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Categoria: Divisione RETAIL

Unicredit: Comunicato unitario incontri del 15 e 16 luglio

Posted on 21 Luglio 201522 Luglio 2015 By Claudio Voghera

Formazione – Sicurezza-Provvedimenti disciplinari

Il 15 e 16 luglio u.s. si è tenuto il confronto con l’azienda in merito alla Formazione, la Sicurezza e i Provvedimenti Disciplinari, con la partecipazione, da parte aziendale, di alcuni dei responsabili apicali dei temi in discussione.

Formazione:

i numeri, che ci sono stati illustrati da Tiziana Bernardi, Responsabile di Lifelong Learning Center e Franco Bellini, Responsabile di LLC Management, mostrano a consuntivo 2014 l’erogazione di quasi due milioni di ore di formazione (di cui 760.000 in aula) e oltre seicento mila presenze (70.000 in aula) con una media di 43 ore per dipendente.

Consideriamo significativamente positivo, se verrà concretamente realizzato, il nuovo approccio che mette al centro la persona, e non cosa deve essere appreso, la competenza e non la nozione, l’efficacia della formazione e non la sterile sommatoria di ore di formazione erogate a tutti i costi, purché siano fatte.

Ciascuno deve avere un proprio percorso anche, ma non solo, in relazione ai propri bisogni formativi, rilevati con il supporto di My Skill.

Tuttavia, questo panorama, che farebbe di UniCredit il punto di riferimento del settore in termini di formazione erogata, ha dei punti critici che abbiamo sottoposto all’azienda:

  • pur riconoscendo che il “sistema formazione” è migliorato in termini di approccio, non possiamo mancare di rilevare come sia stata carente la fase di condivisione con i colleghi, oltre che con le OO.SS., in particolare su My Skill;
  • pur riconoscendo l’elevato numero di ore di formazione fruite, non vi è stato un incremento sensibile rispetto agli anni precedenti; questo in una situazione (Open) che avrebbe certamente meritato un investimento maggiore, soprattutto sulla formazione propedeutica all’inserimento in un nuovo ruolo;
  • considerando che i finanziamenti del Fondo Banche e Assicurazioni (FBA) non sono più utilizzabili per la formazione obbligatoria, ci chiediamo se l’azienda sia in grado di mantenere i livelli di spesa oggi raggiunti;
  • infine, ma è il punto più importante per il Sindacato, la formazione deve essere “di livello” al di là del modo in cui è erogata. Deve essere garantito un numero di ore di formazione erogata, e fruita con dignità, uguale per tutti i/le dipendenti. Il problema è ancora la formazione on line che lavoratrici e lavoratori della Rete in apparenza utilizzano (solo il 4% ad oggi non l’ha completata) ma sulla cui efficacia ci permettiamo di non concordare. Una formazione fatta come “riempitivo” obbligatorio, in modi e tempi davvero non efficaci, in seguito a pressioni, in fretta e qualche volta con modalità che non esitiamo a definire fantasiose. Le postazioni ad hoc, che pure dovrebbero esistere, sono abbandonate, eliminate, utilizzate per altri fini. Chi dovrebbe preoccuparsi della formazione dei propri dipendenti, HRBP e Line Manager, è a sua volta distratto da pressioni che vanno in senso differente dalla buona fruizione della formazione da parte del personale. Abbiamo sottolineato che solo una “programmazione” della formazione on line, in analogia con quanto normalmente si fa con quella erogata in aula, offrirebbe sufficienti garanzie di una fruizione corretta ai fini dell’apprendimento.

Per tutte le ragioni sopra esposte noi, come Sindacato, ci siamo dichiarati ancora una volta disponibili a discutere e a concordare con l’Azienda le linee guida per la erogazione della formazione, che rendano possibile per colleghe e colleghi beneficiarne in modo efficace e dignitoso.

Sicurezza

Presenti i colleghi Luigi Altavilla e Paolo Pianigiani, rispettivamente Responsabile Security Italy e Responsabile Physical Security Network, si è svolto il giorno 16 luglio l’incontro sulla Sicurezza. Da parte dei colleghi vi è stata l’illustrazione di alcune rilevanti novità.

Con l’insourcing della funzione security da Ubis a UniCredit SpA nell’aprile 2014, si è aperta una fase di riorganizzazione tuttora in realizzazione. Gli investimenti sono sensibilmente aumentati per aggiornare tutti i sistemi e aumentare la sicurezza dei siti e combattere le frodi.

L’azienda afferma di aver “affrontato in modo radicale le aree di miglioramento”, anche in un contesto cambiato rispetto al rischio per effetto dell’avanzare della crisi economica.

Le rapine sono in diminuzione (-31% nel 2014 sul 2013, in tutto 121 di cui 67 sventate) mentre sono in aumento gli attacchi agli ATM.

L’azienda si sta attrezzando per fronteggiare questo fenomeno, non tanto per ragioni economiche quanto per garantire la sicurezza delle persone, dipendenti e non dipendenti, con differenti iniziative, tra le quali:

  • le gabbie di difesa degli ATM esterni che impediscono l’efficacia dell’attacco. Ne sono state installate circa 60, ma il piano ne prevede in tutto 1000 in opera entro la fine del 2016;
  • a revisione completa, che a breve sarà emanata, della circolare C0240, anche sulla base dei numerosi suggerimenti pervenuti dalla Rete;
  • i nuovi modelli di ATM, per ora istallati come pilota in tre agenzie (Milano, Verona e San Giovanni in Persiceto), che comportano, grazie al riciclo delle banconote versate che vengono rese disponibili per il prelievo, una minore necessità di aprire il bancomat per carico e scarico.

La riorganizzazione della funzione security passa anche attraverso un piano formativo realizzato per il 2014 per quanto riguarda l’attività di cassa (erogata a 196 cassieri) e la gestione degli eventi criminosi (165 colleghi e colleghe). Nel primo semestre 2015 la formazione ha raggiunto altri 200 colleghi e colleghe.

In qualità di OO.SS. abbiamo espresso le seguenti perplessità, in particolare sulla sicurezza in relazione a Open:

  • I nuovi lay-out di agenzia hanno provocato un arretramento nel grado di sicurezza e di riservatezza nelle agenzie: malgrado Lavoratrici e Lavoratori, per mezzo del Sindacato, sin dall’inizio avessero fatto presente le innumerevoli manchevolezze, solo dopo mesi e con un significativo spreco di risorse alcune agenzie sono state ristrutturate nuovamente.
  • Carico e scarico degli ATM in presenza di clientela: attendiamo la revisione della circolare C0240 che, secondo quanto ci è stato anticipato, dovrebbe dare delle direttive nuove e speriamo risolutive.
  • Fenomeno delle rapine in Campania: anche guardando ai dati aziendali, la cui veridicità non mettiamo in dubbio, si nota che in quella area geografica il dato è in controtendenza.Le rapine non sono in aumento, ma il danno, inteso come denaro sottratto, è molto più altonel 2014 rispetto all’anno precedente.
  • Gestione “disordinata” del carico e scarico del bancomat in pausa pranzo: esiste la norma che lo vieta, tuttavia la realtà è assai diversa e oramai i cassieri non esercitano più, in moltissimi casi, il loro diritto a pranzare e restano in filiale, assumendo rischi a fronte dell’obbligo di chiusura della struttura. L’azienda ponga in essere tutte le misure necessarie, organizzative e di processo, perché siano rispettate le normative interne e gli obblighi di legge che vietano la permanenza di personale all’interno delle agenzie durante l’intervallo.
  • Aumento generalizzato dello stress di lavoratrici e lavoratori che andrebbe monitorato.

Su tutti i punti l’azienda ha dato risposte che, allo stato, consideriamo interlocutorie.

Sul carico e scarico degli ATM attenderemo l’uscita della “nuova” circolare C0240 e i risultati dei pilota sulle macchine che utilizzano le banconote versate come provvista per i prelievi, onde capire se veramente ciò impatti in modo positivo, riducendo la necessità di caricare e scaricare il bancomat ogni giorno.

Quanto al fenomeno rapine in Campania, l’azienda ha ribadito che non c’è stato alcun incremento del fenomeno, quanto invece un aumento della refurtiva; sulla zona l’attenzione è massima e sono previsti più investimenti in termini di sicurezza.

Lettere di contestazione e provvedimenti disciplinari

Alla presenza del Responsabile di Internal Controls Italy, Ottaviano Palumbo, si è svolto un confronto su un tema che sta molto a cuore, per non dire preoccupa, tutti i colleghi e colleghe.

Il modello dei controlli interni in UniCredit Spa si applica a livello territoriale e a livello centrale. Il primo livello (Internal Control Territory) di norma svolge una funzione di sostegno e consulenza della Rete per quanto riguarda la normativa Antiriciclaggio, Mifid, Crediti.

Inoltre ICT prende in carico gli alert che le procedure generano in automatico: Perlopiù si tratta di problemi che si risolvono con meri interventi di tipo amministrativo.

In alcuni casi, la minoranza secondo Internal Controls, gli accertamenti portano alla contestazione che può sfociare in un provvedimento disciplinare.

L’azienda, su questo argomento, afferma che sia le contestazioni sia i provvedimenti disciplinari sono in diminuzione, grazie anche al sistema di controlli imposto dai regulators: non ci sono stati forniti, pur avendoli richiesti, i dati in termini assoluti del fenomeno.

E’ sul processo che porta alla contestazione che come Sindacato ci siamo soffermati in modo particolare: Internal Controls svolge proprie “indagini” per approfondire i fatti prima che la funzione HR emetta la lettera di contestazione a norma dell’art. 7 della L. 300/70, meglio conosciuta come “Statuto dei Lavoratori”.

Tali indagini di norma si svolgono anche attraverso colloqui con il dipendente, il cui contenuto spesso abbiamo ritrovato nel testo della lettera di contestazione: il/la collega, non essendo consapevole che quanto sta dichiarando potrà essere poi utilizzato dall’azienda per confezionare la contestazione disciplinare, risponde alle domande dei Controlli Interni, senza porsi in quel momento problemi di tutela, tutela che solo il Sindacato può fornire.

Abbiamo domandato all’Azienda se i colleghi e le colleghe, chiamati a colloquio, siano consapevoli che quanto dichiarato potrà essere utilizzato per la contestazione disciplinare: l’azienda non ha potuto fornire alcuna certezza al riguardo.

La nostra richiesta che i dipendenti, convocati da Internal Controls per gli approfondimenti correlati a vicende che potrebbero sfociare in una contestazione disciplinare, ne siano chiaramente e preventivamente informati, non è stata accolta dall’azienda. In conseguenza di ciò vogliamo qui ricordare a colleghe e colleghi che, in tali situazioni, certamente delicate e stressanti, è fondamentale che prendano l’iniziativa di domandare se tale colloquio potrebbe sfociare in una lettera di contestazione e alla risposta positiva, richiedere l’assistenza del proprio Sindacato, secondo le previsioni dell’art 7 dello Statuto dei Lavoratori.

Milano 21 luglio 2015

Le Segreterie di Coordinamento UniCredit SpA

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Newsletter & Comunicati Retail

UNICREDIT: Comunicato unitario incontro su B.T. ed UniDirect

Posted on 13 Luglio 201515 Luglio 2015 By Claudio Voghera

Confronto con l’Azienda su Business Transformation e UniCredit Direct

Giovedì 8 luglio a Bologna come Organizzazioni Sindacali di UniCredit SpA abbiamo incontrato, su nostra precisa richiesta, i rappresentanti aziendali su BT Business Transformation e su UniCredit Direct.

Queste strutture, parte integrante di UniCredit S.p.A., sono due capisaldi del piano industriale 2015-2018, inseriti di diritto nelle strategie industriali della Banca e del Gruppo.

In particolare Business Transformation ha intercettato 1100 persone delle 2000 che il Piano Industriale prevede come risorse da ricollocare in attività recuperate da precedenti insourcing.

L’azienda, nel corso dell’incontro, ha presentato la struttura di BT che considera in tutto e per tutto un “department” della banca, strutturale alla medesima.

In conseguenza il Responsabile di BT, signor Larizza, ha dichiarato che le voci di futuri progetti di esternalizzazione di BT sono completamente prive di fondamento: le attività rientrate nel Gruppo da precedenti outsourcing sono 30, distribuite su oltre 950 persone, per 80 poli in 75 comuni diversi.

La multipolarità è un altro dei must del Piano Industriale e come Organizzazioni Sindacali la consideriamo una nostra storica acquisizione, che caratterizza UniCredito rispetto ad altri grandi gruppi bancari italiani.

Il Responsabile di BT ha più volte dichiarato che l’insourcing ha causato la rescissione da parte di UniCredit di contratti con società esterne per un valore di oltre 30 milioni di euro, specificando che il costo a carico del Gruppo ora è addirittura il doppio del corrispettivo pagato in precedenza per l’outsourcing. Tuttavia, è stato dichiarato dall’azienda, la resa in termini qualitativi è migliorata sensibilmente.

Malgrado ciò non sono tutte rose e fiori quelle che caratterizzano BT in questo momento e noi lo sappiamo bene.

Abbiamo posto all’attenzione dell’azienda i principali problemi e in particolare i criteri di reclutamento che hanno portato dalla Rete in BT un numero rilevante di persone in situazioni o condizioni personali particolari.

L’azienda nega che quelli che a noi sembrano indici di segregazione, come la presenza di colleghe e colleghi a part time, fruitori dei benefici della l.104, destinatari di provvedimenti disciplinari, siano tali.

Per l’azienda non sono state fornite indicazioni ai manager di Rete e alla funzione HR perché individuassero per BT persone considerate scomode o di peso per la rete stessa.

Inoltre è stato affermato che tutte le persone in BT svolgono lavori dignitosi e attività che permettono di sfruttare le competenze maturate ma anche di fare esperienze nuove.

Alla luce delle ultime notizie sul sistema incentivante 2014, appena consuntivato, l’Azienda ha affermato che in BT esiste solo un sistema premiante tramite bonus.

Come Sindacato abbiamo chiesto una maggiore attenzione alle persone che si realizzi con un flusso costante di attività (l’azienda ha ammesso che vi sono state periodi in cui alcuni poli sono stati privi di attività da svolgere) e con la presenza “certa” della funzione HR anche con l’ingaggio degli HR della Rete.

Su questo punto l’azienda ha affermato il proprio impegno.

Tutti i problemi che sono emersi a livello di confronto nazionale andranno portati sui tavoli di Region, per una maggiore comprensione delle differenti criticità, non ultime quelle che attengono al rispetto delle persone.

Unicredit Direct

Anche le problematiche di UniCredit Direct (UCD) sono state portate al tavolo nazionale.

All’inizio del confronto ci sono state illustrate in modo particolareggiato nuove procedure che permetteranno un più facile approccio produttivo da parte di lavoratrici e lavoratori, investimenti in termini di nuove assunzioni e l’ampliamento del servizio fornito attraverso le vendite dirette, indirette e da remoto.

Tutte iniziative e risultati sui quali non si discute, se non su un punto, che come Organizzazioni Sindacali, non ci sfugge: tutto si deve realizzare nel rispetto delle persone.

Abbiamo chiesto conto, tra le altre cose, in particolare delle

pressioni commerciali – barra telefonica – formazione – orari /pause, assegnazione degli skill

Per noi il primo problema, quello che sta generando una diffusa crescente sofferenza e livelli di stress che ci preoccupano, è rappresentato dalla barra telefonica: non basta che l’azienda ci risponda che l’operatore ha la gestione del tempo tra la fine di una chiamata e l’entrata di un’altra. Perché alla domanda se esistano statistiche INDIVIDUALI di gestione della barra, non ci è arrivata alcuna risposta, Ne attendiamo una.

Sulle pressioni commerciali: abbiamo dichiarato che sono del tutto inutili le rilevazioni di produttività (i c.d. pezzi) individuali, in quanto da molto tempo sostituite da sistemi telematici: quindi i “post it” o qualsiasi altro metodo cartaceo di aggiornamento del numero di “pezzi “ che ciascun consulente ha venduto è solo un puro strumento di pressione.

L’azienda ha risposto che “gli strumenti tecnologici non sono mai sufficienti e che la tensione commerciale non si crea con la statistica”.

La pratica dei “post it” o qualsiasi altra forma di rilevazione individuale, è strutturale? ovvero è residuale (connessa alla necessità di monitorare l’attività per evitare crash di una procedura particolare appena introdotta) oppure non esiste proprio? La risposta ricevuta non è per noi esaustiva del problema.

Orari di lavoro e pause:

Secondo l’azienda gli orari – dalle 8 alle 20 con il turno sino alle 22 – sono diversamente articolati e sono i responsabili dei Poli che li hanno scelti per le proprie strutture, salvaguardando l’esigenza di garantire, nella gestione delle pause, il servizio continuo alla clientela.

Da parte aziendale è stato detto che, fermo restando l’efficienza complessiva dei poli, si è cercato di costruire un modello che consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di usufruire delle pause in modo da garantire la copertura efficace del servizio.

Per quanto riguarda il polo di Palermo abbiamo chiesto che ci sia alternanza d’orario della pausa pranzo con gli altri poli.

Per noi resta grave problema, presente nei poli di Cologno e Modena, del superamento da parte aziendale in modo unilaterale, della prassi della pausa di mezz’ora: caduta questa buona pratica, per poter pranzare i colleghi accorpano i due quarti d’ora che la legge assegna di diritto ai video-terminalisti. In alternativa non si pranza.

Questo punto resta aperto e non ci sono state date risposte.

Per ovviare ai problemi d’inizio turno delle 8, l’azienda ne anticiperà l’inizio alle 7.50, con attivazione barra alle 8.00; questo è certamente un risultato da ascrivere all’azione del sindacato in ogni singolo polo.

Turn Over: la percentuale più recente è del 22%, i criteri di uscita quelli dell’anzianità di servizio in UCD: le richieste di andare a fare altra esperienza fuori da UCD vengono prese in considerazione avuto riguardo all’anzianità e, per gli apprendisti, nel rispetto del piano formativo.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo, infine, con forza, chiesto di aprire una trattativa per la revisione del Verbale di Accodo sottoscritto nell’allora UniCredito Italiano nel maggio del 2002, accordo che non rispecchia, se non in parte, la realtà attuale di UniCredit Direct: nel frattempo, indubitabilmente, sono intervenuti elementi nuovi di organizzazione del lavoro con conseguenti problemi che vanno affrontati in un modo certo, condiviso ed esigibile da parte di lavoratrici e lavoratori.

Milano 13 luglio 2015

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Retail

Unicredit: comunicato unitario su incontri del 3 e 17 giugno sulla Riorganizzazione Open

Posted on 26 Giugno 201529 Giugno 2015 By Claudio Voghera
Unicredit: comunicato unitario su incontri del 3 e 17 giugno sulla Riorganizzazione Open

Con la riapertura delle relazioni sindacali, interrotte a sostegno della vertenza per il rinnovo del CCNL, il sindacato aziendale ha inteso riaprire il confronto a partire dall’impatto della riorganizzazione OPEN.

Pertanto, si sono svolti due incontri, il 3 e il 17 giugno, sul tema OPEN.

Durante il primo incontro, come parte sindacale abbiamo illustrato l’esito di una ricognizione, da noi effettuata su tutto il territorio nazionale, e di una analisi dei principali ruoli di rete, a distanza di qualche mese dall’introduzione del nuovo modello di banca, e presentato all’azienda alcune importanti criticità da noi rilevate.

Nel contempo abbiamo avanzato proposte che, maturate dalla verifica sul campo e dalla consuetudine del rapporto con i colleghi, si pongono l’obiettivo di migliorare l’operatività quotidiana. Le aree critiche di Open rappresentate hanno riguardato le deleghe operative, i ruoli professionali, la formazione, il nuovo lay out di sportello, i carichi di lavoro.

Scarica e leggi il comunicato unitario


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Newsletter & Comunicati Retail

Congresso FABI Unicredit S.p.A. – Mozione Conclusiva

Posted on 18 Febbraio 201519 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
Congresso FABI Unicredit S.p.A. – Mozione Conclusiva

MOZIONE CONCLUSIVA

Il Congresso delle Rsa FABI di Unicredit Spa, riunitosi in Roma nei giorni 17 e 18 febbraio 2015, ascoltata la relazione della Segreteria di Coordinamento sul lavoro svolto nel corso del mandato e le principali sfide che caratterizzeranno il prossimo futuro,

l’approva.

Il Congresso FABI Unicredit Spa auspica che, accantonando l’idea di risolvere la delicata situazione per il rinnovo del CCNL di categoria attraverso una deriva aziendalistica, Unicredit si faccia parte attiva nella rapida e positiva sottoscrizione del CCNL del Credito che, confermando l’attuale assetto delle relazioni industriali, rafforzando l’area contrattuale, riconoscendo la professionalità dei lavoratori bancari, garantisca il recupero dell’inflazione, e ponga solide e definite basi per affrontare le numerose questioni in sospeso in Azienda.

In particolare il Congresso FABI Unicredit Spa ritiene non sia più differibile, stante anche la complessità crescente dell’organizzazione aziendale, una definizione degli inquadramenti che sancisca la professionalità delle colleghe e dei colleghi in ogni settore della banca.

Il Congresso FABI Unicredit Spa ritiene sia quanto mai opportuno intervenire sul Welfare Aziendale, ricordando come l’attuale offerta sia stata unilateralmente decisa dall’Azienda. Le difficoltà alla fruizione e la limitatezza dell’offerta possono essere superate solo attraverso un lavoro congiunto con le Organizzazioni Sindacali. Analogo confronto si dovrà attivare per consolidare le cosiddette prassi, una modalità non più accettabile.

Persistono, denuncia il Congresso FABI Unicredit Spa, inaccettabili pressioni commerciali, che oltrepassando di gran lunga la soglia dei comprensibili stimoli all’attività commerciale, talvolta sfiorano i limiti delle norme di legge e sempre più spesso calpestano la dignità della persona.

La positività della soluzione definita per la prima fase del Piano Industriale 2015-18 è stata sancita dall’altissimo numero delle adesioni volontarie. Il principio della volontarietà, unitamente ad adeguati sostegni economici, dovrà caratterizzare anche la seconda fase, di imminente apertura.

Accordi che prevedono uscite volontarie di personale non possono che contemplare anche nuova occupazione, sottolinea il Congresso FABI Unicredit Spa, oltre che una sempre più efficiente organizzazione aziendale, evitando da una parte le patologiche carenze di organico che caratterizzano alcune aree, dall’altra superando ogni preclusione geografica per le nuove assunzioni.

In conclusione, il Congresso FABI Unicredit Spa, forte del riconoscimento delle sempre crescenti adesioni al nostro sindacato, che ci consolidano il primato di rappresentatività nel gruppo, si assume consapevolmente la responsabilità di garantire a tutte le lavoratrici ed i lavoratori di Unicredit Spa condizioni di lavoro sempre migliori.

Milano, 18 febbraio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi  UniCredit Spa

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Riunioni Open Day – denunciata l’azienda!

Posted on 9 Febbraio 2015 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

RIUNIONI OPEN DAY:
DENUNCIATA L’AZIENDA

Tra settembre e ottobre 2014 – come tutti ricordano – si tennero nelle agenzie numerosi incontri fuori orario di lavoro, convocati dall’azienda per l’illustrazione del nuovo modello organizzativo che sarebbe stato adottato a partire dal 1° novembre.

UniCredit rifiutò di considerare tali riunioni attività lavorativa aggiuntiva rispetto al normale orario di lavoro; di conseguenza ai colleghi che parteciparono non venne riconosciuta né la possibilità di recuperare quelle ore (aree professionali) né di autogestirle (quadri direttivi), il tutto in aperta violazione, a nostro avviso, del CCNL.

Pertanto nei giorni scorsi abbiamo provveduto a denunciare tale comportamento alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano.

Tale denuncia risponde all’esigenza di difendere i nostri diritti, tanto più in un momento in cui le nostre controparti, attraverso la disdetta del CCNL e la sua possibile disapplicazione, li stanno pesantemente mettendo in discussione.

Vi terremo informati sugli eventuali sviluppi della situazione.

Milano, 9 febbraio 2015

Le segreterie di coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Newsletter & Comunicati Retail

Unicredit: Comunicato unitario sulla riorganizzazione

Posted on 4 Novembre 20145 Novembre 2014 By Claudio Voghera
Unicredit: Comunicato unitario sulla riorganizzazione

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

3 NOVEMBRE 2014:
PARTITA UNA RIORGANIZZAZIONE
PIENA DI INCOGNITE!

Concluse le riunioni a livello di Region, il 29 ottobre è ripreso a livello centrale il confronto previsto dal CCNL sulla riorganizzazione della rete commerciale.
Dagli incontri in Region e dal contatto diretto con i lavoratori erano emerse una serie di criticità sul nuovo modello e la necessità che fosse fatta maggiore chiarezza sui nuovi ruoli professionali e su alcuni delicati aspetti della nuova organizzazione del lavoro.
Nel confronto con l’azienda si è partiti dalla persistente opacità che avvolge il nuovo modello organizzativo agli occhi dei colleghi: la grande mole di normativa che è stata rilasciata solo a pochi giorni dalla partenza non ne ha sicuramente facilitato la comprensione. Come pure appare poco comprensibile il perché le “job description “ dei nuovi ruoli professionali (il chi fa che cosa e con quali limiti) siano state rese disponibili a portale, come ci ha anticipato durante la riunione l’azienda, solo dal 3 novembre, giorno della partenza del nuovo modello.
La banca stessa, peraltro, ha ammesso che, stante la complessità di questa riorganizzazione, la data di avvio non porterà con sé l’assetto definitivo dell’organizzazione del lavoro: nelle sue previsioni saranno sicuramente necessari interventi di aggiustamento del modello e di revisione in progress della stessa normativa. Anche per questi motivi, sebbene formalmente la procedura si sia chiusa con la fine di ottobre, la direzione si è resa disponibile a continuare il confronto anche oltre i termini ed in qualsiasi momento le parti lo ritenessero necessario.
Sempre per la complessità di questa fase e a seguito di analoghi interventi fatti dalle OO.SS. nelle precedenti riorganizzazioni, l’azienda ha ritenuto di aumentare i tempi della consegna rischi che si protrarranno sino al 27 febbraio 2015.

Rispetto alle criticità emerse in periferia in merito alla organizzazione del lavoro e alle applicazioni disomogenee tra Region e Region, l’ Azienda ha ribadito che:

  • il modello è unico per tutta UniCredit Spa, anche se deve essere adattato a realtà organizzative diverse tra loro. Alla nostra domanda circa i criteri di classificazione dei distretti, è stato semplicemente risposto che distretti complessi prevedono il VDD, mentre in quelli meno complessi questa figura non è presente;
  • il nuovo modello, che è parte integrante del Piano Industriale, si caratterizza per una forte flessibilità del lavoro, condizione che consentirebbe il sostanziale mantenimento dell’attuale rete distributiva a patto di un contenimento dei costi operativi e di un rilancio della redditività.

Poiché nelle Region erano emerse interpretazioni distoniche, disomogenee tra loro, e comunque poco chiare, sulle attività e sull’utilizzo di un gran numero di nuove figure professionali, abbiamo ribadito che la flessibilità non può equivalere alla deregolamentazione del Contratto nazionale, alla opacità su incarichi e responsabilità o all’utilizzo discrezionale di giorno in giorno del singolo collega. Su tale impostazione la banca ha dichiarato di convenire.

Riportiamo, di seguito, i punti approfonditi durante l’incontro:

  • il Rod avrà facoltà creditizie e di prezzo nelle misure previste per gli ex CSC (non potrà in ogni caso firmare atti quali mutui come da qualcuno sollevato);
  • l’Addetto Rod è solo un profilo abilitativo del consulente; il numero di addetti rod per distretto è individuato in base alla mole di lavoro. Altre attività potranno essere assegnate in caso di non saturazione della loro giornata lavorativa;
  • i Consulenti First, qualora esercitino l’attività fuori sede, dovranno farlo, così come da tempo sta avvenendo al Private, nell’ambito delle previsioni di legge, che abbiamo convenuto di approfondire ulteriormente. L’azienda si farà carico, comunque, di intrattenerli sui limiti e le modalità di esercizio del loro mandato, anche in merito alla tenuta/conservazione dei documenti relativi all’attività fuori sede, stante la responsabilità personale in capo al collega;
  • per quanto riguarda i Consulenti Personal Investimenti/Finanziamenti, l’azienda ha dichiarato che non può essere escluso, ferme le competenze necessarie e l’adibizione principale ad uno dei due ruoli, un utilizzo promiscuo su ambedue gli ambiti di attività.

Sono stati poi affrontati i principali temi inerenti il corretto rispetto delle norme contrattuali rispetto ai quali l’azienda ha affermato che:

  • la mobilità del personale all’interno del distretto verrà gestita in base a quanto previsto dal CCNL per le “ missioni”;
  • anche l’indennità di rischio verrà gestita in base alle norme del CCNL;
  • il consulente/cassiere in forza ad una filiale cash light percepirà l’indennità prevista per cinque ore; nel caso il pomeriggio prestasse attività di cassa in altra filiale (obiettivo aziendale dichiarato sarebbe quello che nel pomeriggio si dedicasse alla attività commerciale) percepirà l’indennità “saltuaria” in ragione all’intera adibizione di cassa nella giornata;
  • sul rifiuto da parte sindacale di accettare eventuali interpretazioni contrattuali degli sportelli cash less o cash light quali sportelli ad “operatività ridotta” (con conseguenze al ribasso sul sistema degli inquadramenti nazionale o di quello da costruire a livello aziendale), l’azienda si è riservata di fare approfondimenti;

Si sono successivamente affrontati alcuni specifici aspetti dell’organizzazione del lavoro come di seguito riportato:

  • su uno dei temi più delicati che derivano da questa riorganizzazione, quello del rapporto tra il concetto di delega ad operare e responsabilità soggettive, è prevista la discrezionalità, per chi è nel ruolo di DDD, DDA, ROD, di rilasciare eventuali deleghe. Secondo l’azienda è delegabile la sola attività, ma non la responsabilità che rimarrebbe invece in capo al delegante. Abbiamo richiesto che venga fornito un quadro di tutti i possibili deleganti, delle materie delegabili e dei possibili delegati;
  • potranno essere conferiti poteri di rappresentanza dell’istituto verso terzi anche alle aree professionali;
  • la distinzione tra Agenzia e Sportello Commerciale non si baserebbe unicamente sul numero dei lavoratori presenti (più o meno 3), ma su una serie di elementi, tra cui il Mol (la soglia sarebbe di 800.000 euro). L’azienda non ha acconsentito a fornirci il cd. “sizing” delle agenzie, cioè il dimensionamento ottimale, che è cosa diversa dall’organico effettivo;
  • la gestione degli ATM nei 200 negozi finanziari first sarà in capo ad un consulente presente in loco. Nei negozi in cui questa figura non fosse presente, il servizio sarà garantito da un service esterno o dal consulente di una agenzia vicina. I problemi di sicurezza che si determinerebbero in questo secondo caso dovranno essere, a nostro avviso, oggetto di approfondimenti per poterli risolvere preventivamente;
  • in merito alla circolare con la quale non si prevede più la doppia firma per la contazione in caso di invio al service del contante, la banca si è riservata di fare approfondimenti con le competenti strutture e di riaffrontare il tema, anche questo legato alla sicurezza, in un incontro successivo;
  • l’entrata delle agenzie del pegno nelle Aree Commerciali garantirebbe, per l’azienda, maggiori possibilità di circolarità di personale all’interno dell’Area stessa, escluso ovviamente il personale con professionalità caratteristica (es. estimatori).

Le valutazioni che come OO.SS. sentiamo di poter rassegnare, a conclusione di questa fase del confronto e a poche ore dall’avvenuto avvio ufficiale, è che la riorganizzazione porta con sé una serie di questioni irrisolte che creeranno difficoltà certe ai colleghi, soprattutto per la persistente indeterminatezza dei contenuti dei ruoli, delle responsabilità e dei poteri assegnati.

Intendiamo contrastare il rischio che, in queste condizioni, vengano affidati incarichi ai colleghi in modo estemporaneo, senza la necessaria formazione e con un eccesso di fungibilità di mansioni.

Risulta poi inaccettabile che rimanga nella assoluta discrezionalità del singolo DDD concedere o meno le deleghe operative al Responsabile Commerciale: questa modalità presuppone, infatti, un assioma per noi altrettanto inaccettabile secondo cui questa figura non è equiparabile al DDA. Se così fosse, quasi la metà della rete distributiva risulterebbe del tutto priva della presenza fisica di un preposto.

Su questi aspetti riprenderemo a confrontarci con la azienda e vi terremo informati.

Per concludere, in merito al contenzioso sorto intorno al non riconoscimento delle ore dedicate alle riunioni “Open day” quale attività aggiuntiva, non avendo riscontrato alcun ripensamento da parte della azienda, informiamo che stiamo predisponendo l’iter che porta alla denuncia di quanto accaduto alle istituzioni competenti.

Milano, 4 novembre 2014

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Retail

Unicredit: comunicato unitario inerente la contestazione mossa all’azienda sugli Open Days

Posted on 20 Ottobre 201421 Ottobre 2014 By Claudio Voghera
Unicredit: comunicato unitario inerente la contestazione mossa all’azienda sugli Open Days

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

Di seguito pubblichiamo copia della lettera di contestazione inviata all’azienda in merito al mancato riconoscimento, quale attività lavorativa aggiuntiva, della partecipazione agli incontri c.d. “Open Day”.
___________________________________________________________________________________________

Milano, 17 ottobre 2014

SPETT.LE
UniCredit Spa
Relazioni Sindacali
c.a. Silvio Lops
SPETT.LI
Segreterie Nazionali
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa
Loro sedi

Oggetto: riunioni UniCredit “open day”

Come è noto, sono in corso su tutto il territorio nazionale incontri a livello di distretto, da voi convocati fuori orario di lavoro, per l’illustrazione del nuovo modello organizzativo che la banca adotterà a partire dal prossimo mese di novembre.

Poiché il contenuto di questi incontri è, in tutta evidenza, strettamente correlato all’attività lavorativa, è indubbio non solo l’interesse dei lavoratori a partecipare, ma anche quello dell’azienda ad una presenza numerosa.

Trattandosi, quindi, di riunione per motivi di lavoro, seppur fuori dal normale orario, è innegabile il diritto al riconoscimento di questa attività aggiuntiva per coloro che, con adesione del tutto volontaria, decidessero di partecipare.

Al contrario, ci risulta che al personale che ha fin qui presenziato ai suddetti incontri tale diritto non venga riconosciuto. In alcuni casi, si è addirittura proceduto alla cancellazione della registrazione ancorché fosse già stata autorizzata. Il tutto a seguito di vostra specifica disposizione in tal senso che in questa sede formalmente contestiamo, in quanto in evidente violazione del Contratto Nazionale.

Aggiungiamo una considerazione: queste riunioni comportano mobilità per i colleghi coinvolti. Il fatto che non siano considerate dall’azienda attività lavorativa aggiuntiva farebbe decadere le coperture assicurative riguardanti gli spostamenti prima e dopo il normale orario di lavoro.

Vi chiediamo, pertanto, di dare tempestiva comunicazione alle vs. strutture affinchè provvedano a riconoscere la suddetta attività quale prestazione aggiuntiva rispetto al normale orario di lavoro.

In caso contrario ci vedremo costretti ad intraprendere ogni iniziativa utile a tutelare i lavoratori coinvolti.

Distinti saluti

Le Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Newsletter & Comunicati Retail

Il Piano Welfare 2014 e la riorganizzazione in UniCredit S.p.A..

Posted on 17 Ottobre 201420 Ottobre 2014 By Claudio Voghera
Il Piano Welfare 2014 e la riorganizzazione in UniCredit S.p.A..

Riservata agli iscritti Fabi del Gruppo UniCredit

Conto Welfare – Scadenza al 28 novembre per rimborso spese anno 2014.

Vi ricordiamo che il saldo residuo del proprio Conto Welfare potrà essere utilizzato entro e non oltre il 28/11/2014, per ottenere il rimborso delle spese sostenute nel 2014.

Le richieste di rimborso dovranno essere inserite improrogabilmente entro tale data. Successivamente non sarà possibile presentare nuove richieste, né integrare o rettificare quelle già inoltrate.

Per accedere al tuo Piano Welfare, verificare il tuo saldo residuo e inserire le richieste, ti invitiamo ad entrare in My HR > Welfare e Benefit > Piano Welfare > Il Tuo Piano Welfare.

Evidenziamo inoltre che l’importo residuo al 28 Novembre 2014 verrà automaticamente accreditato sulla tua posizione previdenziale a capitalizzazione individuale, se aperta a quel momento. L’accredito non sarà possibile in assenza di iscrizione ad un fondo complementare. L’importo non potrà essere trasferito sul tuo Conto Welfare 2015 e non potrà in ogni caso essere liquidato in bollettino stipendio.

Invitiamo tutti i Lavoratori a leggere con attenzione le disposizioni vigenti per l’utilizzo del conto welfare, in quanto alcune indicazioni sono state modificate o precisate nel tempo, recependo alcune richieste di chiarimento ed anche alcune nostre segnalazioni.

Il Conto Welfare resta al momento regolamentato unilateralmente dall’Azienda, che interpreta in modo rigoroso le disposizioni fiscali vigenti. L’impegno comune delle parti è di aprire un confronto per cercare di ampliarne le coperture e renderne più fluido l’utilizzo.

Ad ogni buon conto, Vi invitiamo ad una attenta lettura di quanto pubblicato nell’area relativa del Portale, dove si trovano schede relative ai principali ambiti per i quali è possibile accedere al rimborso.

Riteniamo che conoscere PREVENTIVAMENTE le caratteristiche che devono avere le pezze giustificative consentirà per il futuro di ottenere il rimborso di molte delle casistiche che ci sono state segnalate, anche se perdurano delle rigidità, su alcuni aspetti francamente assai poco comprensibili.

Partenza della riorganizzazione Open in UniCredit S.p.A.

Attività di testing programmate per :

Domenica 2.11 :

  • sessioni di prova presso gli uffici di Lampugnano dalle ore 14.30 alle ore 17.30 (circa);

Lunedì 3.11 :

  • ingresso anticipato alle ore 7,15 per i colleghi della Rete Distretti, per l’esecuzione di alcuni test di connessione che garantiscano la corretta funzionalità operativa a nuovo.
  • Si richiederà la presenza di una risorsa per ogni ruolo per ogni struttura.

Ai Lavoratori coinvolti saranno riconosciuti i seguenti trattamenti :

Attività di domenica:

  • Per le Aree Professionali il pagamento dello straordinario con maggiorazione festiva per le ore effettivamente svolte, oltre al riposo compensativo di una giornata intera indipendentemente dalle ore di effettivo lavoro prestato.
  • Per i Quadri Direttivi il riposo compensativo di una intera giornata.

Attività di lunedì:

  • Le Aree Professionali potranno optare tra il pagamento dello straordinario e il recupero con il meccanismo della banca ore.
  • I Quadri Direttivi si avvarranno dell’autogestione secondo quanto previsto dal vigente CCNL.

Milano, 17 ottobre 2014

La Segreteria di Coordinamento
FABI
Gruppo Unicredit

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit, Newsletter & Comunicati Retail

Unicredit: Comunicato unitario su Open Day

Posted on 7 Ottobre 20148 Ottobre 2014 By Claudio Voghera
Unicredit: Comunicato unitario su Open Day

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa

Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

OPEN DAY: NON E’ UN BUON INIZIO

Come abbiamo già rimarcato in un precedente comunicato, gli incontri che si stanno organizzando a livello di distretto (cd. “Open Day”), alcuni dei quali già effettuati, collocati al di fuori dell’orario di lavoro, non possono che comportare, da parte dei colleghi, una partecipazione del tutto volontaria.

Questo aspetto è stato condiviso con l’azienda che si è impegnata a dare indicazioni in tal senso alla rete.

Da parte nostra, aggiungiamo che questi incontri rappresentano attività lavorativa aggiuntiva regolata dal CCNL, che prevede il recupero/straordinario per le Aree Professionali (nel caso specifico, in base all’accordo 28 giugno 2014, queste ore andrebbero in banca ore) e l’autogestione per i Quadri Direttivi.

Al contrario, l’azienda, adducendo il fatto che i lavoratori non sono obbligati a partecipare, ha dichiarato che non procederà, in questa occasione, al riconoscimento dello straordinario.

Giudichiamo tale posizione del tutto inaccettabile, oltre che infondata e incoerente. La volontarietà non può essere un alibi, nè è riservata a questi incontri; il lavoro straordinario è sempre soggetto alla volontarietà da parte del lavoratore, ma ciò non fa venir meno il diritto a vederselo riconosciuto.

Inoltre, questi incontri non si differenziano da altri che si tengono, nel corso dell’anno, fuori orario di lavoro, e per i quali lo straordinario viene regolarmente pagato/recuperato.

Ci risulta, peraltro, che in alcune realtà locali in cui l’Open Day si è già svolto, lo straordinario sia stato regolarmente riconosciuto, come è logico che sia.

L’interesse della banca ad una presenza numerosa da parte dei colleghi è del tutto evidente (e possiamo anche capirlo), al punto che si fanno pressioni nei confronti di chi non dà la propria disponibilità all’incontro (questo invece non è ammissibile). Per avere la garanzia della presenza di tutti i lavoratori sarebbe certamente stato più opportuno anticipare di un paio di ore la chiusura delle agenzie, modalità già utilizzata, peraltro, in precedenti occasioni.

Alla luce di questa situazione, invitiamo ancora una volta i colleghi a decidere in assoluta libertà se partecipare o meno all’iniziativa, verificando preventivamente la posizione espressa dall’azienda in sede locale, nelle specifiche realtà, e segnalando ai dirigenti sindacali di riferimento ogni comportamento improprio che si dovesse rilevare.

Milano, 6 ottobre 2014

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Unicredit: Comunicato unitario formazione

Posted on 6 Ottobre 20146 Ottobre 2014 By Claudio Voghera
Unicredit: Comunicato unitario formazione

Segreterie di Coordinamento Unicredit Spa

Incontro annuale formazione:

FORMAZIONE DIFFUSA E DI QUALITÀ…?

Come previsto dal Contratto Nazionale in data 22 settembre abbiamo incontrato l’Azienda per l’Incontro Annuale sulla Formazione.
Con una presentazione sufficientemente dettagliata ci sono stati presentati i principali dati riguardanti il 2013, da cui emerge che nonostante sia stata inferiore a quella dell’anno precedente la formazione risulta diffusa e, secondo l’Azienda, di una certa qualità.

Nello specifico, mediamente, risulterebbe che i dipendenti di Unicredit hanno fruito di 40 ore di formazione a testa, (44 i quadri direttivi e 36 le aree professionali). Tale dato risulta ben oltre le previsioni contrattuali (diritto individuale formativo di 24 ore annuali), ma alla specifica richiesta di riferire se risulta che tutti hanno fruito di minimo 24 ore annuali l’Azienda non è stata in grado di fornire il dato.

Complessivamente, considerando le ore di formazione, secondo l’Azienda la formazione in presenza (aula e affiancamento) rappresenta comunque il 55% delle ore erogate. Se valutiamo invece il numero di partecipanti, un numero pari al 65% dei lavoratori ha fruito di formazione in presenza, mentre le presenze in corsi a distanza sono pari al 94% dei dipendenti. L’Azienda ci ha tenuto a sottolineare come sia assolutamente ineludibile, per una banca della nostra dimensione – anche internazionale – e diffusione sul territorio, la formazione online. Su questo tema abbiamo ribadito come sia necessario un continuo miglioramento della qualità e delle modalità di fruizione. Da parte nostra abbiamo riproposto con decisione la questione delle postazioni dedicate alla formazione online: nella Rete risultano essere oltre 500 le postazioni dedicate alla formazione on line, ne auspichiamo un loro utilizzo sistematico e massivo, con precise disposizioni affinché venga consentito ai colleghi di fruirne, per svolgere l’attività formativa nel migliore dei modi.

Circa i contenuti, nel 2013 circa l’82% delle ore di formazione erogate hanno riguardato contenuti tecnici. Il segmento della banca maggiormente interessato nel 2013 è stato quello retail, dove si sono svolti il 68% dei corsi totali, mentre l’argomento che ha visto il maggior numero di ore erogate è stato l’IVASS, che ha coperto il 46% del totale.

L’Azienda ha illustrato i principi di base che guidano l’attività formativa, evidenziando come per ogni intervento formativo si valutino l’impatto sul business (definizione degli obiettivi in termini di risultati concreti in termini, per esempio, di aumento di più volumi, miglioramento della performance , ecc… ), la focalizzazione sui rischi (elemento oggi caratterizzante, intendo la formazione tecnica come leva principale di mitigazione dei rischi) e l’efficacia formativa e assessment (definizione di criteri oggettivi per aiutare le persone a comprendere se e quanto hanno imparato).

Per quanto riguarda le modalità di iscrizione ai corsi, l’Azienda considera molto positivamente l’esperienza sperimentata con i corsi IVASS di iscrizione “Bottom Up”, su richiesta del collega, in quanto coloro che si sono iscritti personalmente hanno onorato l’impegno, mentre in altri casi “top down” c’è spesso un notevole percentuale di abbandono.

All’apprezzabile l’impegno formativo di Unicredit Spa contribuisce il notevole apporto dei finanziamenti di FBA, ottenuti anche grazie l’impegno delle organizzazioni sindacali. Rileviamo per altro come la rigorosità metodologica e progettuale richiesta dal Fondo Banche ed Assicurazioni per presentare progetti finanziabili venga sempre più spesso adottata per la valutazione delle esigenze formative e la definizione di corsi adeguati anche se non finanziati.

La valutazione complessiva si scontra con una serie di inefficienze organizzative e difficoltà operative a livello dei territori e con una cultura purtroppo ancora troppo diffusa nella quale la formazione è un lusso che non ci si può permettere, in quanto distoglie tempo e risorse ad altre attività considerate più importanti, prima fra tutte la vendita. Se come Organizzazioni Sindacali confermiamo la nostra attenzione a monitorare l’andamento dell’attività formativa tempo per tempo, riteniamo che sia necessario, da parte di ciascun collega, pretendere sempre una formazione adeguata e segnalare al proprio rappresentante sindacale ogni singola occasione nella quale la fruizione dei corsi non è stata consentita o la qualità del corso è risultata inadeguata.

Milano, 22 settembre 2014

Le Segreterie di Coordinamento Unicredit Spa

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