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Categoria: Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Trattamento di Fine Rapporto – Anticipo in Busta Paga

Posted on 6 Marzo 201511 Marzo 2015 By Claudio Voghera
Trattamento di Fine Rapporto – Anticipo in Busta Paga

Informativa FABI Unicredit sugli aspetti fiscali riguardanti all’anticipo del TFR in busta paga

Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Il Jobs-Act in sintesi

Posted on 3 Marzo 20156 Marzo 2015 By Claudio Voghera
Il Jobs-Act in sintesi


Riservata alle/agli iscritte/i Fabi del Gruppo UniCredit

IL JOBS ACT IN SINTESI


Il Consiglio dei Ministri venerdì 20 febbraio, ha approvato i Decreti attuativi del “Jobs Act”, la Riforma del Lavoro. In sintesi, riassumiamo i punti più salienti per sapere cosa cambierà per i Lavoratori e per le aziende.

|=> CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI

Si applica ai lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato dopo l’entrata in vigore del decreto (dal primo marzo 2015 scatta quindi il nuovo contratto senza articolo 18) e stabilisce una nuova disciplina dei licenziamenti individuali e collettivi. Per i lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore del decreto restano valide le norme precedenti.

–      È bene ricordare che per il 2015 su queste assunzioni scatta uno sconto sul costo del lavoro fino a 8.060 euro all’anno per tre anni.

–      Per i licenziamenti discriminatori (ovvero quelli per ragioni di credo politico o fede religiosa; dall’appartenenza ad un sindacato a dalla partecipazione a scioperi ed altre attività sindacali; dal sesso, dall’età, dall’appartenenza etnica o dall’orientamento sessuale) resta la reintegrazione nel posto di lavoro.

–     Per i licenziamenti disciplinari la reintegrazione resta solo se è accertata “l’insussistenza del fatto materiale contestato”.

–     Negli altri casi per i cosiddetti licenziamenti ingiustificati a differenza del passato non ci sarà reintegro nel posto di lavoro ma solo un risarcimento commisurato all’anzianità di servizio (due mensilità per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo di 4 e un massimo di 24 mesi).

–     Per evitare di andare in giudizio si potrà fare ricorso alla nuova conciliazione facoltativa incentivata. In cosa consiste? L’Azienda offre una somma esentasse pari a un mese di stipendio per ogni anno di lavoro, fino ad un massimo di 18 stipendi. Il versamento sarà effettuato tramite assegno circolare. Con l’accettazione il lavoratore rinuncia alla causa.

–     Per i licenziamenti collettivi il decreto stabilisce che, in caso di violazione delle procedure o dei criteri di scelta, si applica sempre il regime dell’indennizzo monetario che vale per gli individuali (da un minimo di 4 a un massimo di 24 mensilità). Esempio: se venisse violata la procedura in fase di applicazione della Legge 223/1991, il lavoratore sarà in ogni caso fuori dall’azienda, tranne che non provi che si sia trattato di licenziamento discriminatorio.

|=> AMMORTIZZATORI SOCIALI

In questo caso la riforma si applica a tutti i lavoratori, vecchi e nuovi: dal prossimo primo maggio 2015 i disoccupati avranno diritto alla Naspi, che sostituisce Aspi e mini Aspi.

–      La Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) vale per chi rimarrà disoccupato e per tutti i lavoratori dipendenti che abbiano perso l’impiego e che hanno cumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro e almeno 18 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi. La base retributiva della Naspi sono gli ultimi 4 anni di impiego (anche non continuativo).

–      La durata della prestazione è pari a un numero di settimane corrispondente alla metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni di lavoro. L’ammontare dell’indennità è commisurato alla retribuzione e non può superare i 1.300 euro.

–      Dopo i primi 4 mesi di pagamento, la Naspi viene ridotta del 3 per cento al mese e la durata prevista è di un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive degli ultimi 4 anni di lavoro.

–      L’erogazione della Naspi è condizionata alla partecipazione del disoccupato a iniziative di attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale.

–      Inoltre, in via sperimentale, viene introdotto l’Asdi: un assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. La durata dell’assegno, che sarà pari al 75 per cento dell’indennità Naspi, è di 6 mesi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.

–      Per i co.co.co (iscritti alla Gestione separata INPS) che perdono il lavoro c’è la l’indennità di disoccupazione Dis-Col (Disoccupazione per i collaboratori).

|=>  DEMANSIONAMENTO

–               In presenza di processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale, l’impresa potrà modificare le mansioni di un lavoratore fino ad un livello, senza modificare il suo trattamento economico.

–               Viene altresì prevista la possibilità di accordi individuali, “in sede protetta”, tra datore di lavoro e lavoratore che possano prevedere la modifica del livello di inquadramento e della retribuzione al fine della conservazione dell’occupazione, dell’acquisizione di una diversa professionalità o del miglioramento delle condizioni di vita.

|=>   PART-TIME IN CASI DI GRAVI MALATTIE

–     In assenza di previsioni del contratto collettivo, il datore di lavoro può chiedere al lavoratore lo svolgimento di lavoro supplementare e le parti possono pattuire clausole elastiche (le clausole che consentono lo spostamento della collocazione dell’orario di lavoro) o flessibili (le clausole che consentono la variazione in aumento dell’orario di lavoro nel part- time verticale o misto).

–      In caso di gravi patologie, in aggiunta a quelle oncologiche già previste, si potrà trasformare il lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale o in alternativa al congedo parentale.

|=> SEMPLIFICAZIONE DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI

–      Contratti di collaborazione a progetto (Co. Co. Pro.). A partire dall’entrata in vigore del decreto non potranno essere attivati nuovi contratti di collaborazione a progetto e quelli già in essere potranno proseguire fino alla loro scadenza.

–      Comunque, a partire dal 1° gennaio 2016 ai rapporti di collaborazione personali con contenuto ripetitivo ed etero-organizzati dal datore di lavoro saranno applicate le norme del lavoro subordinato, quindi verranno trasformati in contratti a tutele crescenti.

–      Vengono superati i contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro ed il job sharing.

–      Contratti confermati: contratto a tempo determinato cui non sono apportate modifiche sostanziali, contratto di somministrazione, contratto a chiamata, lavoro accessorio (voucher), apprendistato.

|=>   CONCILIAZIONE TEMPI VITA/LAVORO

–      Il decreto interviene, innanzitutto, sul congedo obbligatorio di maternità, per rendere più flessibile la possibilità di usufruirne in casi particolari come quelli di parto prematuro o ricovero del neonato. La norma prevede un’estensione massima del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino a 12.

–     I congedi di paternità sono previsti per tutte le categorie di lavoratori e sono estese le tutele per la genitorialità in caso di adozioni e affidamenti.

–     Il decreto contiene infine nuove disposizioni in materia di telelavoro e di donne vittime di violenza di genere .-

Segreteria di Coordinamento
Gruppo UniCredit

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Approfondimenti Vari, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Piano Welfare 2015 – Sistema Premiante/Incentivante

Posted on 3 Marzo 201511 Marzo 2015 By Claudio Voghera
Piano Welfare 2015 – Sistema Premiante/Incentivante

Informativa FABI Unicredit sulla possibilità di aderire al Piano Welfare relativamente al sistema premiante/incentivante 2014

Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

2° Congresso Fabi UniCredit S.p.A. e Gruppo Unicredit – Roma 17 e 18 febbraio 2015.

Posted on 18 Febbraio 201523 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
2° Congresso Fabi UniCredit S.p.A. e Gruppo Unicredit – Roma 17 e 18 febbraio 2015.

SILEONI AL CONGRESSO FABI UNICREDIT: “LA PARTITA SUL CONTRATTO È APERTA”

La FABI Unicredit si è riunita, nei giorni 17 e 18 febbraio a Roma, per rinnovare gli organismi interni.

Ha aperto i lavori Mauro Morelli, Segretario Nazionale di riferimento del Gruppo, con un sincero, caloroso e fraterno saluto a Franco Ottobre e Carmelo Raffa, componenti della Segreteria di Banca e del Gruppo, che da pochi giorni hanno raggiunto l’agognato traguardo del pensionamento. A loro ed a Marco Turati, che lascia la Segreteria per occuparsi dell’aspetto organizzativo del Sab Fabi di Milano, tutti i presenti rivolgono un lungo applauso. Il sincero ringraziamento di tutti i Quadri Sindacali della Fabi UniCredit va a Franco, Carmelo e Marco, non solo per il lavoro svolto ed il proficuo contributo fornito all’attività politica della nostra Organizzazione; ma anche e soprattutto per le doti umane e caratteriali che li hanno contraddistinti in questi anni, volti in particolare al raggiungimento di un’identità Fabi UniCredit che ricomprendesse le originarie radici ( Banca di Roma, Banco di Sicilia ed UniCredit Banca), nel rispetto del patrimonio “ storico “di ognuno di noi e proteso al raggiunto fine di dare unica voce, unico volto ed unici intenti a tutte le donne e tutti gli uomini della Fabi in UniCredit.

Pochi minuti sono trascorsi e l’applauso dei delegati presenti accoglie l’arrivo del Segretario Generale Lando Maria Sileoni. Il numero uno della FABI, davanti a duecento colleghi, non si esime dal trattare il tema caldo del momento: il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale.

“Il Contratto dobbiamo farlo, contrariamente, due alternative sono possibili, o chiamare il Governo, che rappresenta un’incognita, oppure si va alla disapplicazione. In questo secondo caso si arriverebbe al congelamento di alcuni voci e, soprattutto, si aprirebbe la strada alla possibilità da parte delle banche di avere mano libera”.

E come è sua consuetudine, Sileoni non guarda solo in casa propria, ma agli effettivi risvolti che questa situazione potrebbe avere sul sistema Paese. La disapplicazione potrebbe, infatti, rappresentare un precedente pericoloso per altre categorie. Poi una panoramica sulla situazione della trattativa e sugli obiettivi.

“Venerdì ci sarà il primo incontro per riprendere la trattativa. Quello che vuole l’ABI è una riforma strutturale degli scatti e del TFR. Quello su cui non possiamo prescindere è il recupero dell’inflazione, fondamentale per dare un peso al Contratto nei prossimi tre anni. A livello aziendale e di gruppo: il trasferimento di alcune competenze alle aziende – ha detto Sileoni – può anche avvenire, ma con criteri chiari, controllo e confronto. La riforma degli inquadramenti può avvenire solo con un confronto coi sindacati.

Vogliamo fare il Contratto, vogliamo che non sia a costo zero e che non vengano toccati gli scatti di anzianità. La partita è ancora aperta, calcisticamente parlando, siamo sullo zero a zero”.

Quindi la parola ai colleghi con le tante domande che dalla sala sono arrivate al leader della FABI.

I lavori sono proseguiti con la relazione del Coordinatore Nazionale FABI Unicredit, Angelo Di Cristo, che ha ripercorso le difficili fasi attraversate negli ultimi anni e spiegato la natura degli accordi chiusi in UniCredit. “ I migliori accordi possibili in un momento come questo – ha sottolineato Di Cristo -. Abbiamo mantenuta ferma la volontarietà delle uscite e soprattutto evitato che fossero messe le mani nelle tasche dei lavoratori. Siamo riusciti a ridurre al massimo i sacrifici per i dipendenti e ottenuta l’erogazione del VAP. Cosa che non era affatto scontata. Un’attività, dunque, quella del Coordinamento FABI UNICREDIT, che ha puntato su una visione ad ampio raggio e che ha tenuto conto delle diverse professionalità all’interno del gruppo, salvaguardandole. Quindi spazio al dibattito ed alle  votazioni che hanno visto l’elezione all’unanimità sia della Segreteria di Gruppo che di quella di Banca. “Con questa squadra – ha commentato il Segretario Nazionale Mauro Morelli – la nostra Organizzazione vuole porsi all’attenzione dei colleghi come punto di riferimento fortemente unito nel fronteggiare con la massima determinazione tutte le problematiche di un momento indubbiamente complesso, unendo l’esperienza con l’entusiasmo dei nuovi ingressi, oltre che una presenza femminile numericamente importante”.

La Segreteria di Gruppo è composta da: Amenta Emanuele; Angelini Giuseppe; Borsa Felice; Cefaloni Stefano (Segret. Organizzativo e Resp. Comunicazione); Colasuonno Francesco; Di Cristo Angelo (Seg. Coordinatore); Galli Giovanni; Longoni Massimo; Muratore Marco; Quarantiello Aldo; Sanguigni Enrico.

La Segreteria del Coordinamento Unicredit Banca è composta da: Angelini Giuseppe; Amenta Emanuele; Benassi Paolo; Borsa Felice; Carlucci Maurizio; Cefaloni Stefano (Segret. Organizzativo e Resp. Comunicazione); Corallo Paola; Cogli Paola; Dalla Villa Ado; Di Benedetto Cetty; Di Cristo Angelo (Seg. Coordinatore); Galli Giovanni (Seg. Amministrativo); Gobbi Cristina; Motta Gaetano; Muratore Marco; Quarantiello Aldo; Petrucci Maria Rosa; Parecchini Massimo; Sanguigni Enrico.

Roma, 18/02/2015

Segreterie di Coordinamento
Fabi
Gruppo UniCredit e UniCredit S.p.A.

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Sostegno della FABI del Gruppo Unicredit alla vertenza di UCCMB

Posted on 18 Febbraio 201518 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
Sostegno della FABI del Gruppo Unicredit alla vertenza di UCCMB

Ordine del giorno

Sostegno del Gruppo Unicredit alla vertenza di UCCMB

La FABI del Gruppo Unicredit ha fin dall’inizio espresso la sua contrarietà alla cessione di UCCMB, operazione che impatta su oltre 700 lavoratori e lavoratrici e sulle relative famiglie.

Nel momento in cui saliva l’attenzione delle istituzioni per una soluzione di settore sui crediti deteriorati, auspicavamo che Unicredit diventasse elemento aggregante nel caso di creazione di una “bad bank di sistema”.

E’ ora assolutamente urgente e necessario che venga illustrato alle strutture sindacali di UCCMB e del gruppo Unicredit un piano prospettico in cui si chiariscano definitivamente le intenzioni future di  Unicredit e di Fortress e delle sue affiliate coinvolte nell’operazione.

Vista la peculiarità dell’attività svolta da UCCMB, della sua centralità nelle funzioni di una banca, non sarebbe comprensibile il venir meno di un coinvolgimento di Unicredit nel futuro dell’operazione.

E’ quindi imprescindibile definire adeguate garanzie occupazionali, professionali e normative, nell’ambito della permanenza di un collegamento societario.

Tutte le strutture FABI del Gruppo Unicredit, unitamente alla Segreteria Nazionale, confermano il massimo appoggio al Coordinamento FABI di UCCMB nelle iniziative che si riterranno necessarie a sostegno delle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori.

Roma, 18 febbraio 2015

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Congresso FABI Gruppo Unicredit – Mozione Conclusiva

Posted on 18 Febbraio 201518 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
Congresso FABI Gruppo Unicredit – Mozione Conclusiva

Mozione conclusiva

Il Congresso del Coordinamento FABI del Gruppo Unicredit, riunitosi a Roma il 18 febbraio 2015, ascoltata la relazione della Segreteria di Gruppo

l’approva.

Il Congresso FABI Gruppo Unicredit auspica una rapida e positiva conclusione della vertenza per il rinnovo del CCNL di categoria, che dovrà tra le altre questioni contenere norme ampie e cogenti sull’Area Contrattuale per garantire l’integrità del settore,

Il Congresso FABI Gruppo Unicredit rivendica la necessità che venga salvaguardata, pur comprendendo le logiche di specializzazione e differenziazione, l’unitarietà del Gruppo. Confermando la contrarietà alla cessione di UCCMB, la FABI di Unicredit si farà parte attiva affinché Unicredit garantisca tutele occupazionali e normative adeguate vista la peculiari della suddetta operazione.*

La complessità dell’articolazione del Gruppo e la presenza di società che con modelli di servizio diversi raggiungono positivi risultati determina la necessità di seguire con attenzione l’evoluzione della struttura del Gruppo e di assicurare adeguate tutele alle lavoratrici ed ai lavoratori del Gruppo in qualsiasi società operino.

In particolare dovranno essere monitorate l’introduzione e l’evoluzione delle nuove professionalità, valutando analogie e differenziazioni delle competenze necessarie per svolgere i diversi ruoli.

Anche la dimensione internazionale del Gruppo dovrà continuare ad essere presidiata, valorizzando la qualificata presenza FABI nel Comitato Aziendale Europeo e la consolidata rete di rapporti internazionali della FABI con le organizzazioni sindacali degli altri paesi in cui il Gruppo è presente.

L’impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori del Gruppo Unicredit in Italia, che ha determinato risultati positivi nonostante il difficile contesto socioeconomico, dovrà essere adeguatamente riconosciuto attraverso l’erogazione anche per il 2015 di un Premio Aziendale (VAP).

Il Congresso della FABI del Gruppo Unicredit si riconosce pienamente nella nuova Segreteria  e formula i migliori auguri agli eletti, consapevole che ciascuno di loro  svolgerà il proprio ruolo con il massimo impegno.

Roma, 18 febbraio 2015

* vedi specifico Ordine del giorno QUI

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato FABI sulla dichiarazione dell’A.D. Ghizzoni

Posted on 12 Febbraio 201512 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
Comunicato FABI sulla dichiarazione dell’A.D. Ghizzoni

Riservata alle/agli iscritte/i Fabi del Gruppo UniCredit

Leggiamo della dichiarazione, sul Portale di Gruppo UniCredit, del nostro A.D. con somma gioia, grande sorpresa e meravigliata attenzione :

  • Somma gioia nel sapere che riesca a divertirsi di questi tempi, esercitando poi il mestiere sul campo, praticamente uno di noi;
  • Grande sorpresa nell’apprendere che si senta BANCARIO e non banchiere; niente, niente che sia rimasto impressionato, pure Lui, dall’ondata impetuosa  delle maglie Fabi alle manifestazioni del 30 gennaio!!!;
  • Meravigliata attenzione nel cogliere dalle sue esternazioni che, per quanto da noi ritenuto assiso e chiuso nell’eburnea Torre Meneghina, qualcosa “ eppur si muova “…. E ne tragga lieta contentezza.

La chiosa finale poi ci commuove nel profondo…., a Noi, Lavoratori Bancari davvero sul campo, chiede quali sensazioni proviamo….!!!

Parola ai Lavoratori Bancari

Noi, Lavoratori Bancari, siamo sul campo, siamo al lavoro, tutti i  giorni, con impegno, dedizione e professionalità; non ci siamo divertiti affatto in questi anni di crisi a far fronte, spesso lasciati soli, ad una clientela inferocita non solo per gli effetti sui loro depositi/investimenti della congiuntura economica, ma anche ed in particolare per le scelte dei top manager, improntate a logiche di speculazione e lontane dai territori, dalle famiglie e dalle imprese medio-piccole, la spina dorsale e l’identità del nostro meraviglioso, seppur disgraziato, Paese.

Noi, Lavoratori Bancari, siamo in lotta per il nostro Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro;

  • Contratto, perché per Noi è il Patto Sociale che lega Aziende e Lavoratori e garantisce Diritti e Doveri, ai quali, Noi Lavoratori Bancari, non ci siamo mai sottratti ( rifletta sulla Responsabilità assunta dai Lavoratori e dal Sindacato nell’affrontare i problemi e le conseguenti soluzioni adottate; su tutte il Fondo di Solidarietà ed il Fondo per l’Occupazione, da noi sostenuto e finanziato con decine di migliaia di giornate di Lavoro, mentre la resistenza dei top manager a versare ben il 4 % delle loro pingui retribuzioni ha rasentato l’indecenza morale);
  • Collettivo, perché per Noi il Bene Comune è la priorità, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno; contro il disgregante e becero disegno di Abi di dividere e   “balcanizzare” la Categoria;
  • Nazionale, perché per Noi l’identità del Lavoratore e la sua dignità sono una cosa sola; i contratti aziendali si reggono e si contemperano con il CCNL, non lo sostituiscono, né lo cancellano, né vengono meno per soddisfare un’assurda sete di “ localismo”;
  • Lavoro, perché per Noi il Lavoro Bancario ha un valore, una dignità, una PROFESSIONALITA’ che la spinta di Abi a rendere sempre più flessibile, sempre più precario, sempre più orientato al “ nuovo “ che avanza, SI APPALESA, IN MODO CHIARO ED INEQUIVOCABILE, COME L’INCAPACITA’ DEI BANCHIERI AD ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA’, AD AFFRONTARE IL CONFRONTO CON IL SINDACATO SU TUTTI GLI ASPETTI E GLI ARGOMENTI E A CONDIVIDERE UN PROGETTO SERIO ED ONESTO PER CONTRIBUIRE AL RILANCIO DELL’ITALIA.

Ci lasci coltivare il sogno, persino l’utopia, che Lei, finalmente sceso tra Noi e Bancario, saprà e vorrà cogliere gli elementi, da noi serenamente elencati, per fornire quel contributo positivo e propositivo a che il Dominus di Palazzo Altieri, se non abbandonata almeno mitigata l’insopportabile arroganza, incontri il Sindacato, con intenti e finalità costruttive, al fine di rinnovare il NOSTRO CONTRATTO DI LAVORO.

“ Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza ”

Che il Sommo Poeta ci perdoni e ci risparmi dalle fiamme degli Inferi.

Milano, 12 febbraio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi  Gruppo UniCredit

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

UCCMB: Comunicato unitario sulla cessione

Posted on 12 Febbraio 201513 Febbraio 2015 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento UCCMB

UCCMB: CESSIONE DEFINITA,
ORA L’INCONTRO CON I SINDACATI

Le rappresentanze aziendali di UCCMB a fronte della avvenuta sottoscrizione, nella notte di ieri, di un accordo tra Unicredit e Fortress che prevede:

  • la cessione ad affiliate di Fortress dell’intera partecipazione di Unicredit in UCCMB
  • i termini e le condizioni di un contratto strategico per la gestione dei crediti deteriorati attuali e futuri di piccola e media dimensione

confermano le forti riserve espresse fin da subito circa l’opportunità dell’operazione.

Le organizzazioni sindacali manifestano inoltre tutto il loro rammarico e disappunto sul fatto che proprio nel momento in cui si sta delineando una soluzione di Sistema per la gestione del credito deteriorato, Unicredit concluda in via privataun’operazione di simile portata. Questo fatto è sintomatico dell’incapacità, denunciata dai sindacati di settore anche nel corso del recente sciopero del 30 gennaio, delle banche italiane di “fare Sistema”.

A seguito delle mobilitazioni dei lavoratori e delle lavoratrici di UCCMB degli scorsi mesi Unicredit aveva garantito, all’indomani della definizione della cessione, un incontro coinvolgendo i due soggetti interessati dall’operazione, nel quale avrebbeillustrato ai rappresentanti sindacali i termini della stessa. Chiediamo:

  • che l’incontro venga svolto in tempi brevi
  • che vengano illustrati tutti i dettagli dell’operazione, sia quelli relativi alla cessione del pacchetto azionarioche quelli relativi alla cessione di un portafoglio di sofferenzee al “contratto strategico”
  • che vengano fin da subito fornite adeguategaranzie sul piano normativo, occupazionale e professionaledi lungo periodo per tutti i lavoratori coinvolti

Abbiamo in tal senso, d’accordo con le Segreterie di Gruppo, formalizzato a Unicredit una richiesta d’incontro.

Terremo prontamente informati le lavoratrici ed i lavoratori sugli sviluppi della vicenda, che viene seguita con estrema attenzione da parte delle Segreterie Nazionali delle scriventi organizzazioni e dalle relative delegazioni di Gruppo.

Verona, 12 febbraio 2015

Segreterie di Coordinamento UCCMB
Dircredito FABI FIBA/Cisl FISAC/Cgil UGL UILCA

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Informativa sul Piano Welfare 2015

Posted on 11 Febbraio 201511 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
Informativa sul Piano Welfare 2015

Riservata agli iscritti Fabi Gruppo UniCredit

Adesione al Piano Welfare 2015 – dal 9 febbraio e fino al 31 marzo 2015 – relativamente a :

  • sistema premiante/incentivante;
  • anticipo del termine di adesione per il contributo familiari disabili;
  • scadenze temporali per Contributo Figli 4 – 12 anni;
  • Strenna Natalizia.

In sintesi, i termini di adesione sono:

o       fino al 31 marzo 2015 per l’eventuale sistema premiante/incentivante (l’adesione avrà effetto qualora, a conclusione dei relativi processi aziendali, il/la collega sia concretamente destinatario del sistema premiante/incentivante;

o       fino al 31 maggio 2015 per il contributo figli 4-12 anni;

o       fino al 31 ottobre 2015 per la strenna natalizia (in tal caso l’importo sarà accreditato in Conto Welfare a gennaio 2016);

o       contestualmente all’invio della richiesta per il contributo familiari disabili; il termine ultimo (che è stato anticipato) è il 30 settembre 2015.

Cosa devi fare se intendi aderire al Piano?

–       vai in MY HR > Welfare e Benefit > Piano Welfare;

–       clicca su “Fai le tue scelte”;

–       inserisci nell’apposito campo il valore massimo cui si riferisce l’opzione;

–       conferma la tua adesione inserendo la password del Portale.

Fino al 31 marzo sei libero di inserire o modificare l’adesione, anche più volte, se hai cambiato idea.

Ti ricordiamo che attraverso il Piano Welfare 2015 è possibile chiedere rimborsi per spese sostenute nel 2015; al fine di fornirti un pronto riferimento per le tipologie di spese rimborsabili, ti invitiamo a consultare le FAQ e a visionare gli elenchi dei requisiti previsti per ogni tipologia, presenti all’interno delle specifiche sezioni del Piano (MY HR > Welfare e Benefit > Il Tuo Piano Welfare > Figli/Coniugi, Salute e Previdenza).

Ti ricordiamo infine che alla chiusura del Piano, prevista per il 27 novembre 2015 (ovvero – per coloro la cui cessazione intervenga nel corso del 2015 – alla data di cessazione), l’eventuale residuo del tuo Conto Welfare verrà automaticamente accreditato sulla tua posizione previdenziale a capitalizzazione individuale, solo se aperta a quel momento e in grado di ricevere questa tipologia di versamenti. L’importo non potrà in ogni caso essere liquidato, né in bollettino stipendio né in altra forma.

Milano, 11 febbraio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi Gruppo UniCredit

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

UCCMB: Lettera a Ghizzoni

Posted on 4 Febbraio 20159 Febbraio 2015 By Claudio Voghera

Egr.
CEO Gruppo UniCredit
Dott. Federico Ghizzoni

E’ fortemente caldeggiata dalle istituzioni finanziarie, sia nazionali che europee, la creazione di una (o più’) Bad Bank di sistema capace di produrre effetti positivi sui bilanci degli Istituti bancari (appesantiti dai crediti problematici), al fine di poter liberare liquidità e risolvere strutturalmente l’accesso al credito e fungere da volano per l’ intera economia nazionale.

In tale contesto, UniCredit e per essa UCCMB, che è il più grande player nazionale, potrebbe rivestire un ruolo fondamentale e di primaria importanza. Infatti UCCMB ha le risorse professionali, i processi industriali ed organizzativi, costantemente riconosciuti dalle maggiori agenzie di rating internazionali, per poter assumere un ruolo di leader indiscusso nell’ approccio sistemico al problema dei NPL delle banche italiane.

Per questa ragione, sotto il profilo strategico industriale, appare inspiegabile l’intenzione di UniCredit di dismettere definitivamente un’azienda, sua controllata, che, con eventuali e mirati aggiustamenti riorganizzativi, si posizionerebbe come fattore aggregante di un processo concreto di rilancio economico del Paese e potrebbe fornire il proprio decisivo contributo alla svolta di cui oggi , più che mai, necessitano le famiglie e le imprese in crisi.

UniCredit, invece, sceglie una strada di difficile interpretazione, e cioè la cessione dei crediti a fondi speculativi.

Nel ribadire con forza la nostra contrarietà alla cessione di UCCMB e del suo capitale umano, professionale e intellettuale, con la presente siamo a richiederLe la sospensione del processo di cessione, in attesa degli sviluppi dello scenario nazionale come sopra accennato.

Cordiali saluti.

3 febbraio 2015

Segreterie di Gruppo UniCredit
Segreterie di Coordinamento UCCMB
Dircredito- FABI – FIBA Cisl – FISAC Cgil – UGL Credito – UILCA

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