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Categoria: UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

UCS e dintorni … comunicato unitario Segreterie di coordinamento di UniCredit Services S.c.p.A.

Posted on 16 Dicembre 201916 Dicembre 2019 By

UCS e dintorni

Il 26 novembre u.s., durante l’incontro delle Segreterie di coordinamento con l’Azienda, abbiamo parlato del nuovo assetto di UCS e dei bonus discrezionali erogati.

Sono state premiate meno persone con un bonus più alto, la somma spesa (6,3 Mln) è in costante aumento nonostante il VAP sia fermo ad una cifra ben lontana dalla mensilità di qualche anno fa. Manca inoltre da parte aziendale qualunque volontà di porre regole oggettive o condivise all’erogazione di questi importi, i cui criteri di assegnazione non ci sono mai stati comunicati. Il sistema dei bonus non riconosce la professionalità in maniera trasparente e oggettiva, non a caso l’azienda non ha mai affronto a il tema degli inquadramenti, disdetti in maniera uni laterale ed a causa delle continue riorganizzazioni, non sia mai stato aperto un tavolo nonostante la nostra piattaforma presentata, ma nelle more di una “disponibilità” a lavorare sempre e comunque, ferie comprese, con la promessa di una ricompensa in termini di bonus annuale Per quanto riguarda i bonus, registriamo che è andato a premio il 58% del personale (56% del personale femminile e 60% di quello maschile), con un bonus medio di € 3309; abbiamo richiesto il dettaglio per verificare che non ci siano discriminazioni di genere.

Unicredit Services, dopo la cessione dei rami Operations e Real Estate verso Unicredit S.p.A., si attesta ad un totale di 1984 FTE. Così suddivise:

UCS Italia

Totale FTE

Totale

1984

COO – Governance

166

CIO CEE

4

CIO CIB

203

CIO COMMERCIAL BANKING

475

CIO FINANCE & CONTROLS

358

TECH

179

TRANSFORMATION OFFICE (TO)

214

COO – Operations

61

COO – Security

253

COO – Sourcing

71

Per quanto riguarda le assunzioni, nel 2019 ne sono state fatte 216; nei mesi di novembre e dicembre  sono previste ulteriori 26 nuovi ingressi. La distribuzione ha visto l’88% delle assunzioni sul polo di Milano ( 213 ), mentre le rimanenti 29, sono state distribuite nei diversi poli, con alcune sedi che da anni non vedono nessuna assunzione. Su questo tema è necessario fare un chiarimento, non condividiamo le dichiarazioni aziendali che vedono uno sviluppo solo sul polo di Milano, perché tutto questo si accompagna al depauperamento professionale dei poli di Roma, Palermo, Torino, Verona e Bologna, oltre a carenze organiche, alto è il rischio per l’azienda di disperdere le tante competenze presenti nelle diverse realtà. E’ quasi paradossale che un gruppo paneuropeo che punta tutto sulla digitalizzazione, dichiarando di voler portare all’utilizzo in remoto dei servizi della banca da parte dei clienti, non riesca ad utilizzare la digitalizzazione per poter strutturare la propria organizzazione, anche di progetto, in modo distribuito, specializzando i poli su attività specifiche dando prospettive di sviluppo degli stessi.

Non ci è stato fornito il dato del turn over che riteniamo sia un fenomeno importante, soprattutto tra i giovani. Se da un lato il turnover elevato e la dinamicità delle materie tecnologiche prevedono un forte ricambio che segue le logiche del mercato del lavoro, riteniamo che il fenomeno delle fuoriuscite sia dovuta soprattutto al peggioramento del clima lavorativo e dei carichi di lavoro.

Non ci è stato fornito nessun dato sulle consulenze che, tutti i vari A.D. che si sono succeduti, hanno sempre dichiarato di voler diminuire, ma che di fatto vediamo lievitare nelle migliaia di presenze quotidiane, con un relativo peggioramento della qualità dei servizi.

Manca il governo di una realtà così complessa come UCS, che si articola in differenti nazioni con normative e mentalità differenti.

Non c’è chiarezza nei ruoli tra la Capogruppo ed UCS, con il tempo si sono creati doppioni e sovrapposizioni, che hanno generato confusione sulle responsabilità.

Il nuovo piano industriale annuncia ingenti investimenti in tecnologie, ma non sappiamo quanto rimarrà in Italia, e soprattutto quanti appalti per consulenze informatiche sono previste

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

Procurement, comunicato unitario Segreterie di coordinamento di UniCredit Services S.c.p.A.

Posted on 16 Dicembre 201916 Dicembre 2019 By

PROCUREMENT,

Anno nuovo … procedure nuove

Il giorno 26 novembre abbiamo avuto un incontro con la responsabile di Procurement, Valentina Fanni e lo Strategic HR, Paolo Giannocoli, nel quale l’Azienda ci ha illustrato le novità previste per questa area. E’ iniziato il processo di sostituzione dei vecchi moduli software per le gare dei fornitori denominati GSD (tool per lo svolgimento delle gare) e Agorà (modulo per la qualifica dei fornitori per l’ammissione ad una gara); questi due applicativi, ad alta frammentazione e alto rischio operativo, verranno sostituiti con il nuovo tool “SAP ALIBA” che completerà il parco applicativo SAP, sarà gestito da Accenture Germania (con interfaccia presso la struttura CIO Finance & Controls) e eliminerà parte del livello di manualità. Considerando le nuove norme dei Regulators su insourcing ed esternalizzazioni, in particolare per quanto riguarda le nuove linee guida di EBA, la complessità del nuovo contesto rende la manualità un rischio elevato per l’azienda e per i colleghi che, ad oggi, sono costretti a riconciliazioni sui dati e controlli manuali. Diversi mesi fa si è avviato un percorso che ha coinvolto, su base volontaria, circa 70 colleghi (chiamato project EVOS) in merito agli attuali problemi dei processi operativi, ciò ha permesso una corretta analisi che ha portato alla scelta del software, ritenuto più idoneo. Si prevede di completare il processo di sostituzione degli applicativi a partire da marzo 2020, ma l’Azienda sta valutando la possibilità di un “overlap” con la vecchia piattaforma per un periodo non ancora definito, per un passaggio indolore. La valutazione del merito del fornitore non viene effettuata dal software in automatico, ma rimane in capo al buyer, figura professionale, che ha visto nel tempo alzare ulteriormente il suo livello di responsabilità; infatti oltre a essere totalmente responsabile del processo e della valutazione dei fornitori sarà coinvolto direttamente nel go live della nuova piattaforma trovandosi di fronte a un duplice lavoro sia sulla vecchia che sulla nuova applicazione.

Abbiamo ribadito che, nella scelta delle aziende a cui affidare gli appalti, devono prevalere i principi di etica e rispetto delle lavoratrici/tori e non solamente il criterio del massimo ribasso.

Questa scelta aziendale di rinnovamento del parco applicativo, secondo quanto affermato dalla responsabile, non comporterebbe riassetti organizzativi, cambi di mansione e ricadute occupazionali per i colleghi. La modifica operativa non impatterà su attività pertinenti altri perimetri e non comporterà razionalizzazioni in termini di risorse umane. La formazione del personale avverrà nei diversi Paesi, nelle lingue locali, e sarà erogata direttamente da un gruppo di colleghi precedentemente formati a tale scopo. Quale ulteriore forma di supporto ci sarà una fase di hyper-care con help desk dedicato, per almeno un paio di mesi, sia per i colleghi interni, sia per i fornitori.

Durante l’incontro, poiché Procurement si occupa della stipula e gestione dei contratti di appalto di tutto il Gruppo, abbiamo ribadito che l’azienda ha l’obbligo di fornire l’informativa in base alle norme previste dal CCNL e che quindi ci aspettiamo che il nuovo software sia in grado di assolvere a tale obbligo in modo puntuale ed esaustivo, ricomprendendo tutti gli appalti di opere e servizi.

Apprendiamo inoltre con sorpresa, dato che non è stato discusso durante l’incontro, che in alcune aree del Procurement verrà tolta ai colleghi la possibilità di effettuare la giornata di smart working (da hub o domicilio), decisione su cui non rileviamo una reale necessità e su cui abbiamo già interessato le relazioni industriali per avere una informativa sulle motivazioni effettive di tale decisione che non siano frutto dell’eventuale atteggiamento precauzionale di qualche capo ufficio in apprensione, forse, per l’imminente migrazione dell’applicativo.

Milano, 13-12-2019

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

Reperibilità, comunicato unitario Segreterie di coordinamento di UniCredit Services

Posted on 5 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By

REPERIBILITA’ …

uso (ed abuso) di un istituto contrattuale

Il 26 novembre u.s., durante l’incontro delle Segreterie di coordinamento con l’azienda, si è anche parlato di orari di lavoro.

Il tema lo avevano posto le scriventi OO.SS. con una lettera inviata all’azienda in data 13 novembre, nella quale si richiedeva un incontro urgente per chiarimenti sugli impegni sempre più pressanti richiesti ai colleghi.

Abbiamo più volte denunciato come gli orari in Unicredit Services siano fuori controllo ormai da tempo e le richieste, che vengono impartite da parte aziendale, siano lesive del diritto alla disconnessione e spesso violano anche il CCNL.

L’Azienda ha dimostrato di non governare il fenomeno e di non essere in grado di fornire un piano degli orari per singola attività, né tantomeno di avere traccia della programmazione della reperibilità (numero di persone coinvolte, turnazioni): si è presentata con una slide che, in 5 righe, riportava – DAL LORO PUNTO DI VISTA – l’elenco delle aree aziendali in cui veniva richiesta la reperibilità ai colleghi, elenco che però in buona sostanza ricomprende tutta l’azienda (CIO CIB & GERMANY, CIO COMMERCIAL BANKING ITALY, CIO FINANCE & CONTROLS, SECURITY, TECH).

Il riscontro che abbiamo dai colleghi è che l’azienda sta impropriamente rispondendo a ricadute organizzative dovute alle continue riorganizzazioni, ai processi spesso frammentati e alle carenze in termini di organici.

Siamo ormai arrivati al paradosso che anche i passaggi degli applicativi negli ambienti di test (quando ci sono) vengono effettuati al di fuori del normale orario di lavoro. Ormai si lavora in un percorso ad ostacoli tra blocchi e “frozen zone security gate”, con la complessità creata dall’esternalizzazione dell’area ICT a VTServices.

Tutto questo sta creando una situazione di alto livello di stress e di disagio tra i Lavoratori.

Il fenomeno viene gestito spesso con la volontarietà “spintanea”, qualche volta con il pagamento della reperibilità: il tutto non risolve il problema di una regolamentazione degli orari necessaria per garantire la qualità del lavoro e della vita personale.

L’Azienda ha affermato che viene sempre riconosciuto l’istituto della reperibilità sancito dall’accordo del 24.05.2010 nell’allora UGIS S.C.p.A. (unico accordo ancora in vita in azienda), e che, senza questa previsione, NESSUNO è tenuto ad intervenire o a rispondere a chiamate da parte di chicchessia.

Invitiamo, quindi, tutti i colleghi che dovessero ancora ricevere richieste per una generica “disponibilità” (istituto non previsto né dal CCNL né da accordi aziendali) a segnalarlo immediatamente alle scriventi OO.SS.

In questo caos organizzativo, ribadiamo che le richieste di attività al di fuori del normale orario di lavoro devono essere coperte prioritariamente in maniera assolutamente volontaria.

Abbiamo sostenuto che eventuali problematiche specifiche di una azienda I.T. non possono essere gestite – come spesso avviene – contando solo sulla professionalità e la buona volontà delle colleghe/i.

La nostra volontà è aprire una seria e proficua discussione sul tema degli orari di lavoro, come da procedura di confronto prevista dall’art.23 del CCNL in tema di orari di lavoro, che dia giusto riconoscimento ai lavoratori interessati.

Milano, 03 dicembre 2019

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

PEERS, comunicato unitario Segreterie di coordinamento di UniCredit Servicesc

Posted on 5 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By

PEERS …

nessuno mi può giudicare …

soprattutto tu!!!

Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di iniziative aziendali rivolte ad alcuni nuclei di lavoratori, che prevedono anche una richiesta di valutazione delle prestazioni professionali di colleghi pari grado (peers).

Tali richieste pur presentandosi come anonime e volontarie, sono oggetto di pressioni e solleciti via mail.

Riteniamo che tali iniziative siano assolutamente inappropriate perché divisive tra colleghi e prive di qualsiasi utilità ai fini della valutazione stessa.

I colleghi chiamati a valutare, spesso si trovano in una situazione di forte disagio, non avendo né ruolo né competenze specifiche a tale scopo. Tutto ciò crea deterioramento dei rapporti tra colleghi, instaurando un clima di reciproco sospetto che nuoce al clima aziendale.

Riteniamo che la valutazione delle lavoratrici/tori sia di competenza dei ruoli e delle funzioni aziendali preposte, quali la struttura HR e i capiservizio e nell’ambito delle previsioni del CCNL.

Trattandosi di iniziativa a carattere volontario, pur nella libertà di scelta individuale, invitiamo tutte le colleghe/i a non aderire a queste richieste per non alimentare iniziative estemporanee, magari dettate dalla moda di alcune società di consulenza, che creano solo confusione e negatività.

Milano, 3 dicembre 2019

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

FUORI ORARIO, Comunicato unitario O.d.C. UniCredit Services

Posted on 21 Ottobre 201921 Ottobre 2019 By

FUORI ORARIO

Da qualche tempo in Unicredit Services assistiamo ad una deregolamentazione degli orari non più sostenibile: il diritto alla disconnessione è completamente ignorato dall’Azienda che pretende prestazioni ad ogni ora del giorno e della notte.

L’ultima richiesta in ordine di tempo riguarda la proibizione al rilascio, nel normale orario di lavoro, dei passaggi di software in produzione, anche di minimo impatto, obbligando che vengano effettuati fuori dal business hours (ore 7-18) e costringendo i colleghi, anche nei casi di ordinaria e normale manutenzione, a lavorare alle 6 del mattino o dopo le 18.

Tutto ciò avviene senza una comunicazione ufficiale (ordine di servizio), ma attraverso semplici email, mettendo anche i colleghi a rischio di provvedimenti disciplinari in caso di errori.

Denunciamo che questi orari, siano stati introdotti senza aver esperito le relative procedure previste dal CCNL: le lavoratrici e i lavoratori di Unicredit Services non si sono mai sottratti alle necessità di intervenire ad orari anche molto disagiati nel rispetto delle previsioni contrattuali e degli accordi aziendali, e pretendono che anche l’azienda faccia altrettanto.

Se, a seguito di mutate necessità aziendali, devono essere rivisti o introdotti nuovi orari di lavoro, ciò si potrà realizzare solamente dopo aver esperito la necessaria e approfondita procedura sindacale e riconoscendo indennità di reperibilità, di turno e/o extra standard, straordinari e riposi compensativi adeguati anche per i Quadri Direttivi.

Riteniamo, inoltre, che spostare queste attività su consulenti che operano in azienda a tutte le ore, sia una violazione del CCNL in tema di area contrattuale.

Chiediamo anche che venga dato seguito alle nostre reiterate richieste di avere una mappatura aggiornata degli uffici dove si svolgono attività in regime di reperibilità e il relativo numero di lavoratori, nonché di poter controllare il lavoro straordinario: pare che tutto ciò sia coperto dal “segreto di stato” e i dati siano irreperibili: non può essere sempre e solo colpa di People Focus (un’altra scelta fallimentare che, nonostante l’impegno dei colleghi e delle varie task – forces, sta creando tante disfunzioni e problemi anche di carattere economico).

Vogliamo che sia fatta la massima chiarezza in tempi brevissimi perché la situazione non è più sostenibile, in caso contrario metteremo in atto tutte le iniziative del caso.

Non si possono scaricare sui Lavoratori le inefficienze derivanti da una disorganizzazione ormai cronica, dovute alle scelte di un top management sempre più in confusione !!!

Milano, 21 ottobre 2019

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services S.c.p.A.

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

Vale sempre tutto?

Posted on 17 Luglio 2019 By

VALE SEMPRE TUTTO?

Si è svolto il giorno 5 luglio 2019 l’incontro annuale previsto dall’art. 12 del vigente CCNL.

Erano presenti, oltre alle OOSS di coordinamento di Unicredit Services, il nuovo Direttore Generale Rubaga, il responsabile HR della COO Area Carletta, il nuovo capo del personale Rebughini e i referenti di relazioni sindacali Lops e Banfi.

La nostra prima richiesta ha riguardato il futuro strategico e le prospettive della nostra azienda in considerazione degli eventi di prossima realizzazione:

  • il conferimento delle “Operations” e “Real Estate & Logistics” a Unicredit spa
  • un’ ennesima e profonda riorganizzazione riguardante la parte IT, con relativo balletto dei manager, ormai tutti posizionati nella Holding
  • l’incombente nuovo piano industriale di Gruppo, sul quale cominciano a circolare diverse voci riguardanti possibili nuove cessioni di attività inerenti il mondo delle applicazioni.

Non sono i cambiamenti a preoccupare le lavoratrici/tori che ne hanno affrontati numerosi, ma il loro governo che ha determinato elementi di forte criticità in termini di carichi/ritmi di lavoro, orari fuori controllo, perdita di competenze e professionalità, marginalizzazione dei poli, aumento delle consulenze e disfunzioni operative.

Per quanto riguarda il futuro strategico, pur sapendo che il nuovo piano industriale è in via di definizione e coperto dal massimo riserbo, abbiamo avuto la sensazione che l’azienda stia “navigando a vista”, orientando le vele solamente in base a quanto avviene all’esterno, nel panorama finanziario.

Ciò rende ancora più preoccupante l’isolamento della componente informatica, mentre, nell’era della digitalizzazione, rappresenta di fatto il nuovo “core business”. Il D.G. Ha dichiarato:” l’IT è fondamentale per la banca , ed in futuro lo sarà sempre di più, e deve essere controllato dall’interno, ma se ci fossero opportunità interessanti, l’azienda le valuterà…”

L’azienda ha affermato che il rapporto con VTS continua ad essere strategico e che intendono trarre da questa partnership il massimo vantaggio.

La cessione di “Operations” e “Real Estate & Logistics” svuota Unicredit Services di attività, competenze e professionalità e rende lo slogan “one bank, one Unicredit”, non valido per la parte IT che rimane isolata rispetto al resto della Banca; speriamo che questo rientro non nasconda progetti di esternalizzazioni sia in Unicredit Services, sia in Unicredit spa.

E’ chiara e risaputa la nostra assoluta contrarietà ad operazioni di esternalizzazione/delocalizzazione alle quali ci opporremo con determinazione.

L’evidente necessità di porre rimedio alle pesanti criticità generate del precedente modello organizzativo e della sua gestione, testimoniano l’inadeguatezza delle scelte manageriali operate che dovevano gestire il processo di digitalizzazione del Gruppo, ma che si sono rivelate non sufficienti a gestire una complessità, probabilmente sottovalutata, le cui responsabilità sono, non solo di Unicredit Services, ma anche e soprattutto, del management del Gruppo e della Banca.

Abbiamo, per la nuova riorganizzazione, attivato la procedura prevista dall’art. 17 del CCNL per conoscere e approfondire il nuovo modello organizzativo e le relative ricadute sulle lavoratrici/tori.

Abbiamo anche richiesto i dati relativi al 2018 dei bonus, della formazione, del telelavoro e del lavoro agile che non ci sono stati forniti, mentre appalti, straordinari e mappatura della reperibilità, rimangono ancora questioni in sospeso a distanza di quasi due anni.

Ribadiamo, inoltre, a chiunque stia lavorando al nuovo piano industriale, che le lavoratrici/tori di Unicredit Services hanno già sopportato un grosso sacrificio per il rilancio dell’azienda e del Gruppo ed è giunto il momento di riconoscere e valorizzare il patrimonio di professionalità presenti attraverso la definizione CONTRATTUALE di percorsi professionali.

Abbiamo, infine, dichiarato che i valori di “Etica e Rispetto” si declinano a partire dal lavoro e che per noi non è accettabile che sulle attività di Unicredit lavorino giovani in sub appalto con contratti a chiamata superprecari e contemporaneamente si dichiarano esuberi, né tantomeno che vi siano lavoratrici/tori licenziati come avvenuto per addette/i addetti alle pulizie o alle mense. Per questo abbiamo reiterato la nostra richiesta, ossia che Unicredit Services, quale società del gruppo che stipula i contratti di appalto, che si doti di un codice etico per tutela del lavoro in appalto.

Milano, 17 luglio 2019

Le Segreterie di Coordinamento di Unicredit Services

FABI FIBA/CISL FISAC/CGIL UILCA/UIL UNISIN


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Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.), UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

DISPONIBILITA’? … NO GRAZIE

Posted on 1 Marzo 20193 Marzo 2019 By

DISPONIBILITA’? … NO GRAZIE

A seguito di molteplici segnalazioni pervenuteci da Lavoratori/Lavoratrici appartenenti a vari poli di Unicredit Services, riguardanti la richiesta aziendale di una generica “disponibilità” all’eventuale prestazione lavorativa notturna, al sabato e/o festiva,

Ribadiamo che

L’istituto della cosiddetta “disponibilità” non è previsto da alcuna norma contrattuale nazionale e/o aziendale, nè da accordi di altro genere.

La Reperibilità e i suoi relativi riconoscimenti economici, cosi come gli interventi programmati, sono le uniche previsioni richiedibili dall’azienda.

L’indennità di Reperibilità comporta un riconoscimento pari a 35€ al giorno per quella feriale e a 40€ per il sabato, la domenica e le festività infrasettimanali. Oltre ai previsti ulteriori riconoscimenti economici per gli effettivi interventi, sia da remoto che in azienda.

Invitiamo pertanto tutti i Lavoratori/Lavoratrici ad attenersi alle citate previsioni normative, in mancanza delle quali potrebbero incorrere in rischi operativi e sanzioni disciplinari.

Ricordiamo inoltre l’importanza di rispettare tutte le previsioni riguardanti il diritto alla disconnessione e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sanciti nell’Accordo di Gruppo del 13.04.2018 sulla Work Life Balance.

Invitiamo i colleghi/colleghe a segnalarci tutte le richieste da parte dell’azienda che non dovessero rientrare nei citati istituti.

Milano, 1 Marzo 2019

Le segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UIL.C.A. – UNISIN

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UniCredit Services S.c.p.A. – Incontro annuale

Posted on 18 Ottobre 201818 Ottobre 2018 By

Incontro con il CEO di UniCredit Services S.c.p.A.
“C’è una luce in fondo al tunnel” ?

Nell’ambito dell’incontro annuale previsto dal CCNL; che si è svolto lo scorso 3 ottobre, tra  le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services, ed  il CEO Daniele Tonella, sono state   discusse le prospettive strategiche dell’azienda.

Alla riunione erano presenti anche il Responsabile HR Angelo Carletta ed il Responsabile di Relazioni Sindacali Silvio Lops.

Il CEO e il Responsabile HR  hanno affermato che:

• la linea guida è il piano Transform 2019 con la relativa riduzione dei costi del lavoro, e, per il perimetro Italia, le logiche sono quelle del piano HR Platform. Riduzione delle applicazioni (decomissioning) e riduzione del 30%  degli organici nel back office con la (il)logica aziendale che  prima si riduce il personale, poi si ricercano le iniziative organizzative. Real Estate sta lavorando al piano di riduzione delle filiali. L’obiettivo generale per IT è quello della creazione di asset informatici semplici, efficaci e sostenibili; per le Operations verrà ulteriormente   sviluppato  il processo di automazione delle procedure già operativo in anagrafe, crediti e c/c.L’azienda conferma l’attuale multipolarità, ma non esclude  eventuali chiusure di poli, dovute a valutazioni anagrafiche e demografiche, seguendo le logiche di HR Platform, quindi con il distacco dei Lavoratori ad Unicredit spa.

• Ridenominazione della società, per confermare e affermare  che Unicredit Services deve essere percepita come  una divisione del Gruppo e non come  un’entità esterna. Per l’attuale piano (Transform 2019) non sono previste, al momento,  esternalizzazioni di Lavoratori per il perimetro Italia, mentre non ha escluso ulteriori appalti di attività.

• Assunzioni , nel 2018 verranno effettuate 100 assunzioni circa,  principalmente sul polo di Milano,  ma vi è ancora un saldo negativo rispetto a quanto preventivato pari a circa 47 FTEs, senza contare le 58 assunzioni che sono state rinviate al 2019.

Abbiamo replicato che in azienda c’è un clima non più sostenibile, sia per i carichi di lavoro sia per l’incertezza del futuro; la riorganizzazione, al momento, ha aggiunto ulteriori elementi di criticità.

Abbiamo voluto rappresentare direttamente all’AD il clima vissuto dalle Lavoratrici/tori in azienda, che vede una scarsa condivisione e comprensione dei progetti, una confusa definizione dei perimetri operativi  che causa un irrigidimento e un arroccamento burocratico, nel timore dei colleghi di sconfinare rischiando di commettere errori.

“One Bank One Unicredit” viene di fatto smentito nella logica del business, perché a chi oggi, nelle Operations e nel Run,  è chiamato a supportare e a risolvere i problemi organizzativi della banca, vengono riservati trattamenti di serie B.

Le continue riorganizzazioni, con tagli di competenze, non funzionano perché “ uno non vale uno” rispetto alle professionalità che necessitano di anni di esperienza  e che, distrutte, non si ricreano in poco tempo.

Risulta perciò, improcrastinabile dotare Unicredit Services di un sistema contrattato  di riconoscimento professionale che valorizzi le competenze delle Lavoratrici/tori in tutte le aree dell’azienda,conseguentemente abbiamo respinto la logica aziendale che vorrebbe definire inquadramenti solamente per poche posizioni nell’area IT.

Una contrattazione che faccia chiarezza nei percorsi professionali,  rispetto ad un sistema premiante, che ci vede fortemente critici, perché basato solo su  elementi di aleatorietà e   discrezionalità  e che nel 2018 ha erogato  importi di circa 3000 euro di media.

Abbiamo evidenziato come, nonostante un importante accordo siglato,  la rigida impostazione, da quando il progetto è stato spostato in  Capogruppo, relativa alla progressiva estensione per piazze del Flexible Work, non tenga  in considerazione le specificità e la situazione delle Lavoratrici/tori che nei vari poli di Unicredit Services hanno già tutta la dotazione necessaria per poter operare in questa modalità. L’assurdo è  che viene loro negato il Lavoro Agile, salvo però,  richiedere prestazioni da remoto con la stessa modalità. L’attenzione e una gestione più vicina alle persone risponderebbe alle dichiarazioni del Gruppo sul work life balance affinché dal dichiarato si passi all’agito.

Rispetto al futuro di Unicredit Services abbiamo affrontato  il tema del Consorzio, anche alla luce della nuova normativa sulla applicazione dell’IVA infragruppo e delle operazioni di re-internalizzazione fatte da altre banche. L’azienda ha dichiarato che gli altri gruppi bancari in Italia, che hanno riportato all’interno delle capogruppo i consorzi, sono realtà nazionali, Unicredit Services è una realtà globale ed internazionale. In ogni caso sono in corso valutazioni per individuare la migliore soluzione per il Gruppo, “anche se questa non è una necessità né una priorità”.

Come OO.SS. riteniamo che l’azienda stia pagando ancora il prezzo della poca trasparenza della gestione passata e degli errori commessi dal management, in particolare quelli di esternalizzare Lavoratrici/tori di importanti settori di attività. Tonella ha dichiarato che  si stanno  mettendo in campo iniziative per rendere trasparente l’azienda e chiaro il “Cost Accounting” e che si stanno rivedendo  e aggiornando i vari aspetti del rapporto contrattuale con le società esternalizzate.

Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per quanto denunciato dalle OO.SS. di Unicredit S.p.A. in merito agli applicativi ed ai sistemi tecnologici, che  non rispondono alle necessità operative delle filiali, inoltre il processo di digitalizzazione previsto da Transform 2019 sarebbe in ritardo rispetto alle uscite per gli esodi

Circa la vendita della quota di UNI-IT, abbiamo chiesto di conoscere il numero delle lavoratrici/tori coinvolti e le attività verso le quali saranno riconvertiti al momento del rientro dal distacco.

L’A.D.  ha ascoltato con grande attenzione e interesse quanto da noi esposto,  ha dichiarato di essere consapevole di alcune difficoltà e ha apprezzato la franchezza con la quale gli abbiamo rappresentato i problemi, dichiarandosi   fiducioso sul futuro dell’azienda anche se il lavoro da svolgere è ancora molto lungo.

La nostra netta sensazione è che, nel Gruppo e nella nostra Azienda, l’obiettivo sia ancora principalmente quello di una forsennata riduzione del costo del lavoro, mentre non si procede di pari passo alla riduzione delle consulenze e che le continue riorganizzazioni non tengono nella giusta considerazione aspettative, competenze e professionalità dei Lavoratori/trici.

A margine della riunione abbiamo ottenuto l’impegno da parte HR di incontrarci a breve per discutere dei percorsi professionali.

Milano, 11.10.2018

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI  –  FIRST/CISL  – FISAC/CGIL  – UILCA  –  UNISIN

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Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.), UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

Commissione Organizzazione Lavoro, è la volta di UBIS

Posted on 30 Marzo 2018 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cigl – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

Commissione Organizzazione Lavoro, è la volta di UBIS

Il 23 marzo scorso, si è svolto il secondo incontro della Commissione Bilaterale sull’Organizzazione del Lavoro, istituita dall’accordo del 4 febbraio 2017.

Ricordiamo come il piano del Gruppo Transform 2019 preveda importanti investimenti nell’Information Technology con una focalizzazione sull’innovazione e digitalizzazione (Big Data e Cloud).

Ma tutto ciò si scontra con la realtà vissuta dai colleghi nel quotidiano, ed è per questo motivo che le OO.SS. avevano richiesto di discutere di questi temi a livello strategico all’interno della commissione bilaterale; abbiamo quindi concordato un incontro specifico sull’azienda UBIS che si occupa di fornire a livello globale i servizi IT, Back Office e Operations alle aziende del Gruppo.

All’incontro era presente Daniele Tonella, che dal gennaio 2017 ha assunto l’incarico di AD di UBIS, quindi dopo più di un anno è questa l’occasione per la presentazione del piano strategico di UBIS all’interno del Piano Transform 2019, con le iniziative previste per il perimetro Italia sulle aree: IT, Real Estate e Operations. All’incontro hanno partecipato anche i responsabili HR di Gruppo e dell’area COO, oltre che il responsabile delle Operations.

L’AD di UBIS in apertura ha dichiarato: “UBIS non esiste!”, questo a significare che la Società è una divisione della Banca, sarà sempre più integrata con un cambio di passo rispetto al passato e con l’obiettivo di chiudere quel “fossato” che ancora esiste tra Ubis e Banca.

Questo si raggiunge, secondo le dichiarazioni aziendali, con la trasparenza dei costi IT e non solo, e con il pieno coinvolgimento della Banca (co-responsabilità) nello sviluppo dei progetti per il ridisegno dei processi, con l’obiettivo di ottimizzare il modello operativo e garantirne l’esecuzione.

Gli investimenti in IT nel triennio saranno pari a 1,6 mld €, a cui vanno aggiunti 700 mil € per rispondere ai requisiti di regolamentazione, per un totale di 2,3 mld €. Se si considera il periodo dal 2005, questo porterà ad una riduzione dei costi IT del 5% nel quadriennio 2015-2019, con ulteriori risparmi nella gestione della Banca.

Nel corso della sua presentazione l’AD ha illustrato i punti fondamentali della Trasformazione di Ubis, con la creazione dei CIO (nota: Chief Information Officer – Line Manager Senior col ruolo di accountability/rendicontazione verso la Banca e responsability verso Ubis e nei confronti del Regolatore) per dare un riferimento unico su tutti i temi ai Clienti interni (Banca e Holding) e non come in passato in cui l’organizzazione a matrice vedeva diversi interlocutori; la parola chiave è semplificare, anche rispetto all’enorme “burocrazia” che i processi attuali richiedono.

L’AD ha precisato che deve cambiare la “cultura” e di conseguenza “il comportamento”, Ubis quindi ha iniziato una fase di valutazione dei Manager per verificare le loro attitudini rispetto al nuovo modello di UBIS perché, ha dichiarato, i Manager e i Leader devono essere credibili!

Per raggiungere questi risultati, come Organizzazioni Sindacali, abbiamo richiesto di investire sul personale di UBIS, di riportare tutti i Lavoratori al centro del progetto anche in termini di formazione. Negli anni passati si è pensato solo alla riduzione del personale, alle delocalizzazioni e alle cessioni di ramo d’azienda, che hanno ridotto il perimetro Italia del 30%, portando la presenza nel nostro paese ad un livello critico per garantire i servizi.

Le assunzioni previste dal piano per il 2017 non sono state effettuate, l’azienda ha dichiarato che prima deve capire dove servono nuovi ingressi e con quali requisiti di conoscenza e che queste verranno recuperate nel 2019 (!!!).

Ricordiamo che l’accordo 4 febbraio 2017 prevedeva 430 assunzioni per lo scorso anno. Se il Gruppo ritiene premature 58 assunzioni in Ubis, nel rispetto degli accordi queste assunzioni vanno fatte in rete dove persiste una forte carenza di organico e un vero e proprio “disastro” organizzativo.

Abbiamo sollevato poi il problema della consulenza esterna, che nel tempo, ha raggiunto numeri considerevoli, andando spesso a sostituire professionalità interne. In alcune situazioni, vista la presenza decennale degli esterni negli

stabili di UBIS, più che di consulenza si è trattato di rispondere a carenze di organico e professionali, che l’azienda non ha voluto valorizzare al proprio interno.

Su questo tema l’azienda ha dichiarato che il budget di Ubis per le consulenze si è ridotto del 30% e che si sta rivedendo il modello della consulenza classificata “GOLD” che in passato aveva sollevato le critiche del sindacato.

Abbiamo dichiarato che il vissuto dei colleghi della rete, che ogni giorno si trovano a confrontarsi con l’IT, è ben diverso da quello che viene pubblicato sul portale o sulla stampa. La “famosa” semplificazione, così come i tempi ridotti al minimo nell’apertura dei conti, non sono la realtà quotidiana, che è fatta, al contrario, di tempi lunghi nelle risposte dei sistemi e di continue interruzioni dei servizi. L’azienda ha risposto che nel passato si è troppo investito in innovazione, spesso anche superflua rispetto alle necessità, senza tener conto dell’esistente, trascurando la gestione dell’attuale che poi è diventato obsoleto (pc, sistemi operativi, etc…) e che, con il passare del tempo, sta diventando zavorra.

UBIS è focalizzata nell’attività di smantellamento di sistemi ed applicazioni che non vengono più utilizzati, con risparmi sia economici che nel migliorare la qualità del servizio.

Abbiamo anche richiesto chiarezza nel percorso/modalità da seguire per la segnalazione delle problematiche di IT, che troppo spesso non arrivano a chi può/deve risolverle!

Ampio risalto da parte aziendale è stato dato ai nuovi sistemi di pagamento da cellulare come Apple Pay e Samsung PAY. In sostanza, dei progetti annunciati, gli obiettivi principali sono orientati all’organizzazione e ad un nuovo modello di collaborazione tra UBIS ed il gruppo, nell’intento di togliere i “fossati”.

Abbiamo replicato che i “fossati” sono stati creati anche dalle operazioni fatte dal Gruppo nel passato con le esternalizzazioni, di ES-SSC, VT-Services, ABAS, operazioni che non hanno portato né risparmi né efficienza, ma che, dopo ben 5 anni, evidenziano tutte le criticità esposte nel tempo dalle OO.SS.

In merito a VTS E ABAS, il responsabile delle Relazioni Industriali di Gruppo ha confermato che si terranno gli incontri di verifica previsti dagli accordi sottoscritti per la gestione del Trasferimento dei Rami di Azienda.

In particolare per VTS l’azienda ha dichiarato positivo il cambio di CIO, che testimonia la volontà di rimettersi al passo con Unicredit.

Per quanto riguarda ES-SSC, abbiamo richiesto che nei prossimi incontri vengano forniti i dettagli su come si intende procedere con la internalizzazione dei Lavoratori e delle attività.

Per quanto riguarda la Struttura Operations, il Gruppo sta centralizzando tale funzione attraverso l’integrazione dell’area Business Transformation di UniCredit Spa, anche alla luce del programma HR Platform. L’obiettivo dichiarato dall’azienda è la semplificazione dei livelli di riporto manageriali e la creazione di sinergie, attraverso il consolidamento di attività analoghe. Come OO.SS. abbiamo rimarcato le complessità di tale integrazione che vede due aziende diverse, seppur dello stesso Gruppo, lavorare sul medesimo processo con tutte le difficoltà gestionali e organizzative che tale modello comporta.

Per la struttura Real Estate, considerata dall’Azienda “fiore all’occhiello”, sono state esposte le iniziative previste dal Piano Transform che vedeva la chiusura di 944 filiali nel periodo 16-19 e l’ottimizzazione dei Grandi Stabili anche con l’implementazione dello Smart Working. Come OO.SS. abbiamo evidenziato come in questo settore l’azienda non provveda a completare gli organici e tenda molto ad utilizzare gli appalti, spesso con logiche del massimo ribasso, che portano solo problemi ai Lavoratori interessati.

Non sono state date risposte chiare inerenti il futuro dell’assetto societario di Ubis, se rimarrà ancora una Società del Gruppo o se, in futuro, verrà reintegrata in UniCredit Spa; non sono chiari quali siano le strategie per Operations e Real Estate, mentre per quanto riguarda l’area IT sembra che si voglia più creare una struttura di governo che di produzione.

Verificheremo nei prossimi mesi se le dichiarazioni aziendali avranno seguito, se veramente ci sarà il cambio di passo rispetto al passato, se verrà perseguito, e con quale determinazione, l’obiettivo, dichiarato da Tonella, di riportare un 20/22% di progettazione all’interno di Ubis, se si procederà a re-internalizzare attività allargando nei fatti il perimetro contrattuale del credito, se UBIS ritornerà ad essere strategica non solo a parole.

Milano, 29 marzo 2018

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cigl – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

ONE BANK, ONE UNICREDIT…. MA NON PER TUTTI!!!

Posted on 31 Gennaio 2018 By

ONE BANK, ONE UNICREDIT….
… MA NON PER TUTTI!!!

I colleghi delle Operations del Gruppo, nonostante lo slogan che, ovunque, da tempo viene ripetuto come un mantra, anziché “one Unicredit” avranno due datori di lavoro.

E’ stato annunciato un progetto di unificazione e razionalizzazione delle attività di back office provenienti da due legal entities diverse (Ubis e BT di Unicredit S.p.A.), attraverso un metodo che suscita diverse perplessità e preoccupazioni.

In pratica le/i lavoratrici/tori, collocati in medesime strutture organizzative, con responsabilità manageriale unificata, avranno datori di lavoro differenti, e non saranno più in grado di definire quali attività afferiscono realmente al proprio perimetro societario.

Questa operazione, che potrebbe anche avere una certa logica industriale, viene però realizzata senza avere prima definito e ufficializzato in maniera chiara, l’ambito societario nel quale le Operations saranno collocate.

Ci stupisce che Unicredit, che in passato ha operato decine di cessioni di ramo d’azienda/cessioni individuali di contratto all’interno del Gruppo, proprio per riorganizzare e riallocare le attività, oggi pensi di operare nella più indeterminata confusione di perimetri societari.

Inoltre, ci chiediamo come il “leit motiv” del controllo dei costi possa trovare soddisfazione se Unicredit spa appalta e fattura attività a Ubis che a sua volta svolge le attività con Lavoratrici e Lavoratori distaccati da Unicredit che a sua volta pagherà i distacchi di Ubis…?

Speriamo che chi scrive i bilanci delle due società riesca a trovare il bandolo della matassa.

Non sappiamo se la normativa fiscale sull’IVA di Gruppo renda ancora conveniente l’esistenza della società consortile, ma ciò che sappiamo è che in Ubis vi sono professionalità e conoscenze che sarebbe miope pensare di soppiantare semplicemente robotizzando le procedure o delocalizzandole.

Da un punto di vista normativo c’è poi il problema della rappresentanza e della tutela dei diritto delle/i lavoratrici/tori, determinato dall’appartenenza delle RSA al rispettivo perimetro societario e del correlato ambito di esercizio delle proprie funzioni.

Elemento di ulteriore criticità è dato dalla frenesia di portare a compimento il progetto in tempi stretti, senza che siano fornite, tempo per tempo, alle OOSS tutti i dovuti chiarimenti, sia di tipo organizzativo, sia di natura contrattuale e le informazioni circa gli spostamenti e i distacchi, come previsto dall’art. 18 del vigente CCNL, ma calando direttamente sulle colleghe e sui colleghi le decisioni aziendali, dopo una scarna comunicazione e senza esplicitare i criteri coi quali si operano le scelte delle persone.

Non è assolutamente sostenibile la tesi aziendale per la quale vi siano esuberi in questa area operativa, in quanto le stesse attività vengono sistematicamente delocalizzate in Romania proprio per far fronte alle numerose uscite di colleghe/i .

I recenti accadimenti, che stanno riguardando Ubis (chiusura dei poli, trasferimenti verso la rete, delocalizzazione di attività, mancate assunzioni, continui spostamenti e riorganizzazioni, poca attenzione alla formazione), destano grandissima preoccupazione circa il futuro di Ubis e sulle ricadute che questa situazione determina per la vita lavorativa e la professionalità delle/i colleghe/i.

Per tale motivo continueremo a presidiare con particolare attenzione tutte le riorganizzazioni in atto, pretendendo la massima tutela per le Lavoratrice e Lavoratori.

Milano, 30 gennaio 2018

Le Segreterie di Coordinamento di Ubis

FABI – FIRST/CIST – FISAC/CIGL – UIL.C.A. – U.S.


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