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Categoria: GRUPPO UNICREDIT

Prosegue il confronto sulla cessione del Pegno

Posted on 1 Giugno 20184 Giugno 2018 By

Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredit

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin


PROSEGUE IL CONFRONTO SULLA CESSIONE DEL PEGNO

Lo scorso 24 maggio si è tenuto un incontro sindacale relativamente alla cessione dell’attività di credito su pegno, a cui hanno partecipato anche rappresentanti del gruppo Dorotheum, la società acquirente.

I colleghi coinvolti nell’operazione dal primo luglio diventeranno dipendenti della newco denominata “Custodia Valore – Credito su Pegno s.r.l.”, le cui quote saranno acquisite al 100% da Dorotheum.

Si è ancora in attesa delle autorizzazioni da parte di Bankitalia che dovrebbero pervenire nelle prossime settimane.

Dorotheum ha espresso grande apprezzamento per la competenza dei colleghi che svolgono l’attività del pegno in UniCredit e ha manifestato l’intenzione di investire nella formazione per offrire opportunità di crescita professionale ai lavoratori interessati.

È stato assicurato che l’operazione non comporterà alcuna ricaduta occupazionale. I 24 lavoratori, assunti a tempo determinato in UniCredit, saranno ceduti alla newco e successivamente confermati.

Dietro nostra esplicita richiesta, è stato dichiarato che il contratto che verrà adottato sarà quello del credito. Dorotheum sarebbe interessata ad applicare ai futuri assunti, quindi non ai dipendenti UniCredit con contratto a tempo indeterminato coinvolti nella cessione, l’art. 2 del CCNL che prevede contratti complementari caratterizzati da un orario di lavoro settimanale di 40 ore e una retribuzione ridotta del 20%.

Ci siamo fermamente opposti a questa ipotesi, che aprirebbe una pericolosa breccia nel settore e determinerebbe una situazione di dumping contrattuale tra i soggetti che in Italia svolgono questa attività. Abbiamo inoltre richiesto l’iscrizione all’ABI.

Altro tema particolarmente delicato è quello delle garanzie occupazionali, rispetto al quale abbiamo dichiarato la nostra ferma determinazione a non scendere al di sotto degli impegni sottoscritti in occasione di tutte le precedenti operazioni di cessione.

I colleghi che passeranno in Dorotheum e hanno aderito all’esodo ai sensi degli accordi UniCredit usciranno alla medesima data e alle condizioni previste.

La società acquirente ha manifestato un forte interesse all’adozione di flessibilità di orario che consentano l’apertura dello sportello nel pomeriggio e l’effettuazione delle aste anche nella giornata di sabato.

Le previsioni riguardanti le condizioni creditizie e il welfare (previdenza, assistenza…) da riconoscere al personale ceduto saranno oggetto di confronto e potranno trovare definizione nell’accordo, mentre i percorsi professionali e gli inquadramenti (in UniCredit non sono presenti) verranno trattati successivamente all’interno della newco.

È stato anticipato che verrà proposta una rivisitazione dello strumento dell’indennità di stima, per arrivare ad un nuovo impianto già il 1° luglio, data di avvio della newco.

Il prossimo incontro è stato fissato per giovedì 31 maggio. Vi terremo informati dell’andamento del confronto.

Milano, 28 maggio 2018

Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredit

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin


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GRUPPO UNICREDIT, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Uni-Inform n. 5 – Congresso FABI UniCredit – Maggio 2018

Posted on 22 Maggio 201822 Maggio 2018 By
Uni-Inform n. 5 – Congresso FABI UniCredit – Maggio 2018

L’inizio è la parte più importante del lavoro – Le nuove Segreterie di Coordinamento FABI – Speciale congresso – ES-SSC torna a “casa” – Cliccano i colleghi del 2024 – Esodo e dimissioni telematiche – RLS, eleggi il tuo rappresentante – Fondo pensione – L’inglese per tutti si rinnova – Part-time occhio alla scadenza di maggio

Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit, UniInform

3° Congresso Nazionale FABI UniCredit – Mozione finale

Posted on 17 Maggio 201817 Maggio 2018 By
3° Congresso Nazionale FABI UniCredit – Mozione finale

Mozione finale Congresso Fabi Gruppo Unicredit

“puoi dire quello che vuoi, ma sei quello che fai”

Alla presenza di 320 RSA, convenuti da ogni parte d’Italia, si è svolto a Roma nei giorni 15 e 16 maggio 2018 il 3° congresso nazionale Fabi Gruppo Unicredit.

Una così ampia presenza, distribuita su tutto il territorio nazionale, rende tangibile il primato della Fabi all’interno del gruppo, primato non solo per l’elevata percentuale di rappresentanza nel gruppo, ma anche e soprattutto primato per la qualità del quadro sindacale e delle idee che sa esprimere.

Ripercorrendo gli accordi sottoscritti in questo triennio si evince il grande lavoro svolto dalle Segreterie, che hanno saputo portare avanti le nostre posizioni, posizioni che hanno caratterizzato gli importanti risultati raggiunti.

La continua trasformazione che vive il Gruppo Unicredit richiede un Sindacato forte, presente ed in grado di guardare al futuro. Per esempio, senza l’introduzione, a suo tempo, di adeguate garanzie per i lavoratori coinvolti nei processi di esternalizzazione, oggi non potremmo vedere un futuro per i lavoratori di ES-SSC, che ci aspettiamo vengano definitivamente reintegrati nel gruppo.

Il Coordinamento Fabi Gruppo Unicredit ha identificato una serie di importanti problematiche che dovranno trovare concrete soluzioni in tempi brevi.

Assume rilevanza assoluta e prioritaria la necessità di concretizzare e di rispettare in ogni struttura gli accordi raggiunti in tema di politiche commerciali: denunciamo la persistenza di comportamenti riprovevoli da parte di responsabili, che persistono in pressanti e continue richieste di rendicontazione e in alcuni casi travalicano il civile rispetto della Persona. Il Coordinamento rileva che i mancati interventi da parte dell’azienda su coloro che non rispettano gli accordi suona come un’implicita legittimazione.

E’ ormai indifferibile appianare il solco sempre più profondo che sta emergendo tra le strutture HR, i nostri tradizionali interlocutori, e le funzioni commerciali della Banca. Ricordiamo con forza che gli accordi sono sottoscritti tra i rappresentanti dei Lavoratori ed i rappresentanti dell’Azienda, non tra il Sindacato e la struttura Relazioni Industriali, quindi devono essere rispettati da ogni figura aziendale. Ciascuna nostra RSA continuerà nell’assidua attività di segnalazione di ogni comportamento non conforme e soprattutto di atteggiamenti irrispettosi nei confronti dei colleghi.

Oltre a dissentire e contrastare alcune scelte strategiche che fanno venir meno il presidio del territorio e la fidelizzazione della clientela, il Coordinamento manifesta una forte preoccupazione per l’inefficacia di nuove procedure e modalità di organizzazione del lavoro, che anziché supportare i colleghi, rendendo agili e fluidi i processi operativi, introducono adempimenti macchinosi e soprattutto non adeguatamente supportati dai sistemi tecnologici, auspicando una maggiore consapevolezza dell’impatto di ogni innovazione operativa e del lancio di ogni prodotto sulla quotidiana attività dei lavoratori.

Pur confermando l’apprezzamento e la condivisione del recente Piano Giovani, in particolare del principio con esso introdotto della piena copertura delle uscite, il Coordinamento sottolinea la necessità di colmare quanto prima la perdita di rilevanti competenze ed esperienze determinata dall’uscita dei colleghi in esodo ed in pensione.

Il Coordinamento valuta positivamente il nuovo accordo per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, che vede riconosciuto il peso politico e le capacità dei nostri rappresentanti, auspicando una diffusa partecipazione dei colleghi alle votazioni di questa figura determinante nella gestione di questioni così delicate per la vita lavorativa.

Forte della propria capacità di analisi e di elaborazione di proposte praticabili, il Coordinamento Fabi Unicredit ribadisce il diritto di opporsi e di contrapporsi alle scelte aziendali, assumendosi la propria responsabilità di ultimo baluardo a difesa dalla dignità dei Lavoratori e delle Lavoratrici del Gruppo e dei loro posti di lavoro.

Roma, 16 maggio 2018

[approvata all’unanimità]

Risultati delle elezioni:


Segreteria di Gruppo

AMENTA Emanuele

ANGELINI Giuseppe

CEFALONI Stefano

COGLI CICCARELLI Paola

COLASUONNO Francesco

FALPO Flaminia

MURATORE Marco

PESCHECHERA Mariangela

PROTTI Gisella

QUARANTIELLO Aldo

VOGHERA Claudio

Segreteria di UniCredit SpA

AMENTA Emanuele

ANGELINI Giuseppe

ARMENI Carlo

BENASSI Paolo

CARDONE Nicola

CEFALONI Stefano

COGLI CICCARELLI Paola

CORALLO Paolina

Di BENEDETTO Cetty

FALPO Flaminia

GALLI Giovanni

GIULIANI Giulio

GOBBI Maria Cristina

MOTTA Gaetano

MURATORE Marco

PARECCHINI Massimo

PESCHECHERA Mariangela

PETRUCCI Maria Rosa

PROTTI Gisella

QUARANTIELLO Aldo

TREBBI Roberto

Segreteria di UniCredit Services ScpA

BIANCHI Marco

CAVAGNA Andrea

COLASUONNO Francesco

MENADEO Fabrizio

MINEO Salvatore

VOGHERA Claudio



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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Senza categoria

VERIFICHE PIANO GIOVANI

Posted on 26 Aprile 2018 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

VERIFICHE PIANO GIOVANI

Milano, 26 aprile 2018

La prima fase delle adesioni all’esodo, prevista dal cosiddetto Piano Giovani firmato in data 1 febbraio 2018, si è chiusa il 30 marzo 2018.

I colleghi interessati, lo ricordiamo, erano coloro che già avrebbero potuto aderire alle uscite ai sensi dell’Accordo 4 febbraio 2017 e non lo avevano fatto.

In un incontro tenutosi lo scorso 23 aprile l’azienda ci ha informati che gli aderenti sono stati 241 FTE, di cui 192 in rete commerciale (33% degli aventi diritto) e 49 in altri perimetri (13% degli aventi diritto).

Le adesioni in rete sono risultate così suddivise:

Region Nord-Ovest 43

Region Lombardia 16

Region Nord-Est 19

Region Centro-Nord 49

Region Centro 41,50

Region Sud 11,50

Region Sicilia 12

La tempistica delle uscite sarà la seguente:

Secondo semestre 2018 134

Primo semestre 2019 48

Secondo semestre 2019 10

Sulla base dell’accordo sottoscritto, le assunzioni per sostituire questi colleghi, nel rapporto 1 a 1, saranno contestuali alle uscite.

I lavoratori aderenti in altri perimetri sono così suddivisi:

COO area 27,50

Competence line 19,50

Fineco 2

APERTURA SECONDA FASE

Dal 2 al 31 maggio si aprirà sul portale aziendale la possibilità di adesione per 850 FTE ricompresi nelle finestre di uscita del 1° semestre 2024.

Ricordiamo che, in questa fase, il primo criterio per la formazione delle nuove graduatorie sarà l’appartenenza alle Regioni che, secondo l’azienda, registrano disallineamenti di organico rispetto alle necessità operative. A seguire, la vicinanza alla pensione e l’età anagrafica.

INCENTIVAZIONI ALL’USCITA SENZA DIRITTO A PENSIONE

L’azienda ha comunicato che verrà anche aperta – tramite news a portale – l’offerta a “pacchetto” nella COO Area (BT e parte di Ubis) costituita da incentivi all’esodo volontario riguardante personale senza i requisiti di pensionamento o accesso al Fondo Esuberi. L’offerta sarà di 24/36 mensilità per un massimo 100 adesioni. Questa fase durerà circa un mese circa. Ricordiamo che si tratta di una iniziativa unilaterale dell’azienda assolutamente non condivisa dal sindacato.

ASSUNZIONI

In base all’accordo 4 febbraio 2017, per l’anno 2018 sono previste 434 assunzioni (1 ogni 3 uscite), più 118 assunzioni per la sostituzione del Turn-Over (sempre 1 a 3).

Di queste, 276 saranno destinate alla Commercial Bank Italy.

I colleghi a Tempo Determinato, già assunti in rete per 4 mesi e che hanno superato l’assessment, verranno prorogati per altri 6 mesi e resteranno nelle agenzie, al fine di rallentare il Turn-over dal Direct che sta creando, secondo l’azienda, problemi gestionali e organizzativi.

Saranno assunti, inoltre, 160 Lavoratori stagionali per 4 mesi a T.D. (periodo giugno/settembre).

In questo primo incontro l’azienda si è limitata a rappresentare un dato complessivo, per questo motivo abbiamo chiesto che le informazioni venissero maggiormente dettagliate sia per quanto riguarda le uscite, ma soprattutto per le assunzioni. Abbiamo pertanto dichiarato di non ritenere chiusa la verifica e avanzato richieste di chiarimento e approfondimento.

Abbiamo stigmatizzato, e conseguentemente richiesto all’azienda di rivedere la propria posizione, l’indisponibilità circa la nostra richiesta di effettuare in rete le restanti 58 assunzioni previste per UBIS nel 2017 e rimandate al 2019, così come abbiamo dichiarato non condivisibile che le circa 80 assunzioni di lavoratori “professionalizzati” (cioè provenienti da altre banche e muniti di portafoglio) vengano computate tra le assunzioni previste dall’accordo.

Abbiamo infine richiesto che i periodi di lavoro svolti a tempo determinato (4 + 6 mesi) vengano computati all’interno del periodo complessivo di 36 mesi dell’apprendistato.

Sull’insieme delle nostre richieste è previsto un prossimo incontro già fissato per l’8 maggio.

Vi terremo costantemente informati.

Segreterie di Gruppo UniCredit
Fabi First/Cisl Fisac/Cgil UilCa Unisin

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Work Life Balance: accordo firmato

Posted on 18 Aprile 201818 Aprile 2018 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cigl – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

Work Life Balance: accordo fatto

In data 13 aprile 2018 abbiamo firmato un accordo, frutto di un lungo percorso negoziale, sul

WORK LIFE BALANCE.

L’accordo prevede strumenti diversi, in molti casi innovativi e sperimentali sia per la nostra azienda che per il settore, che possano aiutare la conciliazione dei tempi vita e di lavoro dei dipendenti di tutte le Società del Gruppo Unicredit Italia, e che, affiancati alle prassi aziendali già in essere, possano fornire un reale sostegno ai bisogni quotidiani dei lavoratori e delle loro famiglie, favorire il benessere nei nostri ambienti di lavoro e sviluppare uno spirito solidaristico tra i colleghi.

Il confronto serrato ha permesso un accordo che fissa un risultato importante rispetto agli impegni presi nell’accordo del 1 febbraio scorso.

In sintesi:

MONEY IS TIME – sperimentale per il 2019 – solo per redditi inferiori a 80.000 euro

Prevede la conversione, anche parziale, del Premio di Produttività esercizio 2018 (erogazione 2019) in “massimo 5 giornate di permesso da fruire in giornate intere o mezze giornate” (cd. permesso welfare day) dal 1° luglio a chiusura del Conto Welfare annuale, compatibilmente con le esigenze di servizio e con preavviso di 5 giorni lavorativi. Eventuali residui del permesso Welfare Day, a scadenza, verranno convertiti in denaro e versati nella posizione previdenziale individuale.

Il controvalore delle giornate è individuato in un valore medio di riferimento, riproporzionato per il part time.

BANCA DEL TEMPO – sperimentale per il 2019

Costituzione di un monte ore solidale, alimentato da permessi retribuiti/festività soppresse/banca ore non utilizzati e scaduti fino ad un massimo di 70.000 ore, a cui potranno accedere i dipendenti con necessità gravi e indifferibili, dopo aver esaurito la propria dotazione personale di permessi a qualsiasi titolo spettanti/banca ore/ferie, e che siano:

– titolari di permessi L.104 art.3-comma 3 per sé, per figli, coniuge/parte di unione civile/convivente di fatto;

– titolari per sé di L.104/92 anche senza diritto a permessi

– abbiano i requisiti della L.170/2010 (accertati e documentati) per assistenza a figli affetti da DSA:

in questo caso potranno usufruire di 3 giorni/anno per il periodo scuola elementare e 1 giorno/anno per scuola media.

Nella fase sperimentale (2019) l’utilizzo sarà pari a 3 giorni (con l’eccezione DSA – vedi punto precedente) retribuiti (mezze giornate o giornate intere) con un preavviso di 5 giorni lavorativi, e compatibilmente con le esigenze di servizio.

PERMESSI PER VOLONTARIATO – 2019

A valere sul 10% del monte ore individuato per la Banca del Tempo, può essere richiesta 1 giornata di permesso retribuito per lo svolgimento di attività di volontariato con giustificazione dell’Ente/Associazione riconosciuta a livello nazionale e iscritta al Registro pubblico delle associazioni di volontariato.

PERMESSI RETRIBUITI PER ASSISTENZA FIGLI AFFETTI DA DSA – da 1.7.2019

Confermato quanto già previsto dall’Accordo del 4.2.17 art.17, verranno concessi i seguenti permessi per assistenza ai figli affetti da DSA certificata dal Servizio Sanitario Nazionale:

– 2 giorni retribuiti per anno solare per assistenza attività scolastica a casa durante le scuole elementari, fruibili nel corso dell’anno scolastico, oltre ai 3 giorni non retribuiti all’anno previsti dalle normative vigenti;

Se i permessi sono richiesti al di fuori dell’anno scolastico i primi 2 giorni saranno NON retribuiti. (al pari dei rimanenti 3 giorni),

Per i figli minorenni iscritti al ciclo di istruzione successivo al primo, verranno concessi 2 giorni NON retribuiti (al pari dei rimanenti 3 giorni).

L’utilizzo può avvenire in forma frazionata nel limite minimo di 1 ora, con preavviso di 5 giorni lavorativi, compatibilmente con le esigenze di servizio.

Novità assoluta è l’aver inserito nella Banca del Tempo la tipologia dell’assistenza a figlio con DSA tra le causali che danno accesso ai permessi solidali.

NUOVI PERMESSI RETRIBUITI PER EVENTI CHIAVE DELLA VITA – da 1.7.2018

Viene riconosciuto 1 giorno di permesso retribuito all’anno per ciascuno dei seguenti eventi:

matrimonio figli, lutto per affini fino al 2° grado (suoceri), laurea figli (anche triennale), trasloco, stipula mutuo prima casa.

Si tratta di una novità rispetto al passato, è una giornata per ogni evento, con aggiunta di causali importanti.

PERMESSI NON RETRIBUITI PER MALATTIA FIGLI naturali, adottivi, affidati – ulteriori rispetto alle previsioni di legge –utilizzabili anche frazionati.

Per assistenza ai figli di età compresa tra 3 e 8 anni è previsto un ulteriore periodo di permesso di 10 giorni/anno in aggiunta ai 5 giorni previsti dalla normativa vigente. In caso di più figli, il periodo di permesso viene aumentato a 15 giorni. Nell’ipotesi di coniugi entrambi dipendenti, il periodo di permesso rimane unico per nucleo familiare.

Per assistenza ai figli oltre 8 anni e sino a 12, “fermo l’obbligo di fruizione delle ferie/ex festività/permessi spettanti anno per anno” sono previsti 10 giorni di permesso non retribuito, unico per nucleo familiare. La normativa vigente, in questo caso, non prevede alcun tipo di permesso.

PERMESSI NON RETRIBUITI PER INSERIMENTO FIGLI AL NIDO E/O SCUOLA MATERNA

Resta invariata la prassi aziendale che prevede un permesso non retribuito di 10 giorni per figlio (plafond unico rispetto all’iter scolastico) utilizzabile anche in modo frazionato.

ANTICIPO BANCA ORE – sperimentale per il 2019

Sarà possibile avere una riduzione della prestazione giornaliera prima che si verifichi un prolungamento della stessa, ovvero anticipando un credito massimo di 20 ore, che dovranno essere recuperate entro l’anno.

Questo anticipo di banca ore può essere molto utile a mitigare le necessità urgenti di permesso, senza che si determinino ripercussioni economiche.

FLESSIBILITA’ NELLA FRUIZIONE DEI PERMESSI GIORNALIERI PER “ALLATTAMENTO” con RICONOSCIMENTO PERMESSO AGGIUNTIVO

Il genitore, nel periodo del cd allattamento previsto per legge nel primo anno di vita del figlio, nel caso di fruizione delle 2 ore di permesso a fine giornata lavorativa, potrà, in alternativa al rientro post intervallo, effettuare la prestazione sino all’intervallo mattutino (quindi senza rientro pomeridiano), con attribuzione del buono pasto del personale a part time, con il riconoscimento di un permesso retribuito aggiuntivo che copre il rientro pomeridiano.

PERIODO SABBATICO – sperimentale da 1.7.2018

Fermo restando l’anno di aspettativa da CCNL, abbiamo convenuto che, per quanto riguarda il “periodo sabbatico” di cui all’Accordo del 15.9.2012 e 28.6.2014, sia possibile richiedere un periodo (non retribuito) massimo di 4 mesi senza specifica motivazione e autorizzazione, ma con l’unico obbligo di un preavviso di 6 mesi. Il periodo sarà automatico, cioè non necessita di autorizzazione ulteriore.

PERMESSI EX FESTIVITA’ per il 2019

Confermata la possibilità di fruizione su base oraria.

Considerando che l’ambiente lavorativo, oltre a permettere l’espressione delle proprie capacità professionali, può essere  anche di supporto alla costruzione di relazioni improntate sul rispetto e la fiducia e può fornire un aiuto concreto in presenza di situazioni di disagio, abbiamo convenuto di inserire in questo accordo delle iniziative/percorsi che possano essere di supporto:

• INIZIATIVE DI ASCOLTO PER LE DONNE VITTIME DELLE VIOLENZE DI GENERE

• INIZIATIVE DI BENESSERE EMOTIVO-COGNITIVO. PROGRAMMA DI

ORIENTAMENTO PSICOLOGICO-COUNSELING

• DISABILITY MANAGER E OSSERVATORIO AZIENDALE SULLA DISABILITA’

• TUTELA DEI TEMPI DI DISCONNESSIONE

Abbiamo recepito la Dichiarazione Congiunta del CAE del 28.11.2017, e, nel rispetto del CCNL ABI, abbiamo concordato che:

– le apparecchiature aziendali debbano essere utilizzate nel rispetto dell’orario di lavoro e in modo appropriato evitando ABUSI dei canali digitali;

– l’uso dei dispositivi personali per ragioni di business è consentito solo in caso di reale urgenza;

– l’uso delle e-mail deve essere responsabile e non eccessivo, deve rispettare l’orario di lavoro ufficiale, i tempi di riposo giornalieri e settimanali, ferie e malattia. Andranno inviate solo all’indirizzo delle persone strettamente necessarie, assicurandosi che il contenuto sia sintetico, chiaro e sempre rispettoso, preferendo il dialogo diretto.

Verranno avviate campagne di informazione entro 90 giorni dalla firma dell’accordo, oltre a iniziative di formazione che facilitino il cambio culturale in coerenza con la sopracitata Dichiarazione Congiunta del CAE.

• LAVORO AGILE

Abbiamo formalizzato l’accesso al “flexible working”, passando quindi da una fase sperimentale alla conferma di una modalità flessibile di esecuzione del proprio lavoro.

Viene confermato che il lavoro agile potrà essere svolto, inizialmente, per 1 giorno alla settimana al di fuori dell’abituale sede di lavoro, presso il proprio domicilio o presso un hub aziendale.

Si tratta di una importante opportunità che però al momento non è estesa a tutto il personale.

Alcune fasce di lavoratori, adibiti a determinati lavori, muniti di PC portatile con VPN (per collegamento internet sicuro) potranno al momento essere destinatari di flexible working.

Su nostra forte richiesta l’azienda si è impegnata a una estensione graduale di ulteriori strutture aziendali, per rendere sempre più accessibile questo importante strumento di conciliazione.

• TELELAVORO

Viene ripresa la prassi in uso in Ubis di corrispondere ai colleghi in telelavoro un rimborso forfettario di euro 40 mensili come contributo per spese elettriche e di connessione.

Non è però intenzione aziendale ampliare il numero dei contratti in telelavoro.

• SPERIMENTAZIONE E MONITORAGGIO

In chiusura di accordo Unicredit dichiara che “verranno poste in essere le opportune misure organizzative atte a rendere effettivamente fruibili le iniziative di conciliazione” e che “verranno realizzate azioni formative per le figure manageriali/di sintesi con l’ottica di favorire il relativo cambio culturale in coerenza con la Dichiarazione Congiunta del CAE del 28.11.2017”. Questa previsione risponde all’esigenza di garantire, quanto più possibile, la fruibilità, da parte dei lavoratori, degli strumenti concordati, alla luce delle enormi difficoltà che si riscontrano quotidianamente, soprattutto in rete, a causa di carenza di personale, strumenti tecnologici obsoleti, inefficienza dell’organizzazione del lavoro.

Inoltre abbiamo sottolineato e concordato che i principi affermati nella Dichiarazione del CAE e nell’Accordo sottoscritto sul WLB, potranno trovare eccezione solo “nel comune interesse della gestione dell’urgenza e nei casi di business continuity specificatamente regolamentati”.

Questo accordo si inserisce nell’ambito di un reale miglioramento del clima aziendale e del percorso per la piena attuazione degli accordi sottoscritti. Si dovrà passare dall’effettuazione di tutte la assunzioni previste e dal rispetto degli accordi sulle pressioni commerciali, leve fondamentali, assieme all’accordo appena firmato, dell’applicazione del benessere lavorativo e personale e soprattutto di quell’indispensabile cambio culturale di mentalità particolarmente in chi dirige l’Azienda.

Milano, 17 aprile 2018

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Accordi & Contratti Gruppo UniCredit, Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Valutazione della prestazione lavorativa 2017

Posted on 12 Aprile 2018 By
Valutazione della prestazione lavorativa 2017

Riservata agli/alle iscritti/e Fabi del Gruppo UniCredit


Valutazione del Lavoratore
ex Art. 75 C.C.N.L. 31 Marzo 2015

Il CCNL prevede che l’azienda attribuisca annualmente al lavoratore, a mezzo comunicazione scritta ed accompagnato da una sintetica motivazione, il giudizio professionale complessivo, entro il primo quadrimestre dell’anno.

Sempre il Contratto stabilisce nel contempo che il lavoratore debba periodicamente essere informato circa il merito della sua valutazione.

Il colloquio è l’occasione formale per discutere insieme sulle prestazioni, sullo sviluppo professionale, sulle opportunità di formazione e per chiedere chiarimenti. Può essere richiesto al valutatore che rimanga traccia scritta di quanto esposto o richiesto.

La conferma della scheda non significa condivisione del giudizio professionale;

è sempre possibile ricorrere contro la valutazione, secondo quanto previsto dall’art. 75 del CCNL 31 marzo 2015:

  • “ Il lavoratore/lavoratrice che ritenga il giudizio professionale non corrispondente alla prestazione può presentare ricorso alla Direzione aziendale competente entro 15 giorni dalla comunicazione. Nella procedura il lavoratore/lavoratrice può farsi assistere da un dirigente sindacale a cui conferisce mandato”.

Le strutture sindacali Fabi, cui fate riferimento, sono a Vostra disposizione per eventuali chiarimenti.

Milano, 12 aprile 2018

Segreteria di Coordinamento Fabi

Gruppo UniCredit

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GRUPPO UNICREDIT

Non vai in esodo? Trasferito!

Posted on 30 Marzo 2018 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cigl – Uilca – Unisin
Gruppo UniCredit

NON VAI IN ESODO? TRASFERITO!

Ci è stato segnalato da più parti che l’azienda sta contattando uno ad uno i colleghi per i quali sono stati riaperti i termini per accedere all’esodo ai sensi dell’accordo 1 febbraio 2018, per invitarli ad aderire.

L’invito iniziale si trasforma in forte sollecitazione e, in caso di diniego del collega (del tutto legittimo, dal momento che l’accordo ha assicurato la volontarietà), in una minaccia più o meno esplicita di trasferimento, minaccia che, in moltissimi casi, poi si realizza.

Le segnalazioni si sono intensificate negli ultimi giorni e ci sono pervenute da tutto il territorio nazionale, è pertanto evidente che non si tratta di iniziative dei singoli HR.

Siamo già intervenuti denunciando e stigmatizzando questo comportamento, che rappresenta una evidente e inaccettabile forzatura, e abbiamo chiesto di farlo cessare. L’azienda ha risposto che si tratta di leve gestionali, utilizzate nell’ambito delle previsioni del CCNL, noi abbiamo sostenuto che siamo invece in presenza di vere e proprie ritorsioni, dal momento che i trasferimenti coinvolgono, guarda caso, SOLO colleghi che hanno deciso di non aderire all’esodo.

Per prima cosa ricordiamo che sia la legge – art. 2103 c.c. – che il CCNL pongono a carico dell’azienda l’onere di provare quali esigenze tecniche organizzative e produttive giustifichino il trasferimento ad una unità produttiva situata in un comune diverso; in secondo luogo, sempre il CCNL prevede che “… nel disporre il trasferimento l’impresa terrà conto anche delle condizioni personali e di famiglia dell’interessato”.

Sono previste, inoltre, norme che prevedono il consenso del lavoratore per trasferimenti a lunga distanza, e cioè:

  • Per le aree professionali: oltre i 30 km e se il lavoratore ha compiuto 45 anni di età e maturato 22 anni di servizio;
  • Per i QD1 e QD2: oltre i 50 km e se il lavoratore ha compiuto 47 anni di età e maturato 22 anni di servizio.

Stiamo assistendo, inoltre, a trasferimenti a lunga distanza – anche 100 km – di lavoratori inquadrati QD3 e QD4 che vengono oltretutto demansionati. Denunciamo questa decisione aziendale che è miope, in quanto oltre a mortificare le professionalità, sancisce la rinuncia, di fatto, a valorizzare il patrimonio di competenze esistente.

Invitiamo i colleghi coinvolti in primo luogo a rivolgersi al proprio rappresentante sindacale in caso di violazione delle norme contrattuali, ma soprattutto a richiedere formalmente all’azienda di comprovare quali siano le esigenze tecniche, organizzative e produttive a supporto del trasferimento stesso.

Ribadiamo che sia la legge che il CCNL pongono a carico dell’azienda l’obbligo di dimostrare che proprio quel lavoratore, e non un altro che svolga analoghe mansioni, deve andare nella nuova destinazione.

Aggiungiamo, però, che quand’anche l’azienda si muovesse all’interno delle previsioni del CCNL e di legge, il problema resterebbe.

I motivi per i quali un collega decide di non aderire al Fondo di solidarietà sono i più vari e hanno a che fare principalmente con la sfera personale/familiare. È una scelta che va in ogni modo rispettata, e il rispetto è dovuto sia al lavoratore che alle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l’accordo 1 febbraio 2018 attraverso il quale è stata garantita l’assoluta volontarietà.

Se ciò non avviene, come non sta in questo caso avvenendo, se questa libera scelta si traduce in una successiva “punizione” per il lavoratore, ci troviamo in presenza di un fatto grave, mai verificatosi in precedenza, che rischia di deteriorare pesantemente il clima all’interno dell’azienda.

Se poi dovessimo verificare che le leve gestionali – cioè i trasferimenti – sono state utilizzate esclusivamente nei confronti di coloro che, avendo i requisiti, hanno deciso di non aderire all’esodo, cadrebbe l’alibi delle esigenze tecniche, organizzative e produttive.

Invitiamo i colleghi a non cedere alle forzature aziendali e diffidiamo l’Azienda dal mettere in atto le minacce in corso, venendosi altrimenti a vanificare l’efficacia degli accordi sottoscritti, ma anche gli impegni futuri che ci attendono.

Milano, 29 marzo 2018

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cigl – Uilca – Unisin
Gruppo UniCredit

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Commissione Organizzazione Lavoro, è la volta di UBIS

Posted on 30 Marzo 2018 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cigl – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

Commissione Organizzazione Lavoro, è la volta di UBIS

Il 23 marzo scorso, si è svolto il secondo incontro della Commissione Bilaterale sull’Organizzazione del Lavoro, istituita dall’accordo del 4 febbraio 2017.

Ricordiamo come il piano del Gruppo Transform 2019 preveda importanti investimenti nell’Information Technology con una focalizzazione sull’innovazione e digitalizzazione (Big Data e Cloud).

Ma tutto ciò si scontra con la realtà vissuta dai colleghi nel quotidiano, ed è per questo motivo che le OO.SS. avevano richiesto di discutere di questi temi a livello strategico all’interno della commissione bilaterale; abbiamo quindi concordato un incontro specifico sull’azienda UBIS che si occupa di fornire a livello globale i servizi IT, Back Office e Operations alle aziende del Gruppo.

All’incontro era presente Daniele Tonella, che dal gennaio 2017 ha assunto l’incarico di AD di UBIS, quindi dopo più di un anno è questa l’occasione per la presentazione del piano strategico di UBIS all’interno del Piano Transform 2019, con le iniziative previste per il perimetro Italia sulle aree: IT, Real Estate e Operations. All’incontro hanno partecipato anche i responsabili HR di Gruppo e dell’area COO, oltre che il responsabile delle Operations.

L’AD di UBIS in apertura ha dichiarato: “UBIS non esiste!”, questo a significare che la Società è una divisione della Banca, sarà sempre più integrata con un cambio di passo rispetto al passato e con l’obiettivo di chiudere quel “fossato” che ancora esiste tra Ubis e Banca.

Questo si raggiunge, secondo le dichiarazioni aziendali, con la trasparenza dei costi IT e non solo, e con il pieno coinvolgimento della Banca (co-responsabilità) nello sviluppo dei progetti per il ridisegno dei processi, con l’obiettivo di ottimizzare il modello operativo e garantirne l’esecuzione.

Gli investimenti in IT nel triennio saranno pari a 1,6 mld €, a cui vanno aggiunti 700 mil € per rispondere ai requisiti di regolamentazione, per un totale di 2,3 mld €. Se si considera il periodo dal 2005, questo porterà ad una riduzione dei costi IT del 5% nel quadriennio 2015-2019, con ulteriori risparmi nella gestione della Banca.

Nel corso della sua presentazione l’AD ha illustrato i punti fondamentali della Trasformazione di Ubis, con la creazione dei CIO (nota: Chief Information Officer – Line Manager Senior col ruolo di accountability/rendicontazione verso la Banca e responsability verso Ubis e nei confronti del Regolatore) per dare un riferimento unico su tutti i temi ai Clienti interni (Banca e Holding) e non come in passato in cui l’organizzazione a matrice vedeva diversi interlocutori; la parola chiave è semplificare, anche rispetto all’enorme “burocrazia” che i processi attuali richiedono.

L’AD ha precisato che deve cambiare la “cultura” e di conseguenza “il comportamento”, Ubis quindi ha iniziato una fase di valutazione dei Manager per verificare le loro attitudini rispetto al nuovo modello di UBIS perché, ha dichiarato, i Manager e i Leader devono essere credibili!

Per raggiungere questi risultati, come Organizzazioni Sindacali, abbiamo richiesto di investire sul personale di UBIS, di riportare tutti i Lavoratori al centro del progetto anche in termini di formazione. Negli anni passati si è pensato solo alla riduzione del personale, alle delocalizzazioni e alle cessioni di ramo d’azienda, che hanno ridotto il perimetro Italia del 30%, portando la presenza nel nostro paese ad un livello critico per garantire i servizi.

Le assunzioni previste dal piano per il 2017 non sono state effettuate, l’azienda ha dichiarato che prima deve capire dove servono nuovi ingressi e con quali requisiti di conoscenza e che queste verranno recuperate nel 2019 (!!!).

Ricordiamo che l’accordo 4 febbraio 2017 prevedeva 430 assunzioni per lo scorso anno. Se il Gruppo ritiene premature 58 assunzioni in Ubis, nel rispetto degli accordi queste assunzioni vanno fatte in rete dove persiste una forte carenza di organico e un vero e proprio “disastro” organizzativo.

Abbiamo sollevato poi il problema della consulenza esterna, che nel tempo, ha raggiunto numeri considerevoli, andando spesso a sostituire professionalità interne. In alcune situazioni, vista la presenza decennale degli esterni negli

stabili di UBIS, più che di consulenza si è trattato di rispondere a carenze di organico e professionali, che l’azienda non ha voluto valorizzare al proprio interno.

Su questo tema l’azienda ha dichiarato che il budget di Ubis per le consulenze si è ridotto del 30% e che si sta rivedendo il modello della consulenza classificata “GOLD” che in passato aveva sollevato le critiche del sindacato.

Abbiamo dichiarato che il vissuto dei colleghi della rete, che ogni giorno si trovano a confrontarsi con l’IT, è ben diverso da quello che viene pubblicato sul portale o sulla stampa. La “famosa” semplificazione, così come i tempi ridotti al minimo nell’apertura dei conti, non sono la realtà quotidiana, che è fatta, al contrario, di tempi lunghi nelle risposte dei sistemi e di continue interruzioni dei servizi. L’azienda ha risposto che nel passato si è troppo investito in innovazione, spesso anche superflua rispetto alle necessità, senza tener conto dell’esistente, trascurando la gestione dell’attuale che poi è diventato obsoleto (pc, sistemi operativi, etc…) e che, con il passare del tempo, sta diventando zavorra.

UBIS è focalizzata nell’attività di smantellamento di sistemi ed applicazioni che non vengono più utilizzati, con risparmi sia economici che nel migliorare la qualità del servizio.

Abbiamo anche richiesto chiarezza nel percorso/modalità da seguire per la segnalazione delle problematiche di IT, che troppo spesso non arrivano a chi può/deve risolverle!

Ampio risalto da parte aziendale è stato dato ai nuovi sistemi di pagamento da cellulare come Apple Pay e Samsung PAY. In sostanza, dei progetti annunciati, gli obiettivi principali sono orientati all’organizzazione e ad un nuovo modello di collaborazione tra UBIS ed il gruppo, nell’intento di togliere i “fossati”.

Abbiamo replicato che i “fossati” sono stati creati anche dalle operazioni fatte dal Gruppo nel passato con le esternalizzazioni, di ES-SSC, VT-Services, ABAS, operazioni che non hanno portato né risparmi né efficienza, ma che, dopo ben 5 anni, evidenziano tutte le criticità esposte nel tempo dalle OO.SS.

In merito a VTS E ABAS, il responsabile delle Relazioni Industriali di Gruppo ha confermato che si terranno gli incontri di verifica previsti dagli accordi sottoscritti per la gestione del Trasferimento dei Rami di Azienda.

In particolare per VTS l’azienda ha dichiarato positivo il cambio di CIO, che testimonia la volontà di rimettersi al passo con Unicredit.

Per quanto riguarda ES-SSC, abbiamo richiesto che nei prossimi incontri vengano forniti i dettagli su come si intende procedere con la internalizzazione dei Lavoratori e delle attività.

Per quanto riguarda la Struttura Operations, il Gruppo sta centralizzando tale funzione attraverso l’integrazione dell’area Business Transformation di UniCredit Spa, anche alla luce del programma HR Platform. L’obiettivo dichiarato dall’azienda è la semplificazione dei livelli di riporto manageriali e la creazione di sinergie, attraverso il consolidamento di attività analoghe. Come OO.SS. abbiamo rimarcato le complessità di tale integrazione che vede due aziende diverse, seppur dello stesso Gruppo, lavorare sul medesimo processo con tutte le difficoltà gestionali e organizzative che tale modello comporta.

Per la struttura Real Estate, considerata dall’Azienda “fiore all’occhiello”, sono state esposte le iniziative previste dal Piano Transform che vedeva la chiusura di 944 filiali nel periodo 16-19 e l’ottimizzazione dei Grandi Stabili anche con l’implementazione dello Smart Working. Come OO.SS. abbiamo evidenziato come in questo settore l’azienda non provveda a completare gli organici e tenda molto ad utilizzare gli appalti, spesso con logiche del massimo ribasso, che portano solo problemi ai Lavoratori interessati.

Non sono state date risposte chiare inerenti il futuro dell’assetto societario di Ubis, se rimarrà ancora una Società del Gruppo o se, in futuro, verrà reintegrata in UniCredit Spa; non sono chiari quali siano le strategie per Operations e Real Estate, mentre per quanto riguarda l’area IT sembra che si voglia più creare una struttura di governo che di produzione.

Verificheremo nei prossimi mesi se le dichiarazioni aziendali avranno seguito, se veramente ci sarà il cambio di passo rispetto al passato, se verrà perseguito, e con quale determinazione, l’obiettivo, dichiarato da Tonella, di riportare un 20/22% di progettazione all’interno di Ubis, se si procederà a re-internalizzare attività allargando nei fatti il perimetro contrattuale del credito, se UBIS ritornerà ad essere strategica non solo a parole.

Milano, 29 marzo 2018

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cigl – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

Accordo raggiunto, assunzioni subito

Posted on 1 Febbraio 2018 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

ACCORDO RAGGIUNTO, ASSUNZIONI SUBITO

Nella mattinata di oggi le delegazioni delle OO.SS. del Gruppo Unicredit hanno raggiunto un’importante

intesa che definisce una serie di questioni da tempo oggetto di trattativa nell’ambito della vertenza perta con l’Azienda nel corso del mese di novembre.

Assunzioni

Il tema prioritario, risposta concreta alle tensioni vissute quotidianamente dai lavoratori della rete, è stato quello delle assunzioni: fin dalle prime fasi della trattativa abbiamo incalzato l’Azienda per ottenere la copertura del turnover relativo al 2017 e l’anticipo ai primi mesi del 2018 delle assunzioni previste nel precedente piano, ottenendo quindi l’ingresso pressochè immediato di 280 nuovi colleghi in rete.

Piano Giovani

In merito al cd. Piano Giovani, il tentativo aziendale di forzare le uscite dei colleghi che non avevano volontariamente aderito al precedente Piano di uscite è stato respinto e ricondotto all’interno di un percorso assolutamente volontario che vedrà, a fronte di un numero di nuove assunzioni pari e contestuali a quello delle nuove uscite:

  • da una parte una riapertura dei termini per l’adesione confermando le medesime condizioni definite con le intese del 4 febbraio 2017;
  • dall’altra un’estensione del perimetro degli interessati, comprendendo coloro che maturano il requisito pensionistico nel primo semestre 2024.

Formalmente si apriranno quindi due fasi distinte per la raccolta delle adesioni:

  1. entro il primo trimestre 2018 adesione di coloro che maturano i requisiti pensionistici entro il 1 dicembre 2023
  2. successivamente, nel corso del secondo trimestre 2018, previa verifica con le OO.SS. del numero degli aderenti alla prima fase, l’estensione a tutti coloro che maturano il requisito entro il 1 giugno 2024.

Le adesioni complessive verranno raccolte fino al completamento delle disponibilità economiche a tal fine stanziate, stimate ad oggi sufficienti per coprire circa 550 nuove assunzioni. In caso di adesioni superiori, verranno adottati come criteri di priorità:

  1. la maturazione della finestra entro 1 dicembre 2023
  2. per coloro che maturano la finestra pensionistica entro il 1 giugno 2024, l’appartenenza alle Regioni in cui a detta dell’Azienda esistono disallineamenti rispetto alle necessità operative locali.

Nella fase di selezione delle assunzioni abbiamo convinto Unicredit a ricercare le professionalità necessarie anche esplorando le opportunità rivenienti dai profili disponibili presso il Fondo Emergenziale.

Società esternalizzate

Per ES SSC abbiamo riportato con determinazione la necessità di superare l’attuale precaria situazione dei lavoratori della stessa e le criticità operative riscontrate quotidianamente da tutti i dipendenti di Unicredit.

L’Azienda ci ha informato di aver creato le condizioni contrattuali, attraverso l’introduzione di una clausola di termination for convenience per consentire il rientro in Unicredit delle attività e conseguentemente, per effetto degli accordi di garanzia, delle lavoratrici e dei lavoratori, al termine di un piano di migrazione da definire una volta venisse esercitata tale clausola, fatto per noi assolutamente plausibile.

Per ABAS e VTS abbiamo ottenuto un significativo aumento delle garanzie occupazionali, ora estese per un ulteriore anno rispetto la loro scadenza originaria.

Premio aziendale

L’obiettivo della trattativa è stato quello di ottenere un Premio Aziendale che potesse almeno parzialmente compensare le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo dai sacrifici e riconoscerne il costante impegno profuso.

L’atteggiamento dilatorio dell’Azienda non ha consentito di convenire indicatori che, applicati ai risultati dell’anno 2017, potessero portare alla definizione di un Premio Aziendale. Quindi, al fine di garantire un significativo aumento rispetto al passato, si è raggiunto un accordo per un importo a stralcio, che ammonta a € 1.150 a Welfare e € 800 per coloro che opteranno per erogazione cash. Il C/ Welfare verrà inoltre alimentato dal Contributo 4-12 anni e dalla Strenna Natalizia, mentre il Contributo Familiare Disabile verrà liquidato esclusivamente nel cedolino stipendio.

Formazione

La convinzione del Sindacato circa la centralità della formazione, soprattutto in una fase di profondi cambiamenti, ha guidato la trattativa portando alla definizione di regole certe ed esigibili riguardanti la

qualità e la fruizione dei corsi.

In particolare riteniamo di grande rilevanza l’individuazione di un apposito codice di “assenza/presenza”, da utilizzare specificatamente per la pianificazione e la fruizione dei moduli formativi, in tal modo si creano inoltre i presupposti per la fruizione di corsi attraverso il tablet in smart working in orario di lavoro, con modalità definite congiuntamente.

Per i colleghi coinvolti in processi di riqualificazione professionale o di cambio di ruolo sono stati sanciti specifici percorsi che prevedono l’erogazione di formazione adeguata e con tempi certi.

Pressioni commerciali

Al fine di migliorare l’attuale situazione di forte problematicità, abbiamo ottenuto in questo accordo impegni concreti per diffondere una nuova e diversa Cultura sul tema delle Politiche Commerciali, attraverso:

  • individuazione di uno strumento standardizzato per rilevazione e monitoraggio dei risultati commerciali (DOP)
  • pubblicazione a Portale dei contenuti del Protocollo sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali
  • erogazione di corsi di formazione obbligatoria rivolti ai ruoli di sintesi e accessibili a tutti gli altri Welfare

Abbiamo ripreso una serie di questioni rimaste indefinite nell’ambito del Welfare, convenendo tempi certi per il completamento della riforma complessiva del Welfare aziendale (Previdenza, Unica, Cral, ecc.) nell’ottica del suo potenziamento e del rafforzamento del ruolo delle Parti Sociali. Per quanto riguarda la copertura Tutela superstiti abbiamo ottenuto la riconferma per il 2018 alle stesse condizioni dello scorso anno.

Abbiamo stabilito un percorso per l’adozione a livello nazionale dei principi enunciati dalla Dichiazione Congiunta del Comitato Aziendale Europeo sulla Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e abbiamo definito i modi e i tempi di un percorso di confronto con l’Azienda per introdurre nuovi strumenti condivisi per migliorare sensibilmente la Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, tra cui la disconnessione, la Banca del tempo finanziata anche con contribuzione aziendale.

Unidirect

Superando la strumentale rigidità dell’Azienda che negava il confronto su alcune questioni critiche nell’organizzazione del lavoro in UniDirect, abbiamo ottenuto un impegno ad entrare nel merito in tempi brevi delle tematiche della cd. Barra telefonica e delle dinamiche di turnover.

Queste positive intese chiudono il lungo percorso vertenziale a livello centrale, che ha visto intrecciate questioni di rilevanza comune e strategica per tutti i lavoratori del Gruppo con questioni specifiche non meno importanti.

Riteniamo quindi che:

  • l’acquisizione di un numero consistente di assunzioni da effettuarsi nel breve e nelle realtà più in sofferenza;
  • l’immissione di nuovo personale in rapporto 1:1, assoluta novità nel nostro settore, mantenendo la completa volontarietà nelle uscite, con la prospettiva che tale personale sia impiegato sempre prevalentemente laddove ce n’è bisogno, prima e concreta risposta alle carenze di organico evidenziate anche nel corso delle assemblee;
  • un Premio Aziendale significativo;
  • concreti passi sulle garanzie ai lavoratori delle aziende esternalizzate;
  • significativi impegni dell’Azienda a definire le questioni delle Pressioni Commerciali, della Formazione, di UniDirect e della Conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro rappresentino un importante passo in avanti verso la creazione di un miglior clima aziendale.

Milano, 1 febbraio 2018

Le Segreterie di Coordinamento

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Dopo le assemblee è partito il confronto, ma le risposte non arrivano

Posted on 18 Gennaio 201820 Gennaio 2018 By

Segreterie di Coordinamento

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

Gruppo UniCredit

DOPO LE ASSEMBLEE E’ PARTITO IL CONFRONTO
MA LE RISPOSTE NON ARRIVANO

Nel mese di dicembre si sono svolte le assemblee su tutto il territorio nazionale in merito alla vertenza aperta con l’azienda relativamente alla situazione organizzativa del gruppo, che con le uscite di massa del mese di dicembre è ulteriormente degenerata.

Nel frattempo l’azienda ha avviato, con lettera del 14 dicembre 2017, una procedura ai sensi dell’art. 17 del CCNL del Credito che prevede:

– la riapertura del Fondo di Solidarietà per 915 colleghi che non hanno aderito all’offerta del 2017;

– un’offerta volontaria di esodo incentivato per una parte di colleghi della COO Area (restano esclusi alcuni uffici di IT e la Direzione Generale) che non hanno il requisito per aderire al Fondo Esuberi o al pensionamento diretto.

Ad ogni uscita che si produrrebbe con questa iniziativa corrisponderebbe una assunzione nelle aree, a detta dell’azienda, in maggiore difficoltà operativa per carenza di organico. La procedura si concluderà a fine gennaio.

Facciamo davvero fatica a capire come, in una fase così delicata delle relazioni sindacali, con una vertenza aperta proprio su carenze organizzative ed organici, si possa tornare a parlare di uscite. Nonostante il piano Transform 2019 abbia raggiunto gli obiettivi definiti, proprio mentre chiediamo ed esigiamo il rispetto degli accordi sottoscritti, su tutti l’anticipo delle assunzioni previste per il 2018, l’azienda proponga altre possibili uscite, non avendo completato, per sua stessa ammissione, neppure le assunzioni del 2017. Mancano, infatti, all’appello più di 100 assunzioni per il 2017 ed altre 118 assunzioni a copertura del turn over. L’azienda è evidentemente inadempiente!

L’unica disponibilità finora manifestata, del tutto insufficiente ma che rappresenta un primo risultato della nostra mobilitazione, è stata l’assunzione di 150 colleghi nella rete e nelle aree in difficoltà, che comunque, rispetto alle condizioni disastrose in cui versano le agenzie, confermate dai colleghi venuti in assemblea, non ci vede assolutamente soddisfatti. Tanto più che le carenze di organico nella rete vanno ben aldilà di quanto dichiarato dall’azienda, secondo la quale il problema riguarderebbe solo alcune aree del paese. Non è così!

Elemento dirimente per far decollare la trattativa resta quello dell’occupazione; riteniamo infatti indispensabile che alle 150 assunzioni, che l’azienda sta già effettuando, si aggiunga un pacchetto di ulteriori 150 nuove assunzioni di giovani da realizzarsi in tempi strettissimi.

Dopo la pausa natalizia, a gennaio sono partiti gli incontri in capogruppo anche su tutti i restanti argomenti della vertenza aperta. Di seguito le richieste da noi avanzate al tavolo:

  • la piena applicazione all’accordo sulle politiche commerciali, sia per quanto riguarda il monitoraggio delle vendite (utilizzo di soli strumenti messi ufficialmente a disposizione dall’azienda), che la formazione delle figure di sintesi in merito ai contenuti e agli obiettivi dell’accordo medesimo. Questo al fine di contrastare le indebite pressioni commerciali in tutte le sue forme (uso dei telefoni personali, messaggistica varia, richiesta di report quotidiani, classifiche comparative…);
  • un accordo che garantisca la fruizione della formazione non sulla postazione lavorativa, ma attraverso una precisa programmazione, al pari delle ferie, e la previsione di un codice dedicato; che sia garantita la formazione al ruolo, anche attraverso momenti di aula, in primo luogo per i processi di riqualificazione professionale;
  • un premio aziendale dignitoso e rispettoso dell’impegno profuso in un 2017 che ha visto i conti del Gruppo in netto miglioramento rispetto al passato;
  • chiarezza sul futuro di UBIS e sul ruolo che dovrà avere all’interno del Gruppo;
  • proroga delle garanzie occupazionali per le società esternalizzate VTS e ABAS;
  • rientro dei lavoratori di ES SSC, visto il fallimento del progetto industriale di Hewlett Packard;
  • un accordo per UniCredit Direct sull’ambiente di lavoro, perché si superi il controllo pervasivo dei colleghi attraverso l’attuale utilizzo della barra telefonica e venga previsto un percorso che garantisca sbocchi professionale al di fuori di UniCredit Direct, attraverso una regolamentazione trasparente del turnover.

Abbiamo inoltre denunciato le innumerevoli difficoltà operative con cui i colleghi si trovano quotidianamente a convivere a causa di procedure inefficienti, linee che spesso si interrompono, macchine obsolete che non vengono rimpiazzate.

Dove sono gli investimenti in tecnologia promessi dal Piano? Per il momento non ce n’è traccia.

E quali sono le reali intenzioni sul futuro delle agenzie, visto il disinteresse fin qui manifestato – nei fatti, aldilà delle dichiarazioni – nei confronti della pesante situazione in cui versano?

sono già programmati incontri per  le prossime due settimane; l’azienda deve sapere che il tempo sta per scadere, così come la capacità di sopportazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Milano, 18 gennaio 2018

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