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Categoria: Senza categoria

Comunicato unitario Segreterie Nazionali

Posted on 28 Novembre 201929 Novembre 2019 By

COMUNICATO UNITARIO

L’incontro odierno in ABI sul rinnovo del CCNL si è svolto senza alcun significativo passo in avanti nel negoziato.

Il documento che ABI, nella riunione del 26 u.s., si era impegnata a fornire alle Organizzazioni Sindacali, è, di fatto, una sistemazione sintetica di alcuni temi (non tutti) affrontati nell’ultimo incontro:

  • Politiche Commerciali
  • Conciliazione vita e lavoro
  • Part time
  • Unioni civili
  • Flessibilità per esigenze di cura e individuali
  • Genitorialità/Affido/Tutela minori
  • Malattia
  • Diritti civili e sociali per l’inclusività
  • Diversa abilità
  • Politiche di genere
  • Lavoro agile
  • Disconnessione
  • Formazione
  • Salute e Sicurezza

Tali punti, tra l’altro non esaustivi rispetto alle richieste in Piattaforma, che ABI dichiara di voler avere come riferimento per il negoziato,  mantengono ancora la genericità e la “fumosità” registrate nel corso dell’ultimo incontro.

Le Organizzazioni Sindacali hanno conseguentemente richiesto a controparte un effettivo e definitivo cambio di modalità per poter proseguire il confronto sul merito e sul contenuto dei temi della Piattaforma: la fase ricognitiva è finita, è tempo di entrare nella concretezza di ogni singolo punto dell’articolata e complessa piattaforma per il rinnovo del CCNL.

Già dai primi incontri previsti per la seconda settimana di dicembre ABI dovrà portare al tavolo un quadro completo e “di sostanza”, necessario per un negoziato che si voglia definire tale.

Il tempo delle generiche disponibilità e delle dichiarazioni di principio è scaduto.

Le Organizzazioni Sindacali valuteranno le risposte di ABI sulla base di ogni singolo argomento e comunque si riservano la valutazione complessiva dell’intero impianto rispetto alla Piattaforma.

Le Segreterie Nazionali

Roma, 28 novembre 2019

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Senza categoria

Comunicato Unitario Segreterie Nazionali

Posted on 26 Novembre 201929 Novembre 2019 By

COMUNICATO UNITARIO

In data odierna il Presidente del Casl ha iniziato l’incontro con una panoramica delle posizioni ABI su materie già discusse nelle riunioni precedenti e affrontando genericamente anche altri temi oggetto della Piattaforma unitaria.

Sinteticamente i temi trattati sono stati i seguenti:

TUTELE:

  • confermata disponibilità a trattare gli artt. 44 – 43 -42- 41- 38;
  • diritto alla reintegra in caso di licenziamento giudicato illegittimo favorendo ulteriori forme di sostegno anche tramite l’utilizzo del FOC.

PARTE ECONOMICA:

  • livello retributivo di inserimento: disponibilità al superamento per le nuove assunzioni e per quelle già effettuate utilizzo del FOC come già regolato nel CCNL del 2015.

AREA CONTRATTUALE e PROCEDURE DI CONFRONTO SINDACALE

  • conferma dell’impianto attuale e disponibilità ad allungamento dei tempi per le procedure di appalto e ristrutturazione;
  • semplificazione e accorpamento delle procedure previste dagli artt. 17 e 20 con proporzionalità per le banche piccole;
  • appalti: si riconosce l’importanza di prevedere la clausola sociale che è tutta da definire.

INQUADRAMENTI

  • si ribadisce la necessità di una riforma complessiva, a partire dalle declaratorie, che sia coerente con i processi di trasformazione in atto.

RAPPORTO TRA I LIVELLI DI CONTRATTAZIONE:

  • si ribadisce la centralità del CCNL ma devono essere resi più chiari gli ambiti di competenza del 2° livello.

POLITICHE COMMERCIALI:

  • vanno individuati gli articoli che devono essere implementati dall’accordo sottoscritto l’8/2/2017 che, comunque, nel suo insieme va recepito nel CCNL.

Le proposte della Piattaforma relative alla “parte sociale” sono, per ABI, in linea di massima condivisibili, ma dovranno essere approfondite e definite.

Queste sono le posizioni che ci ha rappresentato ABI che come è evidente rimangono “fumose” pur in presenza di alcune caute aperture, di importanti omissioni e di qualche provocazione.

Le Organizzazioni Sindacali unitariamente hanno richiesto la consegna di documenti scritti sugli argomenti trattati che permettano di uscire dalla genericità e su cui basare le valutazioni per la prosecuzione del confronto.

E’ stata reiterata la richiesta dei dati relativi alle uscite di personale, a qualsiasi titolo, registrate nelle Aziende/Gruppi ed è stato evidenziato che nella discussione odierna sono mancati argomenti sensibili per le Organizzazioni Sindacali come la Parte Economica (Salario e TFR), la Cabina di Regia e la Disconnessione.

Sul tema degli “inquadramenti” viene decisamente respinta ogni ipotesi di ABI in chiave di compressione dei costi e di forme improprie di scambio.

Inoltre, nel capitolo “Area Contrattuale” è stato ribadito l’inserimento delle attività relative a NPL e UTP perché parti integranti della “filiera del credito” e dell’attività bancaria propriamente detta.

Sulla “reintegra” le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto inaccettabile l’idea presentataci di un aumento dell’indennizzo in caso di licenziamento giudicato illegittimo. La dignità della persona non è mercificabile; che si arrivi poi, da parte di ABI, a proporre l’utilizzo delle risorse del FOC ha dell’incredibile.

Il prossimo incontro previsto per il 28 p.v. dovrà avere la chiarezza delle posizioni di ABI attraverso la consegna di documenti scritti nei quali dovrà essere evidente l’abbandono di strade non percorribili né tanto meno previste in Piattaforma.

Roma 26/11/2019

Le Segreterie Nazionali

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Senza categoria

Mauro Morelli intervistato su Milano Finanza

Posted on 21 Novembre 2019 By
Mauro Morelli intervistato su Milano Finanza

Intervista di Milano Finanza a Mauro Morelli,
Segretario Nazionale FABI di riferimento per il Gruppo UniCredit,
a pochi giorni dalla presentazione ai mercati finanziari del piano industriale del Gruppo UniCredit, Team2023

Domanda. Segretario Morelli, mancano un paio settimane alla presentazione del piano industriale di Unicredit. Se saranno confermati i 10.000 esuberi, come reagirete?

Risposta. Questi numeri sono irreali, irrealizzabili e scandalosamente inaccettabili. Se l’azienda dichiarerà i numeri che ha fatto filtrare, come di consueto, attraverso un’agenzia stampa internazionale, vorrà dire che ha considerato anche il rischio reale di realizzare un piano industriale senza la firma del sindacato.

D. Quali conseguenze ci sarebbero?
R. I piani industriali, senza accordo con i sindacati, sono impossibili da realizzare per le procedure di legge, specie se incentrati sulla riduzione di personale. La conseguenza sarebbe oltre tutto la sicura rottura delle relazioni industriali e l’azienda se ne assumerebbe la responsabilità. Sono convinto, comunque, che un piano industriale non possa essere solo un esercizio aritmetico di diminuzione della forza lavoro, anche perché le numerose vertenze per carenze di organici avviate su tutto il territorio nazionale, le migliaia di consulenze esterne continuamente utilizzate, i circa 1000 contratti di collaborazione a partita iva denominati “my agent”,  denunciano ben altra situazione.

D. Ma la riduzione dei costi sembra ineludibile?
R. Assolutamente no. I costi per Unicredit sono in linea con i migliori competitor a livello europeo e decisamente tra i più bassi rispetto agli altri gruppi italiani. Il cost-income di Unicredit è al 52,8%, tra i migliori d’Europa.  Dalla fusione con Capitalia a oggi, tra piani industriali e revisione sulla base di nuove leggi, questa azienda ha fatto perdere al Paese circa 40.000 posti di lavoro: in pratica, una delle due banche fuse nel 2007 è sparita. Solo nell’era Mustier, i tagli sono stati circa 15.000.

D. I vertici del gruppo hanno assicurato più volte che gli effetti sull’occupazione saranno gestiti in maniera responsabile. VI basta come garanzia?
R. No, non ci basta affatto: i vertici saranno chiamati alla prova dei fatti. Perché la “responsabilità” non va solo dichiarata, ma declinata nei dettagli. E comunque sia chiaro: come sempre nella gestione di tutti i piani industriali nei gruppi bancari, siamo disponibili a parlare solo di prepensionamenti e pensionamenti volontari e a fronte di un congruo numero di assunzioni. Dai futuri tagli inseriti nel piano, in ogni caso, andranno sottratte le uscite con turn over. Se la banca avrà un atteggiamento  rigido e ostile, se ne assumerà la responsabilità e noi reagiremo di conseguenza.

D. Cosa si aspetta, in concreto, dal piano industriale Team 2023?
R. Questo piano industriale dovrà essere l’occasione per chiarirci una volta per tutte su che tipo di azienda ci troveremo di fonte nel prossimo futuro, quali sono gli obiettivi che dovranno essere condivisi e soprattutto quali le strategie e i mezzi per raggiungerli che non possono essere scissi dal capitale umano, che secondo noi è ancora indispensabile, qualunque cosa pensino i vertici aziendali. L’azienda non può essere sorda e insensibile di fronte al grido di dolore, che arriva dai colleghi e anche da parte dalla clientela in tutta Italia, sulla perdita continua di tantissime professionalità.

D. Come giudica le mosse di Mustier e in particolare la vendita delle partecipazioni?
R. La cessione di tantissimi asset – quali Pekao, Pioneer, Fineco, Credito su Pegno, Mediobanca – ritenuti fino a poco tempo fa strategici evidenziano una volontà quasi ossessiva di fare cassa nonché di abbandonare diverse attività riducendo i perimetri operativi.

D. C’è un progetto definito dietro queste cessioni?
R. Queste operazioni dimostrano che, al di là delle parole, Mustier sta disancorando il gruppo dall’Italia. Non vorremmo che fosse il preludio a operazioni non di marchio tricolore, spostando la governance in giro per l’Europa: su questo siamo pronti a fare le barricate.

D. Avete già richieste precise da mettere sul tavolo?
R. Prima guarderemo a fondo le carte del gruppo e lo valuteremo assieme a tutte le altre organizzazioni sindacali che condividono le nostre stesse perplessità. All’interno del piano industriale ci dovranno essere, secondo noi, non ultime, le garanzie occupazionali per i lavoratori delle società già esternalizzate.

D. Quante filiali ha chiuso Unicredit negli ultimi anni?
R. Più di 500. E l’abbandono progressivo e incessante del territorio, specie al Centro al Sud del Paese, denuncia probabilmente strategie aziendali che discostano dalla banca tradizionale per avvicinarsi sempre più a un modello organizzativo di banca d’affari. Su questo saremo assolutamente contrari sia dal punto di vista sociale sia dal punto di vista commerciale, perché negli ultimi due anni, è bene sottolinearlo, è proprio l’Italia ad aver assicurato al gruppo le maggiori soddisfazioni in termini di ricavi e utili. Siamo decisamente stufi di essere additati come gli ultimi perché non è assolutamente vero.

D. I tassi negativi preannunciati da Mustier possono avere ripercussioni?
R. Le strategie sottostanti sono incomprensibili e qualche dubbio deve essere venuto allo stesso amministratore delegato che, dopo averli annunciati, si è corretto due volte nel giro di pochi giorni. A trarne vantaggio sarebbero sicuramente le aziende concorrenti e quindi sarebbe una scelta quasi autolesionistica.

D. Si è appena chiuso il piano Transform 2019. Qual è il suo giudizio?
R. L’unico vero obiettivo raggiunto è stato la riduzione degli organici, obiettivo che è costato ai colleghi del gruppo enormi sacrifici e che dovranno comunque essere riconosciuti. Il rispetto e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori è il primario obiettivo che ci siamo posti, sempre e comunque. E proprio per questo denunciamo con “responsabilità” situazioni di insostenibilità diffusa, che fino a oggi non sono state minimante ascoltate.

D. Di che si tratta?
R. Restano ancora irrisolte problematiche tecniche, organizzative e procedurali oltre che dei modelli distributivi che affliggono da tempo tutto il gruppo. Non è più tollerabile vivere nell’illusione di chi si ostina a disegnare un’azienda che esiste solo sulla carta ed è lontanissima dalla realtà o peggio fa finta di non vedere.

D. Il nuovo piano di Unicredit si sovrappone alla trattativa sul contratto nazionale. Come si conciliano i due negoziati?
R. Se qualcuno pensa che ci possa essere qualsiasi tipo di baratto tra i piani industriali delle aziende e il contratto nazionale sta sbagliando di grosso. Non ci sono e non ci potranno essere mai commistioni di alcun tipo. Per noi il contratto nazionale è centrale e sacro: tutte le aziende dovranno assolutamente operare all’interno del perimetro delineato.

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Incontro annuale formazione 2019: siamo sulla strada giusta?

Posted on 15 Luglio 201917 Luglio 2019 By

INCONTRO ANNUALE FORMAZIONE 2019:


SIAMO SULLA STRADA GIUSTA?

Si è svolto il 10 luglio a Milano l’incontro annuale sulla formazione, previsto dall’articolo 72 del CCNL che prevede che programmi, criteri, finalità, tempi e modalità dei corsi […] formano oggetto di valutazione congiunta nel corso di un apposito incontro.

All’incontro hanno partecipato le delegazioni sindacali di Banca ed oltre ai referenti per le Relazioni Sindacali anche i responsabili di vari settori della Struttura Aziendale della Formazione.

Fin dall’inizio l’Azienda ci ha tenuto a ribadire che tutta l’attività formativa è coerente con gli obiettivi del Piano Transform 2019 e avvicinandosi alla conclusione dello stesso tende anche ad assicurare le fondamenta per il futuro.

Secondo l’Azienda la formazione si è evoluta in tempi rapidi consentendo di ampliare l’accessibilità a un numero sempre maggiore di persone pur rispettando la necessità di ridurre i costi. In questo contesto si è comunque cercato di potenziare la formazione in presenza, iniziativa da sempre sollecitata dal Sindacato e che oggi sembrerebbe vedere una inversione di tendenza e presentarsi, per la prima volta dopo anni, in crescita.

Offerta formativa 2018

L’offerta formativa 2018 si è articolata su 3 livelli:

learning fundamentals
corsi ad accesso libero accessibili online, corsi di lingua, formazione obbligatoria

formazione per ruolo
corsi funzionali ad esercitare il proprio ruolo, sia esso di Network (Retail, Corporate e Private) che di Funzioni Centrali

leadership curriculum
iniziative di sviluppo della leadership dedicate agli executive.

Per ogni livello ci sono stati forniti dati relativi alla fruizione, di cui riportiamo  i dati generali complessivi:

1.541.956

ore complessive

di formazione effettuata

+38%
rispetto al 2017

43

media di

ore di formazione procapite

+51%

rispetto al 2017

86%

percentuale di

ore di formazione erogata via digital

+2%

rispetto al 2017

74%

percentuale di

corsi di formazione erogata via digital

-4%

rispetto al 2017

Il dato sulla diminuzione della percentuale dei corsi erogati in modalità digital, evidenziato dall’Azienda, sembrerebbe un segnale positivo: il numero di corsi che prevedono formazione in presenza sta aumentando e l’effetto sul numero di ore complessive dovrebbe emergere dal consuntivo dell’anno in corso, in quanto questo trend, derivante da modalità più innovative e flessibili nel gestire corsi in presenza si è applicata solo parzialmente nel 2018, ma è entrata a pieno regime nel 2019: quella dell’eccessivo ricorso all’online è una delle criticità che abbiamo da sempre sollevato e ora sembra che l’Azienda si stia orientando a considerarla.

Offerta formativa 2019

L’offerta formativa 2019 sarà in linea con quella dello scorso anno.

Per quanto riguarda i cd. Learning fundamentals saranno disponibili corsi di formazione di base, in modalità digitale sulle tematiche di Communication & Influencing, Efficiency & Execution, ICT & Digital, People & Self Management, Welfare & Diversity & Ethics, di lingue straniere e corsi obbligatori.

Molto ampia anche per il 2019 è la Formazione per Ruolo prevista dall’Azienda, con numerosi progetti per i segmenti Retail, Corporate e Private, le diverse Certificazioni e i corsi specifici per il Wealth Management.

Non ci è stato presentato purtroppo, a fronte delle nostre richieste, il piano formativo specifico per le lavoratrici ed I lavoratori impegnati in BT Operations. L’unica risposta pervenuta è che è stata costituita una funzione specifica “BT ACADEMY” , ma questa, evidentemente, non si raccorda con la funzione Formazione della Banca e del Gruppo, nonostante i colleghi siano a tutti gli effetti in buona parte dipendenti di Unicredit Spa. Rispetto a ciò auspichiamo che l’azienda ci fornisca maggiori informazioni al riguardo.

Con l’Azienda abbiamo anche verificato il livello di implementazione degli impegni relativi alla formazione contenuti nell’accordo del 21 dicembre 2018

  • finalmente è attivo il codice PFO in modalità inibente della normale operatività;
  • sono state fornite ai Responsabili delle strutture commerciali indicazioni per una rigorosa programmazione delle ore di formazione. È molto importante che ci vengano segnalati puntualmente i casi in cui questo compito non venga svolto correttamente;
  • è stata prevista l’obbligatorietà del corso “UniCredit: sostenibilità e Politiche commerciali;
  • Con una decisa inversione di tendenza, il nuovo Piano Formativo prevede che circa il 60% della formazione si svolgerà in aula: si tratta di un tema a noi molto caro, che per anni abbiamo portato avanti con forza, sostenendo che la formazione on-line è poco efficace e di difficile fruizione. I fatti, oggi, ci danno ragione;
  • si sono riavviati i lavori della Commissione Formazione Finanziata, che hanno portato alla definizione congiunta del Piano Formativo 1/2019 “il valore della trasformazione per la Banca del futuro”;
  • si è avviata un’attività di razionalizzazione della formazione obbligatoria, conseguendo un primo concreto risultato: facendo leva sulle sinergie tra le certificazioni IVASS, ESMA e mandatory, la formazione on-line per i ruoli interessati sarà complessivamente per entrambe le certificazioni di 37 ore e non più di 60 ore, con un “risparmio” di 23 ore.  Anche rispetto a questo punto sono state raccolte le rimostranze delle organizzazioni sindacali circa il peso notevole delle incombenze formative in carico alle singole persone.

Riteniamo che nell’ambito della formazione si siano finalmente implementate una serie di attenzioni da tempo sollecitate dal Sindacato, se siamo veramente sulla strada giusta lo sapremo alla fine del cammino.

Milano, 10 luglio 2019

Segreterie di Coordinamento

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

UniCredit Spa

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Divisione RETAIL, Newsletter & Comunicati Retail, Senza categoria

Uni-Inform n. 5 – Maggio 2019 – Governare e anticipare il cambiamento

Posted on 22 Maggio 2019 By
Uni-Inform n. 5 – Maggio 2019 – Governare e anticipare il cambiamento

Governare e anticipare il cambiamento – Ciao ciao fineco, un 18% ancora e poi per sempre ti lascerò – Breve storia del ccnl (seconda parte) – Gli accordi unicredit su fabi tv – Fondo pensione – A.D. 2016 la vignetta di uUni-Inform

Evidenza, Pubblicazioni, Senza categoria, UniInform

Agenda Uni-Inform – Dicembre 2018

Posted on 20 Dicembre 201820 Dicembre 2018 By
Agenda Uni-Inform – Dicembre 2018

Stampa riepilogo ferie/permessi residui di fine anno

Senza categoria

Agenda Uni-Inform – Dicembre 2018

Posted on 17 Dicembre 201817 Dicembre 2018 By
Agenda Uni-Inform – Dicembre 2018

Permessi retribuiti Frazionabili – Contributi per figli studenti (matricole universitarie)

Senza categoria

Agenda Uni-Inform – Dicembre 2018

Posted on 17 Dicembre 201817 Dicembre 2018 By
Agenda Uni-Inform – Dicembre 2018

Fondo Pensione, dichiarazione degli eventuali contributi non dedotti

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3° Congresso Nazionale FABI UniCredit – Mozione finale

Posted on 17 Maggio 201817 Maggio 2018 By
3° Congresso Nazionale FABI UniCredit – Mozione finale

Mozione finale Congresso Fabi Gruppo Unicredit

“puoi dire quello che vuoi, ma sei quello che fai”

Alla presenza di 320 RSA, convenuti da ogni parte d’Italia, si è svolto a Roma nei giorni 15 e 16 maggio 2018 il 3° congresso nazionale Fabi Gruppo Unicredit.

Una così ampia presenza, distribuita su tutto il territorio nazionale, rende tangibile il primato della Fabi all’interno del gruppo, primato non solo per l’elevata percentuale di rappresentanza nel gruppo, ma anche e soprattutto primato per la qualità del quadro sindacale e delle idee che sa esprimere.

Ripercorrendo gli accordi sottoscritti in questo triennio si evince il grande lavoro svolto dalle Segreterie, che hanno saputo portare avanti le nostre posizioni, posizioni che hanno caratterizzato gli importanti risultati raggiunti.

La continua trasformazione che vive il Gruppo Unicredit richiede un Sindacato forte, presente ed in grado di guardare al futuro. Per esempio, senza l’introduzione, a suo tempo, di adeguate garanzie per i lavoratori coinvolti nei processi di esternalizzazione, oggi non potremmo vedere un futuro per i lavoratori di ES-SSC, che ci aspettiamo vengano definitivamente reintegrati nel gruppo.

Il Coordinamento Fabi Gruppo Unicredit ha identificato una serie di importanti problematiche che dovranno trovare concrete soluzioni in tempi brevi.

Assume rilevanza assoluta e prioritaria la necessità di concretizzare e di rispettare in ogni struttura gli accordi raggiunti in tema di politiche commerciali: denunciamo la persistenza di comportamenti riprovevoli da parte di responsabili, che persistono in pressanti e continue richieste di rendicontazione e in alcuni casi travalicano il civile rispetto della Persona. Il Coordinamento rileva che i mancati interventi da parte dell’azienda su coloro che non rispettano gli accordi suona come un’implicita legittimazione.

E’ ormai indifferibile appianare il solco sempre più profondo che sta emergendo tra le strutture HR, i nostri tradizionali interlocutori, e le funzioni commerciali della Banca. Ricordiamo con forza che gli accordi sono sottoscritti tra i rappresentanti dei Lavoratori ed i rappresentanti dell’Azienda, non tra il Sindacato e la struttura Relazioni Industriali, quindi devono essere rispettati da ogni figura aziendale. Ciascuna nostra RSA continuerà nell’assidua attività di segnalazione di ogni comportamento non conforme e soprattutto di atteggiamenti irrispettosi nei confronti dei colleghi.

Oltre a dissentire e contrastare alcune scelte strategiche che fanno venir meno il presidio del territorio e la fidelizzazione della clientela, il Coordinamento manifesta una forte preoccupazione per l’inefficacia di nuove procedure e modalità di organizzazione del lavoro, che anziché supportare i colleghi, rendendo agili e fluidi i processi operativi, introducono adempimenti macchinosi e soprattutto non adeguatamente supportati dai sistemi tecnologici, auspicando una maggiore consapevolezza dell’impatto di ogni innovazione operativa e del lancio di ogni prodotto sulla quotidiana attività dei lavoratori.

Pur confermando l’apprezzamento e la condivisione del recente Piano Giovani, in particolare del principio con esso introdotto della piena copertura delle uscite, il Coordinamento sottolinea la necessità di colmare quanto prima la perdita di rilevanti competenze ed esperienze determinata dall’uscita dei colleghi in esodo ed in pensione.

Il Coordinamento valuta positivamente il nuovo accordo per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, che vede riconosciuto il peso politico e le capacità dei nostri rappresentanti, auspicando una diffusa partecipazione dei colleghi alle votazioni di questa figura determinante nella gestione di questioni così delicate per la vita lavorativa.

Forte della propria capacità di analisi e di elaborazione di proposte praticabili, il Coordinamento Fabi Unicredit ribadisce il diritto di opporsi e di contrapporsi alle scelte aziendali, assumendosi la propria responsabilità di ultimo baluardo a difesa dalla dignità dei Lavoratori e delle Lavoratrici del Gruppo e dei loro posti di lavoro.

Roma, 16 maggio 2018

[approvata all’unanimità]

Risultati delle elezioni:


Segreteria di Gruppo

AMENTA Emanuele

ANGELINI Giuseppe

CEFALONI Stefano

COGLI CICCARELLI Paola

COLASUONNO Francesco

FALPO Flaminia

MURATORE Marco

PESCHECHERA Mariangela

PROTTI Gisella

QUARANTIELLO Aldo

VOGHERA Claudio

Segreteria di UniCredit SpA

AMENTA Emanuele

ANGELINI Giuseppe

ARMENI Carlo

BENASSI Paolo

CARDONE Nicola

CEFALONI Stefano

COGLI CICCARELLI Paola

CORALLO Paolina

Di BENEDETTO Cetty

FALPO Flaminia

GALLI Giovanni

GIULIANI Giulio

GOBBI Maria Cristina

MOTTA Gaetano

MURATORE Marco

PARECCHINI Massimo

PESCHECHERA Mariangela

PETRUCCI Maria Rosa

PROTTI Gisella

QUARANTIELLO Aldo

TREBBI Roberto

Segreteria di UniCredit Services ScpA

BIANCHI Marco

CAVAGNA Andrea

COLASUONNO Francesco

MENADEO Fabrizio

MINEO Salvatore

VOGHERA Claudio



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Block Notes n. 2 – Febbraio 2018 – Assenze per malattia

Posted on 28 Febbraio 20181 Marzo 2018 By
Block Notes n. 2 – Febbraio 2018 – Assenze per malattia

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