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Categoria: Divisione RETAIL

Unicredit: Finisce Open, aumentano le Pressioni

Posted on 29 Settembre 201611 Ottobre 2016 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento di UniCredit SpA

Finisce Open, aumentano le Pressioni

Tutti i lavoratori di UniCredit SpA sono stati informati direttamente dall’A.D. delle nuove nomine fatte nel gruppo e nella Banca Commerciale Italia.

Dal mese di luglio è partita la definizione del nuovo modello di servizio della Banca e per attuarla sono stati incaricati due nuovi Responsabili per l’Italia, uno per le attività Retail ed uno per le attività Corporate, che stanno lavorando al progetto da diverse settimane.

Sappiamo che sono previsti incontri con i colleghi e con i clienti per definire la revisione organizzativa che porterà a cambiamenti importanti con l’obiettivo principale di portare le attività della Banca Commerciale in Italia “a livelli di redditività e di sostenibilità in linea con le aspettative dei nostri azionisti” e che “semplicità, sostenibilità, vicinanza ai clienti e innovazione saranno le parole chiave” del nuovo modello.

Il processo di profonda revisione di Open non ci sorprende; Come OO.SS. siamo più volte intervenuti nei confronti dell’Azienda segnalando le criticità del modello. Lo abbiamo fatto approfondendo nel merito, sia a livello centrale che territoriale, le questioni gestionali e le singole operatività dei ruoli professionali. Le risposte aziendali sono state improntate sull’intangibilità del modello. Valuteremo nel merito, come abbiamo sempre fatto, quello che verrà prefigurato in futuro.

Come OO.SS. riteniamo che molti di questi principi siano condivisibili, alcuni – quali la necessità di semplificazione, la vicinanza, la centralità del cliente e la sostenibilità nel medio e lungo periodo dell’attività commerciale – sono stati anche sanciti nel “Protocollo sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali” che abbiamo sottoscritto con UniCredit SpA il 22 aprile di quest’anno; sono principi che devono essere alla base della tutela del lavoro e della professionalità dei lavoratori ed a presidio della reputazione della nostra Banca in quanto vitali per ogni strategia di crescita nel nostro settore. Questi principi l’Azienda si è impegnata a trasmetterli alle figure di sintesi.

Il Protocollo 22/04/16 ha previsto specifici strumenti e momenti di confronto. Informiamo che in tal senso si è svolto un primo incontro a livello centrale e sono in fase di definizione gli Osservatori di Region che rappresentano la sede di confronto a livello territoriale.

Le segnalazioni e le reazioni che ci provengono dai lavoratori, vero motore della crescita, vanno nella direzione opposta rispetto ai condivisibili principi enunciati da UniCredit e denunciano che:

–       e comunicazioni aziendali di una profonda riorganizzazione della Banca e le successive illazioni in merito ad una riduzione nei numeri di alcune figure di sintesi, stanno scatenando una frenetica corsa al rialzo del “budget di brevissimo” da  raggiungere entro settembre o entro ottobre, presumibilmente per consentire di far fare bella figura a qualche responsabile, agevolandone così l’accesso a posizioni di rilievo;

–       nelle Aree e nei Distretti e, in misura minore, nelle strutture Corporate e Private, alcuni dei responsabili stanno assegnando “pagelle pubbliche” basandosi sulle vendite nella giornata precedente con comparazioni di risultati tra gestori e assistenti, in totale spregio ad ogni principio di sostenibilità del business e di conseguenza con un’applicazione del principio di “vicinanza alla clientela” del tutto impropria, che rischia di mettere in difficoltà il rapporto fiduciario con i clienti;

–       in alcuni casi – per fortuna limitati – vengono imposte le “frasi da dire al cliente” per concludere la singola vendita, in altri vengono attuati spostamenti di sede dei colleghi o destituzioni dal ruolo che somigliano a dei “regolamenti di conti” più che a delle scelte organiche funzionali alla revisione del modello di servizio ancora in divenire.

Tutto questo è inconciliabile con le affermazioni di principio aziendali e con alcuni punti del “Protocollo sul benessere” recentemente sottoscritto laddove abbiamo concordato che “l’assegnazione degli obiettivi, comprese le eventuali variazioni, viene attuata secondo criteri di oggettività trasparenza, sostenibilità e tempestività che tengano conto della centralità e della soddisfazione nel tempo della clientela e del lavoro di squadra”, principi sui quali l’Azienda dovrebbe controllare la corretta attuazione, fatto che non sta avvenendo in modo adeguato.

Permane inoltre un eccesso di comunicazione e di strutture che anziché supportare le agenzie, inviano report, mail, telefonate e chat, con indicazioni di obiettivi di prodotto, di periodo, di contest, accompagnati da solleciti anche molto espliciti; si può affermare che nell’ ”equipaggio di UniCredit” ci sono sempre più “timonieri che scandiscono il tempo” e sempre meno lavoratori “ai remi” ovvero impiegati nel rapporto con i clienti, che rimangono il vero “bene aziendale” da proteggere.

Questo “eccesso di comunicazione” è arrivato a livelli di ripetitività ed ingerenza tali da rappresentare per molti lavoratori NON SOLO UNA FONTE DI STRESS, ma anche una vera e propria PERDITA DI TEMPO.

Infine, su semplificazione ed innovazione dobbiamo constatare che sia per quanto riguarda la velocità di risposta del “sistema informativo ed informatico” che in relazione alle procedure di recente introduzione, ogni riferimento alla nuova gestione della scheda cliente è fortemente voluto, stanno portando a rallentamenti ed appesantimenti operativi inaccettabili per chi lavora e per un’Azienda che voglia raggiungere, come afferma UniCredit, degli obiettivi sfidanti.

Sul tema degli inquadramenti essendo previsto un incontro per il giorno 4 ottobre, ritorneremo nei prossimi giorni.

Milano, 29 settembre 2016

Segreterie di Coordinamento di Unicredit spa
Fabi – First/Cisl – Fisac-Cgil – Ugl – Uilca – UniSin

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Newsletter & Comunicati Retail

UNICREDIT: PRIMO INCONTRO DI TRATTATIVA SUGLI INQUADRAMENTI

Posted on 1 Luglio 20164 Luglio 2016 By Claudio Voghera

PRIMO INCONTRO DI TRATTATIVA SUGLI INQUADRAMENTI

Si è aperta a Milano il 15 giugno scorso la trattativa sugli inquadramenti. Si è trattato di un primo incontro a carattere ricognitivo. Sono in corso di definizione le date per i successivi appuntamenti previsti per la metà di luglio. Non è la prima volta che affrontiamo questa problematica, in merito alla quale in passato, a causa della rigidità aziendale su alcuni aspetti particolarmente significativi, non è stato possibile pervenire ad un accordo.

L’Azienda ha illustrato le proprie considerazioni, secondo alcuni principi che dovranno riguardare il merito della trattativa.

Il primo riguarda la questione costi. UniCredit dichiara numero di quadri direttivi molto elevato sia in termini assoluti che rispetto alle banche del settore. Pertanto, le eventuali soluzioni dovranno limitare l’accesso a quest’area, mentre si interverrebbe con un riconoscimento economico in presenza dell’effettivo svolgimento della mansione, assorbibile ad ogni effetto a seguito di aumenti futuri.

La banca, poi, ritiene che il sistema che verrà individuato dovrà essere flessibile in relazione all’attuale modello Open e alle revisioni organizzative e tecnologiche che dovessero intervenire in futuro. Inoltre le norme dovranno coordinarsi con il Global Job Model.

La proposta aziendale prevede che gli inquadramenti debbano riguardare un un numero molto limitato di ruoli professionali.

Infine, tra i criteri utili all’acquisizione dell’inquadramento sarebbe prevista, in tema di formazione, la fruizione dei corsi obbligatori.

Come OO.SS. abbiamo ribadito le considerazioni, ancora attuali, che avevamo rilasciato in occasione della precedente tornata di trattativa (2013-14). Per quanto riguarda i costi, abbiamo ricordato all’Azienda che da cinque anni in UniCredit Spa non esiste una normativa sugli inquadramenti.

Parlare di costi su questa materia è quanto meno opinabile.

Non possiamo accettare un confronto che veda escluso a priori l’accesso all’area Quadri Direttivi, come pure riteniamo che, in relazione all’individuazione dei percorsi professionali, vada tenuto conto dei periodi già svolti nel ruolo.

Inoltre, l’individuazione di meccanismi economici compensativi deve avvenire nella chiarezza e nel pieno rispetto del CCNL.

Per quanto riguarda la formazione, riteniamo che, trattandosi di ruoli professionali, vada prevista soprattutto la formazione di ruolo e che l’aggancio con il livello di inquadramento possa eventualmente avvenire non in base alla fruizione, ma alla certificazione del risultato, vale a dire l’acquisizione delle competenze.

Questi, in sintesi, i contenuti del primo incontro. Le assemblee unitarie previste per l’accordo sulle pressioni commerciali potranno essere un utile momento di confronto con i lavoratori anche su questo tema.

Sappiamo che alta è l’attesa dei colleghi rispetto a questa trattativa ed è nostra intenzione fare il possibile per pervenire un accordo che abbia le caratteristiche della sostenibilità.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della trattativa.

Milano, 30 giugno 2016

Le Segreterie di Coordinamento Unicredit Spa
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Sinfub – Ugl – Uilca – Unisin

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Retail

UniCredit: Siglato il protocollo sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali

Posted on 22 Aprile 201610 Maggio 2016 By Claudio Voghera
UniCredit: Siglato il protocollo sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali

Nella prima mattinata d oggi è stato siglato da tutte le OO.SS il protocollo sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali in UniCredit S.p.A..

di seguito alcuni elementi di rilievo:

  • La Dichiarazione congiunta raggiunta in sede Comitato Aziendale Europeo si intende integralmente richiamata, e viene allegata al presente protocollo, di cui forma parte integrante.
  • Principio imprescindibile e condiviso cui deve orientarsi qualsiasi azione commerciale è il rispetto della persona da perseguire a ogni livello dell’organizzazione attraverso soluzioni e modalità di lavoro coerenti con i principi richiamati e finalizzate a favorire un clima aziendale in cui, fermo il rigoroso rispetto di tutte le normative vigenti.
  • L’assegnazione degli obiettivi, comprese le eventuali variazioni, viene attuata secondo fattori di oggettività, trasparenza, sostenibilità e tempestività.
  • Gli indirizzi commerciali trasmessi dovranno essere rispettosi delle policy aziendali, delle regole di correttezza e avvenire attraverso messaggi chiari e adeguati per contenuto, modalità e toni.
  • L’orientamento alla vendita, le indicazioni commerciali e la raccolta dei dati consuntivi dovranno essere operati con modalità che evitino l’eccessiva frequenza  e inutili ripetizioni e in coerenza con i principi enunciati in premessa e in particolare evitando, nel rispetto della dignità professionale, di esasperare le prestazioni lavorative dei dipendenti.
  • Le comunicazioni aziendali (quali, a titolo esemplificativo, telefonate, chat o email) e le riunioni di orientamento commerciale devono essere effettuate nel rispetto delle norme sull’orario di lavoro previste dal CCNL vigente (tenendo conto anche delle specificità dei lavoratori a tempo parziale); limitatamente ad una volta nell’arco di un mese, gli incontri di orientamento commerciale potranno essere organizzati, anticipando ove necessario, la chiusura degli sportelli al pubblico.

Allegati:


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Accordi & Contratti Retail

Unicredit: Comunicato unitario sulla Formazione On-Line

Posted on 1 Febbraio 20162 Febbraio 2016 By Claudio Voghera

LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE ON LINE: PRONTI….VIA !

Sono state rese operative da oggi, con la pubblicazione tra le top news della SCRIVANIA COMMERCIALE e in MY LEARNING, le disposizioni sulle “nuove linee guida inerenti modalità e strumenti per la fruizione della formazione on line”,  secondo quanto previsto dall’Accordo sindacale firmato il 9 dicembre 2015, reso noto con il dettagliato comunicato sindacale del 14/12/2015 che alleghiamo.

Le novità della procedura riguardano:

–    Pianificazione concordata
–    Fruizione in ambiente “protetto”
–    Postazioni dedicate: procedura Resy

Invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori a far proprie le linee guida, attenendosi scrupolosamente a quanto previsto, al fine di rendere più efficace la propria formazione, nonché a segnalare ai propri rappresentanti sindacali eventuali criticità organizzative.

I Coordinamenti aziendali UNICREDIT

Milano, 1 febbraio 2016

Clicca QUI per il comunicato del 14 dicembre 2015

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Retail

Comunicato unitario delle OO.SS di di UniCredit S.p.a. in merito le solite……Pressioni Commerciali

Posted on 26 Gennaio 201626 Gennaio 2016 By Claudio Voghera

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO

UNICREDIT S.P.A.

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL Credito – UILCA – UNISIN

Ma UniCredit S.p.A. …… che azienda è……?

Ovvero “ Il Fantasma del Natale Passato “

Il 2015 ha rappresentato per UniCredit S.p.A. un anno da Guinness dei Primati, nemmeno lontanamente paragonabile agli anni precedenti, che pure si erano dimostrati prodighi di elementi sindacalmente rilevanti.

I “record” realizzati nel 2015 riguardano certamente l’insistenza – oltre che l’insensatezza – delle pressioni commerciali e l’arroganza di troppi responsabili, non solo nella richiesta dei risultati di budget, ma anche  nell’interpretazione, a dir poco “creativa”, di alcune normative.

Quest’ultimo aspetto denota, nella migliore delle ipotesi, una preoccupante mancanza di conoscenza delle regole, particolarmente grave quando riferita ad alcune figure di sintesi; nella peggiore delle ipotesi, la conferma di una sfrontatezza senza eguali nel pretendere di far passare per lecito ciò che lecito non è.

Nonostante le speranze e gli auspici che contraddistinguono ogni Capodanno, la partenza del 2016 non è affatto rincuorante e purtroppo, fin dal 4 gennaio, i colleghi in rete ci hanno segnalato richieste già così pressanti di dati commerciali da risultare del tutto fuori contesto, non solo rispetto all’andamento del mercato, ma anche in relazione alle recentissime e ben note vicende del settore.

A questo si aggiunga il fatto che continua la richiesta quotidiana del “venduto”, pur  in presenza di procedure che ne consentono un monitoraggio puntuale e la diffusione di alcune “regole” nella programmazione delle ferie che esistono solo nella fervida immaginazione di chi le ha partorite.

Sulla base dell’esperienza del 2015 – oltre che delle prime segnalazioni del 2016 – e con l’idea, se possibile, di prevenire per il nuovo anno almeno alcune delle situazioni più “sgradevoli” che ci hanno costretti ad intervenire nel recente passato, abbiamo ritenuto utile raccogliere un elenco di indicazioni di base e di suggerimenti utili per coloro che ricoprono “ruoli di sintesi”. Non sempre si tratta di argomenti di natura prettamente contrattuale, ma la situazione è tale da convincerci che un  chiarimento sia in ogni caso necessario, in quanto ….

… A CHI DI DOVERE VOGLIAMO RICORDARE CHE  :

  1. i colleghi in malattia/infortunio NON possono recarsi al lavoro, nemmeno se sta per scadere il “contest”;
  2. il pagamento degli straordinari, oltre a rispettare il dettato contrattuale, di certo NON concorre ad incrementare le “ sofferenze bancarie “;
  3. l’obiettivo di contenere lo straordinario NON si può raggiungere cancellando in procedura le ore già regolarmente effettuate dai propri collaboratori;
  4. la programmazione in gennaio delle ferie di tutto l’anno NON evita, di per sé,  la  possibile concentrazione delle stesse in alcuni periodi; limitare i trasferimenti in corso d’anno o, nel caso,  dare un’occhiata preventiva ai piani ferie può invece aiutare;
  5. essere “in pari” con il budget NON è uno dei criteri previsti  per la pianificazione delle ferie e/o dei permessi;
  6. le campagne commerciali, che NON hanno ormai più alcuna caratteristica occasionale, ma sono di fatto proposte a ciclo continuo, non possono costituire limite all’assegnazione delle ferie;
  7. la pausa pranzo NON è il momento nel quale programmare riunioni di lavoro, così come NON lo sono gli aperitivi a fine giornata; così come NON è di certo l’intervallo il momento dedicato a caricare/scaricare i bancomat;
  8. i colleghi NON viaggiano da una filiale all’altra con il teletrasporto e i chilometri si pagano a norma di contratto;
  9. le manifestazioni di interesse NON sono sinonimo di venduto;

10.l’apertura di un paniere titoli alle ore 13.20 NON significa che occorra saltare la pausa pranzo per inserire gli ordini;

11.le continue minacce di cambio ruolo e/o di paventati trasferimenti NON aiutano a creare un clima di armonia utile all’attività lavorativa, al contrario sono causa di inutili tensioni e demotivano i Lavoratori;

12.I collocamenti obbligazionari NON sono gare a cronometro;

13.I prodotti di Banca Store NON concorrono al calcolo del rating per il merito creditizio;

14.la lettura del CCNL di categoria NON provoca cecità precoce.

Per quanto ovvio, l’elenco non è esaustivo; riteniamo invero possa in ogni caso fornire utili spunti di riflessione, sia per coloro che nel 2016 dovranno coordinare a vario titolo  gruppi di Lavoratori e Lavoratrici, sia per coloro ai quali è demandata la responsabilità dell’intera Banca.

Per parte nostra, l’impegno a contrastare con ogni mezzo qualsiasi prevaricazione e scorrettezza nei confronti dei Lavoratori e delle Lavoratrici rappresenterà, come sempre, l’assoluta priorità.

Nel contempo siamo fortemente impegnati, proprio in questi giorni, nella elaborazione di una proposta unitaria, da sottoporre a breve all’azienda, per regolamentare, a tutela della dignità dei lavoratori e con l’obiettivo di ripristinare una certa serenità negli ambienti di lavoro, l’odioso fenomeno delle pressioni commerciali.

Milano, 25 gennaio 2016

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO

UNICREDIT S.P.A.

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL Credito – UILCA – UNISIN

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Newsletter & Comunicati Retail

Unicredit: Accordo sulla formazione on-line

Posted on 15 Dicembre 20152 Febbraio 2016 By Claudio Voghera

FORMAZIONE ON LINE:
un accordo per renderla fruibile ed efficace

Il 9 dicembre 2015 a Milano è stato sottoscritto un accordo che recepisce le LINEE GUIDA in materia di Formazione on line, frutto di un impegnativo approfondimento e confronto all’interno della Commissione Formazione di Gruppo. Tale accordo si inserisce tra gli impegni assunti all’interno dell’Accordo di percorso dello scorso 8 ottobre.

Scarica e leggi il comunicato unitario

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Newsletter & Comunicati Retail

RISTRUTTURAZIONE PRIVATE – MY SKILL

Posted on 21 Novembre 20151 Dicembre 2015 By Claudio Voghera
RISTRUTTURAZIONE PRIVATE – MY SKILL

Riservata alle/agli iscritte/i Fabi UniCredit S.p.A.

INCONTRO DEL 19 NOVEMBRE 2015 – MILANO

RISTRUTTURAZIONE PRIVATE – MY SKILL

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS di Unicredit spa hanno incontrato l’Azienda in data 19 novembre 2015. I temi affrontati durante l’incontro sono stati l’imminente ristrutturazione del Private ed un approfondimento su My Skill, tema già affrontato nel precedente incontro di luglio dedicato all’argomento.

RISTRUTTURAZIONE PRIVATE: Alessandro Pin, (Hr Italy della struttura Private) ha chiarito che la rimodulazione della rete Private Italy nasce dalla volontà di creare una struttura di eccellenza, partendo da una rete che nel periodo 2013-2014 è stata la miglior rete Private in Italia.
Lo scorso mese di giugno l’azienda ha deciso di dare un’accelerazione e di procedere con la separazione dei patrimoni al di sopra dei 5 milioni di euro – fino ad ora portafogliati agli Studi Private – ed all’assegnazione degli stessi alla nuova struttura denominata Wealth Management che partirà il prossimo 1 dicembre. La creazione della nuova struttura è stata stimolata soprattutto dal fatto che a livello internazionale i competitor lavorano già su tali livelli di patrimoni minimi che rappresentano, tra l’altro, la base per poter accedere ai fondi di società terze. L’obiettivo è quindi di rendere il nuovo segmento di business Wealth Management competitivo anche a livello internazionale e di offrire nel contempo servizi ancora migliori alla clientela con patrimoni particolarmente rilevanti.
Wealth Management è a tutti gli effetti una struttura di Unicredit spa quindi per i colleghi non è previsto alcun passaggio di azienda, nemmeno in forma di distacco.
La restante struttura Private avrà una rimodulazione a specchio rispetto alla struttura Retail e saranno create 76 Aree Private. Ciascuna di esse avrà a capo un Area Manager, il quale gestirà le risorse assegnate e terrà i collegamenti con la rete commerciale. Le Aree Private sono state create anche dove i “numeri” non ne avrebbero giustificata la presenza, sia per dare perfetta corrispondenza con la rete commerciale, sia in funzione di un’auspicabile crescita futura del segmento attraverso eventuali passaggi di clientela dal retail (non passata a suo tempo al private oppure, al momento, solo potenzialmente in target).
Nelle arre private è prevista l’introduzione della nuova figura del ROP (Responsabile Organizzativo Private), una sorta di omologo del ROD presente nei distretti del retail. Al momento sono previsti 48 ROP. Nelle 20 aree più complesse è previsto un vice ROP ed anche in Vice Capo Area.
In un tale contesto si prevede una semplificazione organizzativa con l’eliminazione sia degli Studi Private (che gestivano la clientela passata al Wealth Management) che della corrispondente figura di Banker di Studio. Nel Private saranno presenti quindi solo “Banker” con la sola suddivisione tra Senior e non Senior per i percorsi professionali interni. I portafogli assegnati ai Banker a seguito della nuova portafogliazione si attesteranno tra gli 80 e i 120 clienti a seconda della complessità degli stessi. Nella struttura Wealth Management, vista la rilevante complessità delle posizioni, i portafogli saranno composti da non più di 20, 25 clienti.

Altro elemento di novità apportato dalla ristrutturazione riguarda gli “specialisti”. Nel Private ne erano già presenti 90, per alcuni dei quali era prevista l’operatività “duble touch” con il cliente (insieme quindi al Banker di riferimento). Gli specialisti passano ora a 125 (molti sono ex-Banker il cui portafoglio è stato riassegnato a seguito della portafogliazione). Saranno suddivisi in 7 poli (uno per Region) e faranno parte della struttura centrale Individual, Small business and Corporate, alla quale appartengono anche gli ulteriori 20 specialisti della struttura Wealth Management (in totale quindi 145 specialisti). Una parte degli specialisti (uno per Area) saranno anche di supporto al retail con il compito di diffondere il modello private tra i clienti ora portafogliati ai Consulenti First ma con patrimoni in target per il Private. Al momento non è comunque prevista alcuna particolare azione di passaggio dei clienti in target da retail a private Per tutti gli specialisti è prevista attività di formazione ad hoc che si auspica possa già partire a dicembre.
Con tutte le risorse interessate al passaggio a Wealth Management la funzione HR ha effettuato colloqui individuali. Tutti i colloqui sono stati effettuati in tempi molto ristretti (due mesi) e la percezione da parte aziendale è che sia stata considerata dagli interessati in modo molto favorevole l’opportunità professionale di entrare in una struttura assolutamente elitaria.
A regime i gestori del private saranno circa 635/640, tolti quelli che passeranno a fare gli specialisti. Non sono previste variazioni nella struttura di staff che manterrà lo stesso numero di addetti. Per il Wealth Management è previsto il rapporto di un assistente per ogni gestore e nella rete Private il rapporto di copertura migliorerà, pur non variando il numero degli assistenti, per il minor numero di portafogli esistenti. Anche la presenza del ROP, il cui ruolo verrà svolto da colleghi già presenti nella struttura Private precedente, porterà ad una migliore gestione amministrativa.

Da parte sindacale è stato posto l’accento sul passaggio della struttura Wealth Management a Cordusio e sulle modalità con le quale avverrà, oltre agli impatti che potrebbe avere la ristrutturazione sulla mobilità dei colleghi.
Riguardo al passaggio a Cordusio e in attesa di aprire a tempo debito la dovuta procedura sindacale, l’azienda ha fornito per il momento solo indicazioni di massima (probabile cessione ramo d’azienda) precisando che il progetto è tuttora in divenire anche riguardo al numero dei colleghi che effettivamente cambieranno azienda (potrebbero esserci anche dei distacchi). E’ però certo che Cordusio dovrà essere considerato l’orizzonte di chi ora entra in Wealth Management.
Relativamente alla possibile mobilità dei colleghi, l’azienda ha assicurato che non sono previste significative variazioni rispetto alle attuali sedi di lavoro e che, se dovessero esserci variazioni di sedi, possibili più che altro nelle grandi città per motivi logistici, saranno del tutto marginali e non produrranno alcun effetto significativo per i colleghi.

Da parte sindacale si è inoltre sottolineato come non possa ritenersi tollerabile per il futuro una informativa così tardiva relativamente a qualsiasi processo di riorganizzazione. Per parte aziendale si è giustificato il ritardo adducendo l’impossibilità di fornire prima dati che non fossero ancora suscettibili di variazioni, ma si è data in ogni caso disponibilità a trovare, da ora in avanti, una modalità di comunicazione, anche informale, che tenga maggiormente conto dell’evolversi della situazione di nuove ristrutturazioni.

MY SKILL
La prosecuzione del progetto è stata illustrata da Stefania Buratto. Al momento è in corso la seconda “ versione “ di My Skill, della quale non si hanno ancora i dati definitivi e per la quale è stata utilizzata l’identica mappatura delle competenze utilizzata per la prima. In questa seconda edizione i colleghi interessati sono oltre 14. 000. L’informativa relativa all’iniziativa è stata data ai colleghi attraverso una comunicazione ad hoc a portale, nella quale si è cercato di mettere in luce l’opportunità data dallo strumento, assolutamente volontario. Ai colleghi che non avevano partecipato alla prima è stata inviata anche una email personalizzata con la stessa finalità informativa e “rassicurante”, visti i difetti di comunicazione riscontrati nella sessione precedente ed evidenziati dalle OO. SS.

In funzione delle risultanze della prima versione e dei gap analizzati si stanno in parte rivedendo i contenuti della formazione cercando di renderli sempre più aderenti ai gap emersi (ad esempio nel corporate è emersa molto la necessità di una formazione giuridica più approfondita).
In relazione a questo è stata rallentata la programmazione delle aule per avere i dati anche della seconda sessione. Da notare che, se le autovalutazioni per i colleghi sono volontarie, le valutazioni da parte dei responsabili dovranno essere assolutamente fatte. Una volta completato il processo si avrà una mappatura completa del country Italy.
Secondo l’azienda quanto è emerso finora come gap esistente è in ogni caso rassicurante rispetto ai ruoli ricoperti e alle competenze richieste, nonostante My Skill sia stato anche pensato in risposta al momento di insicurezza per i colleghi derivato dal totale cambiamento del modello di servizio effettuato con OPEN.
My Skill è da ritenersi alla base delle politiche formative future, non è quindi una iniziativa “ una tantum “. Per questo motivo l’azienda sta valutando come poterlo rendere un processo “aperto”. Poiché l’applicativo funziona necessariamente applicato al processo, verrà valutata la frequenza della riproposizione. Un periodo equilibrato per compenetrare sia le esigenze di rilevazione dei dati, sia i conseguenti tempi di programmazione della formazione potrebbe essere una riproposizione ogni 18 mesi. L’azienda ha più volte ribadito che si tratta in ogni caso di una rilevazione delle competenze e non di una valutazione.

Per parte sindacale si è sottolineato come anche nella seconda edizione ci sia stata purtroppo ancora la percezione del persistere di “difetti di comunicazione” verso i colleghi da parte dei diretti responsabili, così come si è evidenziato l’importanza di una analisi dei dati, una volta che saranno stati elaborati, per ulteriori riflessioni legate agli impatti, anche in termini di risorse disponibili, sulla futura formazione. L’azienda ha assicurato che comunicherà i dati definitivi non appena ne sarà in possesso.

ULTERIORI COMUNICAZIONI AZIENDALI:

  • È in partenza nei prossimi giorni un nuovo Sondaggio per analizzare la Cultura della compliance. Si tratta di un sondaggio a livello internazionale (6 Paesi), come sempre su base volontaria, curata dalla solita società esterna TNS Italia. I criteri sono i medesimi di sempre.
  • Progetto People Counter: verranno a breve installati in un centinaio di agenzia HUB dei sistemi automatici di conteggio delle persone in entrata e in uscita. In un secondo momento è prevista l’installazione in tutte le HUB. La finalità è migliorare la customer experience valutando se gli spazi sono adeguati. I dati degli accessi sarà integrato con ulteriori informazioni (numero operazioni di cassa, ecc.) per avere una visione che consenta di migliorare l’efficienza dei processi. Il sistema non capta le immagini delle persone e non può nemmeno potenzialmente fornire dati che possano indagare sull’attività dei colleghi. I sistema funziona solo durante l’orario di apertura al pubblico.

Vi informeremo tempestivamente sugli sviluppi di quanto sopra riportato.

Cordiali saluti,

Milano, 21 novembre 2015

Segreteria di Coordinamento
FABI
UniCredit S.p.A.

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Newsletter & Comunicati Retail

Lettera aperta delle OO.SS di UniCredit S.p.A. Venezia al direttore commerciale

Posted on 5 Novembre 20155 Novembre 2015 By Claudio Voghera

LETTERA APERTA

Al Direttore
Area Commerciale Venezia
Sig. Gino Garbin
Mestre (Ve)

Mestre, 3 novembre 2015

Egregio Direttore,
nelle settimane scorse avevamo appreso con perplessità e una certa dose di preoccupazione l’emanazione da parte dell’Area di un nuovo format autoprodotto finalizzato alla pianificazione dell’attività commerciale.

Nelle riunioni di presentazione fatte in Area Commerciale erano stati usati toni tranquillizzanti sul fine e sull’utilizzo di questo strumento che, a quanto riferitoci, doveva essere solo di supporto organizzativo all’attività della rete.

Invece, dalle verifiche e dalle numerose segnalazioni giunte, si è evidenziato che tale format è uno degli strumenti usati per accentuare oltre i limiti le richieste di report che da giornaliere sono diventate quasi orarie. I colleghi e colleghe continuano, inoltre, a essere vessati da livelli sempre più esagerati e non sostenibili di contatti e pressioni alla vendita attraverso mail, pop-up, telefonate, call-conference, riunioni individuali, ecc.

Tali comportamenti differiscono marcatamente con la “Dichiarazione Congiunta sulle Vendite Responsabili” del CAE in cui si sottolinea la centralità del cliente, la cultura interna di business basata sulla fiducia e sulla motivazione, un modello di servizio volto a favorire le vendite responsabili di prodotti e la garanzia di un ambiente adatto a promuovere l’integrità all’interno dell’organizzazione.

Tali comportamenti non si conciliano con il diritto dei clienti a ricevere un buon servizio di consulenza ed il diritto dei dipendenti di offrire un servizio di consulenza appropriata, anche attraverso indicazioni idonee e non contradditorie utili ad una corretta relazione con il cliente.

Per questo motivo e allo scopo di assicurare un continuo dialogo su questo tema tra il management e i rappresentanti dei lavoratori, siamo a chiedere un confronto urgente, direttamente con Lei, al fine di superare le attuali criticità.

I Segretari R.S.A. e gli attivisti sindacali
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Ugl Credito
dell’Area Commerciale di Venezia

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Newsletter & Comunicati Retail

Unicredit: Comunicato unitario pressioni commerciali

Posted on 23 Ottobre 201526 Ottobre 2015 By Claudio Voghera

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO

UNICREDIT S.P.A.

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Ma UniCredit S.p.A. …… che azienda è……?

I MILLE E UN BUDGET

IL PENTOLINO* D’ORO

“……C’era una volta un manager che lavorava in una banca grande (e forse non più una grande banca). Egli era “un gran lavoratore” e a luglio la sua Area aveva già superato il budget di tutto l’anno.

Un bel giorno di fine agosto il manager venne convocato d’urgenza dal suo capo, il quale gli disse:

– Questa notte mi sono apparsi in sogno gli azionisti e quando mi sono svegliato ho deciso che da qui a fine anno ci sarà un nuovo budget, con nuove regole che non verranno mai pubblicate, nemmeno a portale. Meno i tuoi collaboratori le conosceranno, meglio sarà. Ricorda inoltre che soprattutto i sindacati non ne dovranno sapere nulla. Quando ti faranno delle domande dovrai negare che esista un budget e dirai che si tratta di un nuovo sistema di monitoraggio. Se sarai in grado di fare come ti dico, ti donerò parte del MOL che mi porterai e che sarà custodito in un “pentolino”.

Il manager si mostrò, come sempre, entusiasta della nuova sfida e disse che ai suoi collaboratori avrebbe fatto fare di tutto pur di raggiugere il nuovo, sfidante obiettivo.

Il capo, soddisfatto, gli indicò a quel punto la via da seguire: – Ogni settimana dovrai raggiungere 10 obiettivi (MOL, MLT, POS, RCAUTO, SUBITOCASA, BANCASSICURAZIONE CREDITI, MUTUI, CRP, DIF, FORBICE TASSI), se li raggiungerai ti verranno assegnati dei punti ma, bada bene, ogni venerdì sera il contatore dei punti si azzererà e ogni lunedì mattina dovrai ricominciare da capo. Se la tua Area sarà la migliore il tuo premio sarà………..”

Quale premio è stato sussurrato all’orecchio del nostro manager?

E soprattutto chi, tra coloro che sono in lizza, se lo accaparrerà?

Per saperlo forse dovremo aspettare fine anno.

O forse l’azienda farà in modo che nessuno sappia mai chi si sarà spartito il cosiddetto “pentolino”, del quale qualcuno ogni tanto si lascia scappare parola in rete e che –  lo ricorderanno i colleghi di provenienza del “vecchio” Credito Italiano – altro non è, se non una sorta di “tesoretto” da distribuire.

Quello che però come OO.SS. sappiamo bene è che in questa azienda le pressioni commerciali hanno raggiunto livelli non più tollerabili e che da settembre in poi – come se non fosse bastata la prima parte dell’anno –  viene imposta alla rete la realizzazione di risultati commerciali tanto esorbitanti quanto insensati, oltre che pericolosamente insostenibili.

Una situazione gravissima, diffusa su tutto il territorio nazionale, che dimostra una schizofrenia aziendale senza precedenti realizzata attraverso la palese violazione di norme contrattuali; fatto questo che impone riflessioni serie ed approfondite, finalizzate ad un momento di confronto, ormai non più differibile, cui l’azienda smetta di sottrarsi.

Da una parte infatti l’azienda, nell’ambito del CAE, ha condiviso la dichiarazione sulle vendite sostenibili, attraverso la sottoscrizione di un “Protocollo sulla qualità del lavoro e sulle politiche commerciali” e pone le premesse per giungere ad una ipotesi di Premio Unico di Risultato; dall’altra parte impone arbitrariamente ai lavoratori ed alle lavoratrici sforzi sempre maggiori e sottopone chi opera in rete ad un monitoraggio asfissiante.

Nell’attuare tutto questo, di fatto INVENTA SOTTOBANCO UN NUOVO TIPO DI SISTEMA INCENTIVANTE, ELUDENDO SIA IL PRINCIPIO DI TRASPARENZA CHE L’OBBLIGO DI COMUNICAZIONE ALLE OO.SS. ,SANCITI DAL CCNL DI CATEGORIA.

Ai sensi dell’art. 51 del CCNL in vigore, infatti, l’azienda deve comunicare agli organismi sindacali aziendali l’ammontare globale, i criteri di attribuzione ed i tempi di corresponsione degli incentivi – che devono essere oggettivi e trasparenti – e deve farlo prima della loro applicazione.  Ha anche l’obbligo, sempre ai sensi del medesimo articolo, di comunicare tempestivamente qualsiasi eventuale variazione di obiettivi e/o criteri.

Poiché delle variazioni al sistema incentivante intervenute a partire dal mese di settembre l’Azienda non ha fornito alcuna preventiva informativa alle scriventi OO.SS. riteniamo debba considerarsi DEL TUTTO ILLEGITTIMA QUALSIASI RICHIESTA RIVOLTA AI COLLEGHI DIFFORME DA QUANTO PRECEDENTEMENTE COMUNICATO.

In attesa degli opportuni chiarimenti da parte Aziendale, che auspichiamo di ricevere a breve, ricordiamo inoltre ai colleghi ed alle colleghe che il contratto di lavoro dipendente impegna il lavoratore/trice ad una OBBLIGAZIONE DI MEZZI E NON DI RISULTATO.

In base a tale principio giuridicamente sancito, l’Azienda può assegnare un budget, ma nel contenuto della prestazione lavorativa – che il lavoratore è tenuto ad effettuare con la dovuta diligenza e conformandosi alle direttive impartite dal datore di lavoro – NON È RICOMPRESO L’OBBLIGO DI REALIZZARLO.

* Liberamente ispirata ad “ Aulularia “, la commedia più famosa del grande commediografo latino Plauto, indiscusso capolavoro del teatro classico, tra i più imitati nel corso dei secoli.

L’autore ci consentirà l’uso fattone e ci assolverà da un sì “ prosaico “ utilizzo.

Milano, 23 ottobre 2015

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UniCredit:Comunicato FABI in tema di clima aziendale e pressioni commerciali

Posted on 15 Ottobre 201518 Ottobre 2015 By Claudio Voghera
UniCredit:Comunicato FABI in tema di clima aziendale e pressioni commerciali

Riservata agli/alle iscritti/e Fabi di UniCredit S.p.A.

Ma UniCredit S.p.A. …… che azienda è……?

OPEN, CULTURALMENTE DIF..FERENTI?

Il progetto  Open – la rivoluzionaria riorganizzazione concepita dal nostro management per portare l’azienda ai vertici di tutte le classifiche interstellari – sta per compiere un anno e, come per qualsiasi rivoluzione, il cambiamento si mostra evidente anche negli aspetti più prettamente “culturali”, ad esempio nel significato da attribuire alle singole parole, sempre più spesso reinterpretate dal “ middle management “ alla luce del “nuovo che avanza”.

Poiché in queste ultime settimane i Lavoratori che quotidianamente incontriamo non soltanto sono sfiniti per l’inaudita recrudescenza delle pressioni commerciali*, ma continuano anche ad interrogarsi inquieti  sul senso da dare  ad un così repentino cambiamento nell’organizzazione dell’attività commerciale, abbiamo ritenuto utile redigere – sulla  base delle informazioni raccolte – un breve elenco orientativo dei nuovi significati, che diversi manager di questa azienda attribuiscono, nei fatti, ad alcune parole di uso quotidiano.

Viste le inusitate doti creative che sta dimostrando il management di questa banca ci riserviamo eventuali integrazioni del glossario in base alle segnalazione che dovessero ancora pervenirci.

Nel frattempo ricordiamo all’azienda che, per quel che ci riguarda, i concetti imprescindibili di TRASPARENZA, CORRETTEZZA, RISPETTO, ETICA, SOSTENIBILITÀ non potranno MAI veder modificato il proprio significato per soggiacere a logiche di mero profitto, attuate sempre più con corse sfrenate verso mete fumose e traguardi mai raggiunti.

* In tema poi di pressioni commerciali, come sopra riportato, ricordiamo come in ambito di Comitato Aziendale Europeo sia stato sottoscritto in data 27 maggio un passo importante sulle vendite responsabili, sui prodotti sostenibili, su una cultura di business equa e trasparente attraverso una modalità che vede nel dialogo sociale il fulcro di tutta la tematica delle vendite di prodotti finanziari; nel recente Accordo di Percorso dello scorso 8 ottobre le OO.SS e l’azienda hanno contratto l’impegno a rendere applicative, entro il 30 giugno, le linee guida della Dichiarazione Congiunta dell’European Work Council (CAE) attraverso la definizione di un apposito “Protocollo sulla qualità del lavoro e politiche commerciali”.

Quella delle odiose pressioni commerciali sta diventando una vera e propria emergenza in questo periodo.

Milano, 15 ottobre 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi
UniCredit S.p.A.

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