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Categoria: Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

UCCMB: Comunicato unitario sullo sciopero

Posted on 10 Aprile 201411 Aprile 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento Unicredit Credit Management Bank

E’ SCIOPERO!

In data odierna si è esperito il tentativo obbligatorio di conciliazione, passaggio formale preventivo ed indispensabile previsto per poter proclamare uno sciopero.

L’incontro si è tenuto in ABI a Milano, dove erano presente la Commissione Nazionale di Conciliazione, l’azienda e i rappresentanti sindacali aziendali.

Su richiesta della Commissione sono stati illustrati i motivi che hanno determinato lo stato di agitazione, evidenziando come siano due i fronti sui quali le lavoratrici ed i lavoratori di Unicredit Credit Management Bank hanno ritenuto necessario aprire una vertenza:

  1. gli eccessivi carichi di lavoro, evidenziati anche dal persistente e cospicuo ricorso al lavoro straordinario e alle prestazioni extra, aggravati dalle ulteriori nuove incombenze previste dalle normative, nonché da nuovi obiettivi commerciali che poco si conciliano con la natura della banca e la professionalità degli addetti;
  2. l’incertezza del futuro assetto societario, che prevede, come chiaramente evidenziato dal Piano Industriale di Unicredit, la possibilità della cessione di UCCMB al momento senza ulteriori dettagli né d’altra parte la certezza di sufficienti garanzie occupazionali e professionali.

L’Azienda ha fatto presente che sono già state predisposte alcune iniziative di carattere organizzativo per ricalibrare carichi e ritmi di lavoro, preannunciando la convocazione di un incontro nel quale verranno rappresentate nel dettaglio. Per quanto riguarda gli assetti societari futuri, confermando che sono state raccolte “importanti manifestazioni d’interesse” da parte di soggetti esterni al Gruppo, ritiene sia una questione che deve ricadere nella libertà imprenditoriale.

Non ritenendo esaustive né sufficientemente rassicuranti le risposte aziendali, i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori di Unicredit Credit Management Bank hanno ritenuto negativo l’esito del tentativo di conciliazione.

Le organizzazioni sindacali aziendali presenti al tentativo di conciliazione provvederanno quindi a formalizzare entro breve la proclamazione dello sciopero, già identificata nella giornata di

venerdì 9 maggio 2014

Nel frattempo proseguono le azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della politica a sostegno della vertenza che dovrà vedere tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, a tutti i livelli e in tutte le strutture dell’Azienda, impegnati per la difesa del loro posto di lavoro e della loro professionalità.

Verona, 9 aprile 2014

Le Segreterie di Coordinamento di UCCMB

Dircredito – FABI – FIBA/Cisl – FISAC/Cgil – UILCA

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Leasing: Comunicato unitario

Posted on 7 Aprile 20148 Aprile 2014 By Claudio Voghera
Leasing: Comunicato unitario

COMUNICATO UNITARIO FUSIONE

UNICREDIT LEASING – FINECO LEASING

Dopo due giorni di trattativa, nel primo pomeriggio di venerdì scorso è stato firmato l’accordo di fusione per incorporazione di Fineco Leasing S.p.A. in UniCredit Leasing S.p.A. che avrà decorrenza oggi, 1° aprile 2014.

Il confronto con l’azienda è stato rivolto principalmente alla maggior tutela degli effetti negativi prospettati con l’apertura della procedura, nello specifico la mobilità territoriale.

A tale scopo, a fronte delle pressanti posizioni rappresentate dalle OO.SS. firmatarie dell’accordo, la parte aziendale si è resa disponibile a non dare corso a fenomeni di mobilità territoriale che potrebbero avere effetti su tutte e due le Società, già peraltro dichiarati nella lettera del 13 dicembre 2013, riconoscendo nella multipolarità lo strumento idoneo ad attenuare le problematiche legate alla mobilità territoriale medesima; in tale ottica l’azienda si è impegnata a ricercare soluzioni di decentramento di attività esistendo le condizioni organizzative per consentire l’utilizzo del Personale interessato nelle piazze di attuale adibizione.

L’accordo fa inoltre riferimento al fatto che le ricadute su UCL (post fusione) saranno correlate al nuovo piano strategico 2018 e pertanto formeranno oggetto dell’apposita procedura sindacale in fase di avvio; sarà in tale sede che verrà anche trattato il tema inquadramentale, e ciò partendo dalla dichiarazione aziendale contenuta nell’accordo di sospendere a decorrere dal 1° aprile 2014 l’applicazione delle normative di secondo livello presenti in UniCredit Leasing S.p.A. che tenderà ad una complessiva rivisitazione dei sistemi di valorizzazione delle professionalità.

Per quanto riguarda la formazione, con particolare riferimento a quella tecnico-informatica, vi è l’impegno aziendale a prevedere corsi alle Colleghe e ai Colleghi interessati dai processi di riconversione e riqualificazione professionale, valorizzando le attitudini dei singoli.

E’ stato garantito al personale attualmente in part-time presso Fineco Leasing S.p.A. il mantenimento dei relativi contratti di part-time alle stesse condizioni in essere presso l’azienda di provenienza e sino alla scadenza degli accordi medesimi mentre vengono estese agli stessi le prassi vigenti in UniCredit Leasing S.p.A. in termini globalmente sostitutivi anche di trattamenti e provvidenze frutto di delibere aziendali ferme quelle già in uso a livello di Gruppo.

L’accordo prevede momenti di verifica condivisa sull’applicazione della presente intesa, sui processi riorganizzativi realizzati nonché sui trend andamentali della mobilità infragruppo, delle consulenze professionali ed affidamento di servizi ad esterni e delle trasformazioni di contratti a P.T.

Questo sarà il nostro impegno e lavoro nel futuro, teso alla tutela di tutte e tutti.

Per tutti i lavoratori iscritti al Fondo Pensione Aperto “Teseo”, le Parti s’incontreranno entro il 30 giugno 2014 per definire il passaggio al Fondo pensione di Gruppo.

Le OO.SS. scriventi rassegnano un giudizio positivo dell’accordo sottoscritto in quanto viene soddisfatta la giusta esigenza delle Colleghe e dei Colleghi al mantenimento della propria qualità della vita mentre restano allo stato non soddisfatte, da parte Aziendale, le nostre richieste di programmi e prospettive future di UniCredit Leasing S.p.A.

Le Rappresentanze Sindacali

Dircredito – Fabi – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca
UniCredit Leasing Spa

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato confluenza degli iscritti al Fondo Pensione Previp nel Fondo Pensione di Gruppo UniCredit

Posted on 24 Marzo 201428 Marzo 2014 By Claudio Voghera

Accordo per la confluenza degli/le iscritti/e al Fondo Pensione Previp nel Fondo Pensione di Gruppo UniCredit

Informiamo i 326 Colleghi/Colleghe iscritti/e al Fondo Pensione Previp che, il 17 marzo scorso, le OO.SS. di Gruppo ed i Rappresentanti del Gruppo Unicredit hanno raggiunto l’accordo per la loro confluenza nella Sezione II del Fondo Pensione di Gruppo UniCredit.

Tale accordo scaturisce dalla valutazione di una serie di elementi, in parte già riportati nel nostro precedente comunicato del 10 marzo ’14 (fra cui ricordiamo, ad es., il peggioramento delle condizioni originarie garantite dal Fondo Previp ai 326 iscritti; l’opportunità di effettuare la confluenza, senza nessun tipo di costo commissionale, anche nell’ipotesi di trasferimento dello stock accumulato ad un comparto diverso da quello di tipo assicurativo; l’aumento al 3% del contributo a carico del datore di lavoro in favore degli iscritti “post”, ecc.).

L’elemento fondamentale che caratterizza tale confluenza è la sostanziale conferma, a livello di singolo/a iscritto/a, di tutte le previsioni e caratteristiche individuali già in essere presso il Fondo Previp, sia in termini di qualifiche (iscritto “ante” o “post”), che di diritti, di contribuzioni e di prestazioni, con la previsione di concreti miglioramenti per una parte degli iscritti/e (aumento al 3% dei contributi mensili aziendali).


I CONTENUTI DELL’INTESA 17 MARZO 2014

  • Con decorrenza 1° aprile 2014verràaccesanel Fondo di Gruppo Unicredito, nella sezione II,  a favore di ciascun iscritto/a al Fondo Previp (per tutti i Lavoratori in servizio e gli “esodati” ma non i pensionati che hanno mantenuto attiva la loro posizione nel Fondo)una posizione personale a capitalizzazione individuale.
  • Da tale data, tali posizioni saranno alimentate nelle stesse misure e modalità con cui venivano alimentate in Previp: stesso contributo aziendale e individuale, stesso TFR maturando.
  • Per la maggioranza degli iscritti a Previp, tale fondo pensione rappresentava il terzo pilastro della previdenza(erano principalmente di provenienza Crt, ed avevano quindi Inps, Fondo Pensione Crt, Previp). Per costoro l’azienda proseguirà con il versamento dello 0,1%.  La normativa di legge attuale prevede che loro qualifica “ante” venga mantenuta.
  • Limitati contingenti avevano in Previp il secondo pilastro. Si tratta di “post” che beneficiano, per effetto di vecchi accordi, di un limitato versamento aziendale. A tali lavoratori verrà applicato l’accordo tra le OO.SS. e Unicredit del 16 ottobre 2006,che prevede una elevazione al 3%del contributo aziendale.
  • A far tempo dal1° ottobre tutto quanto accumulato nelle singole posizioni in Previp (STOCK) verrà trasferito nelle rispettive posizioni individuali aperte presso il Fondo di Gruppo, in franchigia di commissioni. Il trasferimento avverrà nel cd. “comparto garantito”. In alternativa, gli interessati potranno chiedere di distribuire la propria posizione ad uno o due comparti a scelta tra quello
  • garantito e i tre finanziari previsti dalla “Gestione Multicomparto (a 3, 10 e 15 anni)del Fondo di Gruppo. Quest’ultima opzione potrà essere esercitata anche successivamente nel rispetto del regolamento del Fondo che prevede la possibilità di ripartire tra più comparti (massimo due) il flusso contributivo o la posizione individuale eventualmente già maturata. Tra ciascuna riallocazione e la precedente deve tuttavia trascorrere un periodo non inferiore a 12 mesi. Il Regolamento, scaricabile dal sito www.fpunicredit.eu , prescrive inoltre la pesatura minima del 20 % di un comparto.
  • Sarà però possibile, per ciascun iscritto a Previp, mantenere in Previp lo stock accumulato, beneficiando così, per il capitale maturato fino a fine 2013, delle preesistenti condizioni. Chi fosse interessato dovrà manifestare la propria volontà entro il 30 settembre 2014.
  • Sarà inoltre possibile avvalersi anticipatamente della possibilità di trasferire lo stock da Previp al Fondo di Gruppo prima del 30 settembre, usando la modulistica che Previp stesso mette a disposizione sul proprio portale.
  • Previp fino ad oggi offriva una copertura TCM (temporanea caso morte) solo a un numero limitato di iscritti,  per effetto di accordi di ex banche aderenti che la prevedevano (Banca dell’Umbria, Mediocredito dell’Umbria) per i propri dipendenti. L’azienda si è dichiarata disponibile, solo per costoro, di approfondire le modalità necessarie per il mantenimento di tali previsioni attraverso l’iscrizione a Previp Cassa di Assistenza, con onere a carico degli iscritti.
  • Per quanto concerne la regolamentazione delle PRESTAZIONI (compresa la possibilità per gli iscritti “ante” di farsi liquidare alla cessazione dal lavoro con diritto alla pensione l’intera prestazione sotto forma di rendita o di capitale),delle ANTICIPAZIONI sulla posizione previdenziale maturata (compresa la possibilità di ripristino delle stesse)e dei RISCATTI, sottolineiamo che, a norma di legge, nulla verrà a cambiare con la confluenza nel Fondo Pensione di Gruppo.
  • Limitati contingenti di iscritti a Previp sono rappresentati da pensionati che non si sono avvalsi della possibilità di riscattare il montante. Per costoro l’accordo non si applica: le loro posizioni rimangono quindi in Previp (sarà loro cura procedere all’incasso di quanto maturato oppure decidere di mantenere l’investimento, ovviamente alle nuove condizioni peggiorative che Previp ha illustrato nella lettera inviata all’azienda).

Come Organizzazioni Sindacali, nel considerare l’Accordo di confluenza 17.03.2014 la soluzione più valida ed idonea per continuare a garantire agli iscritti/e al Fondo Previp la migliore tutela previdenziale possibile, restiamo impegnate -ai vari livelli -per fornire ogni informazione ed indicazione ritenuta utile ed opportuna a far sì che ciascun/a iscritto/a al Fondo Previp sia in grado di effettuare -nella fase di passaggio -una scelta trasparente e consapevole. Al riguardo, abbiamo chiesto all’azienda di attivarsi per fornire le necessarie informazioni a ciascun interessato/a.

Le Segreterie di Gruppo UniCredit

Milano 20/3/2014

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato Unitario su Piano industriale 2014-2018

Posted on 20 Marzo 201421 Marzo 2014 By Claudio Voghera

UniCredit:…devono pagare sempre i lavoratori???…..

Si è svolto nella giornata di ieri il previsto incontro tra le Segreterie Nazionali, i Coordinatori di Gruppo delle scriventi Organizzazioni Sindacali e i vertici di UniCredit per l’illustrazione del Piano Industriale 2014-2018, approvato dal CdA del Gruppo lo scorso 11 marzo.

L’azienda ha illustrato i risultati di bilancio e le linee generali del Piano Industriale teso a ridurre il rischio sui crediti, aumentare la redditività e ottimizzare, ovvero, “efficientare” le risorse.

Il bilancio 2013 evidenzia perdite per 14 mld di Euro, prevalentemente dovute alla svalutazione degli avviamenti e agli accantonamenti sui crediti, che evidenziano inequivocabilmente la responsabilità del Management.
Lo stesso Management che, a fronte di perdite così rilevanti, ha deliberato il pagamento dei dividendi agli azionisti.

L’esasperata flessibilità degli organici e la dilatazione degli orari di apertura degli sportelli, il potenziamento dei canali digitali, l’integrazione multicanale digitale e fisica, l’ennesimo ridisegno della rete e una vaga offerta di innovazione rappresentano, secondo UniCredit, una “sicura” chiave di rilancio.

Al di là degli annunci e dei proclami, restano i numeri. I numeri oggi ci dicono che dal 2008 alla fine del Piano 1250 sportelli sono già stati o saranno chiusi, moltissimi ridimensionati e oltre 20.000 posti di lavoro persi. Da oggi alla fine del 2018, secondo questo Piano, ci saranno ulteriori 5.700 lavoratori in meno, che incideranno ulteriormente sulla situazione degli organici della rete.

Rimane inoltre una grave preoccupazione per il destino di UCCMB, dove 750 lavoratori non hanno certezza sul futuro della loro azienda.

In questo contesto UniCredit torna a prospettare il congelamento degli accordi di secondo livello (Contratto Integrativo, previdenza complementare, premi di anzianità, CRAL, ecc. ) e a ipotizzare pesanti interventi su ferie e festività, flessibilità di inquadramento e di mansioni, mobilità territoriale e infra-gruppo.

Di fatto verrebbe garantita esclusivamente la sola applicazione delle norme del Contratto Nazionale, come già sta accadendo per i giovani neo-assunti cui l’azienda, con decisione unilaterale, non riconosce le previsioni del Contratto Integrativo.

Tutto ciò che da sempre ha rappresentato una reale valorizzazione degli sforzi profusi dai lavoratori all’interno del Gruppo Unicredit rischia quindi di venir cancellato senza alcuna motivazione condivisibile.

A fronte della richiesta di sacrifici ai lavoratori e della denuncia di una situazione di difficoltà del Gruppo, resta inspiegabile l’assenza di interventi su questioni da sempre sollevate dalle Organizzazioni Sindacali, quali il sistema incentivante (discrezionale e mai trasparente) e il pagamento di bonus ai manager.

In attesa dell’apertura formale della procedura, probabilmente a maggio, il Sindacato denuncia l’ennesimo tentativo di scaricare esclusivamente sulle lavoratrici e sui lavoratori le conseguenze di scelte imprenditoriali e manageriali che si sono rivelate fallimentari.

Le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito la loro contrarietà al Piano che si colloca anche temporalmente alla vigilia del rinnovo del contratto nazionale.

I lavoratori non devono rischiare di pagare due volte per le scelte di ABI e per quelle di Unicredit.

In entrambe le partite il confronto dovrà individuare soluzioni sostenibili che consentano un effettivo rilancio del Gruppo e del settore sulla base di un nuovo modello di banca che veda al centro del progetto l’occupazione, il lavoro e la professionalità dei colleghi.

Roma, 20 marzo 2014

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Le Segreterie Nazionali

Le Segreterie di Gruppo

Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato unitario inrerente i Percorsi Formativi per i Lavoratori over 55

Posted on 19 Marzo 201419 Marzo 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Gruppo UniCredit

Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

Avviso FBA 2-2012: “Over55 – Essere senior in Unicredit”

Laboratorio “Alla scoperta della Seniority”

I lavoratori Over 55 nelle Aziende del nostro Gruppo rappresentano una “forza forte” non solo quantitativamente, ma soprattutto in termini di competenze e background professionale.

La ricerca effettuata lo scorso anno da un “partner scientifico esterno”, la Fondazione Brodolini, con l’obiettivo di rilevare e definire le problematiche e i fabbisogni formativi dei lavoratori over 55, ha evidenziato la necessità che l’Azienda prenda coscienza di questa realtà e si avvicini ad essa per conoscerne punti di forza, ma anche bisogni e aspettative.

L’alta adesione alla ricerca (risposta del 56% su 11000 colleghi circa), grazie anche alla costruzione partecipata all’indagine del sindacato che ne ha sostenuto la diffusione tra i lavoratori, ha permesso la predisposizione di percorsi formativi diversificati tesi a rispondere alle esigenze espresse dai lavoratori e delle competenze ritenute da valorizzare.

Con la richiesta di partecipazione al progetto “Alla scoperta della Seniority”, realizzato con la metodologia del Laboratorio, si può contribuire alla elaborazione di una matrice di possibili iniziative che coinvolgano e valorizzino gli Over-55, in linea con i bisogni emersi dalla ricerca. Con l’obiettivo di:

  • Sviluppare un’adeguata competenza intergenerazionale, promuovere la costruzione e la diffusione di “best practice” in materia e un nuovo modello di cultura gestionale e operativa da diffondere in azienda;
  • Contribuire a produrre ulteriori proposte per promuovere un recupero di efficienza, efficacia e produttività aziendale individuale;
  • Contribuire alla diffusione di una cultura di gestione inclusiva delle differenze generazionali.

Sono pianificate 6 edizioni riservate prioritariamente a colleghi Over-55

1 Edizione 14-15 Aprile Milano 2 Edizione 29-30 Aprile Napoli
3 Edizione 06-07 Maggio Palermo 4 Edizione 12-13 Maggio Torino
5 Edizione 26-27 Maggio Bologna 6 Edizione 09-10 Giugno Roma

L’impegno preso dall’Azienda è che questi progetti si sviluppino anche nel corso degli anni futuri, coinvolgendo sempre più lavoratori, per un nuovo approccio alla “Age Diversity”, non solo rivolto ai senior di oggi ma anche a coloro che lo diventeranno.

Sollecitiamo la vostra partecipazione, che sarà da inoltrare alla vostra struttura di HRBP, rimanendo a disposizione per ogni vostra necessità di chiarimento.

Roma, 7 Marzo 2014

Segreterie di Gruppo UniCredit
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato unitario Segreterie Nazionali su piano industriale

Posted on 12 Marzo 201413 Marzo 2014 By Claudio Voghera

UNICREDIT: NON SI POSSONO CHIEDERE SACRIFICI AI LAVORATORI. LE RESPONSABILITÀ STANNO DA UN’ALTRA PARTE

Abbiamo appreso dal comunicato diffuso dall’Azienda che il Gruppo UniCredit ha registrato nel 2013 una perdita netta di 14,0 miliardi di euro. Si tratta di un risultato economico molto pesante rispetto al quale esprimiamo forte preoccupazione, nonostante sia stato presentato dall’A.D. Ghizzoni come un anno “di svolta”, in particolare, per come l’azienda ha gestito la comunicazione, il rapporto con i lavoratori e i loro rappresentanti, e impostato il piano industriale 2013/2018 scaricando sui lavoratori il costo della ristrutturazione.

Da una prima lettura emerge come tale risultato sia riconducibile, prevalentemente, a voci straordinarie e ad una pulizia radicale sui crediti come conseguenza di  una pessima  gestione del credito che ha caratterizzato il Gruppo negli ultimi anni.

In attesa dei necessari approfondimenti e dell’incontro in calendario per il prossimo 19 marzo con i vertici aziendali, le scriventi Segreterie ritengono opportuno esprimere alcune considerazioni di merito:

  • Il Gruppo UniCredit ha ridotto i ricavi per effetto del calo  degli  interessi  netti, dinamiche  di  cambio  sfavorevoli,  tassi  di  interesse  ai  livelli  minimi,  debole  domanda  di finanziamenti nell’Europa occidentale che ha compresso i margini, bassi ricavi da negoziazione, ma il risultato del perimetro Italia registra un aumento dei ricavi dello 0,3% con una contrazione significativa dei costi del personale (- 2,3%).
  • Il risultato negativo di 14 miliardi di euro, concentratosi sul IV trimestre, è attribuibile a rettifiche di valore (avviamento delle aziende – con l’azzeramento dell’avviamento del perimetro Italia – e di rapporto con i clienti del gruppo per €9,3 miliardi), rettifiche accantonamenti su crediti (€9,3 miliardi), oneri di ristrutturazione destinati a ridurre l’organico (circa 8.500 unità per €0,7 miliardi). La differenza rispetto al 2012 è data per circa 1/3 dalle rettifiche su crediti (€4,3 miliardi) e per circa 2/3 dalle rettifiche di avviamento (€8 miliardi).
  • Tale risultato risente del beneficio della valutazione della quote Banca d’Italia pari a €1,4 miliardi altrimenti destinato ad essere ancora più negativo.
  • Nonostante il risultato negativo è stata inspiegabilmente deliberata la distribuzione di utili agli azionisti.

Riteniamo che in questa azienda gli interrogativi più importanti debbano riguardare le responsabilità di chi ha determinato questa situazione, le responsabilità di chi decide di gestire in questo modo la fase, le responsabilità di chi decide di scaricarne le conseguenze sui lavoratori e sull’occupazione come si evince dal Piano Industriale presentato contestualmente ai risultati di bilancio. Non vorremmo che il dividendo, comunque previsto, sia il prezzo pagato per tenere buoni gli azionisti mentre si penalizzano pesantemente le lavoratrici e i lavoratori. E vedremo alla fine quanti soldi avranno il coraggio di attribuirsi i top manager per la perdita contabilizzata.

Un film già visto! Dopo il Piano Industriale 2010-2015, che ha ridotto l’occupazione di circa 8.000 lavoratori, UniCredit decide di presentarne un altro per il 2013-2018 con ulteriori 8.500 esuberi di cui 5.700 nella sola Italia.

Non è possibile che in presenza di problemi riconducibili a scelte strategiche fallimentari, a crediti, spesso di grandi entità, non correttamente erogati ed a rettifiche del valore delle aziende acquisite nel tempo la risposta sia la riduzione dell’occupazione mettendo a rischio la capacità stessa dell’azienda di produrre ricavi negli anni a venire. Questo è il vero problema! “La ricetta meno organico maggiore redditività ha già dimostrato tutti i suoi limiti; la prospettiva deve essere cambiata!” Il vero rimedio è realizzare un nuovo modello di banca in grado di essere motore di crescita dove le agenzie rappresentino la modalità principale di presidio del rapporto con il cliente rispetto a quello di una banca virtuale e tecnologica.

Per risolvere i problemi legati ad una errata impostazione industriale e gestionale non vogliamo giocarci il futuro. Il futuro è dato dal lavoro e dagli investimenti.

Roma, 12 marzo 2014

LE SEGRETERIE DI GRUPPO LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato unitario sull’incontro del 21 febbraio inerente UCCMB

Posted on 26 Febbraio 201427 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
Comunicato unitario sull’incontro del 21 febbraio inerente UCCMB

Segreterie di Gruppo

UCCMB : CHIEDIAMO INFORMAZIONE E CHIAREZZA

Le organizzazioni sindacali di UCCMB e le Segreterie di Coordinamento del Gruppo hanno incontrato il giorno 21 febbraio 2014, il responsabile delle relazioni sindacali di Unicredit, l’HR della holding e di Uccmb.
La delegazione aziendale ha confermato che, stante il persistente interesse di investitori, si stanno valutando ulteriori cessioni di crediti deteriorati.
Per quanto riguarda UCCMB l’Azienda ha confermato che sta proseguendo lo studio di fattibilità, che, a oggi, risulta ancora nella fase preliminare, precisando al riguardo che detto studio è giunto alla fase di raccolta delle formali manifestazioni d’interesse da parte di terzi.
L’Azienda ha tenuto a precisare che nessuna trattativa è stata avviata e che non è stata effettuata alcuna due diligence. A tal proposito è stato riferito che aggiornamenti si potranno avere tra circa un mese.
L’Azienda, nel confermare che le soglie di conferimento dei crediti a UCCMB andranno a regime a far data dal 1 marzo, ha comunicato che saranno tre le risorse che verranno distaccate da UCCMB a UniCredit Spa; tuttavia, qualora particolari esigenze operative lo richiedessero, previa idonea informativa alle OO.SS., potrebbe essere valutato un incremento di tal numero.
Per quel che concerne l’incremento dei carichi di lavoro sul Work Out e sullo Special Credit in generale, derivante dall’abbassamento delle soglie di conferimento a Uccmb, l’Azienda ha riferito di aver raccolto le preoccupazioni già espresse dalle OO.SS. relative ai flussi di lavoro e di aver avviato uno studio di rafforzamento dello Special Credit, che porterà a modifiche sia organizzative sia strumentali, compresa la soluzione della oramai annosa, problematica della procedura WPM.
L’Azienda ha comunicato che nei prossimi giorni ci sarà un incontro ad hoc, dove verranno esaminati i soli interventi che riguarderanno il Work Out.
Su richiesta delle OO.SS. il responsabile HR di UCCMB, nel confermare che il job market è ancora contingentato, ha ribadito che tutte le risorse che aderirono e sono state selezionate entro il primo semestre del 2013, sono rientrate tutte nei ruoli  previsti e che non ci sono ulteriori posizioni da regolarizzare.
L’HR di UCCMB, inoltre, su espressa richiesta delle OO.SS. ha riferito che il processo di affiancamento dei gestori “Alfa” ai gestori UCCMB è da considerarsi concluso.
Le OO.SS., pur apprezzando l’approccio aziendale aperto all’informativa e al confronto, di là delle previsioni di legge e di contratto, avendo ben presenti le forti preoccupazioni che i lavoratori hanno espresso nelle assemblee e ribadendo l’importanza di UCCMB e dello Special Credit all’interno del mondo Unicredit, hanno dichiarato che vigileranno con la massima attenzione su ogni tipo di sviluppo societario, con l’obiettivo di definire sempre le massime garanzie occupazionali possibili e salvaguardare la professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici.

Le Segreterie di Coordinamento
Dircredito-Fabi-Fiba/Cisl-Fisac/Cgil-Sinfub-Ugl Credito-Uilca
Gruppo UniCredito

25 febbraio ’14

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunicato unitario delle OO.SS del Gruppo UniCredit sull’incontro per le società di Leasing

Posted on 25 Febbraio 2014 By Claudio Voghera
Comunicato unitario delle OO.SS del Gruppo UniCredit sull’incontro per le società di Leasing

Gruppo UniCredit

Leasing:

sono ancora molti gli aspetti da approfondire

Il giorno 21 febbraio 2014 si è svolto a Milano il primo incontro inerente:
processo di integrazione delle realtà Leasing del Gruppo UniCredit – razionalizzazione delle strutture di governo di UniCredit Leasing – fusione per incorporazione di Fineco Leasing spa in UniCredit Leasing spa.

Di seguito vi esponiamo l’illustrazione della Capogruppo e le richieste di chiarimento delle Organizzazioni Sindacali.

L’Azienda ha precisato che si tratta di un primo incontro per presentare il progetto, raccogliere domande e osservazioni per poi rivedersi successivamente. La fusione rientra a pieno titolo nel progetto di riorganizzazione del perimetro Italia del Gruppo, nell’ambito della razionalizzazione delle strutture. Si tratta di un processo definitivo ed irreversibile che sarà perfezionato con atto entro il 31 marzo per permettere il trasferimento del rapporto di lavoro dei colleghi e delle colleghe di Fineco Leasing in Unicredit Leasing con decorrenza 1 aprile 2014.

La razionalizzazione di UniCredit Leasing anticipa la trasformazione che vedrà la rete passare dalle attuali 4 aree e 12 filiali ad un modello di servizio su 7 aree, che punteranno sui canali distributivi: agenti, banca e gestione del portafoglio. Le filiali confluiranno all’interno delle 7 aree, quindi per canale di distribuzione: investment banking, supporto dei canali, big tickets. Le 7 aree saranno speculari alle 7 Region della banca commerciale per garantire un miglior presidio del territorio.

Un’unica società di leasing non più sub-holding internazionale del gruppo, ma un progetto che guarda esclusivamente al perimetro Italia, coerente con i principi del Piano industriale di vicinanza al cliente.

L’Azienda ha dichiarato che il progetto Euroleasing è in una fase cruciale, il 90 per cento dei test sono stati effettuati, ci sarà la chiusura dei test entro breve per un’analisi finale e la decisione della data della partenza.

Ci sarà un periodo di convergenza di Fineco Leasing verso UCL, attraverso la creazione di una “divisione Brescia”, una struttura ben evidente che per la parte commerciale manterrà lo strumento originario (piattaforma informatica di fineco leasing) e consentirà la continuità aziendale, mentre per la struttura delle Competence Line: crediti, finanza, legale e compliance affiancherà quella di UCL, si realizzerà dipendenza gerarchica già dal primo di aprile.

Indicativamente dal primo agosto tutti utilizzeranno la piattaforma informatica di UniCredit Leasing.

L’Azienda consegnerà alle Organizzazioni Sindacali un documento con un organigramma con le caselle della divisione Brescia, con i numeri dei colleghi di fianco ai colleghi UCL.

La nuova società post fusione partirà con 712 dipendenti: 586 UCL e 126 Fineco Leasing.

L’Azienda ha tenuto a precisare che la nuova legge di stabilità prevede misure fiscali tali da rendere il “prodotto Leasing” più conveniente per la clientela sia aziende, sia professionisti. Tali misure hanno reso possibile un rilancio ed una rivalutazione del prodotto inserito a pieno titolo nel catalogo della Banca Commerciale.

Normative di riferimento

Capogruppo ha precisato che dal 1 aprile il rapporto di lavoro dei colleghi/e di Fineco Leasing passerà “senza soluzione di continuità” in capo alla società incorporante UCL. Conseguentemente verranno meno le previsioni in essere presso Fineco Leasing, sostituite integralmente dalle normative applicate in UCL. UniCredit considera obsolete le previsioni sugli Inquadramenti contenute nel Contratto Integrativo Aziendale di UCL, necessitano pertanto di una “revisione complessiva”.

Ricadute occupazionali

Le conseguenze occupazionali rientrano pienamente nelle previsioni del Piano Industriale 2010/2015, cui sono seguiti gli accordi 18.10.2010 e 15.9.2012. La fusione non determina ulteriori specifiche eccedenze. A tal proposito l’Azienda ha dichiarato che lavorando in modo intelligente sull’aspetto inquadramentale e sulla mobilità professionale possano essere superflui ulteriori interventi. E’ necessario uno sforzo congiunto per agevolare un processo di riconversione dei colleghi che dovranno essere preparati a gestire il nuovo modello.

Osservazioni, chiarimenti e/o approfondimenti delle OO.SS.

  • L’illustrazione dell’azienda per alcuni aspetti corregge ed integra le cose che sono state dette tempo fa, (90 esuberi nella presentazione del 23/24 novembre del 2011, 250 in quella del 5 febbraio 2013), ora l’organico sarà determinato dalla somma del personale delle due società. E’ necessario capire meglio le logiche che sottendono a questo cambio d’impostazione in quanto, in particolare rispetto all’incontro del 5/2/13 dove si era parlato del leasing come di un prodotto in via di superamento, oggi sembra sia possibile rivitalizzarlo per effetto di benefici fiscali, un ulteriore per noi elemento di salvaguardia occupazionale.
  • Ferma la scelta di privilegiare il canale di vendita rappresentato dalle filiali della banca è necessario chiarire il futuro del canale agenzie esterne.
  • Va meglio precisato il progetto di integrazione con il canale banca: come si realizzerà, in quali tempi, sarà istituita la figura dello specialista del prodotto leasing, sarà venduto esclusivamente a clienti?
  • Per quanto riguarda la riorganizzazione ante fusione, abbiamo visto nel dettaglio la struttura GBS, ma non quelle di: CRO, CFO, HR, Special network leasing, Legal.
  • Circa il sistema informatico Euroleasing ci risulta un applicativo estremamente costoso e non ancora concretamente utilizzabile, i test hanno avuto esito positivo? Dagli elementi in nostro possesso sembrerebbe ancora inaffidabile. Abbiamo sottolineato che la scelta di anticipare la fusione rispetto all’avvio della nuova piattaforma sia sbagliata. Ciò impone al personale Fineco un doppio passaggio: prima sulla piattaforma UCL, poi su Euroleasing. Abbiamo chiesto di conoscere i tempi delle due migrazioni e una formazione adeguata del personale.
  • Abbiamo dichiarato che per il Sindacato gli elementi fondamentali sono la difesa dell’occupazione e la limitazione della mobilità territoriale, oltre alla salvaguardia delle professionalità esistenti.
  • Ai fini della difesa occupazionale abbiamo ritenuto di sottolineare come il personale sarà impiegato per un lungo periodo nella gestione della “vasca” (gestione dei beni ritirati).
  • Abbiamo denunciato il ricorso massiccio, sia in UCL, Sia in Fineco, a consulenze esterne, a collaborazioni e ad esternalizzazioni di attività che, se riportate nel Gruppo potrebbero impiegare molte persone ed annullare l’impatto occupazionale derivante dalle prevedibili sinergie.

Dall’illustrazione ci pare anche di aver colto una correzione rispetto all’impostazione “tutti a Milano” che, se confermata, valuteremmo molto positivamente. Nell’interesse reciproco invitiamo l’azienda a ragionare sulla multipolarità. Portare il lavoro dove ci sono i lavoratori e non il contrario,. Anche sull’utilizzo del job posting ci risulta che non tutti siano stati accontentati o che non abbiano una prospettiva temporale di spostamento e che addirittura non si possa utilizzare.

Un’altra modalità di gestione della mobilità è quella dell’accoglimento delle richieste di avvicinamento.

In sintesi è possibile ottenere un risultato ottimale utilizzando strumenti tradizionali e non traumatici.

Ci risulta che in ambedue le società sia usa chiudere in agosto, ci serve di capire se tale consuetudine è confermata., perché anche qui ci sono le pressioni per l’inserimento dei piani ferie in assenza di un elemento fondamentale.

Per questa Organizzazioni Sindacali il Contratto Integrativo UCL è tuttora vigente e deve continuare a produrre effetti in particolare per gli Inquadramenti fino a quando non ci saranno elementi nuovi, pur essendo disponibili a concordare quegli interventi di manutenzione che dovessero rendersi necessari.

La Capogruppo preso atto delle richieste delle organizzazioni sindacali si è riservata di entrare nel merito di tutte le tematiche da noi presentate in un prossimo incontro che indicativamente sarà nei primi giorni di marzo.

Vi terremo tempestivamente informati.

Milano 22/02/2014

Le Segreterie di Gruppo UniCredit

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Comunicato unitario su Piano Industriale

Posted on 7 Febbraio 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredito

Piano Industriale e “voci di dentro”

Nel corso degli incontri in Capogruppo abbiamo chiesto spiegazioni in merito a notizie di stampa riportanti dichiarazioni dell’Amministratore delegato Sig. Ghizzoni circa possibili modifiche del Piano Industriale 2010/2015 e chiarimenti rispetto alle voci circolanti sulla possibile attivazione di “scivoli” lunghi, addirittura della durata di 7 anni, per un numero imprecisato di Lavoratori e Lavoratrici.

La Funzione Relazioni Sindacali ha precisato che il 2013 è stato un anno ancora particolarmente problematico per l’andamento dell’economia nel suo complesso e per la situazione di settore ancora pesante. I risultati del perimetro Italia risentiranno di questa pesante situazione di contesto. Peraltro, anche le attività retail dell’Europa Occidentale sono critiche.

Ogni anno entro la metà del mese di marzo UniCredito sottopone a verifica i risultati reddituali ed organizzativi realizzati nell’anno precedente e fissa gli obiettivi di budget per l’anno in corso. In quell’occasione è prevedibile che sarà sottoposto a “verifica ed aggiornamento” il Piano Industriale alla luce delle condizioni di contesto.
Allo stato non sono noti tempi, contenuti e profondità dell’intervento.

Secondo l’Azienda gli obiettivi di riduzione dei costi fissato nel vigente Piano Industriale non è stato raggiunto in quanto le riforme organizzative e di efficientamento sono state realizzate nei tempi previsti, mentre le uscite non si sono realizzate completamente per effetto delle modifiche del sistema pensionistico introdotte dalla Legge Fornero che ha posticipato di due-tre anni la maturazione del diritto a pensione.
Quanto all’ipotesi di utilizzo del “Fondo esuberi” di settore l’Azienda ha precisato che:

  • gli accordi del 18 ottobre 2010 e del 15 settembre 2012 originariamente prevedevano solo l’uscita incentivata e volontaria di coloro che avevano maturato o avrebbero maturato i requisiti per avere il diritto alla pensione pubblica entro il 31 dicembre 2015;
  • quella scelta derivava dalla valutazione che il ricorso al “Fondo esuberi” fosse eccessivamente oneroso;
  • il fatto che il Fondo stesso sia stato recentemente rinnovato alle stesse condizioni conferma le riserve rispetto al suo possibile utilizzo e improbabile la percorribilità.

L’Azienda ha concluso che, se mai si aprissero ipotesi di uscite di personale, riguarderebbero esclusivamente l’accompagnamento di coloro che matureranno i requisiti pensionistici nei prossimi anni in base alle leggi tempo per tempo vigenti.
E’ escluso, allo stato, il ricorso al Fondo di solidarietà. Risultano così prive di qualsiasi fondamento le voci che si stanno diffondendo.

Come OO.SS. abbiamo preso atto delle dichiarazioni aziendali e dichiarato che qualsiasi scelta non può più avere al centro la ossessiva ricerca di riduzione dei costi del personale, né prevedere ulteriori sacrifici. Quanto al possibile utilizzo degli strumenti di ammortizzazione sociale, appena positivamente rinnovati, siamo disponibili a prenderli in considerazione tutti a tutela di chi esce, di chi resta e di chi entrerà nel gruppo, come sempre avvenuto. E’ necessario investire, puntare all’incremento dei ricavi, innovare i prodotti e ridurre gli sprechi e le inefficienze a partire dalle posizioni apicali.
In quest’ottica ci siamo dichiarati disponibili ad interventi di riordino e razionalizzazione del capitolo di welfare aziendale puntando a riqualificarne e migliorarne le prestazioni.

Milano 6 febbraio 2014


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Comunicato unitario in tema di ferie

Posted on 31 Gennaio 20143 Febbraio 2014 By Claudio Voghera

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FERIE: che brutto clima!….Ma a chi giova?

Nel corso degli ultimi incontri avevamo chiesto all’azienda di differire il termine ultimo per la fissazione del piano ferie poiché il 31 gennaio è ritenuto oggettivamente troppo stringente. L’azienda ha concesso una proroga di soli 15 giorni con la motivazione che questo è l’unico modo per evitare disagi organizzativi e nel contempo raggiungere l’obiettivo della completa fruizione delle ferie nell’anno di competenza, così come previsto anche dal CCNL.
A nostro avviso si tratta dell’ennesima incomprensibile forzatura che ovviamente non potrà, da sola, risolvere problematiche determinate da caos organizzativo e carenza cronica di personale nella rete, di cui invece l’azienda continua a non farsi carico.

Ciò premesso, tuttavia, non sarà inutile rammentare la normativa vigente in fatto di FERIE e PERMESSI.

L’azienda:

  • PUÒ fissare un termine per la programmazione delle ferie, in quanto il CCNL 19/1/2012 recita che «I turni delle ferie debbono essere fissati tempestivamente dall’impresa, confermati al lavoratore/trice e rispettati» (art. 55, co. 4°);
  • NON PUÒ programmare d’ufficio le ferie perché il CCNL in vigore dice: «Nella predisposizione dei turni di ferie, nei limiti delle esigenze di servizio, viene data la precedenza ai/alle lavoratori/trici disabili rientranti nelle categorie di cui alla legge 12 marzo 1999 n. 68; per il restante personale si tiene conto delle richieste degli interessati in rapporto alla loro situazione familiare e alla loro anzianità di servizio» (art. 55, co. 6°).
    Ma per tener conto delle richieste occorre che queste vengano presentate;
  • NON PUÒ, ai sensi del comma precedentemente richiamato, dare la precedenza a chi presenti prima la programmazione;
  • NON PUÒ, una volta tempestivamente confermati i periodi – modificare gli stessi, perché il CCNL dice ancora: «. . . solo in casi eccezionali si possono variare di comune intesa tra l’impresa ed il lavoratore/trice» (art. 55, co. 4° b) . Il principio della non modificabilità è posto a tutela sia dell’interesse del/la lavoratore/trice a veder rispettati i suoi piani, sia di quello aziendale a veder rispettata la propria organizzazione. Unicredit ha dichiarato invece che consentirà la modificabilità dei periodi in via ordinaria. Auspicando che non sia una promessa“da marinaio”, suggeriamo ai/alle colleghi/e di non predisporre i piani in maniera affrettata e/o approssimativa;
  • NON PUÒ esigere la programmazione dei permessi ex festività, se non quando il dipendente li voglia fruire in tutto o in parte in aggiunta a periodi di ferie, oppure in tre o più giornate consecutive (art. 56, co. 2°);

Aggiungiamo alcune considerazioni:

UniCredit stessa pone molta attenzione al costo che gli accantonamenti per ferie/ex festività/banca delle ore arretrate e/o postergate all’anno successivo hanno sul bilancio.
Tralascia però innumerevoli altre voci di costo (o meglio di spreco) che derivano soprattutto da errate scelte operate – ormai da troppo tempo – dal management.
Riteniamo che sia giunto il momento di aprire un confronto con le OO.SS. ed intervenire anche su quelle, invece di assegnare i budget sullo smaltimento ferie agli HR, alcuni, va detto, fin troppo solerti.

Infine una domanda: visto che l’azienda è sempre così attenta al “benessere” dei lavoratori, qualcuno si è chiesto a chi giovi tale livello di esasperazione e il conseguente pessimo clima che ne deriva?

Milano 31 gennaio 2014

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