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Categoria: Rassegna Stampa

CCNL: Comunicato unitario Segreterie Nazionali

Posted on 26 Novembre 201426 Novembre 2014 By Claudio Voghera
CCNL: Comunicato unitario Segreterie Nazionali

COMUNICATO UNITARIO CCNL ABI

VERSO LA MOBILITAZIONE DELLA CATEGORIA

Nel corso dell’incontro odierno, ABI ha ribadito il contesto di grande difficoltà in cui si muovono le banche italiane, caratterizzato anche da forti cambiamenti sia sul piano normativo che su quello del servizio alla clientela che diversifica sempre e di più le banche. Secondo ABI si impongono quindi diverse modalità di raccordo tra il contratto nazionale e la contrattazione di secondo livello che dovrà differenziarsi secondo i diversi modelli organizzativi di ciascuna azienda.

Il Presidente del Casl A. Profumo ha riconfermato la volontà di intervenire sui seguenti punti del Contratto Nazionale:

  • Il recupero contrattato a livello nazionale del solo potere di acquisto degli stipendi attraverso indici di inflazione rettificati in base ai risultati di settore;
  • Il blocco strutturale del trattamento di fine rapporto e degli scatti di anzianità;
  • Lo smantellamento dell’area contrattuale e la revisione dei livelli inquadramentali.

Il sindacato ha unitariamente dichiarato l’impraticabilità di un negoziato basato sulle proposte economiche presentate da ABI “come pregiudiziali” e sotto forma di scambio improprio tra recupero dell’inflazione e blocco di TFR e scatti, evidenziando inoltre che le proposte di ABI sull’area contrattuale comporterebbero la fuoriuscita di migliaia di bancari dal settore e dal perimetro del CCNL.

Verificata l’indisponibilità di ABI a rimuovere le pregiudiziali avanzate e non sussistendo le condizioni per proseguire il confronto, le Segreterie Nazionali hanno interrotto il negoziato ritenendo inderogabile – come già annunciato – il ricorso alla consultazione dei lavoratori, la mobilitazione della categoria con le opportune iniziative da avviare anche nei gruppi e nelle aziende sino allo sciopero generale le cui modalità saranno unitariamente stabilite nelle prossime settimane.

E’ stato deciso inoltre il seguente calendario di attività:

3 dicembre – Roma, riunione unitaria delle Segreterie Nazionali

4 dicembre – Milano, riunione unitaria con le Segreterie dei Gruppi

9-11 dicembre – Attivi unitari a livello regionale

15-19 dicembre – Inizio assemblee

7 -22 gennaio – Ripresa e conclusione assemblee.

Milano, 25 novembre 2014

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Rassegna Stampa

CCNL: Comunicato unitario incontro del 13/11/2014

Posted on 17 Novembre 201417 Novembre 2014 By Claudio Voghera
CCNL: Comunicato unitario incontro del 13/11/2014

COMUNICATO UNITARIO CCNL ABI

Nella giornata del 13 novembre si è tenuta la prevista riunione sul rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro. In apertura dell’incontro il Presidente del CASL Dr. Profumo ha ribadito per l’ennesima volta le posizioni complessive di ABI sul rinnovo del CCNL, estremamente distanti da quelle avanzate dalle OO.SS.; ABI ha dichiarato con nettezza che non intende affrontare il dettaglio dei temi del rinnovo (area contrattuale, orari, inquadramenti, perimetri contrattuali) senza prima aver verificato la disponibilità delle OO.SS. ad un intervento strutturale sulle voci del salario. ABI ha poi dichiarato grande preoccupazione circa i segnali prospettici del settore che, al di là dell’andamento di ogni singolo gruppo, restano altamente problematici. A fronte di ciò ha ribadito la disponibilità a riconoscere l’1,85% di inflazione, subordinandola però alla riduzione strutturale della retribuzione attraverso il superamento definitivo degli elementi automatici della retribuzione (automatismo e scatti di anzianità) ed alla modifica del calcolo del TFR. Eventuali ulteriori possibili recuperi sul piano salariale potrebbero avvenire solo in conseguenza di performance positive a livello di singola azienda nell’ambito del rafforzamento della contrattazione di II livello.

Le OO.SS. hanno fortemente contestato l’impostazione di ABI che, pur riconoscendo a fine triennio un adeguamento legato all’inflazione (ritenuto dalle OO.SS. insufficiente perché non considera il dovuto recupero del potere d’acquisto nel triennio), di fatto addirittura sottrae una consistente fetta di salario e, soprattutto in proiezione sulle fasce più giovani e sulle future assunzioni, incide pesantemente sulle prestazioni della previdenza, sia pubblica che complementare.

Se si dovesse per assurdo accettare l’impostazione di ABI sulla parte economica, si arriverebbe al paradosso che i lavoratori incasserebbero meno di quanto perderebbero per effetto del blocco degli scatti e del calcolo del TFR!

Le OO.SS. hanno inoltre evidenziato che i dati del terzo trimestre delle aziende del settore, riportati dalla stampa negli ultimi giorni, non possono affatto giustificare un intervento così dirompente mirato solo e soltanto sulla componente lavoro, quando i dati di redditività (anche considerando le dinamiche di accantonamenti e delle sofferenze) non lasciano prefigurare elementi di crisi strutturale così preoccupanti come quelli dichiarati da ABI solo sul tavolo della trattativa.

Le OO.SS. continuano a valutare non percorribile il negoziato e, come preannunciato, hanno convocato per la prossima settimana i propri Organismi per decidere i passi da intraprendere e da riportare alle Assemblee della categoria da organizzare al più presto.

Se l’ABI non cambierà radicalmente le sue posizioni, le OO.SS. metteranno in atto tutte le necessarie iniziative unitarie per la mobilitazione di Lavoratrici e Lavoratori, a partire dal blocco dei negoziati in Aziende e Gruppi sino alla proclamazione dello sciopero generale.

Nell’incontro programmato per il 25 novembre p.v., ABI dovrà dunque dimostrare, modificando radicalmente la propria impostazione, la reale volontà di realizzare un percorso comune che porti al rinnovo del CCNL e non alla sua completa destrutturazione.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Rassegna Stampa

La FABI contro l’aumento della tassazione dei Fondi Pensione e del TFR

Posted on 12 Novembre 201412 Novembre 2014 By Claudio Voghera
La FABI contro l’aumento della tassazione dei Fondi Pensione e del TFR

LA FABI CONTRO
L’AUMENTO DELLA TASSAZIONE DEI FONDI PENSIONE E DEL TFR
Penalizzati soprattutto i giovani e gli iscritti ai fondi pensione

La “legge di stabilità” attualmente in discussione in Parlamento prevede, al capitolo “Contrasto all’evasione e altre misure” (!!!), l’aumento della tassazione dei rendimenti dei fondi pensione, che passa dall’11,50% al 20%, oltretutto con decorrenza retroattiva dal 1/1/2014.
Inoltre, fra le altre misure, prevede l’istituzione di un “periodo sperimentale” per la scelta del versamento del TFR immediatamente in busta paga, con scelta irrevocabile da parte del lavoratore da effettuare nei primi mesi del 2015 e valida fino al termine dello stesso periodo fissato al 30/6/2018.
Il giudizio della FABI sulle norme in parola, tralasciando quello sulla manovra nel suo complesso, corrisponde ad una bocciatura delle stesse, motivata e certamente né aprioristica né ideologica.
Alle dichiarazioni infatti, continue e reiterate, circa la necessità, soprattutto da parte dei più giovani, di provvedere per tempo a costruire un “secondo pilastro” previdenziale e circa la necessità di riaprire il “cantiere” dell’agevolazione e della diffusione delle forme di previdenza integrative a quella pubblica, finisce invece per corrispondere un aumento della tassazione delle stesse che contraddice la credibilità di ogni affermazione del legislatore in merito e diminuisce significativamente la capacità di accumulo dei risparmi previdenziali!
Ad una nostra stima, infatti, l’impatto medio su un lavoratore già iscritto ad un fondo pensione corrisponde all’importo medio di un’altra imposta quale la TASI! Insomma, trattasi di una “mini‐patrimoniale” che grava proprio sulle generazioni che più hanno bisogno di costruirsi un “secondo pilastro” pensionistico e, proprio per questo, tanto più odiosa!
Infine, riteniamo di fare cosa utile e necessaria, mettere in guardia circa il fatto che la scelta di versare il TFR in busta paga provocherebbe, qualora le norme in vigore non venissero modificate, effetti fiscalmente gravosi ed iniqui sui lavoratori che optassero per tale scelta:

  • In primo luogo la tassazione del TFR (che oggi sconta generalmente un’aliquota che va dal 23 al 26%), andrebbe invece a sommarsi ai redditi ordinari generando una tassazione molto più gravosa (per redditi medi impiegatizi attorno al 40%) oltre agli effetti indiretti su Assegni familiari, ISEE, tassazione dei premi di produttività, ecc.).
  • Inoltre, un lavoratore iscritto ad un fondo pensione post 28/4/1993 finirebbe per perdere, sempre se le norme attuali non venissero modificate, anche il versamento del contributo aziendale al fondo pensione (ricordiamo che l’adesione ai fondi pensione dei “nuovi iscritti” prevede come condizione il versamento del 100% del TFR).

Da tutto quanto sopra detto si evince quindi che l’insieme delle norme della manovra in discussione in Parlamento, per la parte relativa alla previdenza complementare, non siano affatto frutto di scelte meditate e lungimiranti bensì figlie della necessità di “fare cassa” per trovare copertura ad altre poste. Scelta legittima ma che “mangia il futuro” dei giovani e “tradisce” proprio i lavoratori che hanno creduto nella necessità di investire risorse al fine di riequilibrare l’impoverimento della pensione pubblica!
Perché invece vengono bloccate da anni iniziative quali la “busta arancione” ossia l’invio a tutti i lavoratori della previsione della propria pensione futura? Forse per “nascondere la testa sotto la sabbia” ed evitare di rendere pubbliche pensioni con percentuali dal 50% dell’ultimo reddito fino a scendere al 30% per le categorie più svantaggiate (autonomi, precari, ecc.)?
Costruire future generazioni di poveri, attraverso il drenaggio di ulteriori imposte da spendere oggi, non corrisponde alla sensibilità della FABI e non intendiamo avallare tale tipo di manovra. Anzi, pur nell’ambito di un contesto difficile, continueremo a spendere le nostre forze a favore invece di un riequilibrio delle norme, che privilegi la lungimiranza e la solidarietà generazionale!
Roma, 12 novembre 2014

COORDINAMENTO NAZIONALE GIOVANI

DIPARTIMENTO NAZIONALE WELFARE

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Rassegna Stampa

CCNL ABI: Comunicato Segreterie Nazionali

Posted on 7 Novembre 20147 Novembre 2014 By Claudio Voghera

COMUNICATO UNITARIO

Nella giornata del 5 novembre si è tenuta la prevista riunione sul rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.

In apertura le Organizzazioni Sindacali hanno espresso la propria negativa valutazione sui contenuti del documento di ABI, che sancisce l’enorme distanza tra le posizioni delle Parti e che riassume il tentativo di controparte di destrutturare il Contratto Nazionale di Lavoro.

Per le organizzazioni sindacali, in particolare, non può assolutamente proporsi un negoziato se ABI persevera nell’attacco all’area contrattuale, che deve poter garantire le dovute tutele occupazionali nel settore, e se insiste nel non prevedere affatto alcun riconoscimento che tuteli il recupero del reale potere d’acquisto del salario pensando di intervenire strutturalmente su elementi retributivi come gli scatti di anzianità. Elementi questi ribaditi nel corso dell’incontro dalla Delegazione ABI, guidata dal Presidente del CASL Dr. Profumo, che ha dichiarato la volontà di controparte di intervenire sul CCNL per contenere il costo del lavoro anche attraverso il blocco delle sue dinamiche automatiche di incremento, sia a livello nazionale che aziendale.

Unitariamente, le Organizzazioni Sindacali, hanno respinto questa impostazione evidenziando la necessità, per poter proseguire il negoziato, di unconfronto senza pregiudiziali e di una complessiva e dettagliata articolazione delle posizioni di controparte a partire da alcuni accenni di cambio impostazione della stessa ABI sul tema dei due livelli contrattuali; entro il prossimo incontro che si terrà, come già programmato, il 13 novembre p.v., si verificherà così se e come poter far vivere il negoziato, mi surandone la reale percorribilità nel rispetto dei contenuti della nostra piattaforma.

Le Organizzazioni Sindacali, hanno già convocato, per la settimana successiva a quella dell’incontro, i propri Organismi Dirigenti per valutare lo stato del negoziato e, se ABI non dovesse modificare sensibilmente la propria impostazione di fondo e le sue articolazioni, prefigurare il coinvolgimento di tutta la categoria mettendo in campo tutte le iniziative, a partire dalle a ssemblee di Lavoratrici e Lavoratori e non escludendo mobilitazioni unitarie, necessarie per conquistare il nuovo contratto di lavoro.


LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Rassegna Stampa

UCCMB: Comunicato delle Segreterie di Coordinamento

Posted on 3 Novembre 20144 Novembre 2014 By Claudio Voghera

NO ALLE “SCHINDLER’S LISTS”!!!!

Non bastavano le preoccupazioni, per le/i lavoratrici/lavoratori di UCCMB, legate al proprio futuro professionale ed occupazionale; la quasi totalità di noi deve vedersi anche sbeffeggiata!!

Apprendiamo, infatti, in queste ore che l’Azienda sta mettendo in atto strategie elusive alle regole del Job Market (da mesi dichiarato bloccato per evidenti motivi legati alla cessione) per spostare alcune risorse “benevise” e collocarle in strutture destinate al passaggio in Holding con la cessione del Ramo d’Azienda, già deliberata dai rispettivi CDA e per la quale siamo in attesa dell’apertura della procedura ex art. 17.

Questi spostamenti, che per la quasi totalità coinvolgono risorse dedicate alla gestione e che avvengono attingendo a strutture che non evidenziano certo eccedenze di “manodopera” – anzi, i colleghi sono già vessati da portafogli gravosi – non hanno alcuna logica organizzativa ma, evidentemente, hanno il solo obiettivo di “salvaguardare” il futuro lavorativo di risorse che “stanno particolarmente a cuore a qualcuno”.

E’ un comportamento inaccettabile!

A questo punto, ci aspettiamo che l’Azienda spieghi le logiche (se esistono), a noi oscure, di questa iniziativa e chiarisca se la possibilità di scegliere se passare in Holding o seguire il destino di UCCMB post cessione sia una prerogativa riconosciuta a tutte/i le/i lavoratrici/lavoratori di UCCMB oppure CONTINUA ad essere un odioso privilegio concesso a pochi!

31 ottobre 2014

Le Segreterie di Coordinamento di UCCMB
Dircredito – FABI – FIBA/Cisl – FISAC/Cgil – UILCA – UGL Credito

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Rassegna Stampa

Comunicato Segreterie Nazionali incontri del 27 e 29 ottobre rinnovo CCNL

Posted on 30 Ottobre 20143 Novembre 2014 By Claudio Voghera
Comunicato Segreterie Nazionali incontri del 27 e 29 ottobre rinnovo CCNL

COMUNICATO

Nelle giornate del 27 e 29 ottobre è proseguita a Roma la trattativa in ABI per il rinnovo del CCNL.

Il giorno 27 al tavolo generale il confronto è partito dai contenuti economici e dai temi inerenti il perimetro contrattuale.
ABI ha dichiarato l’impossibilità da parte delle banche a riconoscere spazi di discussione per incrementi salariali; ha  proposto inoltre di affrontare prima la discussione sui Perimetri Contrattuali (alias trasferimento di temi dalla Contrattazione Nazionale a quella di II Livello), per procedere poi a discutere dei possibili recuperi di potere di acquisto dei salari nel CCNL ( senza escludere quelli legati alla produttività da riconoscere in azienda, secondo un modello di misurazione deciso a livello di CCNL) sulla base di indici inflattivi “certi e non presunti”. ABI ha dichiarato inoltre di non poter più sostenere elementi automatici relativi ad ulteriori incrementi del costo del lavoro (scatti di anzianità).

Le OO.SS. hanno subito rimandato al mittente tale proposta assolutamente destrutturante dell’impalcatura contrattuale e dei suoi contenuti economici, rifiutando ogni ricatto e chiedendo invece che la discussione ripartisse con posizioni chiare ed esplicite sui punti contenuti nella piattaforma sindacale votata da tutte le lavoratrici e i lavoratori.

ABI ha dovuto convenire sul metodo proposto dalle OO.SS. e pertanto il confronto è ripreso nella giornata del 29 ottobre nel corso della quale sono stati ripresi anche i contenuti di quanto emerso dal confronto nei cantieri di lavoro (su area contrattuale ed inquadramenti) tenutisi nel pomeriggio del 27 ottobre.

ABI nel ribadire la volontà di arrivare al rinnovo del CCNL entro il 31 dicembre 2014, ha rappresentato le proprie posizioni, che ci verranno consegnate per scritto entro il prossimo incontro e che in sintesi sono:

PERIMETRI CONTRATTUALI
Il Presidente del CASL nelle due giornate di incontro ha insistito sul fatto che le banche assumeranno sempre più in futuro modelli organizzativi e commerciali diversificati fra di loro e pertanto ritiene necessario ridiscutere profondamente gli assetti contrattuali esistenti. ABI propone un contratto nazionale che indichi linee generali di riferimento ampie e “cedevoli” a favore di previsioni contrattuali di secondo livello da contrattare azienda per azienda e, quindi, differenziate fra di loro su temi quali appunto l’organizzazione del lavoro, la stessa area contrattuale, gli orari di lavoro e le previsioni inquadramentali.

AREA CONTRATTUALE
La proposta di ABI si può sintetizzare in tre punti.

1. estendere l’area dei contratti complementari;
2. rivedere la regolamentazione delle attività appaltabili e renderla meno vincolante;
3. utilizzare forme di lavoro autonomo nelle attività della Rete.

I primi due punti comportano sostanzialmente il passaggio di tutte le attività regolate oggi all’art. 2 nella disciplina dell’art.3. (contratti complementari che prevedono settimana lavorativa di 40 ore, tabelle stipendiali meno 20%, sottoinquadramenti).Eventuali ulteriori necessità di aggiustamento verrebbero regolate a livello di Azienda/Gruppo attraverso la contrattazione di prossimità. Area Contrattuale dunque da ridisegnare profondamente se si vogliono evitare uscite di lavoratrici e lavoratori dal settore e quindi dall’applicazione del CCNL credito.

OCCUPAZIONE
ABI propone un utilizzo più ampio del FOC (forse unico elemento di contatto con la piattaforma sindacale!!) su contratti di solidarietà, rioccupazione e riqualificazione dei lavoratori del fondo emergenziale; propone anche generici interventi di allineamento alla nuova normativa presente o in divenire (vedi Jobs Act) delle forme contrattuali come ad esempio l’allungamento del periodo di prova e una abolizione della percentuale prevista a livello nazionale sul part time da definire altresì a livello aziendale.

INQUADRAMENTI
Secondo ABI le banche non possono più sostenere l’attuale situazione di addensamento (e di costo) in alcuni livelli salariali (vedi quadri direttivi) rispetto anche ad una serie di profili professionali che non esistono più e che senza la fungibilità produrrebbero addirittura dei licenziamenti. Rammentando che nelle aziende sono state bloccate trattative o disdettati accordi in tema di inquadramenti, ABI ha proposto di trasformare i 13 livelli esistenti nel CCNL in 6 livelli inquadramentali, mantenendo comunque le aree professionali ed i quadri direttivi in due aree distinte e proponendo la fungibilità piena tra le aree.

PARTE ECONOMICA
A fronte di una richiesta in piattaforma di un incremento del 6,05% (somma del recupero del 2011 fino al primo semestre 2014 più le previsioni inflattive dal secondo semestre 2014 al primo semestre del 2017), ABI, non citando la fonte, si basa su una inflazione reale pregressa del 4,20%; ciò comporterebbe, a suo dire, un credito a loro favore dell’1,85%. Tale loro credito andrebbe a decurtare le previsioni di inflazione attesa del 3,70% con un risultato finale a favore dei lavoratori del 1,85%, pari a circa 53 euro (!). Propone inoltre interventi strutturali su elementi di incremento automatico come il TFR (da consolidare solo su stipendio, scatti di anzianità, ex ristr.tabellare) e contestuale abolizione degli SCATTI DI ANZIANITA’ dal 1 gennaio 2015. Sempre secondo le loro determinazioni, verrebbero inoltre abolite le indennità modali, gli automatismi di carriera, i preavvisi ed i periodi di comporto.

Con queste proposte l’ABI ha assunto posizioni totalmente inaccettabili e lontanissime dalle richieste sindacali. In risposta alle forti contestazioni espresse dalle OO.SS. ABI ha affermato di essere consapevole delle distanze ma di ritenere, allo stesso tempo, che lo svolgimento del negoziato possa produrre un punto di sintesi tra le due parti.

Le OO.SS. ritengono assolutamente impercorribile qualunque forma di destrutturazione o svuotamento del Contratto Nazionale che costituisce elemento di garanzia e di unità di tutti i lavoratori e le lavoratrici della categoria. Le proposte di ABI prefigurano infatti una frammentazione di tutele, previsioni normative e salariali del CCNL che verrebbe sostituito da accordi aziendali o di gruppo. Le OO.SS. hanno ritenuto opportuno riportare la discussione sui temi dei cantieri (area contrattuale e inquadramenti) al tavolo generale dove verificheranno, nelle prossime due giornate già calendarizzate del 5 e 13 novembre, se ABI modificherà sensibilmente le proprie posizioni. L’Associazione dei banchieri deve cambiare profondamente il merito delle sue posizioni; qualora ciò non avvenisse, esauriti i prossimi incontri, non si potrà che organizzare la mobilitazione e la lotta per la conquista di un CCNL che rafforzi le tutele e sia di supporto alla difficile fase del settore ed al rilancio del paese.

Roma, 30 ottobre 2014

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Rassegna Stampa

ABI: incontro del 29-10 sul rinnovo del CCNL

Posted on 29 Ottobre 201430 Ottobre 2014 By Claudio Voghera
ABI: incontro del 29-10 sul rinnovo del CCNL

ROMA, LI 29 OTTOBRE 2014

Il Presidente del CASL ABI Dr.Profumo, ha aperto la riunione odierna sottolineando come si debba tenere presente che l’industria bancaria andrà a diversificarsi profondamente al suo interno, sia per modelli organizzativi che per performance; quindi la discussione sulle attribuzioni di materie ai singoli livelli contrattuali diventa fondamentale.

A questo proposito, ha proseguito il Presidente, ABI ritiene che il CCNL rappresenti il contenitore di norme generali e di regole per le materie da demandare al livello aziendale, soprattutto in termini di produttività economica.

Profumo ha confermato che l’obiettivo di ABI e’ quello di rinnovare il contratto nazionale entro il 31 dicembre di quest’anno. Ha poi proseguito con l’illustrazione delle posizioni di controparte sulle singole materie contrattuali.

PARTE ECONOMICA
La prospettiva dell’industria bancaria non consente, secondo ABI, di mantenere in vita sistemi automatici inerziali di aumento del costo del lavoro (scatti anzianità e disciplina automatismi) mentre per quanto riguarda specificamente il recupero inflattivo, secondo l’associazione datoriale, il differenziale da recuperare sarebbe pari all’1,85% anziché al 6,05% richiesto dalle OO.SS..

Le banche vorrebbero un nuovo consolidamento del TFR nonché di intervenire sulle indennità modali (es. indennità di cassa) e sugli istituti economici collegati all’anzianità

AREA CONTRATTUALE
Anche su questo argomento, la controparte ha ripetuto la propria posizione: l’esigenza di riduzione dei costi e di razionalizzazione dei processi organizzativi nonché il continuo confronto con altri settori presenti sul mercato che svolgono le medesime attività a costi inferiori, rende arcaica – secondo ABI – l’attuale normativa in materia.

L’ABI propone quindi una modifica radicale della disciplina che comporta:
– l’uscita dall’area contrattuale verso i contratti complementari di un gran numero di attività ;
– regole meno stringenti delle attuali sull’appaltabilita’ di attività diverse da quelle attuali;
– l’introduzione dei rapporti di lavoro autonomo per gli addetti alla rete distributiva;
– la possibilità di modificare la regolamentazione nazionale tramite la negoziazione di secondo livello e di prossimità.

INQUADRAMENTI
La controparte ha dichiarato inoltre che l’attuale sistema inquadramentale su 13 livelli è in molte parti obsoleto e, dal loro punto di vista, rigido. Pertanto, ABI propone un sistema su 6 livelli di inquadramento con la massima fungibilità delle mansioni, soprattutto per l’area dei Quadri Direttivi.

Sulla nostra richiesta di percorsi formativi certificati, l’ABI prevede di delegare l’argomento alla contrattazione di secondo livello, senza alcun legame però ai percorsi di carriera.

L’ABI ha sottolineato la necessità di assegnare al secondo livello di contrattazione la definizione di eventuali nuove figure professionali.

Anche il tema delle declaratorie, delle sostituzioni, dei tempi di attribuzione delle qualifiche superiori e del criterio dei c.d. “numeretti”, secondo controparte, andrebbero eliminate dalle previsioni contrattuali.

OCCUPAZIONE
ABI si è dichiarata disponibile ad un aumento dell’operatività del FOC, Fondo per l’Occupazione,in termini di solidarietà espansiva, ma anche per la creazione di una piattaforma che favorisca il reimpiego del personale attualmente in carico al Fondo Emergenziale.

ORARI
Abi ha evidenziato la necessita’ di una razionalizzazione complessiva sul tema degli orari, con la previsione di un impianto nazionale che demandi alla sede aziendale di accompagnare le scelte organizzative che verranno fatte.

A nome di tutte le sigle sindacali, il Segretario Generale della FABI Lando Maria Sileoni, richiedendo che l’illustrazione fatta da ABI venga consegnata alle organizzazioni sindacali per iscritto, ha affermato che se l’intenzione di controparte fosse quella di approfittare della situazione difficile del sistema per depotenziare il contratto nazionale, questa sarebbe una scelta impraticabile.

Egli ha quindi auspicato che la posizione espressa dall’ABI non sia una posizione definitiva perché, in caso contrario, il prosieguo del confronto per la sottoscrizione del nuovo contratto nazionale risulterebbe impossibile.

Le trattative riprenderanno il giorno 5 novembre in sede plenaria.

Cordiali saluti

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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Rassegna Stampa

CCNL ABI: Posizioni ancora distanti su parte economica e area contrattuale

Posted on 21 Ottobre 201421 Ottobre 2014 By Claudio Voghera
CCNL ABI: Posizioni ancora distanti su parte economica e area contrattuale

CONTRATTO NAZIONALE ABI
AL TAVOLO NEGOZIALE POSIZIONI ANCORA DISTANTI SU PARTE ECONOMICA
AREA CONTRATTUALE E DIFESA DELL’OCCUPAZIONE

È proseguito ieri a Roma il confronto per il rinnovo del contratto nazionale in ABI.

Dopo un primo intervento di carattere generale da parte del Presidente del CASL Dr. Alessandro Profumo, attinente ancora allo scenario macroeconomico di crisi del settore, le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito l’impostazione ed i punti salienti della piattaforma contrattuale.

Le Organizzazioni Sindacali hanno respinto ogni ipotesi di controparte di determinare un unico livello di confronto contrattuale ed hanno riaffermato la centralità del CCNL quale cardine della contrattazione aziendale e di gruppo; su tale impostazione la stessa ABI ha convenuto, rassegnando però in tema di area contrattuale la propria posizione diametralmente opposta a quella delle OO.SS. e ribadendo che continua ad essere insostenibile prevedere una crescita del costo del lavoro nel settore.

Secondo ABI, inoltre, per l’industria bancaria che sta subendo cambiamenti radicali e strutturali non solo sul fronte dei ricavi, ma anche dell’assetto normativo, tecnologico e dell’evoluzione delle esigenze della clientela, è necessario trovare soluzioni che rendano compatibili questi fattori con la sostenibilità del costo del lavoro. ABI per questo ha chiesto alle OO.SS. un approccio non ideologico che superi eventuali rigidità e renda percorribile per le aziende di credito il negoziato sul contratto nazionale.

Per il Sindacato, difendere l’occupazione nel settore significa difendere la tenuta dell’area contrattuale, il suo perimetro ed il suo possibile rafforzamento, in quanto questa operazione si ricongiunge direttamente al modello di banca che è stato condiviso nelle assemblee dei lavoratori.

Il Sindacato, pur tenendo conto, ai fini rivendicativi, delle previsioni delle nuove dinamiche inflattive, ha sottolineato come le annunciate misure dal Governo sulla riduzione dell’IRAP, potranno portare – se attuate – ad un miglioramento delle prospettive sul costo del lavoro anche nel settore bancario. Per quanto riguarda l’approccio “ideologico o meno” alla trattativa, le OO.SS. non hanno potuto che confermare che tale atteggiamento dovrebbe prima di tutto contraddistinguere controparte, visto che il confronto è partito in salita a causa della disdetta di ABI del contratto vigente!

I prossimi incontri, secondo il calendario già definito, si terranno i giorni 27 e 29 ottobre; le parti hanno convenuto di affrontare al tavolo generale i temi del salario, perimetro contrattuale ed occupazione e di istituire due “cantieri di lavoro”, rispettivamente su area contrattuale ed inquadramenti, che termineranno i propri lavori entro il 20 novembre.

Vi terremo informati sullo sviluppo della trattativa.

LE SEGRETERIE NAZIONALI
DIRCREDITO – FABI –  FIBA/CISL –  FISAC/CGIL –  SINFUB –  UGL/CREDITO –  UILCA

Roma, 21 ottobre 2014

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Evidenza, Rassegna Stampa

Comunicato unitario Segreterie Nazionali su rinnovo CCNL e tabellizzazione EDR

Posted on 7 Ottobre 20148 Ottobre 2014 By Claudio Voghera
Comunicato unitario Segreterie Nazionali su rinnovo CCNL e tabellizzazione EDR

ABI

TABELLIZZAZIONE EDR 2012

RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE

Ieri, lunedì 6 ottobre, si è tenuto in ABI un incontro per definire la delicata questione della tabellizzazione dell’EDR e per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.

In apertura della riunione le organizzazioni sindacali hanno ribadito l’importanza del CCNL e l’intendimento di avviare al più presto la trattativa per il suo rinnovo nel merito dei temi presenti nella Piattaforma rivendicativa sindacale, nel rispetto delle scadenze e delle decorrenze già previste.

In tale ambito abbiamo riaffermato che la definizione della tabellizzazione dell’EDR costituiva fondamentale passaggio per poter iniziare il confronto sulla base della corretta applicazione del Contratto in essere e su basi di pari dignità fra le parti.

Al termine della riunione si è raggiunta un’intesa che prevede quanto segue:

  • Impegno a rinnovare il CCNL entro il 31 dicembre di quest’anno, fissando pertanto a tale data il termine di eventuale disdetta dello stesso.
  • La tabellizzazione dell’EDR, conglobando la cifra nella voce stipendio, con decorrenza 1 gennaio 2015, indipendentemente da ogni eventuale disdetta di ABI
  • Impegno ad erogare, con le competenze di gennaio 2015, una una-tantum onnicomprensiva a copertura del periodo di mancata tabellizzazione – senza ulteriori effetti nazionali e/o aziendali.
  • Definizione della saldatura tra il vecchio ed il nuovo contratto al 30 giugno 2014, che ci consentirà di prevedere il rinnovo del contratto, così come fissato, al 1 luglio2014.

Grazie alla determinazione ed alla forte unitarietà del tavolo sindacale, con questo accordo si chiude finalmente il contenzioso sul contratto del 19/1/2012 e si può aprire la complessa trattativa per il suo rinnovo, sulla base della piattaforma approvata dalle assemblee e già presentata alla controparte.
Con questo obiettivo, sono stati calendarizzati In ABI tre nuovi appuntamenti per il 20, il 27 e il 29 di ottobre.

Roma, 7 ottobre 2014

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Rassegna Stampa

ABI: Tabellizzazione EDR e rinnovo CCNL

Posted on 6 Ottobre 20146 Ottobre 2014 By Claudio Voghera
ABI: Tabellizzazione EDR e rinnovo CCNL
ROMA LI 6 ottobre 2014
Si è’ tenuto oggi in ABI un incontro per definire l’annosa questione della tabellizzazione dell’EDR e per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
In apertura della riunione le organizzazioni sindacali hanno ribadito l’importanza del CCNL e l’intendimento di arrivare al più presto ad iniziare finalmente la trattativa per il suo rinnovo, nel rispetto delle scadenze e delle decorrenze già previste.
Al termine della riunione si è raggiunta un’intesa che prevede quanto segue:
  • Impegno a rinnovare il CCNL entro il 31 dicembre di quest’anno,  fissando pertanto a tale data il termine di eventuale disdetta dello stesso.
  • Impegno a tabellizzare l’EDR, conglobando la cifra nella voce stipendio, con decorrenza 1 gennaio 2015
  • Impegno ad erogare, con le competenze di gennaio 2015, una una-tantum onnicomprensiva a copertura del periodo di mancata tabellizzazione – senza ulteriori effetti nazionali e/o aziendali.
Con questo accordo si chiude finalmente il contenzioso sul contratto del 12/1/2012 e si può aprire la complessa trattativa per il suo rinnovo, sulla base della piattaforma approvata dalle assemblee e già presentata alla controparte.
Cordiali saluti
LA SEGRETERIA NAZIONALE

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