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Categoria: GRUPPO UNICREDIT

Comunicato stampa unitario dopo incontro del 3 marzo su Team23

Posted on 3 Marzo 20206 Marzo 2020 By

COMUNICATO STAMPA

UNICREDIT: SINDACATI, DOMANI VALUTEREMO

PROSECUZIONE CONFRONTO

Roma, 3 marzo 2020. «Domani avremo un incontro con i responsabili commerciali del gruppo per conoscere alcuni aspetti essenziali delle politiche aziendali. L’azienda oggi si è impegnata a darci delle risposte sui tanti temi messi sul tavolo. Soltanto successivamente a questo confronto sapremo se ci sarà la reale possibilità delle parti di sviluppare un percorso che dia stabilità italiana a Unicredit e serenità ai lavoratori. Insomma, pretendiamo una discussione a 360° per il futuro del gruppo e dei lavoratori al centro del nostro interesse». Lo dichiarano i segretari nazionali della Fabi, First Cisl e Fisac Cgil, Mauro Morelli, Mauro Incletolli e Susy Esposito assieme ai rappresentanti di Unisin dopo l’incontro di oggi con i rappresentanti di Unicredit per discutere il piano industriale. «Oggi era solo la prima riunione e abbiamo preteso che prioritariamente fossero tolte dal tavolo le provocazioni contenute nella lettera di procedura spedita da Unicredit respingendola al mittente. Abbiamo ribadito che vogliamo negoziare tutte le ricadute del piano sui lavoratori, governando le eventuali situazioni di mobilità e l’incidenza di operazioni, numericamente importanti sulla vita del personale.

Vogliamo conoscere l’impatto sul territorio della chiusura dei 450 sportelli dichiarati e le motivazioni, stando attenti anche all’aspetto sociale delle sedi interessate. Nel ribadire la volontarietà assoluta di eventuali esodi, abbiamo affermato che i numeri dichiarati sono inaccettabili e che a ogni due esuberi dovrà corrispondere almeno un’assunzione stabile nonché il

ripianamento del turn over a qualunque titolo, non essendo questo oggetto di esuberi. Abbiamo

chiesto di conoscere la platea alla quale era rivolto il piano esuberi nonché il tempo ipotizzato di

permanenza al fondo e ancora le consulenze, i my agent, gli attivi in organico ed eventuali accordi

di lavorazioni con realtà esterne. Dovremo anche conoscere i modelli organizzativi e di distribuzione e verificarne fattivamente il funzionamento» aggiungono Esposito, Incletolli e Morelli e i rappresentanti di Unisin.

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Rassegna Stampa

Dichiarazioni alla stampa del Segretario Nazionale dopo il primo incontro per Team23

Posted on 3 Marzo 20206 Marzo 2020 By
Dichiarazioni alla stampa del Segretario Nazionale dopo il primo incontro per Team23

Dichiarazioni stampa del Segretario Nazionale FABI di riferimento per il Gruppo UniCredit dopo il primo incontro per il piano industriale Team23

Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Rassegna Stampa

Coordinamento FABI UniCredit – Mozione Finale

Posted on 21 Febbraio 202022 Febbraio 2020 By
Coordinamento FABI UniCredit – Mozione Finale

Riunione delle Segreterie di Coordinamento FABI UniCredit


MOZIONE FINALE

Le Segreterie di Coordinamento FABI del Gruppo e delle Aziende del Gruppo si sono riunite il giorno Martedì 18 febbraio 2020 a Roma per valutare il Piano Industriale di Unicredit.

Innanzitutto confermano, come denunciato unitariamente dai Segretari Nazionali in data 14 febbraio 2020, che la lettera di apertura della procedura è da considerarsi irricevibile, nei toni e nei contenuti.

Ritengono innanzitutto che il futuro assetto della Banca in Italia così come emerge dai documenti aziendali, non solo non rispecchi gli interessi del Paese, delle Imprese e delle Persone, ma non sia votato, come lo stesso Piano vorrebbe ad una reale crescita dell’Azienda.

Rivendicano quindi la prerogativa di trattare su ogni aspetto del piano, riservandosi di presentare su ogni specifico punto controproposte alternative a quelle illustrate dall’Azienda, confutando in particolare un argomento su tutti: la reale necessità di procedere ad una riduzione degli organici.

L’attuale situazione organizzativa, come peraltro segnalato in più vertenze a livello locale, necessità invece un più efficace presidio del territorio, attraverso un rafforzamento delle filiali e delle altre strutture della Banca per evitare una preoccupante perdita di clientela, sottovalutata dall’Azienda eccessivamente focalizzata ad offrire servizi in modalità digitale.

Un piano di esodi, che dovranno essere assolutamente volontari ed incentivati, non potrà quindi che essere compensato da un numero adeguato di assunzioni, in nessun caso inferiore al 50% delle uscite, mentre dovrà essere ricoperta al 100% ogni qualsiasi altra riduzione del personale, quali ad esempio il turnover.

L’efficienza prevista dal Piano dovrà essere ricercato, prima ancora che attraverso l’introduzione di nuovi processi, nel corretto funzionamento di quelli già applicati: troppo spesso il lavoratori e le lavoratrici del gruppo si trovano a dover sopperire ai malfunzionamenti e alla farraginosità delle procedure. Abbiamo inoltre rilevato come si stia riducendo anche la capacità dell’Azienda di fornire agli operatori indicazioni precise su come operare correttamente, riscontrando sempre più spesso nelle disposizioni aziendali indicazioni poco chiare o addirittura contrastanti.

Procedure più efficienti e funzionanti e istruzioni chiare sono il primo passo necessario per affrontare il delicato tema dei procedimenti disciplinari, che ha assunto una dimensione intollerabile e richiede quindi una specifica definizione condivisa, anche alla luce delle recenti modifiche introdotte con il rinnovo del CCNL.

Tra le diverse questioni è inoltre necessario comprendere con chiarezza il ruolo della rete My Agent, elemento di instabilità che cozza con la necessità di garantire sana e buona occupazione all’interno del gruppo.

Nonostante le nostre reiterate segnalazioni e le rassicurazioni aziendali tuttora disattese, permangono inammissibili ritardi nell’adeguamento della procedura People focus, che non solo ha peggiorato notevolmente il rapporto amministrativo tra i dipendenti e l’Azienda, ma continua ad inibire la corresponsione di legittime competenze.

Numerosi sono comunque gli aspetti del rapporto di lavoro che dovranno essere affrontati nel contesto della negoziazione delle ricadute del Piano Industriale, aspetti che dovranno essere innanzitutto condivisi tra le organizzazioni sindacali, per far si che diventino componenti essenziali di un equilibrio complessivo di un positivo accordo, che veda da una parte l’Azienda invertire la rotta e puntare ad una reale crescita in Italia e non ad un inesorabile declino, dall’altra i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo riprendere fiducia in Unicredit e contribuire a raggiungere obiettivi anche sfidanti, ma sempre nel rispetto delle Persone e nell’interesse della Clientela e del Paese.

Le indiscrezioni emerse in questi giorni sulla possibile uscita di Jean Pierre Mustier dal gruppo gettano ulteriori ombre su questo piano industriale, già di per sé lacunoso e debole nelle prospettive di sviluppo della Banca.

Le Segreterie di Gruppo e delle Aziende del Gruppo di Unicredit infine confermano il pieno e convinto sostegno al Segretario Nazionale di riferimento e a tutta la delegazione che condurrà la trattativa.

Milano, 21 febbraio 2020

Le Segreterie di Coordinamento FABI del Gruppo UniCredit


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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Referendum Fondo di Gruppo: Quorum raggiunto

Posted on 21 Febbraio 2020 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

Risultati Referendum Fondo di Gruppo
Raggiunto il quorum, riforma approvata a larga maggioranza

Si è conclusa l’Assemblea Straordinaria 2019 relativa al quesito referendario della fusione dei Fondi nel Fondo Pensione di Gruppo.

L’assemblea ha raggiunto il quorum ed ha approvato a larga maggioranza la fusione per incorporazione dei Fondi Pensione italiani del Gruppo UniCredit nel Fondo Pensione di Gruppo e le modifiche da apportare allo Statuto.

I votanti complessivi sono risultati 35.257 su un totale 51.900 aventi diritto al voto, pari al 67,93%.

I risultati sono stati i seguenti:

  • hanno votato “approvo” 27.356 pari al 77,59% dei voti espressi e al 52,70% degli iscritti;
  • hanno votato “non approvo” 3.717 pari allo 10,54% dei votanti;
  • le schede bianche sono state 2.790, pari al 7,91% dei votanti;
  • le schede nulle sono state 1.394, pari al 3,96% dei votanti;

Hanno votato:

  • 27.001 dipendenti attivi su 34.027, pari al 79,4%;
  • 523 esodati su 3.558 pari al 42,8%;
  • 6.461 su 13.710 pensionati pari al 47,1%

Il quesito referendario è stato approvato con voto favorevole di oltre la maggioranza assoluta degli iscritti, ossia del 52,70% dei voti.

Nel frattempo, il progetto di fusione è stato altresì approvato dagli iscritti al Fondo Pensioni dell’ex Cassa di Risparmio di Trieste, mentre il prossimo 02.03.2020 si avvierà la consultazione referendaria del Fondo Pensioni della ex Cassa di Risparmio di Torino.

Questo importante risultato permette di procedere nel percorso di concentrazione nel Fondo di Gruppo di tutti i Fondi preesistenti in essere e rende applicabili tutte le previsioni relative agli accordi per una compiuta bilateralità ed agli accordi relativi alla proposta volontaria di capitalizzazione dei pensionati e “zainettatura” degli attivi, che per il momento riguarderà i Fondi (Fondo di Gruppo e ex Cr Trieste) che hanno approvato la confluenza.

Il Fondo provvederà ora ad avviare gli adempimenti necessari al completamento dell’iter attuativo del complessivo progetto.

Daremo puntuali informazioni in merito ai prossimi sviluppi con news appositamente dedicate.

Milano, 21 febbraio 2020

Le Segreterie di Coordinamento

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Comunicato Unitario su Piano Industriale Team23

Posted on 17 Febbraio 202017 Febbraio 2020 By

Piano Industriale “Team 23“ Ancora non ci siamo

Nella giornata di venerdì 14 febbraio si è tenuto il primo incontro di informativa e non di trattativa tra OO.SS e Azienda dopo la consegna della lettera, che giudichiamo inusuale e irricevibile, di avvio procedura relativa al Piano Industriale “TEAM 23”.

Le OO.SS. hanno ribadito la loro forte contrarietà ad un Piano Industriale basato sulla riduzione dei costi e che prevede un taglio del personale, di cui 6.000 FTE netti in Italia con una riduzione di 450 filiali.

Per il sindacato non è accettabile un Piano che allontani l’azienda dal territorio, dall’economia, dalla clientela e che basi il proprio sviluppo sulla mera riduzione dei costi.

UniCredit non deve solo rispondere, con un importante distribuzione degli utili, agli azionisti, ma deve rivolgersi a tutti gli stakeholders, al territorio e ai clienti garantendo la presenza di filiali e di personale formato adeguatamente in tutto il territorio nazionale.

E’ necessario procedere con assunzioni “stabili”.

E’ stato ribadito che per noi ci devono essere assunzioni di nuovo personale almeno con un rapporto di 1 a 2, con equità su tutto il territorio nazionale, con la stabilizzazione degli apprendisti ed il ripianamento del turn over a qualunque titolo, altrimenti la trattativa neppure inizia.

È fondamentale riconoscere ai lavoratori e alle lavoratrici una adeguata e significativa gratificazione per il lavoro svolto, per i risultati di produttività raggiunti in condizioni di grande emergenza e un impegno vero per il benessere nei posti di lavoro e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Riteniamo la lettera di avvio della procedura un’autentica provocazione per le affermazioni in esse inserite, che abbiamo con forza e determinazione rimandato al mittente.

Vogliamo discutere di tutti gli argomenti del Piano, nessuno escluso, rifiutando da subito quel ruolo notarile a cui l’azienda vorrebbe relegarci e rigettando tutti gli esempi e le provocazioni unilaterali contenuti nella lettera di procedura; come pure le assurde pretese di derogare all’articolo 2103 del Codice Civile.

Una azienda che realizza 4,3 miliardi di utile e triplica i dividendi è inimmaginabile che arrivi a parlare di demansionamenti economici e mobilità selvaggia.

Ora vogliamo approfondire, in ogni sua parte, il piano UniCredit in Italia ed avere tutte le informazioni e i dati necessari su dipendenti, suddivisi per tipologia di contratto, sulle consulenze, sugli appalti, sulla rete di My Agent, così come sui rapporti con Poste Italiane, per evitare che dietro il rispetto formale delle norme si nascondano forme di falso lavoro autonomo, nonché una progettata, a tavolino, creazione di esuberi fittizi.

La decisione di avviare la chiusura di 62 filiali a marzo, senza il confronto sindacale, e l’invio della lettera di apertura di procedura con i toni e le citazioni che in essa sono contenuti non creano le condizioni per qualsivoglia confronto. In essa ci sono tutti i presupposti per una contrapposizione fortissima, sia giuridica che di piazza.

La trattativa vera e propria potrebbe anche non partire, se l’azienda nei prossimi incontri di informativa non farà chiarezza sui punti fondamentali, primo fra tutti le assunzioni, la copertura del territorio italiano che rappresenta il fiore all’occhiello di questo gruppo, sia in termini di redditività che di costi, i modelli distributivi e quelli organizzativi verificati sul campo e non sulla carta.

Nel prossimo incontro, calendarizzato per il 25 febbraio non ci accontenteremo però delle sole parole, bensì valuteremo sulla base dei fatti le vere intenzioni di UniCredit.

Milano, 17 febbraio 2020

Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredit
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Comunicato Stampa e intervista a RaiNews24 di Mauro Morelli

Posted on 14 Febbraio 202017 Febbraio 2020 By
Comunicato Stampa e intervista a RaiNews24 di Mauro Morelli

Comunicato Stampa e intervista a Mauro Morelli, Segretario Nazionale FABI, dopo primo incontro per Team23 con vertici UniCredit

Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Piano industriale UniCredit: comunicato unitario delle segreterie di gruppo

Posted on 3 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By

Piano inaccettabile: basta ad utili con il taglio dei Lavoratori

Respingiamo in modo categorico le logiche di taglio del costo del lavoro prospettate nel nuovo Piano Industriale TEAM 23 del Gruppo Unicredit.

In particolare contestiamo il taglio del personale, indicato in 8.000 FTE nel Gruppo, di cui 6.000 FTE netti in Italia, cosi suddivisi: 3400 nella rete con una riduzione di 450 filiali, 1400 trasformazione COO Area (back office), 700 Holding e Altro, 500 ulteriore efficientamento da Piano Transform 2019.

Il sindacato ritiene che in Unicredit non ci siano esuberi di dipendenti, come testimoniano i crescenti carichi in termini operativi e di responsabilità che devono sopportare i lavoratori, e le numerose vertenze territoriali in tema di organici insufficienti ed il continuo ricorso a personale/consulenze esterne al Gruppo (My Agent).

Non è credibile un così netto taglio degli organici, la maggior parte in Italia, che allontana oggettivamente l’azienda dall’economia reale del nostro Paese.

Da tempo invece rivendichiamo la necessità che l’Azienda recuperi una visione di Banca al servizio dell’economia, peraltro in coerenza con la prospettiva che stiamo sostenendo come Organizzazioni Sindacali nel confronto con l’Abi per il rinnovo del Contratto Nazionale del credito.

In considerazione di questa concomitanza e della portata del Piano industriale del Gruppo riteniamo indispensabile che la trattativa in base alle procedure contrattuali sulle ricadute del Piano stesso avvenga solo al termine del confronto per il rinnovo del Contratto Nazionale.

Milano, 3 dicembre 2019

Segreterie Nazionali

Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredit

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Piano industriale UniCredit: comunicato stampa delle Segreterie Nazionali

Posted on 3 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By

COMUNICATO STAMPA

UNICREDIT: SINDACATI, CON QUESTI PRESUPPOSTI NESSUNA TRATTATIVA

Roma, 3 dicembre 2019. «Le segreterie nazionali giudicano irricevibile il piano industriale presentato oggi da Unicredit. Dichiarano che non esistono le condizioni per aprire alcuna seria trattativa non ritrovando, all’interno del progetto, alcuna iniziativa che tuteli l’italianità dell’azienda. Lo stesso progetto non salvaguarda, da un punto di vista sociale, economico e organizzativo, l’operatività e la dignità del personale, la presenza sul territorio nonché le prospettive di sviluppo per le famiglie e per le imprese a oggi sempre dichiarate e mai applicate. L’abbandono di aree del Paese, con massicce e inspiegabili chiusure di presidi storici, rappresenta ancora una volta l’unico obiettivo di un gruppo che dimostra chiaramente una strategia di mercato orientata esclusivamente a creare utili solo attraverso contrazioni del costo dei propri dipendenti». Lo dichiarano i segretari nazionali di riferimento del gruppo Unicredit di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

Le Segreterie Nazionali

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA/UIL – UNISIN

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

PEOPLE FOCUS: LA STORIA INFINITA

Posted on 8 Novembre 2019 By

Segreterie di Coordinamento

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

Gruppo UniCredit

PEOPLE FOCUS: LA STORIA INFINITA

Nella giornata di giovedì 31 ottobre si è svolto l’incontro di verifica richiesto dalle OO.SS con il  responsabile della struttura H.R Operations Italy ed i suoi collaboratori  in merito alla piattaforma People Focus.

Le parti si sono riviste dopo più di tre mesi dal precedente incontro in cui si era convenuta la necessità di un canale comunicativo aperto che avrebbe favorito in modo proficuo la segnalazione di ogni problematica per i necessari interventi di risoluzione, ad un mese di distanza dalla lettera inviata dalle scriventi OO.SS al Sig. Paolo Cornetta, responsabile HR gruppo UniCredit, lettera in cui abbiamo fortemente espresso la nostra viva e reale preoccupazione riguardo alle tante, troppe criticità irrisolte che gravano sulla vita quotidiana delle lavoratrici e dei lavoratori.

Le risposte fornite  nel corso dell’incontro odierno e che qui elenchiamo purtroppo non sono sempre risolutive.

PART TIME: l’azienda ci ha comunicato che le corrette graduatorie sono state inviate agli HRBP in tutte le Region e che dal 1° novembre si procederà sia con la concessione dei nuovi part time che con le proroghe di quelli in essere. A nostro rilievo in merito al lungo periodo di tempo occorso prima di poter andare a regime ci hanno risposto dicendo che ve ne era necessità per evitare di incorrere in errori e refusi. In merito alla visibilità della propria posizione in graduatoria, ad oggi occorre fare richiesta al proprio Hr per poterla visionare poiché stanno ancora lavorando perché diventi automatica. Le nuove richieste funzionano regolarmente: in caso di difficoltà contattate l’Hr locale.

PERMESSI ex L. 104: La problematica deriva dalla migrazione dei dati a Prostaff.  Ad oggi ci sono circa 1800 ticket relativi a richieste in merito, nel mese di ottobre ne sono stati evasi 602; l’azienda conta di poterli processare tutti entro fine anno; nel frattempo occorre continuare ad utilizzare i permessi DIV.

CONGEDI PARENTALI: Di circa 800 richieste in attesa di caricamento dei permessi da utilizzare o già utilizzati che ancora non risultano correttamente imputati in procedura nelle assenze, ad oggi ne sono state evase 200, anche in questo caso obiettivo aziendale è l’azzeramento entro la fine del 2019.

NUMERO DI TICKET: ci viene riportato che il numero dei ticket si sta andando a stabilizzare; stanno inoltre procedendo alla chiusura centralizzata di quelli meno recenti dopo un processo di analisi. In questo caso, il collega interessato dalla chiusura riceverà un messaggio e potrà richiedere una nuova apertura nel caso in cui la problematica sia ancora presente.

INDENNITA’ DI SOSTITUZIONE: col cedolino di ottobre sono state tutte pagate (arretrati compresi). Da novembre è finalmente possibile processare la richiesta ed avere il corrispondente pagamento in busta paga. Solo una decina di colleghi riceveranno dei cedolini correttivi.

INDENNITA’ DI TURNO: ad oggi ci viene ribadito che non è presente una modalità di gestione in self-service, anche se l’obiettivo è di realizzarla entro la fine dell’anno. Sino ad allora, sono stati sensibilizzati manager ed Hrbp per evitare che le informazioni relative ai turni effettuati vadano perse. In merito alle nuove assunzioni vi è inoltre un’immediata segnalazione in procedura quando si tratta di una lavoratrice od un lavoratore turnista. Stante il permanere delle problematiche gestionali, l’azienda ad oggi non è in grado di fornire una previsione di quando verranno pagati gli arretrati sugli stipendi. Abbiamo fatto richiesta di avere riscontro sulla tempistica.

MISSIONI: stanno lavorando per poter migliorare il flusso e procedere con la lavorazione delle missioni che ancora sono in sospeso. Per quanto concerne il problema dei colleghi passati da UCS ad UCI è stato risolto.

CONTRIBUTO FIGLI STUDENTI: Ne sono stati erogati circa 9.000; l’azienda ci comunica che nel caso ci fossero ancora situazioni di mancato pagamento si tratta di situazioni marginali che verranno erogate nel mese di novembre.

BUONI PASTO: i problemi erano essenzialmente due: il primo correlato all’utilizzo dei permessi ex L. 104, il quale una volta sistemato consentirà la risoluzione della problematica dei ticket; il secondo relativo all’invio dei ticket ai corretti indirizzi. Si sta procedendo alla sistemazione, in seguito alla quale verrà fatta e-mail alle colleghe ed ai colleghi per chiedere di verificare corretto indirizzo e provvedere alla sistemazione quando necessaria.

INQUADRAMENTI: l’azienda ci comunica che con il cedolino del mese di novembre verranno erogati quelli relativi all’ Accordo 4 febbraio 2017 (con i relativi arretrati) ed entro fine anno quelli relativi all’integrazione dell’8 maggio 2019.

Come OO.SS, pur apprezzando la risoluzione di alcune delle criticità che maggiormente impattavano sulla vita quotidiana dei colleghi, non possiamo non rilevare come il quadro generale non sia affatto positivo nonostante le rassicurazioni aziendali.

Abbiamo richiesto un maggiore coinvolgimento degli hr territoriali, a sostegno dei colleghi che non trovano riscontro alle innumerevoli problematiche, attraverso l’apertura di un canale riservato che permetta di intervenire per la soluzione delle problematiche più complesse ed urgenti e ribadito la necessità di un investimento di risorse fondamentale per arrivare all’obiettivo dichiarato dall’azienda di rendere pienamente funzionante la piattaforma entro la fine dell’anno, obiettivo che, stante le premesse, considerando la più volte ripetuta risposta “ci stiamo lavorando”, ci appare sempre più tristemente illusorio.

Abbiamo stigmatizzato la pratica del cedolino stipendio negativo, in caso di precedenti erronei accrediti; riteniamo infatti che non si possa addebitare il conto corrente del dipendente senza una precedente autorizzazione. In questo caso si può operare attraverso una rateizzazione degli importi da restituire.

Troppe le inefficienze ancora presenti (anomalie in tema di ferie, gestione banca ore, ticket, problematiche legate al cambio di contratto per i nuovi assunti), una lista che pare non avere mai fine, un continuo alimentarsi di disservizi, che comporta un agire in stato di emergenza, una continua corsa alla risoluzione dei problemi.

Una storia infinita, in cui emergono sempre nuove falle da tappare a bordo di una barca che naviga a vista e le cui conseguenze ricadono ancora una volta sulle Lavoratrici ed i Lavoratori chiamati a dimostrare il loro senso di responsabilità di fronte all’inefficienza di un sistema di gestione del personale, nato per facilitare la vita in azienda e che, la sta invece complicando con conseguenze significative.

Le   OO.SS. non accetteranno mai che le responsabilità di qualunque tipo, dovute a inefficienze aziendali ricadano sui Lavoratori!!!

Stante la quantità di problematiche irrisolte, analizzeremo la situazione al 27 novembre e chiederemo un ulteriore incontro al fine di verificare quante di queste siano sotto controllo, auspicando al contempo che questa situazione possa trovare soluzione quanto prima.

Milano, 7 novembre 2019

Segreterie di Coordinamento

Fabi –First Cisl –Fisac Cgil–Uilca –UniSin

Gruppo UniCredit



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Comunicato unitario Segreterie di Gruppo sul prossimo piano industriale

Posted on 25 Luglio 201925 Luglio 2019 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

Cosa nasconde Unicredit ai lavoratori italiani?

Utili miliardari, ed in ulteriore crescita, cost-income migliore in Europa, cessione degli asset più redditizi. In cambio un Piano Industriale che sembra prevedere 10.000 posti di lavoro in meno.

Tutto questo non è accettabile, come già dichiarato dai Segretari Generali delle nostre Organizzazioni.

L’ennesimo piano industriale che si consuma solo sulla pelle dei lavoratori, risulta essere altresì insopportabile in una fase assai critica e delicata del rinnovo del Contratto Nazionale.

Una ulteriore preoccupazione deriva dal fatto che siamo entrati nel secondo semestre dell’anno e ci avviamo verso la conclusione di Transform 2019 che, ricordiamo, si era sovrapposto al precedente Piano a scadenza dicembre 2018 e fu presentato come momento di forte discontinuità rispetto al passato.

Quello che è certo è che sono usciti, per esodo e pensionamento, migliaia di

lavoratori: a fine 2019 saranno circa 12.000, complessivamente un taglio del 20% di personale.

Una bella cura dimagrante, non c’è che dire.

Il risultato della riduzione dei costi, che poggiava essenzialmente sulla diminuzione del personale, è indubbiamente stato centrato; ma che dire degli altri obiettivi di efficientamento che l’azienda si era data?

E’ noto come il piano prevedesse forti investimenti IT (2,3 miliardi), l’ottimizzazione di procedure e processi per il recupero di risorse e tempo, la semplificazione e la digitalizzazione, la rivisitazione dell’organizzazione del lavoro in una logica di complessivo miglioramento. Questi interventi avrebbero dovuto compensare, in termini di efficienza, la prevista fuoriuscita di personale.

Ricordiamo che il “tormentone” dei nostri manager, a partire dall’amministratore delegato, era: fare di più e meglio con meno persone attraverso maggiore efficienza.

Secondo le dichiarazioni rilasciate, tutto sarebbe stato previsto, programmato, sotto controllo. Nulla di tutto questo si è realizzato.

In tutta sincerità non possiamo dire di averci creduto più di tanto, perché dopo molti piani e diverse riorganizzazioni, spesso gestiti con improvvisazione e caratterizzati da scelte emergenziali piuttosto che prospettiche, siamo diventati scettici;

Oggi, però, la situazione di grande difficoltà è sotto gli occhi di tutti:

  • I colleghi nelle agenzie operano in condizioni “estreme”, data la fortissima contrazione del numero degli addetti;
  • I rischi operativi aumentano pericolosamente (mentre la consapevolezza dei rischi diminuisce) perché manca una seria programmazione della formazione e non si fa affiancamento tra chi esce dall’azienda e chi subentra nel ruolo, in modo da garantire il passaggio di competenze;
  • La digitalizzazione dei processi, così come la semplificazione, è in gran parte incompiuta;
  • Unicredit Services ha subito numerose riorganizzazioni e ad oggi non è chiaro il futuro della parte IT che viene sempre definita strategica ma che è sempre in bilico tra esternalizzazioni e appalti.
  • Gli investimenti tecnologici non sono stati realizzati nei termini preannunciati, con conseguenti continui rallentamenti e malfunzionamenti.

Nel nostro gruppo questa frenesia di continue riorganizzazioni, ha creato, invece, una situazione di completa disorganizzazione;

insomma, la qualità della vita lavorativa in UniCredit è semplicemente peggiorata.

Ci viene richiesto di fare di più, con meno persone e soprattutto con meno efficienza!

La distanza tra i progetti aziendali e la vita reale dei lavoratori si è purtroppo drammaticamente ampliata.

Diciamo NO a Piani Industriali e riorganizzazioni fatti sulla pelle dei lavoratori!

Milano, 25 luglio 2019

Segreterie di Coordinamento
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