2018 e altri probabili 2700 a seguire.

La forte presa  di posizione  da parte di  queste OO.SS. nel richiamare l’azienda al rispetto delle previsioni del CCNL,  ha comportato che questo processo di riorganizzazione sia stato seguito nel dettaglio in tutte le sue fasi, tanto da prevedere nell’ultimo mese ben tre incontri sul tema, portando l’azienda a dettagliare e a documentare gli impatti e le ricadute per tutti i Lavoratori coinvolti nei Poli.

Abbiamo altresì richiesto all’azienda che venga riposta la massima attenzione nelle attività di formazione e di riqualificazione dei lavoratori coinvolti, al fine di una corretta gestione delle nuove attività che i colleghi saranno chiamati a svolgere.

Necessari quindi momenti di verifica nel corso dei quali accerteremo che siano state svolte correttamente anche queste attività formative, oltre agli altri risultati attesi quali la sensibile riduzione delle consulenze e il re-insourcing di attività nelle aree interessate.

Chiediamo che venga posta in essere una  chiara e trasparente comunicazione con i Lavoratori e le Lavoratrici che saranno interessati dalla mobilità infragruppo da UBIS verso UniCredit SpA,  riaffermando in questo contesto come elemento fondamentale la multipolarità.

Ribadiamo la necessità di un coinvolgimento delle RR.SS.AA. nei poli interessati dai progetti di riorganizzazione nel processo di comunicazione e sulle tempistiche di attuazione, al fine di meglio supportare i Lavoratori e le Lavoratrici interessati.

Nel mese di settembre avremo un incontro con il CEO di UBIS nel corso del quale verranno discusse le prospettive strategiche di UBIS, anche alla luce del piano industriale di Gruppo. L’occasione ci permetterà di verificare le conseguenze dei Progetti e delle Riorganizzazioni attuate e di avere un quadro generale dell’assetto futuro di Ubis.

Milano, 17 luglio 2014

LE SEGRETERIE DI COORDINAMENTO UBIS
DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – SINFUB – UGL/CREDITO – UILCA

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Evidenza, Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

Unicredit: Comunicato unitario su sistema incentivante

Posted on 16 Luglio 201417 Luglio 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

MBO E DINTORNI


Nel corso del mese di giugno si è svolto l’incontro sul Sistema incentivante relativo al consuntivo 2013 e alle linee guida adottate per il 2014.

In premessa all’illustrazione, l’azienda ha voluto sottolineare di essersi attenuta, sia per il 2013 sia per il 2014, alle raccomandazioni impartite dalla Consob e dalla Banca d’Italia e che le scelte adottate ne sarebbero le dirette conseguenze.

I criteri che hanno ispirato la consuntivazione e il pagamento del sistema del 2013 sarebbero: “sostenibilità”, “meritocrazia e selettività”, “disciplina e compliance”.

CONSUNTIVO MBO 2013

Analogamente a quanto già fatto per il 2012, l’Azienda ha tenuto conto del risultato negativo prodotto dal perimetro Italia e ha deciso di ridurre l’ammontare del premio da erogare, rispetto a quello preventivato ad inizio anno, attraverso l’abbattimento del valore punto.

Questa riduzione è stata operata in modo differenziato tra le varie aree di business. Avendo il Corporate, nelle valutazioni aziendali, ottenuto “performance di business negative”, si è visto ridurre il valore punto del 70%, contro un 60% di riduzione per il retail (“performance positive ma inferiori al budget) e una riduzione del 30% per il private (“performance positive e superiori al budget”). Anche i premi discrezionali alle strutture di Direzione sarebbero stati ridotti del 32%.

L’ammontare erogato è stato quindi pari a 23,2 milioni di euro a titolo di MBO alla rete, di cui 3,2 per “premi di squadra”; ulteriori 3,4 milioni sono stati erogati come bonus per le figure di Staff di Rete, 2,2 milioni come bonus alle strutture centrali (Country Chairman e Local Competence Line) ed infine 1,9 milioni come incentivi per i lavoratori delle società di prodotto (Factoring, Leasing, Cordusio).

Anche per il 2013 l’Azienda ha poi confermato il principio di “selettività” nella determinazione delle prestazioni da premiare (cd. meccanismo del “ranking) attraverso classifiche per figura professionale all’interno di ciascuna region.

L’applicazione di questi meccanismi ha portato ai seguenti risultati su scala nazionale:

Ruolo Punteggio medio Percentuale premiati
Direttore di Distretto 25/100 43%
Direttore di Agenzia 35/100 47%
Consulente Piccole Imprese 25/100 52%
Consulente P.B. 50/100 70%
Team Leader Unicredit Direct 63/100 46%
AFP, ASC, CSC e ACSC 43/100 58%
Gestori Corporate 30/100 15%
Banker Private 82/100 90%

Al momento dell’erogazione del premio 2.500 colleghi non hanno percepito alcunché, nonostante il raggiungimento dei risultati richiesti, perché non avevano completato i corsi di formazione obbligatori. In risposta alle proteste delle organizzazioni sindacali, è stato risposto che nel regolamento MBO 2013 era già previsto che l’Azienda avrebbe potuto avvalersi di questa possibilità e che comunque già al momento dell’incontro circa l’85% degli interessati aveva completato la formazione e ricevuto quanto spettante. Ha inoltre anticipato che per il 2014 l’aver completato i corsi formativi obbligatori sarà una delle condizioni non eludibili richieste dalla funzione di Compliance per l’ammissione al premio.

VALUTAZIONI DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI

Permangono nel modello utilizzato da UniCredit tutti quegli elementi che già avevamo criticato negli anni passati e che qui sotto brevemente ricordiamo.

Risulta incomprensibile il collegamento tra budget assegnati e realtà di mercato, come viene evidenziato dalla forte penalizzazione dei colleghi del corporate, area di business oggi come ieri in seria difficoltà per motivi oggettivi.

Continua a mancare la comunicazione preventiva del valore punto, come pure non vengono rese trasparenti e portate a conoscenza preventiva dei colleghi le condizioni che comporteranno tagli all’ammontare dei premi e le formule che verranno utilizzate per operare tali tagli.

Rimangono poco chiare le regole alla base del meccanismo del “ranking” con la conseguenza di fomentare incomprensioni e delusioni tra coloro che non si vedono erogato il premio pur avendo totalizzato punteggi superiori a colleghi che il premio lo hanno ricevuto.

Abbiamo infine denunciato il fatto che, al di là delle dichiarazioni, non vengano create, di fatto, le condizioni organizzative necessarie affinché la formazione sia realmente ed efficacemente fruibile, ad esempio in postazioni dedicate lontane dallo sportello. Purtroppo i colleghi della rete sanno bene quanto questa possibilità oggi sia lontana dalla realtà operativa. Pertanto, inserire l’effettuazione della formazione tra i criteri di qualità che danno accesso ai premi suona come una vera e propria provocazione.

MBO 2014, LE NOVITA’

L’Azienda ha confermato anche per il 2014 i principi ispiratori del sistema e i meccanismi già in essere, introducendo solo alcune novità.

Da un lato infatti verranno ridotti gli obiettivi da raggiungere e reso obbligatorio, come detto, il completamento della formazione obbligatoria (la fruizione della formazione da parte dei collaboratori verrà introdotta come obiettivo dei ruoli di sintesi).

Contestualmente si introduce la “valutazione manageriale” quale criterio a disposizione nell’assegnazione del premio. In sostanza il superiore diretto avrà a disposizione un punteggio che potrà aggiungere a quello derivante al collega dal raggiungimento degli obiettivi (anche di Team, differenziando così la quantità di premio da assegnare ai singoli). Questa novità, che poggia su valutazioni personali e soggettive a quanto ci è dato sapere, va a rafforzare gli elementi aleatori già presenti nella struttura del sistema e non ci può che vedere fortemente critici.

In futuro, se l’Azienda sarà realmente orientata a contrattare le regole per un premio variabile di risultato, come sostenuto nel recente accordo sul piano industriale, dovrà rendersi disponibile a confrontarsi realmente e concretamente su tutti questi elementi di forte criticità dell’attuale sistema incentivante.

Milano, 16 luglio 2014

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa

Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Retail

Comunicato unitario sulla gestione del credito problematico – Vicenda UCCMB

Posted on 1 Luglio 201417 Luglio 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento Gruppo Unicredit – Segreterie ODC UCCMB

PROSPETTIVE E OPPORTUNITA’

DELLA GESTIONE DEL CREDITO PROBLEMATICO IN ITALIA:

UCCMB, UN’ESPERIENZA DA NON DISPERDERE

Sinossi:

Sul sistema bancario italiano pesa una massa di oltre 270 miliardi di crediti deteriorati. Senza entrare nel merito delle dinamiche che hanno determinato questo ammontare, solo in parte attribuibile al deterioramento della congiuntura economica, è necessario che la questione venga affrontata in termini sistemici, valutando con le Istituzioni quali siano le soluzioni migliori. UCCMB, azienda del Gruppo Unicredit dedicata alla gestione del credito problematico, costituisce una interessante esperienza. Prospettive di cessione ad un soggetto esterno, forse internazionale, comprometterebbero la possibilità di costruire, sull’esperienza di UCCMB, un modello o un nucleo sul quale rilanciare una modalità di gestione sostenibile del recupero del credito, sostenibile in termini di impatto soft sulle aziende e famiglie debitrici e di mantenimento/creazione di occupazione per le aziende dedicate a tale attività.

Sommario:

1. LE SOFFERENZE NEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO

2. UCCMB

2.1 presentazione dell’azienda e dell’attività svolta

2.2. prospettive di UCCMB

2.3 pericoli della cessione ad un soggetto esterno

3. PROSPETTIVE DI SISTEMA

3.1 bad bank di sistema

3.2 rete di bad bank

3.3 rilancio dell’occupazione

1. LE SOFFERENZE NEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO

Il livello dei crediti deteriorati totali ha ormai superato i 270 miliardi di euro, quota che eccede la patrimonializzazione dell’intero sistema. Le sofferenze lorde a dicembre 2013 toccavano 156,8 miliardi e quelle al netto delle svalutazioni 80,4 miliardi di euro.

Prosegue la “stretta creditizia” nei confronti di famiglie ed imprese: il credito si riduce a ritmi medi del 4% (pari a circa -70 miliardi) su base annua a dicembre 2013 (Fonte Banca d’Italia, Bollettino statistico IV trimestre 2013).  La tenaglia tra i bassi tassi ed il costo del rischio sposta la convenienza delle banche verso gli investimenti finanziari.

La valutazione delle sofferenze in relazione alla tipologia dei debitori stabilisce che circa un milione di affidatari tra imprese e famiglie con prestiti entro i 125 mila euro generano 21 miliardi circa di sofferenze. Mentre soli 421 soggetti (sempre imprese e famiglie affidatarie) con prestiti oltre i 25 milioni di euro ne generano 16,3 miliardi. Questi ultimi sono prestiti concessi spesso dal top management e nulla hanno a che fare con l’iter codificato per le erogazioni alla clientela media

Fonte Banca d’Italia, Bollettino economico n. 1 2014

2. UCCMB

2.1 presentazione dell’azienda e dell’attività svolta

Fonte sito web ufficiale azienda

UniCredit Credit Management Bank S.p.A., già UGC Banca, è la società del Gruppo UniCredit leader nel settore della gestione dei crediti anomali, il cui obiettivo è la minimizzazione del costo del recupero dei crediti problematici.

Sede Sociale e Direzione Generale sono a Verona. Sedi Territoriali e Uffici sono dislocati nelle principali città italiane.

Attiva da oltre un secolo come istituto di credito speciale, UniCredit Credit Management Bank, già UGC Banca, è già da anni specializzata nella gestione dei crediti non performing ed opera sia per il Gruppo UniCredit che per altre banche ordinarie, investments banks e aziende industriali. Attualmente gestisce un portafoglio di oltre 75 miliardi di € relativi a oltre 2 milioni di pratiche

La struttura operativa è costituito da risorse interne particolarmente qualificate e professionisti esterni di alto profilo, con competenze specialistiche in campo giuridico, economico, fiscale e finanziario, e dotate di spiccate capacità negoziali.

Il personale al 31.12.2013 ammonta a 744 unità, distribuite su 23 sedi e filiali operative. I professionisti esterni sono oltre 4.300.

I processi operativi sono caratterizzati dalla gestione attiva del valore recuperabile e dalla focalizzazione dei processi per tipologia di credito, con un forte orientamento alla ricerca di soluzioni stragiudiziali.

I servizi offerti

UniCredit Credit Management Bank, già UGC Banca, risponde ad ogni esigenza connessa alla gestione dei crediti anomali, con:

  • ·mandati a gestire i crediti ai fini di recupero;
  • ·acquisto dei crediti;
  • ·valutazione di portafogli;
  • ·Arranging e Servicing nell’ambito di operazioni di Cartolarizzazioni
  • ·valutazione e partecipazione alle aste.

2.2 prospettive di UCCMB

UCCMB gestisce a livello nazionale, per conto del Gruppo Unicredit e dei terzi mandanti circa il 30% delle procedure esecutive e il 40% delle procedure concorsuali. Per fare questo ha sviluppato una specifica piattaforma informativa e un Sistema gestionale fruibile dalle Strutture interne ed esterne alla banca e accessibile via Internet, dematerializzando la gestione cartacea dei documenti.

Da tempo l’azienda è attiva nel settore giustizia, realizzando numerose iniziative, quali ad esempio eventi formativi per la diffusione del processo telematico, procedure pagamenti telematici delle spese di giustizia. Di tale attività ha ottenuto riconoscimenti da parte del Ministero della Giustizia.

2.3 pericoli della cessione ad un soggetto esterno

nel recente Piano Strategico del gruppo Unicredit, oltre ad una cospicua riduzione di personale (oltre 5.100 lavoratori), sono previste due iniziative: la quotazione di Fineco, la banca online del gruppo, e la cessione di UCCMB.

Pur confermando la netta contrarietà a qualsiasi esternalizzazione e cessione di attività, le OOSS ritengono che le soluzioni adottate in altre situazioni, quali le cessioni di attività a HP, ACCENTURE e IBM, costituiscano le minime garanzie applicabili ai lavoratori. In tutti e 3 i casi citati:

–      Unicredit mantiene una quota rilevante, anche se non maggioritaria, della proprietà della newco;

–      ai lavoratori interessati vengono garantiti l’applicazione del contratto del credito e le prerogative ad esso collegato, es. ammortizzatori sociali

–      Unicredit interverrà in caso di tensioni occupazionali nel medio periodo.

Le indiscrezioni trapelate, in parte riportate sulla stampa, in merito alle manifestazioni d’interesse all’acquisto di UCCMB vedrebbero prevalere soggetti esterni, in particolare Fondi d’investimento stranieri, senza alcuna garanzia di mantenimento delle condizioni sopracitate.

L’intervento di un Fondo estero, soprattutto se con obiettivi di alto rendimento in breve termine, determinerebbe una nuova e diversa politica operativa dell’azienda. Da una valutazione ponderata e professionale delle possibilità di recupero, con attenzione anche degli impatti sociali delle azioni che si mettono in campo, si passerebbe ad una logica di profittabilità che vedrebbe interventi più rapidi e drastici sui debitori.

3. PROSPETTIVE DI SISTEMA NELLA GESTIONE DEL CREDITO PROBLEMATICO

Sul piano sistemico, sottrarre alla gestione diretta di una banca italiana un ammontare così rilevante dei crediti problematici comprometterebbe la possibilità di realizzare un intervento armonico nel Paese.

Valutando la situazione di altre nazioni europee, Spagna per esempio, emergono punti di forza e criticità dei diversi modelli applicabili.

Se da una parte confluire tutte le sofferenze in un istituto creato ad hoc libererebbe le banche italiane dal peso delle stesse, consentendo nel rispetto dei parametri patrimoniali la concessione di nuovo credito, quanto mai utile al rilancio dell’economia, questo non potrebbe che essere fatto grazie a fondi pubblici, fondi che verrebbero quindi distratti da altre iniziative.

In alternativa si potrebbe immaginare la creazione di una rete di istituti di credito, posseduti dai grandi gruppi bancari o da realtà locali consociate, con una normativa specifica e un limitato e finalizzato intervento statale, al fine di ottimizzare gli sforzi e le risorse ivi allocate per garantire una gestione oculata e proattiva dell’attività di recupero.

Una gestione oculata e proattiva dell’attività di recupero, che limiti fortemente le azioni giudiziali privilegiando concordati e ristrutturazioni del credito, oltre a creare presupposti per la ripartenza delle aziende interessate e a non “mettere in ginocchio” le famiglie, determinerebbe la necessità di un numero rilevante di personale qualificato, assorbendo almeno in parte le tensioni occupazionali presenti nel settore del credito, oggetto per altro di un aspro confronto essendo in fase di rinnovo il Contratto Nazionale di Settore.

Alla luce di quanto sopra esposto si ritiene indispensabile che il Governo attivi un tavolo con Banca d’Italia, ABI e le organizzazioni sindacali di settore per valutare con quali modalità affrontare la delicata questione del credito problematico. Nel frattempo, è assolutamente necessario rallentare singole iniziative, soprattutto se comportano, come sembra delinearsi il futuro di UCCMB, la presenza di soggetti ai quali potrebbe non interessare o potrebbero mal sopportare un intervento delle Istituzioni del Paese.

Milano 1 luglio 2014

Le Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredito

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali UCCMB

Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl/Credito Uilca

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato unitario accordo del 28 giugno 2014 sul Piano Strategico 2018

Posted on 1 Luglio 201417 Luglio 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Gruppo UniCredit
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

ACCORDO 28 GIUGNO 2014

Prima tappa di un percorso complesso

C’è un detto che recita: “chi ben comincia è a metà dell’opera”.

Ebbene, con la firma dell’accordo sul Piano Industriale 2013-2018, sottoscritto alle 3 di notte di sabato 28 giugno, riteniamo di aver ben cominciato.

Questo accordo, che si sviluppa su quattro grandi capitoli – occupazione, contrattazione, welfare, relazioni industriali – è, infatti, la prima tappa di un percorso sicuramente complesso, ma che, a nostro avviso, è iniziato bene.

Ricordiamo, brevemente, da dove siamo partiti, vale a dire dalle pesanti proposte di riduzione del costo del lavoro avanzate dall’azienda in sede di presentazione del Piano:

  • 5.500 esuberi (il 12% della forza lavoro in Italia), di cui 400 rivenienti da precedenti piani, 2.400 oggetto di questa trattativa e 2.700 da concordare il prossimo anno;
  • applicazione della sola disciplina nazionale tempo per tempo vigente e congelamento degli effetti degli accordi di secondo livello;
  • rimozione delle inefficienze economiche connesse agli strumenti di welfare ed alle prassi di Gruppo (previdenza complementare, premi di anzianità, CRAL, ecc.).

In sostanza, il Piano che ci fu presentato lo scorso 19 marzo si caratterizzava per un drastico taglio ai livelli occupazionali, attraverso la previsione di uscita di migliaia di lavoratori, non compensata, nemmeno in parte, da nuova e giovane occupazione, e per interventi di riduzione strutturale del costo del lavoro che avrebbero colpito pesantemente i colleghi in servizio.

Fin da subito giudicammo inaccettabile questa impostazione “lacrime e sangue” di un Piano centrato su tagli strutturali e lineari e carente di qualsiasi prospettiva di rilancio e sviluppo.

Siamo riusciti, in un contesto di grandissima difficoltà, a modificare l’impianto.

L’accordo sottoscritto, infatti, oltre a prevedere incentivi a sostegno della volontarietà nelle uscite di personale con diritto a pensione entro il 31/12/2018 (2.400), impegna l’azienda ad importanti investimenti in termini di nuove assunzioni, tutela dell’occupazione giovanile, formazione, riconoscimenti al personale in servizio, conferma del secondo livello di contrattazione.

Di seguito riassumiamo i contenuti dell’intesa, suddivisi nei quattro grandi capitoli prima citati per favorirne la lettura e la comprensione.

OCCUPAZIONE 1 – ESODI

È stato definito un piano di esodo incentivato per 2.400 risorse, che usciranno alla maturazione del diritto alla pensione e si aggiungono alle 400 entro il 2015 che residuano dai precedenti accordi, da attuarsi entro il 31 dicembre 2018 con le seguenti calendarizzazioni (con cessazione alla data di apertura della prima finestra pensionistica):

  • oltre che 17 FTE entro il 31 dicembre 2015 (invalidi/totalizzati)
  • ulteriori 258 FTE entro il 31 dicembre 2016
  • ulteriori 794 FTE entro il 31 dicembre 2017
  • ulteriori 1.331 FTE entro il 31 dicembre 2018

Le incentivazioni all’esodo sono state definite secondo la seguente tabella:

Le adesioni dovranno pervenire entro il 15 ottobre 2014, tramite l’applicativo che verrà messo a disposizione sul Portale.

Tali incentivi saranno maggiorati di una mensilità a favore del personale che, avendo maturato il trattamento pensionistico (finestra) successivamente al 1° gennaio 2016 ed entro il 31 dicembre 2018, scegliesse, contestualmente all’adesione all’esodo, di accedere, nei 12 mesi antecedenti l’uscita per pensionamento, al part-time (verticale: sospensione dell’attività lavorativa di un giorno la settimana, orizzontale: riduzione a 25 ore dell’orario di lavoro settimanale) o alla sospensione dell’attività lavorativa.

Durante questo anno il lavoratore beneficerebbe del pagamento di un assegno ordinario integrativo della retribuzione e del versamento all’INPS dei contributi previdenziali relativi a tutte le giornate di sospensione dal lavoro, entrambi a carico della sezione ordinaria del Fondo di Solidarietà di settore.

In tutti e tre i casi vengono confermati:

  • · l’accantonamento a TFR e il versamento aziendale a previdenza complementare come da retribuzione piena;
  • · la copertura di UniCA fino al 31 dicembre dell’anno di cessazione dal servizio;
  • · le medesime agevolazioni creditizie dei dipendenti in servizio fino al momento del pensionamento.

Al fine di orientare i colleghi nella scelta, l’azienda produrrà, su nostra richiesta, alcuni esempi del trattamento retributivo derivante a seguito dell’intervento del Fondo.

Le adesioni all’anticipazione di 12 mesi verranno accolte in base all’ordine di presentazione, con priorità per i lavoratori portatori di gravi disabilità.

L’Azienda si riserva di selezionare un limitato numero di colleghi interessati all’esodo che, in via sperimentale, manifestassero l’interesse per l’eventuale assunzione con CCNL Commercio e a tempo determinato, per i 12 mesi precedenti l’uscita, presso l’azienda del gruppo “Subito Casa”. Il passaggio ad un altro Contratto Nazionale non farebbe comunque venir meno tutte le condizioni fruite in qualità di dipendente UniCredit.

Il personale a part-time interessato all’esodo (circa 140 persone) potrà optare solo per la terza agevolazione (sospensione dell’attività lavorativa per 12 mesi), fermo restando il rientro a full time per il mese precedente l’inizio della sospensione.

Qualora le adesioni risultassero inferiori alle 2.400 previste, all’interno di ciascuna azienda sarà avviata la procedura in base alla Legge 223/91 che, nel nostro settore, prevede la risoluzione unilaterale da parte dell’azienda del rapporto di lavoro del personale in possesso dei requisiti pensionistici. In questo caso sarà riconosciuta un’indennità di mancato preavviso di un mese.

Raggiungere il numero di esodi fissati è importante, non solo per evitare il ricorso a forme obbligatorie di uscita, ma anche per garantire il necessario ritorno di risorse da redistribuire sugli altri capitoli del Piano (personale in servizio e di nuova assunzione).

Donne optanti (57 anni di età e 35 di contribuzione): è previsto, in via residuale (le prime 10 adesioni) l’accesso all’esodo, esclusivamente volontario, per le colleghe in possesso di almeno 35 anni di contributi e 57 di età che scegliessero di andare in pensione con il metodo contributivo.

Sono state confermate le incentivazioni già previste dall’Accordo 15 settembre 2012 (vedi tabella).

età compiuta alla data di cessazione dal servizio 57 anni 58 anni 59 anni 60 anni 61 anni 62 anni 63 anni 64 anni 65 anni ed oltre
n° mensilità di incentivo 15 14 14 13 12 11 9 8 6

Inoltre saranno riconosciuti:

  • il 70% di una mensilità per il numero di mesi interi intercorrenti tra la data di cessazione (ultimo giorno di servizio) e la data corrispondente alla finestra di accesso al trattamento di pensione risultante dall’esercizio dell’opzione contributiva;
  • un ulteriore importo corrispondente a 1.300 Euro lordi per ogni anno, o frazione, del periodo intercorrente tra la data di cessazione e quella in cui l’interessata avrebbe maturato i 40 anni di contribuzione (con un massimo di 6.500 euro lordi).

Per il periodo intercorrente tra la data di cessazione e quella della finestra pensionistica saranno poi mantenute le agevolazioni creditizie e le coperture assistenziali del personale in servizio, nonché la contribuzione a carico dell’azienda nella misura prevista per il Fondo di previdenza complementare di appartenenza (secondo i criteri del Protocollo 18 ottobre 2010).

Infine sino al 31 dicembre del 4° anno successivo a quello di cessazione verranno mantenute le stesse condizioni dei dipendenti sia riguardo ad UNICA che alle agevolazioni creditizie.

Le adesioni dovranno pervenire entro il 30 ottobre 2014.

Riscatto Laurea: esiste una platea di colleghi che maturerebbero i requisiti pensionistici dopo la scadenza del Piano, ma che, riscattando la laurea, potrebbero accedere al pensionamento entro il 2018. A tale riguardo l’accordo ha introdotto specifiche forme di incentivazione nelle seguenti misure:

  • AP: importo lordo pari al 45% della RAL (comprensiva della voce EDR)
  • QD1/QD2: importo lordo pari al 40% della RAL (comprensiva della voce EDR)
  • QD3/QD4/Dir: importo lordo pari al 33% della RAL (comprensiva della voce EDR).

Tale importo verrà riconosciuto per ogni anno di durata degli studi universitari e per il periodo strettamente necessario per accedere al pensionamento dal 1° dicembre 2018. Per provvedere al riscatto, i lavoratori interessati potranno fruire di finanziamenti agevolati alle condizioni riservate al personale dipendente al tasso dell’1,25% nel limite massimo dell’incentivazione all’esodo netta spettante. Tali finanziamenti saranno estinti d’ufficio al momento della liquidazione dell’incentivazione all’esodo e del TFR.

Le ulteriori 2.700 eccedenze dichiarate nel Piano saranno gestite attraverso un confronto che si svolgerà nel secondo semestre del 2015. Si è però definito, fin d’ora, che in quella sede sarà valutato il possibile utilizzo della Sezione Straordinaria del Fondo di Solidarietà di settore (Fondo Esuberi) per la risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro.

OCCUPAZIONE 2 – ASSUNZIONI

In una logica di rilancio del Gruppo si è convenuto di garantire un ricambio generazionale attraverso la stabilizzazione, alla scadenza, di 670 apprendisti, e l’assunzione, nel biennio 2014/2015, di 800 giovani, sempre con contratto di apprendistato. Poiché le 2.400 uscite si collocano tra il 2016 e il 2018, queste assunzioni, che avverranno tutte entro il 2015, rappresentano un incremento netto degli organici. E’ un risultato che riveste un’importanza enorme, un messaggio di ottimismo e di speranza, un significativo contributo alla crescita e allo sviluppo del paese, in un momento in cui la disoccupazione, in particolar modo quella giovanile, ha assunto dimensioni davvero drammatiche.

Di grande rilievo l’estensione dal 1° luglio 2014 a tutti i neoassunti, “vecchi” (entrati dopo il Protocollo 18/10/2010 e quindi già in servizio) e “nuovi” (quelli futuri), del secondo livello di contrattazione (es: buoni pasto e agevolazioni creditizie da luglio 2014, contributo aziendale ad UniCa da 1/1/2015, contributo aziendale del 3% a previdenza complementare da 1/1/2014). Pertanto tutti i dipendenti del Gruppo beneficeranno d’ora in poi degli stessi trattamenti.

EX FESTIVITA’ – FERIE – BANCA ORE

Ex festività: dovranno essere fruite entro l’anno di competenza. Tale previsione decorre dall’anno 2014 fino al 2018. Le ex festività non fruite nell’anno di competenza non saranno monetizzate o compensate.

Ferie: ferma la fruizione nell’anno di competenza, è stata introdotta la possibilità di differire al massimo 2 giornate di ferie al primo semestre dell’anno successivo, previa autorizzazione della competente struttura HR. In questo modo siamo riusciti a superare l’incomprensibile rigidità aziendale che esplicava i suoi effetti in modo particolare nei confronti dei colleghi più “virtuosi”.

Per quanto riguarda le ferie pregresse, l’Accordo prevede un sostanziale azzeramento entro il 31 dicembre 2016 (50% entro il 31/12/2015 – 50% entro il 31/12/2016).

Banca Ore: dovrà essere fruita entro l’anno di maturazione, con la possibilità di differire all’anno successivo le prestazioni aggiuntive effettuate nei mesi di novembre e dicembre. Entro il 31/12/2015 dovrà realizzarsi l’azzeramento dei residui accumulati in banca ore, attraverso la fruizione del 50% entro il 31/12/2014 e l’ulteriore 50% entro il 31/12/2015.

Ricordiamo che l’insieme di questi interventi consentirà di evitare pesanti accantonamenti di bilancio che produrrebbero un effetto negativo sul risultato finale.

PREMIO SPECIALE 2013 E PREMIO VARIABILE DI RISULTATO

Pur in presenza di un contesto economico sfavorevole, che ha visto il Gruppo chiudere il bilancio 2013 in rosso, si è convenuto di riconoscere l’impegno profuso dai lavoratori del perimetro Italia attraverso l’erogazione di un premio a tutto il personale appartenente alle Aree professionali e Quadri Direttivi nella misura di euro 1.140 (con versamento a conto welfare a partire da 1/1/2015 per consentirne la fruibilità per l’intero anno) oppure euro 840 lordi (con erogazione in busta paga nel mese di novembre).

Auspichiamo che il collegamento di questo premio ai buoni risultati del primo semestre 2014 possa consentire l’accesso alla detassazione (in caso di erogazione in contanti), di cui potranno beneficiare i colleghi la cui retribuzione annua lorda non superi i 40.000 euro.

Le parti si incontreranno nei prossimi mesi per definire una struttura di Premio Variabile di Risultato (sostitutivo del premio aziendale e del sistema incentivante) da adottare a partire dall’esercizio 2015 (erogazione 2016).

Questo strumento, grazie all’adozione di adeguati parametri di misurazione, dovrebbe consentire di intercettare la maggiore produttività/redditività che il Gruppo dovesse realizzare nei prossimi anni e che è negli obiettivi del Piano.

In quella sede si deciderà anche in merito al Premio 2014.

CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO

Uno degli interventi di maggior rilievo – in termini di risparmio – proposto dall’azienda per ridurre strutturalmente il costo del lavoro era l’applicazione a tutti i dipendenti del solo CCNL e il cd. Congelamento delle normative di secondo livello, cioè la soppressione di tutti gli istituti derivanti da contrattazione o prassi aziendali, aggiuntivi o migliorativi delle previsioni nazionali.

Da subito abbiamo opposto una netta contrarietà a tale ipotesi che avrebbe scaricato sui lavoratori in servizio i maggiori oneri conseguenti alla realizzazione del Piano.

Prassi: la sottoscrizione dell’Accordo ha portato alla conferma di tutte le prassi in essere (indennità di rischio, indennità di pendolarismo, ticket pasto…), risultato niente affatto scontato date le premesse.

Un approfondimento particolare merita il tema dei premi di anzianità (25mo e 35mo), una delle prassi a maggiore impatto economico.

Fino all’ultimo giorno di trattativa, l’azienda ha manifestato l’intenzione di sopprimere questi premi dal 1° luglio 2014, acconsentendo, alla fine, a riconoscere al lavoratore solo il 50% del maturato, per di più attraverso il versamento integrale a welfare.

Abbiamo rigettato questa ipotesi con tutta la fermezza possibile. Riteniamo che il risultato acquisito, avendo salvato tutto il maturato ed essendo intervenuti solo sul maturando, rappresenti una accettabile mediazione tra le esigenze aziendali e quelle da noi rappresentate.

L’Accordo prevede la decadenza, dal 1° luglio 2014, della prassi in oggetto, e la liquidazione di tutto il maturato pregresso, sia quello relativo al 35mo che al 25mo.

La quota individuale del rateo accantonato sul 35mo, corrispondente all’accantonamento attualizzato, verrà pagata verosimilmente nel prossimo mese di novembre. Le quote individuali del rateo riferito al 25mo verranno fatte confluire in “conti individuali” all’interno di un fondo costruito a beneficio dei dipendenti. In sede di confronto sul welfare aziendale, che sarà avviato nei prossimi mesi, si definiranno termini, tempi e modalità di destinazione, compresa la liquidazione individuale anche di questo rateo.

Nei prossimi giorni saranno prodotti maggiori dettagli circa le modalità di attualizzazione delle somme attualmente accantonate.

A fronte dell’obiettivo aziendale di eliminazione totale, sia per il futuro che per il pregresso, di questo istituto, l’aver ottenuto la garanzia della liquidazione del 100% del maturato individualmente rappresenta un risultato che non mortifica le legittime aspettative dei colleghi. Da evidenziare, poi, che essendo questo istituto derivante da una prassi e non da una specifica contrattazione, è più esposto alla possibilità di subire modificazioni unilaterali da parte dell’azienda.

Nelle prossime settimane si darà seguito ad altri incontri sul tema della attualizzazione delle somme accantonate.

Inquadramenti: in relazione alla riorganizzazione della rete commerciale Italia (RUN), il prossimo mese di settembre riprenderà in UniCredit Spa, e successivamente nelle altre aziende del Gruppo, il confronto per definire un sistema di inquadramenti coerente con le nuove figure professionali previste dalla introduzione del modello di banca definito nel Piano Industriale.

Welfare: l’obiettivo di migliorare il livello del welfare aziendale e rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse ad esso destinate, rende indispensabile un confronto. Pertanto le parti avvieranno una serie di incontri in sede tecnica, a partire dal prossimo mese di settembre, per riordinare l’intera materia in una logica di equità distributiva e di maggior benessere per tutti i dipendenti, senza che ciò comporti risparmi per l’azienda né una diminuzione del livello di protezione fino ad oggi assicurato. In quella sede si affronteranno, a titolo di esempio, i temi legati a:

  • sostegno ai superstiti dei dipendenti morti in servizio;
  • riordino del sistema di previdenza complementare;
  • sostegno del sistema di assistenza sanitaria;
  • revisione del sistema dei CRAL aziendali.

Part-time: l’azienda ha confermato la disponibilità all’accoglimento del maggior numero possibile di domande giacenti, anche tenendo conto delle adesioni al piano esodi, e quindi alle cessazioni, del personale avente diritto a pensione con contratto part-time (circa 140). Abbiamo raccomandato che venga riconosciuta la possibilità, per i lavoratori già a part-time, di ottenere ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro rispetto a quello attualmente praticato.

Formazione: nel confermare la centralità della formazione per lo sviluppo del personale, nonché per la riconversione e riqualificazione rese necessarie dai mutamenti organizzativi, l’Accordo sottolinea la necessità di garantire le più opportune modalità di fruizione della formazione obbligatoria, e ribadisce l’esigenza di predisporre le migliori condizioni logistiche e ambientali anche mediante appositi spazi a tal fine dedicati.

COSTI NON HR – CONSULENZE

L’Accordo impegna l’azienda a porre in essere concrete azioni di contenimento dei costi non HR, in particolare quelli connessi alle consulenze professionali. Attraverso specifici incontri, le OO.SS. potranno verificare l’effettivo trend andamentale degli stessi e la coerenza tra l’impegno assunto e le effettive scelte aziendali.

ESTERNALIZZAZIONI

Il Piano 2018 non contiene, ad oggi, ipotesi di esternalizzazione di attività (l’azienda ha precisato che la cessione di UCCMB non è una esternalizzazione, ma una diversa scelta imprenditoriale). Per quanto riguarda le operazioni di joint venture già realizzate nell’ambito del programma Newton, rispetto alle quali le OO.SS. hanno manifestato forti perplessità, sono previsti incontri di verifica per affrontare eventuali problematiche insorte all’interno delle società costituite tra UniCredit e altri partner.

MOBILITA’ – INSOURCING

Il Piano 2018 prevede, al di là dei 5.500 esuberi, la riconversione su altre posizioni di lavoro di 2.200 colleghi.

Sono pertanto state confermate le precedenti previsioni in tema di mobilità (territoriale, professionale, infragruppo) e insourcing.

E’ stato confermato anche l’utilizzo del distacco, a carattere temporaneo e comunque limitato alla durata del Piano, quale strumento per gestire la mobilità fra le aziende del Gruppo.

Abbiamo sollecitato il rilancio dello strumento del job market in un’ottica di trasparenza ed effettività del processo, nonché l’accoglimento di tutte le domande di trasferimento in essere.

QUALITA’ DEL LAVORO E POLITICHE COMMERCIALI

L’esigenza di pervenire ad una regolamentazione delle modalità con cui vengono attuate le politiche commerciali, sia nel rapporto con la clientela che nei confronti dei lavoratori, porterà all’avvio di un confronto per pervenire, in sede aziendale, ad un “Protocollo sul benessere dei luoghi di lavoro e sulle Politiche Commerciali” improntato ai principi di equità, rispetto e trasparenza. Il tema è particolarmente sentito nelle aziende commerciali, prima fra tutte la banca, dove si susseguono senza interruzione le denunce per il verificarsi di indebite e inaccettabili pressioni alla vendita.

RELAZIONI SINDACALI

Al di là dei momenti di incontro espressamente previsti, finalizzati a verificare, tempo per tempo, lo stato di attuazione delle norme sottoscritte, l’Accordo pone le basi per una complessiva valorizzazione delle relazioni sindacali, sia a livello di Gruppo che di singola azienda che di territorio, in una logica maggiormente partecipativa.

Come abbiamo precisato fin dal titolo, questa è solo la prima tappa di un percorso ancora lungo e complesso, che si dovrà sviluppare senza soluzione di continuità. Saremo chiamati ad affrontare altri passaggi, ugualmente impegnativi, a partire dai prossimi giorni.

Questo accordo, che in un contesto di grande difficoltà, garantisce tutele e prospettive a tutti i lavoratori di UniCredit, dimostra che, pur nelle difficoltà che caratterizzano questo momento storico, è possibile pervenire a risultati condivisi che tengano in equilibrio le esigenze delle parti.

Milano, 1 luglio 2014

Segreterie Nazionali – Segreterie di Gruppo UniCredit
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

CCNL: Comunicato unitario Segreterie Nazionali incontro del 30-06-2014

Posted on 30 Giugno 20142 Luglio 2014 By Claudio Voghera

COMUNICATO
LE OO.SS. INCONTRANO ABI PER IL CCNL:
AD OGGI LE POSIZIONI SONO INCONCILIABILI

Nella giornata di oggi si è svolta l’ultima riunione già programmata con ABI per la prosecuzione del confronto sul rinnovo del CCNL, durante la quale le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito che la discussione non può che partire dalla piattaforma presentata unitariamente dal Sindacato.
Due appaiono le condizioni imprescindibili per un confronto costruttivo: il cambiamento dell’approccio e delle posizioni da parte di ABI ed il rispetto degli accordi nazionali sottoscritti.

Per il sindacato, i patti sottoscritti si rispettano in modo pieno e completo, a partire dal contratto nazionale in scadenza, applicando e rendendo concreto quanto previsto in tema di EDR e della sua tabellizzazione. Soprattutto non si possono immaginare politiche che scardinino l’area contrattuale anziché rafforzarla.

L’ABI ha sostenuto e confermato le sue posizioni e ha richiesto una revisione critica, da parte del sindacato, delle proposte già presentate.

Quanto alla tabellizzazione dell’EDR, la controparte ha dichiarato di voler rispettare i patti e si è riservata un approfondimento rinviando ad una decisione definitiva che, comunque, non potrà avvenire prima dell’assemblea ABI del 10 luglio. Entro la fine del mese verrà a tal proposito fissata un’ulteriore riunione. Prima dell’assemblea ABI, è intenzione delle Segreterie Nazionali convocare una conferenza stampa per presentare al Paese la proposta sindacale sul nuovo modello di banca. Nel mese di luglio, per una più articolata informativa, si svilupperanno gli attivi unitari e, nel mese di settembre, le assemblee di Lavoratrici/tori per organizzare in categoria la risposta alle pericolose e inaccettabili posizioni dell’ABI.

Roma 30 giugno 2014

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Rassegna Stampa

CCNL: Comunicato Segreterie Nazionali incontro in ABI del 23/06

Posted on 24 Giugno 201424 Giugno 2014 By Claudio Voghera
CCNL: Comunicato Segreterie Nazionali incontro in ABI del 23/06

Si è svolta la riunione in ABI per la prosecuzione del confronto sul rinnovo del CCNL dopo la presentazione della proposta sul modello di banca al servizio del Paese.

Evidenza, Rassegna Stampa

UCCMB: Comunicato unitario inerente la paventata cessione

Posted on 10 Giugno 201410 Giugno 2014 By Claudio Voghera

Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl/Credito UilCa
Segreterie di Coordinamento – UniCredit Spa

UCCMB: UN TEMA DI INTERESSE NAZIONALE

Le OO.SS. di Uccmb, unitamente alle Segreterie di Coordinamento di Gruppo, in data odierna hanno incontrato il sottosegretario allo sviluppo economico, On. Giovanni Legnini.

Nel corso dell’incontro le OO.SS. hanno rappresentato le problematiche legate alla paventata cessione di Uccmb a cordate di investitori internazionali.

E’ stata l’occasione per porre l’accento sui rischi occupazionali e sulle possibili ricadute sociali dovute alla cessione massiva di crediti deteriorati e dell’intera Società, comprensiva di tutti i lavoratori, a Fondi di investimento altamente speculativi.

Abbiamo prospettato come Uccmb possa diventare il nucleo intorno al quale costruire un veicolo per affrontare il problema generale di pubblico interesse relativo alla gestione dei crediti deteriorati.

Il sottosegretario, riconosciuta la rilevanza pubblica della questione individuata unitariamente dalle OO.SS., si è riservato di approfondire la materia e di riferire al Ministro.

Milano 6 giugno 2014

Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl/Credito UilCa
Segreterie di Coordinamento di Gruppo – RR.SS.AA. di Uccmb

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato unitario incontro 5 giugno sulla trattativa sul Piano Strategico 2018

Posted on 9 Giugno 201410 Giugno 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Gruppo UniCredit
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCA

PIANO INDUSTRIALE: E’ PARTITA LA TRATTATIVA (2)

Nel corso dell’ultimo incontro l’Azienda ha meglio precisato le proprie posizioni in relazione alla trattativa sul Piano Industriale 2018 in risposta alle considerazioni critiche ed alle condizioni poste da queste OO.SS. per avviare la trattativa, riassunte nel comunicato del 5 giugno alla lettura del quale vi rimandiamo.

L’Azienda ha dichiarato che il Piano Industriale ha l’ambizione di rilanciare l’attività della banca commerciale dovendo risolvere due problemi:

  • l’eccesso di capacità produttiva della rete in relazione alla contrazione dell’attività in particolare sulle operazioni esecutive ed amministrative che evidenzia esuberi di personale;
  • un costo medio del personale non competitivo.

Ciò rende indispensabile avere certezza della riduzione strutturale dei costi e dell’uscita incentivata, inizialmente volontaria, dei circa 2.400 colleghi/e che matureranno il primo requisito pensionistico entro la vigenza del Piano (31/12/2018).
E’ confermata in questa fase l’esclusione del ricorso alla parte straordinaria del Fondo di Solidarietà di settore (i cosiddetti “scivoli”), in quanto eccessivamente onerosi. Per anticipare gli effetti sperati ed agevolare l’adesione volontaria l’Azienda propone di avvalersi degli strumenti previsti dalla parte ordinaria del Fondo, attingendo alle risorse disponibili a questo scopo.
La proposta si rivolge a coloro che maturano i requisiti pensionistici e prevede la possibilità di scegliere volontariamente, nei dodici mesi precedenti, una delle seguenti opzioni:

  • tempo parziale verticale un giorno la settimana a scelta; in tal caso la retribuzione per le ore non lavorate sarebbe di circa il 70%, mentre la contribuzione previdenziale (Inps ed integrativa) sarebbe piena; ferme tutte le previsioni aziendali;
  • tempo parziale orizzontale di 25 ore con previsioni analoghe a quelle sopra riassunte;
  • sospensione di attività, in tal caso sarebbe riconosciuta la contribuzione previdenziale piena, ma la retribuzione ammonterebbe a circa il 50%. Tale fattispecie è da approfondire;
  • passaggio alla società di intermediazione immobiliare “subito casa” con cambio contratto senza alcuna penalizzazione di natura economica con possibilità, successiva al pensionamento, di prosecuzione del rapporto di lavoroin qualità di agente.

Al fine di ampliare il bacino dei possibili destinatari potrebbe essere prevista la riapertura dei termini di adesione “all’opzione donna” (57 anni d’età e 35 di contribuzione) ed incentivi a coloro che valutassero di procedere al riscatto della laurea.
L’ammontare degli incentivi per ciascuna opzione non è stato quantificato.

Per quanto riguarda la riduzione del costo del lavoro l’Azienda ha precisato che, in presenza di accordo, le previsioni aziendali su istituti quali: indennità di cassa, pendolarismo, condizioni ai dipendenti, ticket restaurant ecc., non verrebbero assolutamente intaccate, come invece era previsto nella lettera di avvio della procedura.
Confermata la volontà di realizzare risparmi di costo differito su: premi di anzianità, riordino della previdenza complementare, riordino del welfare aziendale, circoli ricreativi aziendali, anche se, rispetto a questi punti, non vi è stata una proposta di dettaglio.
In ogni caso l’Azienda richiede la fruizione entro l’anno di: ferie, ex festività e banca delle ore al fine di abbattere gli accantonamenti.
Flessibilità – fungibilità – mobilità: si potrebbero realizzare interventi in continuità con gli accordi 18/10/2010 e 15/9/2012, con la specifica che limitare la mobilità territoriale ed agevolare la riconversione sono esigenze condivise, così come il contenimento dello straordinario, l’ampliamento del tempo parziale, la concessione di “anno sabbatico”, iniziative di smart working.
In merito al riconoscimento delle professionalità l’Azienda ha manifestato l’interesse a pervenire alla definizione di una struttura degli inquadramenti coerente con la nuova organizzazione del lavoro, ed ha dichiarato la propria disponibilità a riprendere la discussione su questo tema interrotta lo scorso anno.
L’Azienda ha precisato che un accordo entro giugno che garantisca la realizzazione piena degli obiettivi di uscita nei tempi programmati e la riduzione strutturale del costo del lavoro consentirebbero di liberare risorse per:

  • un riconoscimento economico contenuto, in quanto il Premio Aziendale 2013 non sarebbe dovuto in base ai risultati di bilancio;
  • creare nuova occupazione.

Le OO.SS. rifiutano decisamente l’impostazione dell’Azienda che pone come prioritaria la riduzione dell’occupazione e del costo del lavoro e vuole praticare la politica dei due tempi: prima i sacrifici, poi gli altri temi di interesse sindacale. Così come respingono l’asserita necessità di riduzione strutturale in cambio di riconoscimenti “una tantum”.
Le OO.SS. sono disponibili a proseguire il confronto a condizione che l’azienda abbandoni i “ricatti” sul congelamento degli istituti di Gruppo quali:
indennità di cassa, pendolarismo, condizioni ai dipendenti, ticket restaurant e che vi sia contemporaneità tra le previsioni di uscita volontaria ed incentivata di coloro che maturano i requisiti pensionistici e: la piena salvaguardia delle previsioni del Contratto Nazionale; il riconoscimento del contributo di Lavoratori e Lavoratrici al rilancio della banca coerente con gli incrementi di produttività già realizzati (VAP 2013); l’indispensabile creazione di nuova, stabile e garantita occupazione giovanile; il recupero degli istituti aziendali per i giovani neo-assunti; il riordino in ottica solidaristica ed egualitaria del welfare aziendale; la salvaguardia di istituti conquistati negli anni; l’abbandono di esternalizzazioni, cessioni e delocalizzazioni; la riduzione delle consulenze e dei costi diversi da quelli del Personale; l’abbattimento degli sprechi e dei privilegi.

La trattativa riprende il 18 e proseguirà il 19 giugno, vi terremo costantemente aggiornati sugli sviluppi.

Milano 9 giugno 2014

Le Segreterie Nazionali e le Segreterie di Gruppo UniCredit
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCA

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

UBIS: Comunicato unitario su progetto iPC

Posted on 6 Giugno 20146 Giugno 2014 By Claudio Voghera

UBIS PROGETTO iPC…vacanze rumene

Il 5 giugno le Segreterie di Coordinamento di Ubis hanno incontrato la delegazione aziendale in merito al progetto razionalizzazione denominato iPC.

L’incontro si è svolto dopo che le scriventi OO.SS. avevano richiamato l’Azienda al rispetto delle previsioni del CCNL vigente; infatti la riorganizzazione in questione impatta col piano industriale di Gruppo e, al suo interno è previsto il trasferimento di attività dai poli di Bologna e Verona e Roma verso quelli della Polonia e della Romania.

Le scriventi OO.SS. hanno espresso la loro contrarietà ad un processo di riorganizzazione che vede processi di delocalizzazione di attività in un momento nel quale il Gruppo ( Ubis compresa) ha dichiarato un numero rilevante di esuberi.

La riorganizzazione non crea eccedenze di personale , e entrando nel dettaglio, i poli sono saranno così impattati:

  • Bologna e Carpi trasferimento delle attività conti correnti sul polo di Stettino in Polonia che già svolge attività analoghe per HVB. Le persone coinvolte sono 33 sul polo di Bologna e 7 su Carpi.
  • Verona trasferimento delle attività del Supporto ( help desk ) delle Carte per 41 Lavoratori sul polo rumeno di Bucarest
  • Roma trasferimento dell’attivita di cessione del quinto per 15 Lavoratori sul polo rumeno di Iasi.
  • Reggio Emilia trasferimento dell’attività del Real Estate per 4 Lavoratori al polo di Milano.

I Lavoratori di Roma e Verona coinvolti da questa riorganizzazione, verranno ricollocati all’interno di Ubis, nello specifico:

  • Pignoramenti per Roma, contestualmente abbiamo chiesto la chiusura della task force in Romania che secondo le dichiarazioni aziendali avrebbe dovuto terminare le sue attività lo scorso ottobre.
  • Copertura delle esigenze della PL Cards e Payments per il polo di Verona

I Lavoratori di Bologna, Carpi e Reggio Emilia saranno chiamati a coprire le esigenze della Capogruppo (BTI ) e della rete. I poli di Carpi e Reggio Emilia saranno definitivamente chiusi.

Come OO.SS. abbiamo richiamato l’Azienda al rispetto delle previsioni contrattuali, fermando il processo di riorganizzazione fino al termine della fase di informazione e consultazione; in tale fase verranno analizzate in maniera approfondita le ricadute professionali per i Lavoratori coinvolti. Per questo motivo abbiamo fissato un incontro con l’azienda il prossimo 17 giugno.

Rileviamo con rammarico che alcune attività esclusive del perimetro Italia quale la cessione del quinto, vengono portate in Romania, in contrasto, a ns. parere, con la specializzazione degli Hub a livello globale.

Siamo consci, che in specifiche situazioni come ad esempio per il polo di Verona, alcune parti del Progetto incontrano il favore dei Lavoratori coinvolti; i livelli di stress raggiunti dai colleghi presso il call center cards avevano raggiunto livelli ragguardevoli e l’Azienda è stata spesso sorda ai rilievi fatti dalle RR.SS.AA. del polo.

Cio’ non toglie che, Le Lavoratrici e i Lavoratori di Ubis e le OO.SS. vogliono chiarezza sul futuro del perimetro Italia, con un percorso di sviluppo professionale e di crescita occupazionale. Ribadiamo la nostra contrarietà alle esternalizzazioni ed alle delocalizzazioni.

I costi che l’Azienda continua a sostenere per le consulenze ed il numero elevato degli stessi consulenti esterni presenti nei poli a nostro giudizio è ormai fuori controllo. Questo Tema è stato ribadito anche in questi giorni in sede di Delegazione di Gruppo.

Milano, 6 giugno 2014

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO UBIS SpcA
DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – SINFUB – UGL/CREDITO – UIL.CA

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Evidenza, Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

Comunicato unitario inizio trattative sul Piano Strategico 2014-2018

Posted on 5 Giugno 20146 Giugno 2014 By Claudio Voghera

Gruppo UniCredit

PIANO INDUSTRIALE: E’ PARTITA LA TRATTATIVA

Milano, 5 giugno 2014

Ieri, 4 giugno, si è svolto il primo incontro di trattativa sulle ricadute determinate dal Piano Industriale 2013-2018.

Sono noti i motivi – e lo abbiamo già scritto con chiarezza in alcuni precedenti comunicati – per cui non riteniamo questo Piano convincente.

L’aleatorietà degli obiettivi di redditività, eccessivamente sfidanti e quindi difficilmente raggiungibili (per il 2018 è previsto un RoTE del 18%), si sposa invece con la certezza dei sacrifici che si intende chiedere al personale, a partire dal pesantissimo prezzo che, in primo luogo, la rete sarà chiamata a pagare a seguito dell’uscita dei 5.500 colleghi dichiarati in esubero, uscita che non viene compensata, nemmeno parzialmente, dalla previsione di nuove assunzioni.

Anche per noi, non solo per UniCredit, esiste un tema di sostenibilità delle misure che saranno adottate, che dovranno essere equamente distribuite tra tutti i dipendenti, nessuno escluso e a nessun livello. Il confronto potrà essere costruttivo e gli interventi condivisi solo se saranno tenute nella dovuta considerazione le esigenze e le legittime aspettative dei lavoratori, e, nello specifico, di chi è interessato ad uscire dall’azienda, di chi vi rimarrà, di chi vi entrerà.

Avendo ben presenti queste ragioni, in trattativa ci atterremo alle linee guida che di seguito riportiamo e che ieri abbiamo dichiarato all’azienda:

  • Nessuna deroga alle previsione del CCNL;
  • Volontarietà nell’accesso alle uscite, a prescindere dallo strumento adottato;
  • Volontarietà anche in caso di ricorso ad altri strumenti di contenimento del costo del lavoro;
  • Creazione di nuova e stabile occupazione, debitamente tutelata;
  • Riconoscimento delle professionalità (
  • VAP);
  • Individuazione dei criteri per redistribuire la maggiore produttività che si dovesse attraverso inquadramenti e adeguata formazione);
  • Giusto riconoscimento della maggiore produttività realizzata nel 2013 determinare nei prossimi anni;
  • Razionalizzazione, all’insegna dell’equità, del sistema di welfare;
  • Drastica riduzione delle consulenze, il cui ammontare è esorbitante e cresce in misura scandalosa di anno in anno;
  • Stop a esternalizzazioni e delocalizzazioni, mentre vanno favoriti i processi di insourcing;
  • Riduzione di sprechi e benefit non giustificabili.

Riteniamo inoltre necessario pervenire alla sottoscrizione di un Protocollo sulle vendite responsabili per porre fine alle esasperate pressioni commerciali che rendono impossibile la vita dei colleghi delle agenzie.

Ci apprestiamo ad affrontare un confronto importante e impegnativo, consapevoli dell’importanza che rivestono per il futuro di questa azienda la qualità dell’occupazione, della contrattazione aziendale, del welfare, da sviluppare anche attraverso un modello di relazioni industriali che dia forza e rappresentanza alle legittime aspettative dei lavoratori.

Nella giornata di oggi l’azienda fornirà le prime risposte alla posizione da noi espressa: vi terremo informati sulla prosecuzione del confronto.

Ci opporremo in ogni modo al tentativo di scaricare sui lavoratori l’intero costo del Piano Industriale!

Segreterie Nazionali – Segreterie di Gruppo UniCredit
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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