Verbale d’accordo sul trasferimento rami d’azienda Group ICT & Operations e Security Network Services da UBIS a Unicredit siglato il 6 febbraio 2014.
Categoria: UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)
UBIS: Comunicato unitario su incontro annuale
…E’ LUCE IN FONDO AL TUNNEL ???
Il giorno 29 gennaio u.s. si è svolto, presso la sede di Lampugnano a Milano, un incontro tra i Coordinamenti delle scriventi OO.SS e la delegazione aziendale di UBIS, con la presenza del CEO Cederle.
L’incontro previsto dall’art.12 del CCNL 2012, informativa annuale, ha come oggetto l’illustrazione da parte del management dei dati strutturali di UBIS, con un focus particolare sulle prospettive strategiche di UBIS e dei suoi lavoratori, sulla qualità delle risorse umane, sugli interventi specifici.
Si riaprono così le relazioni industriali nella ns. Azienda, interrotte nei mesi scorsi a causa della disdetta del CCNL da parte di ABI.
Per la prima volta da anni tale confronto, così importante per l’analisi del passato e le prospettive future, è stato svolto all’inizio dell’anno, ancorché non ancora disponibili i dati di bilancio.
La documentazione fornita alle OO.SS. sarà oggetto di valutazione e approfondimento tra le parti, anche nei prossimi previsti incontri.
Nel frattempo possiamo sintetizzare quanto dichiarato dalla delegazione aziendale:
- Programma Newton: è da considerare finito. Potranno esserci in futuro altre specifiche iniziative, vedi prossimo piano industriale, ma sicuramente non così “complesse”. Mentre per quanto riguarda il Progetto Payments, la delegazione aziendale ha dichiarato che non si sta andando avanti viste anche le attuali condizioni di mercato, anzi stanno pianificando un consolidamento.
- perdita del ruolo di sub-holding: è stata una conseguenza rispetto alle indicazioni dei regulator (circolare 263 Banca d’Italia con ultimi aggiornamenti dello scorso 2 luglio) ma Ubis è e resterà parte attiva in Capogruppo nel comitato strategico che delinea linee guida e strategie
- centralizzazione attività amministrative: semplificazione modelli operativi, attenzione e pressione sui costi per diminuire il costo finale del prodotto/servizio
- riorganizzazione IT: dopo le esternalizzazioni fatte, consolidamento in ottica di continuo miglioramento
- riduzione costante delle consulenze strategiche: inizio dell’internalizzazione delle competenze anche se Ubis non rinuncerà mai a un cospicuo uso delle società esterne
- Joint Venture: inizio della fase di gestione dell’operatività, non ci sono forti problematiche specialmente sul livello del servizio, il livello non è ancora ottimale, ma è migliorato.
La volontà è quella di trattare queste società come estensioni strategiche di Ubis. - Rilevati problemi su SSC: sono sotto osservazione. I diversi contatti di mercato per SSC sono stati rallentati per completare il trasferimento della piattaforma informatica
- Confermata la multipolarità: non come opzione strategica, ma come volontà per il mantenimento dell’occupazione sui territori
- Occupazione: assunzione di 120/140 persone in Italia (sia giovani neolaureati che persone con esperienza). Si tratta del 30% di tutte le assunzioni previste in Ubis per il 2014, all’interno del programma Young For Future annunciato nei mesi scorsi dal gruppo, che prevedono anche assunzioni in Romania per il 40% ed in Germania e Polonia per il restante 30%. Tale dato, sempre secondo le dichiarazioni aziendali, è sul fronte delle assunzioni, in netta controtendenza con il resto del Gruppo.
Certamente non possiamo che cogliere con interesse l’analisi sull’attenzione al miglioramento della qualità del servizio, alla riorganizzazione funzionale, all’impegno alla riduzione delle consulenze.
Non di meno recepiamo positivamente che delle circa 700 assunzioni, a detta dell’azienda circa 500, che “sembravano” destinate ad essere concretizzate solo all’estero, riguarderanno invece anche il perimetro italiano di UBIS anche se in percentuale minore rispetto ai paesi esteri. Non basta dichiarare da parte del management che siamo un’ azienda internazionale per giustificare questo sbilanciamento verso l’estero; visto che poco meno di due anni fa il 50% dei Lavoratori di UBIS erano concentrati nel nostro Paese.
Con altrettanto interesse abbiamo colto alcuni aspetti nuovi contenuti nelle riflessioni aziendali in merito ai processi di esternalizzazione che, come abbiamo sempre sostenuto in questi ultimi tre anni, non rappresentano in nessun modo la soluzione alle sofferenze economiche che le banche stanno attraversando e non ne migliorano nemmeno il servizio.
Al contempo abbiamo però rimarcato alcuni punti fondamentali:
- E’ necessario rafforzare i processi inerenti la qualità del lavoro e non solo quella del prodotto finale.
- Ciò comporta un maggior investimento sulle Risorse Umane presenti in azienda, in termini di formazione, percorsi professionali e non ultimo di organizzazione del lavoro.
- Maggiore attenzione al lavoratore in quanto persona e non solo in quanto “addetto”.
- Abbiamo sottolineato con forza che è necessario “cambiare passo” per dare realmente centralità a Ubis Italia, motivando i lavoratori, stanchi delle continue riorganizzazioni, spesso poco chiare ed efficaci, dell’eccessiva presenza di consulenti esterni e spaventati e demotivati dalle politiche di esternalizzazioni.
- Attenzione alle richieste di trasferimento e job rotation. Risulta oramai evidente che troppo spesso tali richieste rimangono inevase, anche a fronte di specifiche pubblicazioni di job posting. L’Azienda ha ribadito che per ogni Risorsa che lascia un ufficio, un’altra dovrà andare in sua sostituzione (non è quindi garantito il trasferimento anche in caso di esito positivo del percorso di valutazione a fronte di un job posting). Rispetto a tale fenomeno però l’azienda ha raccolto il nostro invito a verificare con gli HRBP la situazione al momento, al fine di trovare soluzioni atte a soddisfare il maggior numero di richieste possibili, pur nella compatibilità della continuità dei servizi.
Essendo molteplici i temi sul tavolo e tutti estremamente importanti, abbiamo stabilito con l’azienda, di intensificare gli incontri, già a partire dai prossimi giorni.
Vi terremo quindi prontamente informati sull’evoluzione dei vari temi che saranno oggetto di confronto tra le Parti.
Insieme alle Lavoratrici e ai Lavoratori, pretenderemo la massima chiarezza in un percorso ancora tutto da verificare.
Milano, 29 gennaio 2014
Segreterie di Coordinamento UBIS
Dircredito Fabi Fiba/CISL Sinfub UGL-Credito Uilca
UBIS: A proposito di etica
A PROPOSITO DI ETICA
GOODBYE ITALY
Circa 700 assunzioni (?!?!) di giovani lavoratori (ma tutte in Romania)
Abbiamo appreso che quanto temevamo in merito allo smantellamento in atto in UBIS si sta concretizzando, non solo per il tramite di operazioni di esternalizzazione, ma anche con nuove operazioni di delocalizzazione delle attività.
Le preoccupazioni nascono da alcune anticipazioni fornite a gruppi di Responsabili e di Lavoratori, in merito al noto programma “Young for future” che vedrà a regime l’assunzione di circa 700 colleghi all’estero, la maggior parte dei quali presso la Filiale UBIS di IASI in ROMANIA.
Sono risorse tutte neo-laureate (IASI è sede di una Università di Informatica piuttosto buona) che verranno inserite in azienda in sostituzione sia di risorse che gestiscono gli applicativi (c.d. “run”) sia di risorse “specialistiche”.
Avevamo più volte espresso a Unicredit la necessità di procedere ad assunzioni di giovani in sostituzione dell’esercito di consulenti esterni, utilizzando allo scopo anche il Fondo per la nuova occupazione del settore del Credito, ma avevamo in mente i giovani disoccupati italiani, che sono anch’essi preparati ma non riescono a trovare un lavoro.
UniCredit ora fa assunzioni, ma perché in Romania e non in Italia? Perché lì i lavoratori costano molto meno e godono di minori tutele sociali ed occupazionali.
Quindi a UniCredit non sta tanto a cuore creare posti di lavoro, quanto piuttosto perseguire l’incremento dei profitti da distribuire ai suoi azionisti e ai suoi Top Manager (a proposito, ma quanti di loro hanno contribuito, con il 4% dei loro lauti stipendi, al Fondo per l’occupazione? L’abbiamo chiesto a UniCredit, ma non abbiamo ottenuto risposta…).
In sostanza UniCredit sta mettendo in piedi una specie di dumping sociale, una pratica molto poco “etica”….e la Carta dei Valori dove è finita?
Ricapitolando: più di 700 posti di lavoro persi in Italia, con previsione di sviluppo futuro solo all’estero. Partendo da questo dato non possiamo non porci alcune domande:
- Per dare lavoro a 700 Rumeni, verranno ancora delocalizzate attività dall’Italia alla Romania?
- In Ubis Italia allora arriverà “altro lavoro” o l’intenzione aziendale è quella di liberarsi di personale italiano (esternalizzazioni – esodi – uscite a vario titolo …) ?
- In Ubis Italia continueranno a lavorare gli oltre 2000 consulenti ?
- Come farà il Paese a riprendersi se la politica delle grandi aziende è volta solo in questa direzione, solo alla massimizzazione dei profitti?
- “Penso a quanti sono disoccupati, spesso a causa di una mentalità egoista che cerca il profitto ad ogni costo” twittava recentemente Papa Francesco.
Che pensasse anche ai lavoratori (e ai mancati assunti …) italiani del Gruppo UniCredit?
La miopia dei nostri Top Manager non porterà nulla di buono ai lavoratori di Unicredit e tanto meno all’Italia, alimenterà ulteriormente il senso di insofferenza nei confronti delle Banche e dei banchieri
(ne sa qualcosa il D.G. dell’ABI che nell’ultima puntata de “La Gabbia” su LA7, ha potuto verificare di persona di quale fama godono, trasversalmente tra tutta la popolazione: dalla casalinga, passando per l’economista e finendo con gli stessi bancari).
Cosa ci racconteranno questa volta per giustificare un atto ingiustificabile?
Nel frattempo i giovani disoccupati italiani ringraziano …
Milano, 17 dicembre 2013
Segreterie di Coordinamento UBIS
Dircredito Fabi Fiba/CISL Sinfub UGL-Credito Uilca
UBIS: comunicato unitario “Facite Ammuina”
“Facite Ammuina”
Ovvero Trasferimento dei rami d’azienda
“Group ICT and Operations” e “Security Network Services”
Da UBIS S.C.p.A. in Unicredit S.p.A… e non solo !!!
(nap) All’ordine Facite Ammuina, tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o stesso pertuso: chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à”. |
(ita) All’ordine Facite Ammuina, tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa e quelli a poppa vadano a prua; quelli a dritta vadano a sinistra e quelli a sinistra vadano a dritta; tutti quelli sottocoperta salgano sul ponte, e quelli sul ponte scendano sottocoperta, passando tutti per lo stesso boccaporto; chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e là. |
Facite Ammuina (in napoletano significa fate confusione) è un noto falso storico, spacciato per essere un comando contenuto nel Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina del Regno delle Due Sicilie.
In Ubis, la traduzione italiana, viene puntualmente messa in scena a seguito di ogni ristrutturazione o cessione di rami d’azienda.
In ordine di tempo l’ultima comunicazione Facite Ammuina riguarda il “…trasferimento da UBIS S.c.p.A a Unicredit S.p.A. delle strutture denominate “Group
ICT and Operations”, inerente le attività di supporto nel governo dei servizi strumentali (circa 90 persone) e del “Security Network Services”, inerente le attività “specialistiche” di sicurezza (circa 25 risorse)”
È la testimonianza definitiva della volontà di Unicredit di non voler più considerare UBIS una società strategica del Gruppo, ma bensì solo una società contenitore da utilizzare per gestire costosissime consulenze esterne per incomprensibili esternalizzazioni, per assunzioni di Top Manager che poi, dopo aver sciupato un patrimonio professionale interno a UBIS e reso ingestibile l’azienda, tolgono il disturbo andandosene in CapoGruppo.
Ogni esternalizzazione per noi rappresenta una perdita importante, particolarmente in questo caso, in quanto vengono spostate in Holding attività e competenze
professionali di governance che avrebbero dovuto (se utilizzate coscientemente) dare visione strategica e linee guida necessarie per rendere forte UBIS e farla crescere.
Nel mentre qualcuno va a poppa e qualcuno a prua, continuano le assunzioni di personale IT nelle controllate dei Paesi dell’Est (in Romania risulterebbero entrati ultimamente circa 70 tecnici), possibili rientri da VTS di ex Top Manager usciti da UBIS recentemente (nostalgia???), possibile ingresso a gennaio di Manager provenienti da IBM, ricerca di personale con profilo junior ICT Management per il Polo di Verona, e consulenze consulenze consulenze.
E la disorganizzazione aumenta, procurando disagi ai “clienti” e difficoltà ai lavoratori di UBIS che, giorno dopo giorno, con responsabilità, cercano tra la nebbia di fornire servizi adeguati a tutto il Gruppo.
Nei prossimi giorni, l’azienda organizzerà degli incontri denominati 2013 Leaders’ Day per illustrare “i principi strategici di Ubis” e la (dis)mission aziendale (abbiamo perso il significato di questa parola!).
Ciò risulta tutto molto distonico rispetto alla realtà, quella vera, quella vissuta giorno per giorno nei vari poli di Ubis, non la commedia che viene presentata nelle torri.
Ogni giorno assistiamo:
- alla crescita di sovrastrutture di controllo e indirizzo con la complicazione dei processi gestionali e l’aumento degli errori, dovuti principalmente al costante
depauperamento di Ubis (ex società ex fiore all’occhiello) con le esternalizzazioni (a cui le OO.SS. hanno da sempre dichiarato la loro contrarietà); - all’aumento continuo delle consulenze;
- al mancato taglio delle auto di servizio, e delle spese inutili;
- allo schizofrenico taglio dei costi, riferito al solo costo del lavoro, o alla decimazione delle trasferte per formazione;
- allo sperpero di soldi e tempo, in altri ambiti, quali (solo come esempio non esaustivo) l’evento Leaders’ Day, dove si organizzano comitive in aereo per
ascoltare… la solita ammuina
Riteniamo oramai non più sopportabile la mancanza di un Piano Industriale serio, chiaro e credibile. Qual è la visione strategica? Dove porta la rotta che sta seguendo il Gruppo?
E’ necessario un Piano Industriale, per la salvezza di UBIS e per permettere finalmente ai lavoratori di UBIS di alzarsi la mattina e di sapere che non saranno
utilizzati dal Top Management per “fare ammuina”.
Lo scorso 31 ottobre i Lavoratori e le Lavoratrici di Ubis hanno partecipato numerosi allo sciopero nazionale per difendere il CCNL di categoria dal vergognoso attacco dei banchieri, con altrettanta energia queste OO.SS. insieme a tutti i Lavoratori e Lavoratrici di UBIS difenderanno lavoro – dignità – professionalità in UBIS.
Cordialmente
Milano, 18 novembre 2013
Segreterie di Coordinamento UBIS
Dircredito Fabi Fiba/CISL Sinfub UGL-Credito Uilca
GIBSON: I Lavoratori approvano l’Accordo
Approvato l’accordo dalla stragrande maggioranza dei lavoratori interventuti nelle assemblee
GIBSON: Ora la parola passa alle assemblee
Raggiunto l’accordo per l’armonizzazione dei trattamenti per la cessione del ramo d’azienda Gibson.
Ora la parola passa alle assemblee
Nella notte del 5 settembre, dopo due giornate di trattative, si è raggiunto l’accordo al solo fine di gestire le ricadute dell’art. 2112 c.c. per il trasferimento del ramo d’azienda ICT INFRASTRUCTURE MANAGEMENT da UBIS SCpA a Value Transformation Services, la newco costituita con IBM.
L’accordo prevede:
- l’applicazione del CCNL Credito tempo per tempo vigente, anche per i neo assunti, e l’iscrizione all’ABI nel tempo;
- garanzie occupazionali di lungo periodo (sino al 31 agosto 2028), superando, nel caso di scelte strategiche da parte di Ubis, la durata decennale della commessa;
- la salvaguardia dei trattamenti normativi, di welfare (compresi quelli previdenziali) ed dei trattamenti economici, nonchè delle condizioni riservate ai dipendenti del Gruppo UniCredit;
- la conferma a tempo indeterminato, alla scadenza, del personale assunto con contratto di apprendistato;
- specifiche garanzie a tutela dei poli di piccole dimensioni;
- il mantenimento degli accordi di secondo livello ( inquadramenti ex Ugis, reperibilità e accordo su orari di lavoro e turni su sala operativa di Verona) fino al 31 dicembre 2014.
Pur confermando la nostra assoluta contrarietà verso qualsiasi forma di esternalizzazione delocalizzazione, ribadita ancora una volta ed esplicitata nel testo dell’accordo, abbiamo comunque ritenuto essenziale, nell’interesse dei lavoratori, la sottoscrizione di un accordo che introduce tutele e garanzie nettamente superiori a quanto previsto dalla legge e dalle direttive europee.
A partire dal 6 settembre p.v. si terranno le assemblee nei poli coinvolti dalla cessione secondo il seguente calendario ( gli orari verranno comunicati dalle RR.SS.AA. del polo):
- 6 settembre Verona – Roma
- 9 settembre Milano – Palermo
- 10 settembre Bologna
In tale occasione l’accordo verrà illustrato e sottoposto ad approvazione vincolante delle Lavoratrici e dei Lavoratori coinvolti nella cessione del ramo d’azienda
Milano, 5 settembre 2013
DELEGAZIONI TRATTANTI
DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – SINFUB – UGL/CREDITO – UIL.CA
GIBSON: Accordo per l’armonizzazione dei trattamenti per la cessione del ramo d’azienda
Nella notte del 5 settembre, dopo due giornate di trattative, si è raggiunto l’accordo al solo fine di gestire le ricadute dell’art. 2112 c.c. per il trasferimento del ramo d’azienda ICT INFRASTRUCTURE MANAGEMENT da UBIS SCpA a Value Transformation Services, la newco costituita con IBM.
Di seguito il testo integrale
GIBSON: prosegue il confronto
CESSIONE DEL RAMO D’AZIENDA GIBSON,
PROSEGUE IL CONFRONTO
Nelle giornate del 27 e 28 agosto sono proseguiti gli incontri per ricercare un accordo al solo fine di migliorare le ricadute derivanti dall’applicazione del 2112 del C.C. che regola, dal punto di vista legislativo le cessioni di ramo d’azienda. La nostra posizione di contrarietà alle operazioni di esternalizzazione è stata espressa più volte e verrà ribadita nel testo dell’eventuale accordo.
Ricordiamo che gli incontri erano stati interrotti a fronte delle mancate autorizzazioni da parte delle autorità competenti, motivo il quale è stato posticipato l’avvio della New.co.
Le scriventi OO.SS., a fronte dell’iniziale proposta dello scorso 18 giugno, hanno rappresentato alle delegazioni di Unicredit ed IBM le richieste di modifica che prevedono:
- l’applicazione del CCNL del Credito a tutti i dipendenti della New.co e l’iscrizione della Società ad ABI nel tempo;
- un ampliamento delle garanzie occupazionali previste nell’art. 9 dell’accordo di costituzione di UBIS;
- una dichiarazione che eventuali delocalizzazioni non avranno impatti negativi sui livelli occupazionali;
- la necessità di porre particolare attenzione in merito alla gestione dei poli piccoli, criticità che richiede la ricerca di soluzioni che scongiurino futuri fenomeni di mobilità territoriale;
- che venga espressamente confermato il mantenimento degli accordi di secondo livello presenti in UBIS, oltre a tutti gli altri aspetti che regolano il welfare, la previdenza completare e le condizioni bancarie.
La delegazione aziendale in considerazione dei diversi punti posti dalle scriventi OO.SS. ed al fine di fornire una proposta complessiva,si è riservata di fornire la sua posizione nella tarda notte della giornata odierna. Ciò non avrebbe consentito di arrivare ad un accordo prima dell’avvio della New.co,anche alla luce degli impegni dichiarati dalla delegazione IBM, che sarà impegnata nei prossimi giorni nella gestione dei passaggi dei Lavoratori nella nuova società.
Le parti,dandosi reciprocamente atto dello stato di avanzamento del confronto e della necessità di ulteriori approfondimenti sulle tematiche oggetto di trattativa, con lo scopo di ricercare una soluzione positiva, riprenderanno gli incontri il prossimo 3 settembre e sino e non oltre il 5 settembre, in modo da permettere alle scriventi OO.SS. di organizzare le assemblee con le Lavoratrici ei Lavoratori dei poli coinvolti nell’operazione di cessione del ramo d’azienda.
Milano, 29 agosto2013
DELEGAZIONI TRATTANTI
DIRCREDITO –FABI –FIBA/CISL –SINFUB –UGL/CREDITO –UIL.CA
GIBSON: Riprendono gli incontri
Trasferimento del ramo ICT infrastructure Management – Gibson
Ripresi gli incontri
Ieri, 8 agosto, presso la sede di Unicredit si è svolto l’incontro tra le OO.SS. ele delegazioni aziendali di UniCredit -Ubis e IBM in merito alla procedura GIBSON, vale a dire la cessione del ramo d’azienda ICT Infrastructure Management che vede coinvolti 309 Lavoratori del perimetro Italia di Ubis.
Gli incontri sono ripresi al temine dell’iter autorizzativo da parte degli enti regolatori dei sei paesi interessati all’operazione. Il parere di Bankitalia era vincolante per l’avvio dell’operazione, dal momento che la nuova società sarà di diritto italiano. La delegazione aziendale ha comunicato alle OO.SS. che il trasferimento dei Lavoratori avrà effetto dal 1 settembre p.v..
I CdA di UBIS e di UniCredit SpA,svoltisi nei giorni scorsi, hanno confermato l’operazione; sono inoltre stati ratificati i contratti di servizio con la NewCo e stipulato l’atto notarile.
Sono stati completati i passaggi per l’adeguamento del capitale sociale,con relativa partecipazione azionaria delle aziende costituenti la joint venturee la trasformazione in società per azioni.
La nuova società si denominerà Value Trasformation Services S.p.a., avrà sede legale a Verona e sede operativa a Milano.
Le scriventi OO.SS., dopo aver ribadito la netta contrarietà ad operazioni che vedono l’uscita di Lavoratori ed attività dal perimetro di UniCredit, hanno deciso di proseguire il confronto, che riprenderà nelle giornate del 27 e 28 agosto, AL SOLO fine di verificare la possibilità di stipulare un accordo che migliori le previsioni economico/normative dell’art. 2112 del C.C.. Nel frattempo andrà attentamente valutato l’impatto delle recenti direttive di Bankitalia in tema di esternalizzazione di servizi.
E’ stato inoltre ribadito all’azienda quanto già esposto nel corso degli incontri dello scorso giugno, ossia che per le scriventi OO.SS., ai fini di una positiva conclusione del confronto, resta imprescindibilela ricerca di soluzioni migliorative, rispetto a quanto già definito nell’accordo di costituzione di Ubis, in fatto di:
– garanzie occupazionali
– gestione dei poli con pochi Lavoratori coinvolti nella cessione
– garanzie in caso di eventuali delocalizzazioni.
Vi terremo aggiornati sull’andamento della trattativa.
Milano, 9 agosto 2013
SEGRETERIE DI COORDINAMENTO DEL GRUPPOUNICREDIT
SEGRETERIE DI COORDINAMENTO UBIS
DIRCREDITO –FABI –FIBA/CISL –SINFUB –UGL/CREDITO –UIL.CA
UBIS – Verona – Accordo su registrazioni telefoniche
Accordo del 1 agosto 2013 a firma delle RR.SS.AA. UBIS del polo di Verona per disciplinare il servizio di registrazione delle conversazioni telefoniche effettuate nello svolgimento delle attività di “blocco e sblocco carte” presso la struttura “Cards Client Support”.
Read More “UBIS – Verona – Accordo su registrazioni telefoniche” »