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Categoria: Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

UBIS: Comunicato unitario incontro 4 ottobre 2016

Posted on 10 Ottobre 201611 Ottobre 2016 By Claudio Voghera
UBIS: Comunicato unitario incontro 4 ottobre 2016

Il giorno 4 ottobre 2016 si è svolto un incontro tra le Segreterie di Coordinamento Sindacali di UBIS e la Delegazione aziendale.

In premessa alla suddetta riunione le OO.SS. hanno formulato una dichiarazione con la quale, riprendendo le motivazioni alla base della mobilitazione e dello Sciopero dei/delle Lavoratori/trici di UBIS del 9 settembre scorso, hanno ribadito con fermezza la posizione di assoluta critica nei confronti delle scelte strategiche ed operative compiute dal top management, con particolare riferimento alla decisione di procedere alla esternalizzazione della PL Cards.

Per le scriventi OO.SS. questa operazione di esternalizzazione, insieme alle precedenti di ES SSC – ABAS – V/TS, nei confronti delle quali abbiamo nuovamente espresso la nostra più ferma contrarietà, rimane in cima alla lista dei gravi errori che l’azienda sta compiendo svendendo pezzi importanti di UBIS.

In questa fase in cui i nuovi vertici del Gruppo stanno elaborando una revisione profonda del Piano Strategico, di cui al momento non si conoscono gli esiti, abbiamo sottolineato l’urgente necessità d’incontrare una Delegazione aziendale, composta da chi realmente decide le strategie di UBIS, al fine di poter ricevere precisi chiarimenti/comunicazioni sul futuro ruolo di UBIS all’interno del Gruppo e rappresentare le nostre posizioni in merito ai seguenti punti :

– Caratteristiche delle linee guida per UBIS nell’ambito del nuovo Piano Industriale che sarà oggetto di presentazione il prossimo 13 dicembre

– Aggiornamenti in merito alle dichiarazioni effettuate dal management aziendale in occasione dell’incontro Annuale relativamente all’avvio di studi di fattibilità concernenti ristrutturazioni ed esternalizzazioni.

Da troppo tempo ci raccontano che UBIS è un’asset importante per il Gruppo, salvo poi azzerare gli investimenti su Back Office e Real Estate, esternalizzare centinaia di colleghi e sistematicamente affidare importanti progetti informatici alle ‘solite’ consulenze esterne (sia per la componente operativa che per quella strategica).

E’ arrivato il momento di avere risposte chiare e puntuali rispetto a tali problemi, che denunciamo con forza da anni, senza però trovare da parte aziendale una reale volontà di affrontarli.

Non possiamo più tollerare che ci si nasconda sempre dietro concetti generici, adducendo continuamente come scuse la globalizzazione e il libero mercato, vedendo poi nella realtà applicati modelli aziendali e politiche commerciali che si sono ampiamente dimostrate perdenti, sia in termini di risultati economici che di sostenibilità sociale.

Nella seconda parte dell’incontro l’azienda ci ha presentato diverse riorganizzazioni nell’ambito delle PL CFO, SL ICT, BL GES ed altre; riassumendo quanto comunicatoci, il tratto importante comune a tutte è che non vi saranno spostamenti geografici dei colleghi e tutti continueranno a svolgere la loro attività attuale, seppure all’interno di strutture con denominazione modificata, o che riporteranno a livelli gerarchici superiori diversi.

Abbiamo sottolineato l’importanza che tutti i colleghi coinvolti da tali processi riorganizzativi vengano opportunamente informati, in apposite sessioni, dei razionali operativi che hanno determinato tali scelte, con l’evidenza delle novità che i nuovi modelli di lavorazione comporteranno nell’ambito del ciclo produttivo.

Abbiamo espresso con determinazione le nostre perplessità su queste ennesime riorganizzazioni che modificano, schiacciano e spostano uffici e strutture gerarchiche, con motivazioni spesso contraddittorie che troppe volte vengono smentite successivamente, o che addirittura celano l’intenzione di preparare altre uscite di Lavoratori e Lavoratrici da UBIS.

A proposito di incoerenze strategiche e di aggravio di costi, abbiamo stigmatizzato il fatto che per la gestione dei nuovi processi “Big Data”, UBIS/Unicredit, che è proprietaria di tali dati, a seguito della scelta di esternalizzare il data center, debba di fatto pagare per riavere i propri dati da V-TS.

Ci è stato successivamente illustrato un progetto pilota riguardante la “robotizzazione” di alcuni processi operativi delle Tesorerie, attraverso la sperimentazione di una soluzione informatica di automazione delle lavorazioni, guarda caso affidata all’ennesima consulenza esterna; riteniamo non fosse necessario appaltare all’esterno questa progettazione, poiché all’interno di UBIS ci sono le adeguate competenze per poter realizzare tali programmi, definiti in maniera roboante per giustificarne l’appalto ed i costi. L’azienda ha affermato che nelle Tesorerie vi saranno quasi 100 uscite per gli esodi già programmati,

L’obiettivo dichiarato della robotizzazione è quello di ridurre il numero di colleghi da convogliare in quegli uffici per sostituire gli esodati.

Questo ci supporta nell’affermare, come in passato, che in UBIS non ci sono veri ‘esuberi’ di personale, intesi come colleghi che non hanno un lavoro da svolgere, ma solo la necessità aziendale di riduzione dei costi, con successivi aggiustamenti ‘ex post’ delle lavorazioni da svolgere.

Nell’ambito della riunione abbiamo rappresentato all’azienda la situazione ancora critica riguardante i recuperi dei “riposi compensativi” che, nonostante la forte riduzione del pregresso, registra la permanenza di un numero significativo di giornate che si sono accumulate a causa del continuo ricorso aziendale ai week end lavorativi. Abbiamo ribadito con fermezza all’azienda che tali permessi debbono rimanere nella piena disponibilità dei colleghi anche nel caso non fosse possibile fruirne entro il corrente anno.

Milano, 10 ottobre 2016

Le Segreterie di Coordinamento di UBIS
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL CREDITO – UILCA – UNISIN

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Evidenza, Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

UBIS: Comunicato inerente lo sciopero del 9 settembre

Posted on 15 Settembre 201623 Settembre 2016 By Claudio Voghera
UBIS: Comunicato inerente lo sciopero del 9 settembre

9 settembre, la prima mobilitazione
europea contro le esternalizzazioni

Il 9 settembre, si è svolto lo Sciopero nazionale delle Lavoratrici/tori di UBIS contro la vendita della PL CARDS e contro le esternalizzazioni .

Queste OO.SS. esprimono il loro ringraziamento ai/alle Lavoratori/trici che hanno aderito allo sciopero, in particolar modo a quelli/e che hanno partecipato ai presidi di Milano e Palermo. Sotto le Torri di Unicredit a Milano è stato organizzato un Flash-Mob: i colleghi hanno indossato una maglietta bianca con la scritta NO ESTERNALIZZAZIONI; la stessa scritta in tutte le lingue del Gruppo era riportata su un grande striscione.

Un grido che è risuonato forte grazie alla partecipazione dei Lavoratori/trici allo Sciopero.

Come al solito, l’azienda ha dichiarato numeri di adesione più bassi di quanto effettivamente rilevati, perché il sistema non tiene conto di diverse casistiche In base alle rilevazioni da noi effettuate nelle varie sedi di UBIS, la partecipazione è stata ben diversa da quella che l’azienda ha dichiarato: spiccano gli alti tassi di adesione raggiunti a Verona e Torino, nonostante il periodo fosse ancora nel pieno dei piani ferie.

Abbiamo dato la prima risposta contro un progetto che vede il progressivo smembramento di un’azienda che solo 4 anni fa era strategica per il Gruppo tanto da essere la sub-holding per i servizi ICT, di BackOffice e Real Estate.

Si dovrebbe fare tesoro delle esperienze, ma il Top Management di UBIS evidentemente non lo fa, continuando a macinare progetti e studi di esternalizzazioni incurante del fallimento di quelle già effettuate e soprattutto delle conseguenze per i Lavoratori/trici coinvolti.

UBIS sta disperdendo un patrimonio umano e professionale che non sarà più recuperabile in futuro a causa di una politica miope che preferisce vendere le attività o affidarle a un esercito di costose società di consulenza, anziché investire sullo sviluppo dell’Azienda.

Le parole d’ordine dello Sciopero, indetto contro la cessione della PL Cards e contro la politica delle esternalizzazioni di UniCredit, sono risuonate anche in Germania, Austria e Romania; il 9 settembre si sono svolte manifestazioni anche in questi Paesi e le Lavoratrici/tori di UBIS in Europa hanno espresso insieme il loro dissenso a una politica industriale che li vede merce di scambio in una logica del profitto sul breve periodo.

La nostra protesta ha avuto anche grande risalto sul sito di Uni Global Union, la federazione internazionale dei sindacati dei servizi, che ha dato il supporto alla nostra protesta con il messaggio che trovate all’indirizzo :
http://www.uniglobalunion.org/news/solidarity-ubis-workers-strike-italy

Lo Sciopero ha dimostrato che i colleghi delle Cards non sono soli!

Continueremo ad esprimere la nostra assoluta contrarietà ad ogni operazione che veda la fuoriuscita di attività e Lavoratici/tori dal Gruppo e metteremo in campo ogni possibile azione per ottenere garanzie e tutele.

Milano, 14/09/2016

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL – UILCA – UNISIN

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Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

UBIS: BASTA!!!

Posted on 28 Luglio 20165 Settembre 2016 By Claudio Voghera
UBIS: BASTA!!!

B A S T A ! ! !

Le Lavoratrici/tori di UBIS stanno vivendo una situazione di grande preoccupazione e di tensione a causa della confermata esistenza di un progetto in fase molto avanzata riguardante la vendita a soggetti esterni al Gruppo delle attività e delle Lavoratrici/tori del comparto “Carte’ e del riavviarsi del Progetto Newton.

L’Azienda nell’ambito del recente “Incontro Annuale” ha annunciato che ha dato l’avvio a una serie di studi di fattibilità propedeutici all’esternalizzazione di ulteriori rami d’azienda, riguardanti l’intero perimetro delle attività di UBIS con lo scopo di valutare tutte le possibilità offerte dal mercato.

E’ l’ennesima deprecabile manovra di corto respiro alla spasmodica ricerca del feroce abbattimento dei costi, che si concretizza attraverso ulteriori espulsioni dal Gruppo di colleghe/i: esternalizzazioni che nel corso degli ultimi anni hanno visto, considerando il solo perimetro italiano, la fuoriuscita di circa 1200 Lavoratrici/tori senza aver creato valore aggiunto al Gruppo e che ad oggi stanno evidenziando tutte le criticità denunciate da queste OO.SS.

Queste operazioni si sommano, nella loro estrema criticità, allo spropositato ricorso alla consulenza esterna anziché al Personale interno, alla dichiarata volontà di non investire nei settori Back-Office e Real Estate, alla prospettiva di trasformare UBIS, società creata per garantire e migliorare i livelli di servizio, a mero strumento di interfaccia verso società esterne, con relativo incremento dI costi nel tempo e con degrado della qualità offerta.

In quest’ottica le recenti dichiarazioni contenute nel comunicato stampa relativo all’insediamento del nuovo A.D. del Gruppo, J.P.Mustier, riguardanti i prospettati tagli aggiuntivi dei costi e l’intenzione di valutare tutti gli asset – nessuno escluso – al fine di una eventuale dismissione per fare cassa a breve, aggiungono per tutte le Lavoratrici/tori del Gruppo forti elementi di preoccupazione.

Deprechiamo il progetto aziendale che, anziché sfruttare il patrimonio interno di competenze e professionalità delle Lavoratrici/tori quale leva per costruire progetti di business e di reale rilancio di UniCredit a livello nazionale ed europeo, distrugge e smembra la struttura del Gruppo.

Le Lavoratrici/tori hanno già pagato un pesante prezzo anche in termini di riduzione dei livelli occupazionali: non si possono chiedere ulteriori sacrifici!

Il rilancio del Gruppo non deve passare solo attraverso il taglio dei costi del personale.

Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a esternalizzazioni e delocalizzazioni.

Siamo decisi a mettere in campo azioni di mobilitazione e protesta, compreso lo Sciopero.

Pertanto è stata attivata dalle Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS la procedura prevista dalle normative vigenti in materia di sciopero.

Milano, 28 Luglio 2016

Le Segreterie di Coordinamento di Gruppo e le Segreterie di Coordinamento di UBIS
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL CREDITO – UILCA – UNISIN

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UBIS: Ma…devono sempre e solo pagare i lavoratori?!

Posted on 27 Giugno 201628 Giugno 2016 By Claudio Voghera
UBIS: Ma…devono sempre e solo pagare i lavoratori?!

Incontro annuale con il CEO di UBIS: c’è chi vede nuove frontiere…

Ma…devono sempre e solo pagare i lavoratori?!

Il giorno 22 giugno 2016 si è svolto a Milano l’incontro annuale tra i Coordinamenti Nazionali Sindacali e il Management di UBIS, presente il CEO, Paolo Cederle, accompagnato dai vertici delle Risorse Umane e delle Relazioni Industriali della nostra Azienda. L’incontro si è aperto con la lettura e la consegna da parte delle OOSS dell’OdG  votato dai lavoratori del Polo di Verona  e  condiviso e sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali.

Cederle ha illustrato la situazione di crisi del Gruppo  e la necessità che si è determinata di intervenire anche cambiando l’A.D.del Gruppo.

Abbiamo ribadito che riteniamo avventato, se non irresponsabile, l’aver sfiduciato l’AD in carica in assenza di una proposta alternativa. In questo modo si è consegnato il Gruppo ad un lungo periodo di instabilità e incertezza molto pericoloso.

Tra le operazioni che, secondo l’Azienda,  serviranno a far uscire Unicredito da questa situazione vi è la scelta di  ridurre drasticamente i costi prendendo anche  in considerazione ogni opportunità offerta dal mercato per fare cassa!

Tutte le attività di Ubis sono sotto osservazione, gli studi di fattibilità sono a 360 gradi, il vecchio progetto Newton viene rispolverato e l’operazione sulle Carte è in fase avanzata con contatti in corso per la vendita.

Su quest’ultima operazione non sono state fornite ulteriori informazioni e abbiamo dovuto registrare un atteggiamento di assoluto mutismo da parte del nostro CEO, che si è trincerato dietro tardive ragioni di riservatezza commerciale, peccato che i muri e i corridoi di tutti gli stabili siano già al corrente del nome del compratore, del prezzo, dei tempi.

Come OO.SS. abbiamo ribadito la totale contrarietà rispetto a queste miopi e assurde politiche industriali di esternalizzazioni, svendita e impoverimento di parti fondamentali del Gruppo Unicredit,  manifestando chiaramente la nostra più completa sfiducia nei confronti di chi ha preso e supportato queste decisioni, che non solo non hanno portato vantaggi o risparmi, ma hanno regalato ad altri utili sulle nostre attività, o addirittura si sono rivelate fallimentari come ES-SSC.

Il tutto avverrà quindi non in funzione di un piano strategico di rilancio dell’Azienda e del Gruppo, ma bensì nella sola ed esclusiva ottica di fare cassa a breve ed abbattere i costi del Personale.

Ci è stato ribadito che l’era della digitalizzazione avanza imperterrita e che la nuova banca dovrà essere sempre più indirizzata verso l’on-line, con una conseguente razionalizzazione di tutto, dipendenti inclusi.

Ci è stata confermata la volontà di UBIS di non investire più sull’area del Back Office (almeno in Italia ndr) e di ridurre alcune funzioni nel Real Estate. Solo il settore IT potrà in parte svilupparsi intorno all’utilizzo di nuovi strumenti ma con l’obiettivo di ridurre sempre più il numero degli addetti, per la felicità delle società di consulenza che oramai controllano UniCredit.

C’è qualcuno che sta sognando e progettando  un’azienda nella quale il Back office si delocalizza, Real Estate si appalta e l’IT funziona senza lavoratori, dove i programmi generano da soli altri programmi!?!

Siamo stanchi di dover sempre ascoltare il solito mantra sulla sostenibilità del business: tassi bassi, commissioni inesistenti, mercati impazziti ecc.

Non si può dare la colpa sempre e solo “agli altri”. Nello stesso mercato operano anche altre Banche paragonabili a Unicredit per dimensioni, e non hanno tutti i problemi che abbiano noi.

Dobbiamo continuare a  pagare chi ha fatto queste scelte, preso queste decisioni, e portato il Gruppo a questo livello???

Quanti Top mMnager resteranno su questa “barchetta” e quanti passeranno ad altre Società ???

Continuerà la solita politica di far pagare sempre e solo ai Lavoratori e di coccolare gli Azionisti?

È ora che tutti si prendano le proprie responsabilità, anche “ai piani alti”.

Noi Lavoratori continuiamo a sostenere il Gruppo, con il nostro lavoro quotidiano, con lo sforzo e l’impegno professionale, e osserviamo invece certi giri di potere e di poltrone deliberati senza vergogna, e vediamo premiate le loro irresponsabilità.

Se si vuole uscire da questa situazione negativa lo si può fare solo con il coinvolgimento del Sindacato e delle Lavoratrici/Lavoratori che non possono più tollerare questo clima di precarietà e d’incertezza.

In queste situazioni è fondamentale il dialogo sociale, anziché svilire il confronto sui tavoli negoziali.

Quindi oltre ad aver espresso un giudizio di totale negatività sul contenuto dell’incontro, abbiamo dichiarato che, con il forte coinvolgimento delle Lavoratrici/tori, metteremo in campo tutte le azioni che sono nelle nostre prerogative per esprimere la nostra contrarietà e contrastare queste iniziative.

Concludiamo domandandoci se il futuro Amministratore Delegato riserverà al Top Management la stessa considerazione che viene riservata a tutti noi dipendenti:

essere considerati costi e non risorse!

Milano,  27 giugno 2016

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL – UILCA – UNISIN

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Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

UBIS: Carte in vendita!

Posted on 6 Giugno 20167 Giugno 2016 By Claudio Voghera
UBIS: Carte in vendita!

CARTE in vendita!

Nelle ultime settimana abbiamo assistito al continuo rincorrersi di voci riguardanti gli uffici interessati della PL Cards. Anche alcuni organi di stampa hanno dato vaghe notizie in merito. Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS sono prontamente intervenute incalzando  la Direzione aziendale di UBIS, con ripetute ed insistenti richieste di chiarimenti. E’ giunta quindi la conferma dell’esistenza di uno studio di fattibilità relativo alle Carte. Allo stato non ci sono però stati forniti altri dettagli  riguardanti i tempi,   le modalità ed i contenuti dello studio; l’Azienda si è impegnata ad informarci tempestivamente sugli sviluppi dello stesso. Nella medesima giornata, analoga informativa è stata fornita dalla Capogruppo alle Segreterie di Gruppo delle OO.SS. di Unicredit.

Questa è la sola dichiarazione ufficiale al momento disponibile. Una comunicazione che lascia ampi margini di discrezionalità per eventuali successive precisazioni e soprattutto determina forti preoccupazioni per i colleghi e le colleghe della PL Cards che comprende in tutto circa 410 Lavoratori/trici, di cui circa 260 in Italia.

Lo studio di fattibilità è un termine molto vago ed intanto  un’agenzia Reuters del 20 maggio u.s. citava testualmente:

“…UniCredit sta effettuando uno studio di fattibilità sulle proprie attività nei pagamenti che comprende il sondaggio di potenziali acquirenti. Lo dicono fonti vicine alla situazione. La decisione di valutare la possibile vendita risale allo scorso anno e il processo resta in fase iniziale, per le fonti. Se si decidesse di proseguire nella vendita, l’attività nei pagamenti dovrebbe essere scorporata. La mossa segue una serie di deal in Italia nel settore. Una decisione finale non è attesa fino a che non sarà risolto il tema del futuro dell’attuale CEO Federico Ghizzoni, che gli azionisti principali vorrebbero sostituire…”

Si potrebbe trattare quindi di una esternalizzazione, ancorché non ancora definita completamente, che potrebbe coinvolgere anche altri settori.

La deleteria progettualità che portò all’ideazione del famigerato “Programma Newton” sembrerebbe tornata in auge nella miope visione strategica di un management davvero incapace, così come dimostrano inequivocabilmente i dati di Bilancio e la bocciatura del Piano Strategico da parte di mercati ed analisti finanziari , di creare piani credibili di reale rilancio del Gruppo e prospettive di crescita sostenibile nel tempo.

Il Progetto Newton a distanza di anni (la prima esternalizzazione è del 2012 con ES-SSC) non ha portato i risultati che il management aveva dichiarato al momento della presentazione del piano.

La gestione delle Carte rappresenta un business con alto potenziale di sviluppo, sul quale in molti stanno puntando anche in considerazione della flessibilità e della tracciabilità di questo sistema di pagamento; l’eventuale decisione di esternalizzare queste attività  determinerebbe una rinuncia – a vantaggio di terzi – alla crescita in un business con ampi margini di incremento. Ci troveremmo peraltro di fronte ad una scelta diametralmente opposta a quella realizzata qualche anno fa quando si decise di riportare all’interno del Gruppo le attività concernenti le Carte, tutto ciò a testimonianza della grande confusione esistente in chi opera queste scelte.

Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà nei confronti di questa ulteriore ipotizzata operazione di esternalizzazione e la nostra ferma determinazione a contrastarla con forza e con ogni mezzo; si tratta chiaramente di un’iniziativa che appare determinata da una mera ricerca di patrimonializzazione di pezzi d’azienda al fine di evitare operazioni di ricapitalizzazione da parte dei soci,  con una visione manageriale basata come al solito sul breve periodo, e scaricando, ancora una volta, l’onere sui Lavoratori sotto forma di incertezza e di precarietà.

Milano, 06 GIUGNO 2016

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO UBIS
FABI – FIRST/CISL- FISAC/CGIL-SINFUB –UGL/CREDITO-UILC

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Evidenza, Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

UBIS: Comunicato Unitario incontro sulle riorganizzazioni aziendali

Posted on 26 Aprile 201627 Aprile 2016 By Claudio Voghera
UBIS: Comunicato Unitario incontro sulle riorganizzazioni aziendali

Comunicato Unitario incontro UBIS sulle riorganizzazioni aziendali

Il 18 aprile u.s. si è svolto un incontro tra le Segreterie di Coordinamento UBIS e un’apposita Delegazione Aziendale, al fine di ottemperare alla prevista informativa contrattuale in materia di riorganizzazione aziendale.

Le Parti sono state impegnate, per tutta la giornata, a trattare prima la riorganizzazione all’interno della BL Commercial Banking e Mature Markets delle PL Omni Channels e Credits, e  poi l’ avanzamento lavori del progetto IPC2016 (con particolare attenzione all’attività documentation del Legal, in corso di delocalizzazione in Romania)

Riportiamo quindi a seguire una sintesi di quanto emerso dal confronto in oggetto:

La riorganizzazione della PL Omni Channels – Intranet e Direct Channels, ha l’obiettivo di concentrare e consolidare le attività di progetto per l’internet ed i servizi mobile in un’unica struttura.

Verranno suddivise le attività di  RUN, per quanto riguarda mobile e internet, creando un nuovo centro di competenza per la gestione delle architetture SOA. La riorganizzazione dovrà razionalizzare e ottimizzare l’impiego dei colleghi assegnati alla Struttura stessa,  anche a fronte delle molte assunzioni fatte in quest’area.

Come OO.SS abbiamo evidenziato che, seppure con una crescita dei volumi e un orientamento sempre più spinto del Gruppo verso questi canali, la contemporanea nascita del soggetto BUDDYBANK, annunciato dal Gruppo, potrebbe creare sovrapposizioni, organizzative e operative, che dovranno necessariamente essere valutate.

I chiarimenti da noi richiesti in merito agli impatti complessivi  che il  Progetto BuddyBank comporterà su UBIS, ma anche su tutte le altre realtà del Gruppo, non hanno al momento avuto sufficienti risposte. L’Azienda ha affermato che questo nuovo Progetto, che dovrebbe iniziare la sua operatività in Italia a partire dal gennaio del 2017, è ancora nella fase embrionale e dovrà quindi scontare nei prossimi mesi tutti i passaggi, inclusi quelli previsti dal CCNL di Categoria con i Sindacati, al fine di poter entrare nella fase finale di produzione.

La riorganizzazione della PL Credits,  vedrà invece la separazione delle attività ICT da quelle Operation; quest’ultime confluiranno sotto un unico punto di sintesi (Credit Global Operations) responsabile di tutto il servizio di back office erogato a livello locale e globale.

La struttura organizzativa passerà quindi dal modello “per processo” a quella “per prodotto”, comportando una riorganizzazione della parte ICT, e la creazione di una struttura di Development Center. Le attività di UniCredit Factoring rimarranno assegnate a un Competence Center locale.

Da una prima valutazione non possiamo che evidenziare che su un’area che vede impiegati oltre 900 Lavoratori l’azienda stia abbandonando il modello end-to-end, con la suddivisione tra Operations ed ICT, di lontana memoria,  specializzandosi per prodotto e territorio di competenza.

Sicuramente si tratta di un deciso un cambio di strategia, resterà però da stabilire se rimarrà una iniziativa isolata o se sarà applicata ad altre aree.

Dobbiamo evidenziare che l’Azienda ha tante volte (francamente troppe) cambiato modello e fatto scelte, anche contraddittorie, inseguendo risultati in termini di efficienza e di risparmi che ancora non si sono realizzati (cambi suggeriti dalle società di consulenza strategica che hanno trovato in Unicredit un sicuro punto di riferimento per il raggiungimento dei loro obiettivi di budget annuali?)

Dal punto di vista delle ricadute sui lavoratori e sulle  lavoratrici, che accompagnano qualsiasi razionalizzazione di questo tipo, si è ravvisata una preoccupante sommarietà delle informazioni fornite.

Infatti,in contraddizione con la lucida esposizione operativa, la parte HR è parsa sottovalutare i cambiamenti di ruoli, competenze e responsabilità dichiarando che gli impatti sulle professionalità dei colleghi saranno minimali.

Ribadiamo che la comunicazione oltre che tempestiva, deve essere esaustiva in termini di ricadute operative e professionali rispetto al Personale coinvolto, permettendo alle OO.SS. di valutare  e discutere ampiamente  l’impatto sulle nuove strutture.

Conseguentemente è stato richiesto di ricevere informazioni dettagliate, sia in termini di organici, comprese le consulenza esterne, e sull’applicazione del Global Job Model.

Nel pomeriggio è stato affrontato il tema principale; iPC 2016 con particolare focus sulla delocalizzazione dell’attività Documentation del Legal in Romania.

Già nelle scorse occasioni di discussione è stata espressa la ns. ferma contrarietà alle delocalizzazioni di attività, a maggior ragione mentre nel gruppo vengono dichiarati esuberi.

Non è difficile prevedere che questa iniziativa aumenterà la complessità organizzativa e di controllo dell’attività e i relativi rischi connessi alla gestione del processo che, com’è noto, in caso di violazione delle norme sul segreto istruttorio è sanzionata penalmente.

Abbiamo chiaramente espresso all’azienda che i lavoratori e le lavoratrici non dovranno e non potranno essere esposti al rischio di dover rispondere davanti all’autorità giudiziaria per attività svolte all’estero e non opportunamente organizzate dal datore di lavoro.

L’azienda ha dichiarato che proseguirà con il piano di trasferimento delle attività Documentation nella sede UBIS in Romania, sostenendo formalmente, che sono state valutate tutte le implicazioni del caso da parte di UBIS, anche quelle legali e normative, e che il processo quindi non subirà cambiamenti a fronte del trasferimento delle attività.

Abbiamo dunque richiesto all’azienda di fornirci i nuovi ordini di servizio relativi all’attività del legal e di informare dettagliatamente i lavoratori e le lavoratrici delle nuove modalità operative.

Invitiamo quindi tutti/e ad attenersi in maniera scrupolosa alle direttive dell’ordine di servizio e di segnalare eventuali pressioni da parte dei responsabili o il manifestarsi di carenze regolamentari.

E’ condizione pregiudiziale fornire massima chiarezza sul processo di riorganizzazione ai lavoratori e alle lavoratrici che rimarranno sull’attività.

Nell’attesa di conoscere pareri più autorevoli sugli sviluppi di questa operazione, nell’immediato si è sottolineato come 6 lavoratori lasciati sul polo di Roma potrebbero non essere sufficienti per svolgere tutte le attività di controllo e coordinamento richieste.

Abbiamo anche sottolineato che il Personale della sede UBIS in Romania, dovrà essere adeguatamente informato e formato rispetto alle previsioni di legge e normative alle quali dovranno attenersi nello svolgimento della specifica attività.

Terminato il confronto sui suddetti temi, abbiamo ricevuto una sintetica informativa sullo sviluppo dello SMART WORK richiedendo come OO.SS. di rivedere il protocollo firmato nel 2014, che dava il via alla sperimentazione.

E’ stata espressa alla Delegazione Aziendale la necessità di allargare, in tempi brevi, su tutti i poli di UBIS, tale modalità di lavoro.

Nella parte finale dell’incontro si è parlato anche di JOB POSTING, strumento di cui il Gruppo Unicredito molti anni fa si è dotato come modalità per favorire la mobilità infra Gruppo.

Non inganni il tono positivo dell’incipit….in realtà ancora una volta la pratica e la teoria stanno in due luoghi diversi e separati. Nell’ultimo incontro annuale il capo del personale di UBIS Michele Ungaro ha confermato, rispondendo ad una domanda diretta da parte delle OO.SS., che il Job market verso altre aziende del Gruppo è chiuso.

Questa discussione è avvenuta anche in più occasioni in Capogruppo dove le analoghe figure apicali del Personale di UNICREDIT hanno sempre smentito questa affermazione.

Del resto anche  all’interno di recenti accordi il JOB POSTING è ancora indicato come un mezzo per far quadrare le richieste e le offerte tra aziende, lavoratrici e lavoratori.

La realtà quotidiana rassegna però una situazione molto diversa, un esempio concreto: una lavoratrice o un lavoratore di UBIS aderisce ad una richiesta di collaborazione della Capogruppo, viene svolto il relativo colloquio e una volta ritenuto adeguato alla posizione che si vuole coprire/potenziare  e quindi  viene …  La storia però non finisce come sarebbe logico aspettarsi:

Il collega in questione riceve una mail che recita più o meno: vai bene ma il tuo HR ha detto che da UBIS non esce nessuno, arrivederci e grazie !!!

Nel frattempo in ufficio viene considerato colpevole di alto tradimento dai suoi responsabili.

Ovviamente una richiesta “mirata” e “nominale” al contrario arriva sempre al bersaglio, con buona pace della trasparenza, i colleghi stremati non ci credono più e hanno gettato la spugna.

Non vogliamo neanche scomodare la carta di integrità che tratta di trasparenza, rispetto e opportunità ma poi dimenticata nei porta documenti tra la Fidelity Card Esselunga e la tessera Media World.

Tuttavia un minimo di coerenza da parte aziendale crediamo sia necessaria, il concetto è semplice e disarmante; si lavora meglio se le aspirazioni professionali sono condivise, se il clima lavorativo è sereno.

Su tale tema intendiamo andare fino in fondo portando la risoluzione del problema, una volta per tutte, all’attenzione del Responsabile delle Relazioni Industriali di Gruppo visto che in UBIS proprio non sembrano volersi occupare fattivamente della cosa …

Milano, 26 aprile 2016

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO UBIS
FABI – FIRST/CISL- FISAC/CGIL-SINFUB –UGL/CREDITO-UILCA-UNISIN

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UBIS: Comunicato unitario intro del 25 gennaio 2016

Posted on 28 Gennaio 20162 Febbraio 2016 By Claudio Voghera

IL SOLITO PROGRAMMA iPC, poche idee e confuse

Lunedì 25 Gennaio, a Lampugnano (Milano), si è tenuto il primo incontro del nuovo anno tra le Relazioni Industriali e le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS di Ubis.  Gli argomenti trattati nel corso dell’incontro sono stati:

  • Programma iPC
    • Consuntivo 2015;
    • Presentazione attività 2016.
  • Il Global Job Model.

L’incontro si è aperto con la presentazione, da parte dell’HRBP  e del PP&M Operations di Roma, del consuntivo 2015 relativo al programma iPC e delle nuove iniziative, sempre relative a questo progetto, per il 2016.

Consuntivo iPC 2015

Le slide presentate hanno rilevato che tutti i trasferimenti di attività previsti per il 2015 sono stati portati a completamento, tranne, come peraltro previsto, quelli relativi al trasferimento delle attività pertinenti la PL Public Administration (Tesorerie) e la Centrale Rischi dove rimangono un certo numero di persone ancora allocate sulle attività migrate dai poli originari. L’Azienda ha giustificato questa permanenza di risorse nello svolgimento delle precedenti attività in ragione delle esigenze aziendali di non appesantire troppo le nuove strutture, dando il tempo ai colleghi che hanno acquisito le attività di consolidare le conoscenze.

E’ stato affermato che entro la primavera 2016 si concluderanno anche le attività residue per le due citate strutture e tutti i colleghi verranno riallocati su nuove attività.

Programma iPC 2016

Per quello che riguarda le attività del progetto che verranno trattate nel corso del 2016 è stato ribadito da parte aziendale che i connotati sono gli stessi del biennio 2014-15, ovvero omogeneizzazione delle attività delle PL interessate e consolidamento delle attività su nuovi HUB.

Questo progetto si incastra nel MYP 2018 del Gruppo (Multi Year Plan) e viene realizzato per fasi annuali, inoltre è stato rimarcato come la macchina  iPC sia attiva anche sui poli esteri di UBIS, Germania e Austria in primis.

Per il 2016 la BL coinvolta sarà la Commercial Banking MM con le aree tematiche Legale e Crediti. I poli UBIS interessati sanno quello di Roma e quello di Bucarest. Roma vedrà la cessione delle attività verso il polo rumeno con un efficientamento totale di 17 FTE (Full Time Equivalent).

A detta dell’azienda questa nuova ondata dell’iPC viene utilizzata anche  per la creazione di spazi per nuove attività che arrivano dalla Banca e per coprire le prossime uscite del piano Industriale (“turn over degli esodi”).

Tutto questo porterà il polo di Roma, per quanto riguarda il comparto “Legale” a vedere il rilascio di attività relativo a 23 persone, sulle 30 attualmente impiegate nell’area. Per le restanti 6 (una è in uscita dal precedente piano industriale) risorse del Competence Center non  sarà possibile spostare le attività sulla nuova sede per il tipo  di attività svolto e le responsabilità con i conseguenti impatti verso le autorità giudiziarie italiane. Pertanto il lavoro di documentazione legale (raccolta di documenti su segnalazione delle autorità competenti che poi dovranno essere trasmessi alle stesse, definita come “piccola certificazione di NDG  da consegnare alle autorità giudiziarie”) verrà svolto da colleghi della Romania con supervisione e responsabilità in capo ai colleghi italiani del Polo di Roma.

Per quanto riguarda il comparto Crediti, verranno trasferite al Polo di Bucarest le attività concernenti l’Amministrazione e Assistenza post Vendita Crediti, attualmente svolte sul Polo di Roma da 25 Lavoratori/trici

Successivamente all’Incontro – ed a seguito di nostra precisa richiesta – l’Azienda ha precisato, fornendone dettaglio, che le attività in entrata dalla Banca riguarderanno il progetto “Victory” relativo alla gestione patrimoniale/finanziaria dei clienti appartenenti al nuovo segmento di portafoglio Private “Wealth management”. Abbiamo inoltre richiesto che venga fornita adeguata informativa in sede locale per consentire alle R.S.A di seguire gli sviluppi del progetto con particolare attenzione alla ricollocazione dei/delle Lavoratori/trici coinvolti.

Global Job Model

Nella seconda parte dell’incontro, è stato illustrato l’impianto del Global Job Model, ripercorrendo i dettami principali, le figure e i profili che lo compongono. Questa illustrazione, a cui ne seguiranno altre di ulteriore approfondimento, rientra nelle previsioni dell’ ”Accordo Programmatico di percorso” siglato in Capogruppo il 08/10/2015; la presentazione della struttura del GJM è stata sollecitata dalle scriventi Segreterie di Coordinamento che intendono perseguire con determinazione un percorso negoziale che conduca alla doverosa valorizzazione professionale dei/delle Lavoratori/trici di UBIS.

Le OO.SS. hanno ribadito che il modello è stato introdotto unilateralmente dall’Azienda senza il coinvolgimento delle OO.SS. nel processo e, conseguentemente, una condivisione della sua filosofia/modello non può essere data per scontata. Inoltre il modello risulta troppo statico rispetto all’acquisizione e valorizzazione nel tempo di professionalità specifiche e non è chiaro come si adatti alle continue riorganizzazioni.

Abbiamo richiesto in quale altre nazioni è in uso questo modello, e l’azienda ci ha comunicato che in Germania ( Ubis )  non è stato ancora adottato.

E’ stato poi stilato il calendario degli incontri fino a fine marzo 2016 che vedranno le Organizzazioni Sindacali convocate nei giorni 9 e 23 febbraio e 8 e 23 marzo.

Tra le Varie ed eventuali abbiamo saputo che il 18 febbraio ci sarà la 3° giornata del progetto di lavoro Agile del Comune di Milano (Smart Working), dove tutti i colleghi che lo vorranno – anche se di BL che non sono ancora state inserite nel progetto Smart Working – potranno lavorare da casa o da uno degli HUB aziendali messi a disposizione.

Uscirà a breve un’informativa a portale per i neo assunti per ricordare che, a seguito delle rivendicazioni sindacali in argomento, il contributo alla Previdenza Complementare Aziendale è stato elevato, con decorrenza 01/04/2015 e fino allo scadere del quarto anno dall’assunzione, al 4% per i/le Lavoratori/trici assunti con il livello retributivo di inserimento professionale.

In merito alla presentazione dei dati di iPC le Organizzazioni Sindacali hanno rimarcato come questo progetto si connoti sempre di più come un’esternalizzazione di attività dall’Italia verso la Romania  ( visto che il saldo tra le attività in uscita dal perimetro italiano verso i paesi del CEE, rispetto a quelle in entrata, è assolutamente negativo) volta alla realizzazione del mero e feroce abbattimento del costo del lavoro, queste ripetute delocalizzazioni provocano  inoltre un progressivo depauperamento di quel patrimonio di professionalità e competenze possedute dai colleghi/e spossessati dalle loro attività; per il complesso di queste ragioni abbiamo ribadito la nostra assoluta contrarietà al progetto.

Abbiamo ribadito, che progetti  di riorganizzazione di attività tra i Poli, non debbano comportare che dei colleghi rimangano senza un’attività o in situazioni di task force di lungo periodo, come già accaduto lo scorso anno per lo spostamento delle attività delle Tesorerie da Torino a Roma.

A questo proposito abbiamo incalzato l’azienda affinché quanto prima ci vengano presentate tutte le nuove attività da assegnare al polo di Roma al posto di quelle cedute in Romania ed allo stesso tempo abbiamo ribadito che vigileremo e continueremo a monitorare la situazione delle Tesorerie affinché i colleghi di Torino possano lasciare la “task Force” di supporto per avere finalmente le loro nuove e definitive lavorazioni.

Inoltre non possiamo non evidenziare lo stato di contraddizione delle argomentazioni aziendali visto che è stata giustificata l’operazione di riorganizzazione delle attività quale conseguenza delle prossime uscite del 2016 delle persone che hanno aderito agli esodi. Abbiamo rigettato questa impostazione affermando che sono proprio le continue delocalizzazioni ad incrementare significativamente il numero di esuberi.

Inoltre, non condividiamo e giudichiamo fortemente negativa la posizione più volte dichiarata dall’azienda di non voler investire nel back office. Abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni circa lo svilimento continuo delle attività di Operations, siamo un’Azienda di servizi appartenente ad un Gruppo Bancario e, anche se il momento è tutto dedicato alla “digitalizzazione”, non vorremmo trovarci in futuro ad essere super specializzati nella programmazione ma privi delle necessarie conoscenze dei processi relativi ai servizi bancari.

Milano, 28/01/2016

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL – UILCA – UNISIN

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UBIS: Comunicato unitario incontro con CEO

Posted on 5 Novembre 201510 Novembre 2015 By Claudio Voghera
UBIS: Comunicato unitario incontro con CEO

IERI, OGGI E ……. DOMANI?

Nella scorsa settimana le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS di UBIS hanno incontrato i vertici dell’azienda nelle persone dell’Amministratore Delegato Paolo Cederle e dei Responsabili del Personale Michele Ungaro e Silvia Cassano.

Nell’ambito delle previsioni del CCNL relative all’Incontro Annuale, la riunione del 28 ottobre è stata focalizzata nello specifico  sulle prospettive future della nostra Azienda, avendo già esperito la parte più generale di detto Incontro (dati economici e strutturali di UBIS) in una precedente riunione, della quale abbiamo puntualmente riferito in un altro comunicato.

Ben vengano le 240 assunzioni nel biennio 2014-15 che, a detta dell’Azienda, ci portano ad essere su questo tema tra i primi nel Gruppo e nel settore di riferimento. Ma dall’altro lato abbiamo l’uscita di ben 264 persone nei prossimi 3 anni, oltre ad una considerevole contrazione del numero dei colleghi nel perimetro Italia che dal 2012 è diminuito del 18% a causa delle esternalizzazioni e delle precedenti adesioni ai piani d’esodo.

Siamo contenti ma non soddisfatti del dato relativo alle assunzioni; infatti, come detto, compensano solo in parte il decremento strutturale del numero degli addetti, si può fare decisamente di più anche alla luce degli incentivi economici offerti sia da provvedimenti legislativi (decontribuzione), sia dal CCNL, sia dal FOC – Fondo per l’Occupazione del Settore che tutti noi sosteniamo convintamente proprio per facilitare la nuova occupazione dei giovani.

Ben venga, la ritrovata centralità di UBIS, visto che i servizi stanno “ritornando CORE” per la Banca, che ora ci vede come “una risorsa e non più solo come un centro di costo”.

“L’evoluzione delle tecnologie ci richiede sempre più risposte in tempi rapidi ed una continua evoluzione dei canali distributivi, a partire dall’agenzia”.

Ma rapidità ed efficacia non devono realizzarsi unicamente attraverso modelli organizzativi che vedono la parcellizzazione di attività, competenze e professionalità presenti nel perimetro Italia. Le scelte di delocalizzazioni e la forte presenza di consulenza strategica di alta direzione, oltre a non essere sempre facilmente misurabili in termini di efficienza ed efficacia, hanno regolarmente generato notevoli difficoltà nelle attività operative svolte dai colleghi di ogni ordine e grado.

A Paolo Cederle, CEO di UBIS, abbiamo espresso la nostra posizione sulle consulenze

che a ns. parere  rimangono eccessive, nonostante l’Azienda continui a dichiarare che sono in diminuzione.

Nell’ottica di comprendere cosa ci si debba aspettare per il futuro, ( anche in ottica del nuovo piano industriale che verrà annunciato il prossimo 11 novembre)  la nostra relazione ha ribadito le preoccupazioni di colleghi e colleghe per il futuro di UBIS, ha rimarcato il disagio che le riconversioni causate dalle innumerevoli ristrutturazioni che si sono susseguite – ed ancora proseguono – ha prodotto, lasciando tossine professionali difficili da smaltire ed una diffusa incertezza sul proprio futuro professionale.

Per le OO.SS resta necessario tenere al centro dei macro processi produttivi la considerazione professionale, i percorsi di crescita, la formazione e lo sviluppo di progetti informatici congrui con l’enorme patrimonio di conoscenze e le capacità delle Lavoratrici/Lavoratori di UBIS, capacità spesso svilita  dal ricorso a consulenze esterne in forma massiccia.

Ci preoccupa fortemente la presenza tra le società di consulenza classificate “GOLD” di aziende come TATA GROUP …… non vorremmo che dalle delocalizzazioni nei paesi dell’Est Europa, l’azienda pensi all’off shoring in India. Siamo una Global Company da Singapore all’America, dove il nostro CEO va alla ricerca di soluzioni innovative ….. ma l’Italia in tutto questo viaggiare dove si colloca?

E’ indispensabile mantenere la nostra natura, che ci ha portato all’integrazione delle aziende nel Gruppo grazie alle professionalità interne, e non cercare di imitare modelli di aziende di servizi e consulenza dove peraltro il dialogo sociale non è praticato.

A fronte di nostre specifiche richieste e sollecitazioni, il Top Management ha dichiarato che non esistono, allo stato, dossier riguardanti eventuali ulteriori esternalizzazioni; che non sono previste ulteriori delocalizzazioni di attività e che, nonostante la Multipolarità non sia più considerata strategica, non si procederà, attualmente, alla chiusura di Poli; che il mondo Operations mantiene, seppure con modalità e consistenze diverse dal passato, un ruolo importante nella costruzione e fornitura di servizi al cliente.

Viene ancora perseguita, seppur con un approccio discontinuo, la creazione di centri globali di competenza, il modello “Global HUBS” è ancora, nelle parole del management, un opportunità per creare sinergie; il livello trans- europeo dell’operazione, dal nostro punto di vista impone attenzione e controllo.

Memori delle vicende, spesso fortemente negative, che hanno contraddistinto il passato e testimoni di situazioni gravemente contraddittorie verificatesi in questi ultimi anni, abbiamo preso atto di queste dichiarazioni espresse dal Top Management di UBIS; saranno il tempo e soprattutto le azioni a dover dimostrare la coerenza di quanto dichiarato.

Ben venga la dichiarazione aziendale di disponibilità a discutere con le Organizzazioni Sindacali del polo tecnologico, attrattivo di ricerca e depositario di Know-how, con l’intenzione di farlo diventare il punto di riferimento per il Gruppo ed il settore, attraverso un chiaro segnale di investimento sul territorio nazionale.

Nella nostra azienda si pianifica, si fa budget, si seguono i progetti… ed il resto chi lo fa?

Ci hanno parlato di Big Data, di Bit Coin, Block Chain, di API, ma a questa domanda non troviamo mai risposta.

Nelle dichiarazioni aziendali il progetto “Big Data” è ritenuto di grande importanza per il futuro business del Gruppo, si tratta di una mole di dati sui clienti che viene registrata e analizzata con metodologia dedicata; come ci insegnano i social network, più informazioni diamo sul nostro conto, più diventa semplice intercettare i nostri bisogni (veri e/o presunti) e le nostre esigenze, più facilmente si sarà in grado di proporre  prodotti mirati, poco importa se bancari o meno, le esperienze già fatte con la vendita nelle agenzie di articoli Samsung e Techno Gym sono state presentate come esperienze positive.

Abbiamo inoltre posto il problema delle società esternalizzate, delle quali ricordiamo UBIS detiene la partecipazione del 49%, esprimendo tutta la nostra preoccupazione per ES-SSC che a ben tre anni dalla sua costituzione non ha prodotto nessuno dei risultati presentati nel piano industriale e dichiarando che vorremmo avere una visione più chiara anche sulla situazione di ABAS e di V-TS.

Le nostre preoccupazioni sono state in parte confermate dall’azienda …… noi non lasceremo mai soli i colleghi di quelle aziende.

Nell’incontro Paolo Cederle ci ha espresso il suo rammarico sull’ultima frase del nostro precedente comunicato nel quale avevamo fatto notare il mancato apprezzamento sull’apporto delle Lavoratrici ed i Lavoratori di UBIS per i risultati raggiunti, lamentandosi in quanto UBIS mette sempre al centro le persone TUTTE … ci auguriamo che oltre alle parole delle carte d’integrità e dei buoni propositi ci siano le azioni conseguenti.

Le OO.SS. Di UBIS in ottemperanza all’art. 5.1 dell’Accordo Programmatico di Percorso   siglato in Capogruppo lo scorso 8 ottobre, hanno richiesto di attivare il confronto in sede aziendale in tema di valorizzazione professionale, visto che la discussione si deve concludere entro il primo semestre 2016.

Sul tema è inevitabile partire dal GJM sul quale è necessario organizzare una discussione partendo come sempre dalle competenze e dalle mansioni di Lavoratori e Lavoratrici.

A questo proposito abbiamo richiesto, a breve, un primo incontro esplicativo sulla nuova nomenclatura e classificazione dei  “Job” che l’Azienda, in modo unilaterale, ha attribuito ad ogni dipendente. Siamo convinti che questo percorso rappresenti l’unica  forma di riconoscimento delle professionalità dei/delle Lavoratori/trici di UBIS e che possa tradurre in realtà quello che nel corso di questo Incontro ci è stato illustrato.

Ricordiamo che UBIS si occupa di tutti gli appalti del Gruppo, a questo proposito abbiamo ribadito all’Azienda la necessità di presidiare efficacemente l’intera filiera degli appalti e che vengano adottate specifiche previsioni al fine di evitare il “massimo ribasso”, nonché precise clausole (ad esempio la “clausola sociale”) a tutela delle condizioni e dei diritti dei Lavoratori delle società appaltatrici.La carta di integrità regola  anche i rapporti con i fornitori esterni ed è il fiore all’occhiello del Gruppo, coerentemente ci aspettavamo un impegno stringente sul tema, non c’è stato.

Qualche considerazione la vogliamo fare anche sulle modalità di una presentazione che è apparsa più adatta ad un incontro con le strutture manageriali che per un Incontro con le OO.SS.; tuttavia le informazioni non sono mancate, la fotografia è a colori accesi ma anche densa di ombre, il dubbio è che questa rappresentazione si attagli solo ad una parte delle risorse di UBIS, indubbiamente preparata professionalmente, proiettata su progetti all’avanguardia, ma limitata nei numeri.

La platea più numerosa invece è alle prese con i problemi quotidiani che abbiamo enunciato in apertura, non si sente al centro delle strategie aziendali ed è in continua riconversione professionale. In molti settori di UBIS non vi è equilibrio nelle quantità e nella qualità delle attività che si svolgono, manca una razionalizzazione cercata da tempo ma mai realizzata completamente.

Se poi si mandano in altri Paesi lavorazioni e/o si esternalizzano attività e si cedono colleghi la fiducia e la serenità non possono che diminuire.

Su una cosa siamo d’accordo, le due identità apparentemente divergenti che ci sono state rappresentate devono trovare un percorso comune che tenga conto delle esigenze non solo aziendali ma soprattutto delle aspettative di Lavoratrici e Lavoratori.

Milano, 04/11/2015

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS

Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Sinfub – Ugl – Uilca – Unisin

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UBIS: Comunicato unitario su incontro annuale

Posted on 29 Luglio 201530 Luglio 2015 By Claudio Voghera

UBIS: DATI E PROSPETTIVE

Il 21 luglio le Segreterie di Coordinamento di UBIS hanno incontrato la Delegazione Aziendale per svolgere un primo confronto  in merito  al consueto incontro Annuale, così come previsto dal vigente CCNL di categoria.

Rispetto alla modalità adottata nei precedenti anni, le OO.SS. hanno condiviso con la controparte datoriale di modulare in più sedute la suddetta verifica, al fine di meglio approfondire le varie tematiche stabilite dallo specifico articolato contrattuale.

Nella mattinata sono stati analizzati i dati di Bilancio con Oreste Massolini, responsabile della funzione Planning, Finance & Administration, dedicando particolare attenzione alle operazioni di esternalizzazione ed alle consulenze. Tali dati hanno evidenziato una crescita degli investimenti e una forte diminuzione del costo del lavoro rispetto al 2013 pari al 7,9% a livello globale e dell’11,9% per il perimetro Italia, frutto delle cessioni del progetto Newton e dei piani industriali.

Come OO.SS. abbiamo evidenziato che il costo del lavoro di UBIS in Italia è inferiore sia alla media di settore che a quella di Gruppo (circa il 16%).

Dai dati di Bilancio emerge che la riorganizzazione degli spazi e la rinegoziazione di alcuni appalti di fornitura da parte di Real Estate ha portato ad un risparmio di Eur 48 Mln

Nonostante tutte le argomentazioni aziendali sui dati in merito alle operazioni V-TServices e ABAS, le OO.SS. mantengono la loro posizione di estrema contrarietà sulle esternalizzazioni derivanti dal programma Newton, anche perché, se da una parte si registra una riduzione dei canoni di servizio, dall’altra si assiste all’incremento dei costi relativi ai volumi generati a fronte delle nuove implementazioni, oltre ad un incremento considerevole dei tempi di attuazione degli interventi richiesti.

Forte è stato il silenzio dell’azienda in merito ad ES-SSC, le cui rilevanti criticità – che sono state oggetto di diversi incontri di verifica – nei fatti trovano conferme, seppur con termini diversi, nel ritardo dell’attuazione del programma di trasformazione della NEWCO, con un conseguente aggravio di costi a carico di UBIS relativo ad attività che, a distanza di tre anni, ES SSC non è ancora in grado di effettuare e per le quali si è determinato uno storno parziale dei canoni di servizio.

Abbiamo inoltre ribadito le nostre valutazioni critiche in riferimento all’esorbitante volume e all’alta incidenza dei costi delle consulenze; in merito l’azienda ha specificato che per quanto riguarda l’ICT solo la metà del costo complessivo indicato nel bilancio consolidato di Gruppo riguarda UBIS e ha affermato che il fenomeno della consulenza è in diminuzione grazie anche alle 227 assunzioni che UBIS ha effettuato nel biennio 2014-2015.

Nel pomeriggio si è svolto l’incontro con il responsabile della struttura  HR  Michele Ungaro  e  con la nuova responsabile della funzione HR Management  Cinzia  Cassano,  per la presentazione della nuova struttura HR.

Con il Responsabile HR sono stati analizzati i dati andamentali riferiti al Personale e le politiche di lavoro flessibile. In merito a questo argomento l’azienda intende sempre più sviluppare la modalità smart working e non quella del telelavoro che prevede modalità troppo rigide rispetto alla flessibilità ricercata sia dall’azienda sia dai colleghi. Sul tema delle flessibilità, abbiamo richiesto  che iniziative di  conciliazione dei tempi vita,  molto positive come il Progetto 90 giorni, vengano estese anche agli altri Poli di UBIS.

Sintetizzando i dati strutturali, il perimetro Italia conta 4.314 dipendenti con un calo del 3,12% rispetto all’anno precedente. L’età media aziendale è di 48 anni. Anche quest’anno nonostante la cospicua diminuzione dei Dirigenti, la loro percentuale rispetto al Personale (oltre il 3% ) rimane ben al di sopra della media di settore.

Rileviamo positivamente un cospicuo aumento delle ore di formazione (oltre 14%) rispetto all’anno precedente, con forti aumenti di quelle Tecnica – Obbligatoria – Manageriale e una diminuzione di quella linguistica.

Ci è stata fornita inoltre una breve informativa sul progetto CPU (Change Powered by Us), ma su tale progetto discuteremo ampiamente a Settembre.

Per quanto riguarda le prospettive strategiche di UBIS illustrate dal management, l’azienda sarà sempre più focalizzata sullo sviluppo dell’ ICT,  con una forte crescita anche nei paesi dell’est Europa ma con forti vincoli strutturali sui costi. Questo trend trova conferma anche nei 227 Lavoratori assunti in Italia nel biennio – di cui: 173 a tempo indeterminato, 35 apprendisti e 19 a tempo determinato – tutti nell’area IT. Un dato generale, quello relativo alle assunzioni, che riteniamo positivo; ma occorre  una necessaria riflessione  per  l’area  Operations,  anche alla luce del progetto iPC, che ha visto l’ennesima delocalizzazione di attività.

Riteniamo che l’area Operations venga costantemente sottovalutata e siamo preoccupati perché le migliori soluzioni tecnologiche non valgono a nulla se non applicate ai processi operativi. La perdita della conoscenza del ciclo operativo dei processi bancari, attraverso le continue riorganizzazioni spesso funzionali solo alle delocalizzazioni di attività, costituisce un elemento molto pericoloso perché distrugge non solo conoscenza e professionalità, ma anche qualità del servizio reso che dovrebbe viceversa caratterizzare il valore aggiunto dell’apporto al Gruppo da parte di UBIS. Tali conoscenze e competenze difficilmente si ricreano poiché frutto di anni di esperienza e professionalità maturate dalle Lavoratrici e dai Lavoratori.

Sul tema della Multipolarita, l’azienda, pur dichiarando che questa è un costo e non intende implementarla, ha affermato che non vi sono progetti di chiusura di Poli, a meno che non si creino le condizioni nel Gruppo che consentano di gestire le operazioni senza impatti di mobilità territoriale per i Lavoratori.

Abbiamo ribadito la centralità della Multipolarità, come strumento fondamentale di salvaguardia occupazionale e di sviluppo nei territori e la  centralità  della formazione  nei processi di  riconversione.

Alla luce della prospettata evoluzione dell’ICT – e con occhio al passato di UCBP quando al suo interno era presente un centro di formazione di alto livello – abbiamo richiesto che UBIS diventi un polo attrattivo di ricerca e know-how, che colga le occasioni offerte in futuro anche con  la creazione di  un campus tecnologico che sia  il centro di sviluppo di soluzioni innovative, punto di riferimento per il Gruppo e per il settore, con l’ottica di tornare ad investire fortemente sui propri Dipendenti e sui giovani,  anche  attraverso  accordi con Università. Insomma abbiamo richiesto un cambio di passo ed abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere sul tema, per investire anche nel nostro Paese e per dare prospettive occupazionali, poiché riteniamo che vi siano ampi spazi derivanti dalle normative di Legge e di Contratto che possono rendere competitive le assunzioni anche in Italia.

Abbiamo inoltre ribadito la nostra richiesta all’azienda, in considerazione del fatto che UBIS ha il compito di stipulare i contratti di fornitura per tutte le aziende del Gruppo, circa la necessità che si doti di una strumentazione contrattuale idonea a garantire l’applicazione della cosiddetta “clausola sociale” a salvaguardia dell’occupazione di tutti i Lavoratori delle società appaltatrici e sub-appaltatrici, che la negoziazione dei contratti di appalto escluda politiche improntate al massimo ribasso e che tutto il processo faccia riferimento a criteri di trasparenza e integrità, prevedendo clausole di rescissione nel caso di mancato rispetto di tali principi.

Al termine dell’Incontro, abbiamo evidenziato con rammarico che nella lettera di presentazione del Bilancio annuale di UBIS, il CEO non abbia espresso alcun apprezzamento sull’apporto delle Lavoratrici e dei Lavoratori al raggiungimento dei positivi risultati conseguiti, tanto da far sembrare l’azienda composta solo da azionisti, manager, software e hardware. Questo non rappresenta la realtà aziendale! Senza il significativo apporto delle colleghe e dei colleghi (di tutta UBIS) la mattina non si aprirebbero nemmeno le filiali!

Il prossimo appuntamento con il CEO di UBIS, Paolo Cederle, è previsto per il prossimo 30 settembre.

Milano, 27/07/2015

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS
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UBIS: Comunicato unitario incontro del 1° luglio 2015

Posted on 7 Luglio 20157 Luglio 2015 By Claudio Voghera
UBIS: Comunicato unitario incontro del 1° luglio 2015

UBIS CANTIERE APERTO

In data 01/07/2015 si è svolto un incontro tra le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di UBIS e la Direzione Aziendale nell’ambito del quale sono stati affrontati i seguenti argomenti.

Modifiche organizzative SL ICT: l’Azienda ha illustrato le modifiche che interverranno nella S/L ICT con decorrenza 01/09/2015 definendole quale naturale completamento della riorganizzazione avviata nel dicembre dello scorso anno. Secondo quanto sostenuto dagli esponenti aziendali, si  tratta di un processo che prevede principalmente la decentralizzazione del modello di Project Management, attraverso l’assegnazione della gran parte dei PM attualmente in Evolution Partner alle Business Lines, sulla base delle attività attualmente seguite. L’Azienda ha motivato tale scelta con la necessità di portare i PM a diretto contatto con il Business per rafforzarne competenze e sinergie.

Le scriventi OO.SS. hanno evidenziato come questa riforma organizzativa non faccia altro che ripristinare a tutti gli effetti una situazione che era già esistente nella struttura aziendale di UGIS, sottoposta a suo tempo ad una riorganizzazione verso la quale avevano espresso forti perplessità ed evidenziato proprio tutte quelle criticità che ora l’Azienda pone quali motivazioni alla base della sue determinazioni. Non abbiamo la pretesa di attribuirci doti profetiche né l’intenzione di svolgere un lavoro non di nostra stretta pertinenza, ma certamente non possiamo esimerci dal rilevare che questa riorganizzazione, come del resto avvenuto per altre del più o meno recente passato (iPC ne è il caso più eclatante), rimescola le strutture, spesso in contraddizione ed antitesi con scelte operate in precedenza, sottoponendo i colleghi all’ennesima riconversione. Sorge poi un legittimo dubbio: ma il coacervo di tutte queste riorganizzazioni, macro e micro, avrà portato/porterà davvero al raggiungimento dei risparmi sbandierati al momento della loro presentazione?

La riorganizzazione della S/L ICT prevede anche la ricollocazione nelle B/L delle attuali funzioni preposte alla gestione delle cosiddette “Terze Parti” ovvero delle consulenze, su questo punto abbiamo denunciato ancora una volta l’esorbitante, non sostenibile, spesso ingiustificato ricorso alle consulenze esterne e richiesto con forza un loro significativo ridimensionamento.

In considerazione del ruolo centrale riservato alla formazione da parte delle scriventi OO.SS., abbiamo poi auspicato un’estensione delle funzioni e delle attività della ex ICT Academy (ridenominata “PM & ICT Training center”) chiedendo che diventi una vera scuola di formazione e sviluppo ICT, in grado di fornire ai colleghi di UBIS competenze di alto profilo e di fungere da riferimento per l’intero settore, anche con specifici progetti di ricerca e sviluppo sulle nuove tecnologie.

Modifiche organizzative S/L Real Estate: l’Azienda ha illustrato i contenuti degli interventi attuati con decorrenza 01/07/2015 riconducendone le logiche principalmente alla necessità di “ottimizzare e armonizzare i differenti servizi e le relative attività all’interno di una logica di processo” , di “rafforzamento del modello end2end dei progetti di trasformazione immobiliare”, di “suddivisione della gestione del portafoglio immobiliare strumentale e non strumentale”.

Da parte nostra abbiamo rappresentato con forza all’Azienda le istanze che provengono dai Lavoratori/trici del comparto in merito ad una modalità di  gestione organizzativa, relazionale e dei percorsi/strumenti di riconoscimento della professionalità dei Lavoratori/trici, che spesso si rivela farraginosa, inefficace e poco trasparente. Abbiamo inoltre espresso perplessità e timori che questa riorganizzazione possa addirittura peggiorare la situazione. E’ evidente che in questa S/L si vive da tempo una situazione di disagio che ha trovato pronto riscontro negli esiti della recente “People Survey”. Abbiamo ribadito l’assoluta necessità che un processo riorganizzativo di questa portata debba essere gestito con la massima attenzione alla tutela delle professionalità dei colleghi coinvolti. A tal fine abbiamo inoltre richiesto che la funzione HR svolga un ruolo di attenta supervisione dell’intero percorso.

Nello specifico abbiamo inoltre evidenziato alcune situazioni anomale che richiedono urgentemente l’attenzione da parte dell’azienda:

  • in alcune aree i Building Managers  hanno competenza su territori troppo ampi con carichi di lavoro non sostenibili;
  • molti addetti della S/L RE sono costretti a numerosissime ore straordinarie per poter completare l’ordinaria amministrazione anche in considerazione del fatto che il programma SAP presenta diverse anomalie, con un conseguente aumento dei tempi di lavorazione delle pratiche;

Abbiamo inoltre sollevato il problema della mancata applicazione dell’accordo di reperibilità interventi programmati “ex UGIS”, che prevede trattamenti migliorativi rispetto alle previsioni del CCNL attualmente applicate. L’azienda si è dichiarata disponibile a discutere del tema in generale per una sua applicazione al nuovo perimetro di UBIS.

Infine, in considerazione del fatto che Real Estate gestisce tra l’altro le gare d’appalto di settori che negli ultimi anni hanno riscontrato diversi problemi (ci riferiamo alle portinerie ed alle imprese di pulizie), abbiamo richiesto che si preveda una clausola sociale di salvaguardia per i lavoratori di questi settori che ad ogni cambio d’appalto vedono a rischio il loro posto di lavoro.

Al termine della riunione abbiamo stabilito con l’Azienda l’agenda dei prossimi impegni tra cui è previsto lo svolgimento dell’ “Incontro Annuale” con il “Top Management” di UBIS; sarà l’occasione, così come previsto dall’ ex-art.12 del CCNL, di fare il punto sulla situazione complessiva e sulle prospettive strategiche di un’Azienda che ci appare col fiato corto, schiacciata dal peso di un volume esorbitante di consulenze, impoverita dalla reiterata spinta alle delocalizzazioni e con le ferite sempre aperte causate dalle esternalizzazioni.

Milano, 03/07/2015

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO UBIS

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