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Comunicato Unitario su Piano Industriale Team23

Posted on 17 Febbraio 202017 Febbraio 2020 By

Piano Industriale “Team 23“ Ancora non ci siamo

Nella giornata di venerdì 14 febbraio si è tenuto il primo incontro di informativa e non di trattativa tra OO.SS e Azienda dopo la consegna della lettera, che giudichiamo inusuale e irricevibile, di avvio procedura relativa al Piano Industriale “TEAM 23”.

Le OO.SS. hanno ribadito la loro forte contrarietà ad un Piano Industriale basato sulla riduzione dei costi e che prevede un taglio del personale, di cui 6.000 FTE netti in Italia con una riduzione di 450 filiali.

Per il sindacato non è accettabile un Piano che allontani l’azienda dal territorio, dall’economia, dalla clientela e che basi il proprio sviluppo sulla mera riduzione dei costi.

UniCredit non deve solo rispondere, con un importante distribuzione degli utili, agli azionisti, ma deve rivolgersi a tutti gli stakeholders, al territorio e ai clienti garantendo la presenza di filiali e di personale formato adeguatamente in tutto il territorio nazionale.

E’ necessario procedere con assunzioni “stabili”.

E’ stato ribadito che per noi ci devono essere assunzioni di nuovo personale almeno con un rapporto di 1 a 2, con equità su tutto il territorio nazionale, con la stabilizzazione degli apprendisti ed il ripianamento del turn over a qualunque titolo, altrimenti la trattativa neppure inizia.

È fondamentale riconoscere ai lavoratori e alle lavoratrici una adeguata e significativa gratificazione per il lavoro svolto, per i risultati di produttività raggiunti in condizioni di grande emergenza e un impegno vero per il benessere nei posti di lavoro e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Riteniamo la lettera di avvio della procedura un’autentica provocazione per le affermazioni in esse inserite, che abbiamo con forza e determinazione rimandato al mittente.

Vogliamo discutere di tutti gli argomenti del Piano, nessuno escluso, rifiutando da subito quel ruolo notarile a cui l’azienda vorrebbe relegarci e rigettando tutti gli esempi e le provocazioni unilaterali contenuti nella lettera di procedura; come pure le assurde pretese di derogare all’articolo 2103 del Codice Civile.

Una azienda che realizza 4,3 miliardi di utile e triplica i dividendi è inimmaginabile che arrivi a parlare di demansionamenti economici e mobilità selvaggia.

Ora vogliamo approfondire, in ogni sua parte, il piano UniCredit in Italia ed avere tutte le informazioni e i dati necessari su dipendenti, suddivisi per tipologia di contratto, sulle consulenze, sugli appalti, sulla rete di My Agent, così come sui rapporti con Poste Italiane, per evitare che dietro il rispetto formale delle norme si nascondano forme di falso lavoro autonomo, nonché una progettata, a tavolino, creazione di esuberi fittizi.

La decisione di avviare la chiusura di 62 filiali a marzo, senza il confronto sindacale, e l’invio della lettera di apertura di procedura con i toni e le citazioni che in essa sono contenuti non creano le condizioni per qualsivoglia confronto. In essa ci sono tutti i presupposti per una contrapposizione fortissima, sia giuridica che di piazza.

La trattativa vera e propria potrebbe anche non partire, se l’azienda nei prossimi incontri di informativa non farà chiarezza sui punti fondamentali, primo fra tutti le assunzioni, la copertura del territorio italiano che rappresenta il fiore all’occhiello di questo gruppo, sia in termini di redditività che di costi, i modelli distributivi e quelli organizzativi verificati sul campo e non sulla carta.

Nel prossimo incontro, calendarizzato per il 25 febbraio non ci accontenteremo però delle sole parole, bensì valuteremo sulla base dei fatti le vere intenzioni di UniCredit.

Milano, 17 febbraio 2020

Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredit
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Comunicato Stampa e intervista a RaiNews24 di Mauro Morelli

Posted on 14 Febbraio 202017 Febbraio 2020 By
Comunicato Stampa e intervista a RaiNews24 di Mauro Morelli

Comunicato Stampa e intervista a Mauro Morelli, Segretario Nazionale FABI, dopo primo incontro per Team23 con vertici UniCredit

Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Uni-Inform n. 1 – Gennaio 2020 – Uno e Trino

Posted on 21 Gennaio 2020 By
Uni-Inform n. 1 – Gennaio 2020 – Uno e Trino

Letterina a Babbo Mustier, Notizie dalla rete – uno e trino, Legge di bilancio 2020 novità per la famiglia e per il 730, Congedo di maternità, Fondo pensione previbank novità 2020, Fondo pensione R.I.T.A., ex festività 2020, A.D. 2016 la vignetta di uni-inform

Evidenza, Pubblicazioni, UniInform

Dichiarazione del CAE UniCredit su Piano Industriale Team23

Posted on 31 Dicembre 2019 By
Dichiarazione del CAE UniCredit su Piano Industriale Team23

Team23. Il giudizio del CAE: punti critici e proposte!

Il Comitato Aziendale Europeo di Unicredit, nella sessione plenaria del 17-18 dicembre 2019, ha incontrato il CEO di Unicredit Jean Pierre Mustier, il Responsabile delle Risorse Umane di Gruppo, i Co-CEO C.B. Europa Orientale e Occidentale e i due COO del Gruppo per analizzare a fondo la struttura e gli obiettivi del nuovo piano industriale Team23 e soprattutto il suo impatto sui dipendenti.

Il CAE, in rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici del Gruppo, riconosce lo sforzo compiuto negli ultimi tre anni (Transform2019) per dare a Unicredit una nuova solida struttura di capitale.

Il CAE riafferma il ruolo cruciale strategico dei dipendenti, che sono stati costretti a lavorare in condizioni critiche con rischi professionali e responsabilità inaccettabili anche a causa dei problemi e dei ritardi nella digitalizzazione dei processi.

I dipendenti sono IL VALORE AGGIUNTO e il futuro di questo gruppo!

Unicredit non ha futuro senza di noi!

Al contrario, e ancora una volta, vediamo un piano industriale in cui l’unica idea ‘strategica’ è la riduzione del personale (più di 8000 esuberi sono stati annunciati): i lavoratori non sono numeri o semplicemente costi, hanno, invece, contribuito alla crescita sostenibile del gruppo, sia in termini di professionalità ed esperienza sia come esempio di lealtà e dedizione!

Il messaggio di questo Comitato Aziendale Europeo è chiaro: il cambiamento deve essere fatto con i lavoratori e le lavoratrici e non contro o senza di loro!

Transform2019 ha dimostrato che i dipendenti hanno la volontà e la capacità di contribuire pienamente al cambiamento, sopperendo anche alle continue e gravi inefficienze.

La digitalizzazione se non funziona diventa un problema e, poi, da sola non basta, la riduzione dei costi da sola non basta!

Un altro tipo di banca è possibile, una banca dove i dipendenti hanno il tempo adeguato e la giusta professionalità per fornire ai clienti servizi di alta qualità e prodotti finanziari ad alto valore aggiunto.

Questo implica un’inversione di tendenza strategica del Gruppo: investire nelle persone invece che negli esuberi!

Il CEO Jean Pierre Mustier ha confermato che il futuro del Gruppo è quello di continuare ad essere una banca commerciale paneuropea, come lo siamo ora, ma con una organizzazione migliore, un approccio più digitalizzato, una maggiore produttività, una migliore gestione del rischio e una migliore struttura del capitale.

NESSUNA fusione e, forse, solo piccole acquisizioni nell’area CEE.

Purtroppo non sono stati forniti molti altri dettagli, oltre a quelli già comunicati lo scorso 3 dicembre 2019.

Nessun ulteriore dettaglio sui colleghi che dovranno lasciare il Gruppo, se non la conferma che gli esuberi annunciati saranno gestiti in “modo socialmente responsabile”: il CAE ribadisce che le uscite dal Gruppo devono essere volontarie.

Nessun ulteriore dettaglio sui criteri per l’individuazione delle filiali da chiudere, né come sopperire alle carenze di organici, né alle assunzioni che verranno fatte nel nuovo piano industriale, perché, lo abbiamo ribadito più volte, in Unicredit “non ci sono” esuberi!

E nemmeno idee strategiche su come sviluppare il business nell’area CEE che è il motore di crescita del Gruppo: questo è ulteriore motivo di seria preoccupazione!

Il management ha annunciato che i nuovi investimenti annuali in IT saranno di 900 milioni di euro e che Unicredit Services è pienamente integrata nella struttura dei costi e dei ricavi del Gruppo: questi investimenti dovranno essere fatti in modo molto più efficace rispetto a quanto avvenuto negli anni recenti, controlleremo che ciò avvenga.

Inoltre, saremo fortemente impegnati nel Dialogo Sociale a livello nazionale per migliorare le condizioni di lavoro e ridurre i carichi di lavoro, aumentare i programmi di qualificazione e gli investimenti con particolare attenzione alla formazione professionale, alla riqualificazione e all’aggiornamento professionale e fare in modo che i colleghi siano retribuiti adeguatamente per il loro lavoro.

La digitalizzazione può essere una opportunità di sviluppo e non può essere utilizzata come strumento per giustificare i licenziamenti!

Il CAE si schiererà a fianco dei sindacati e dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici per contrastare in ogni modo possibile un piano industriale costruito sulla pelle dei dipendenti, di coloro che se ne andranno e di coloro che continueranno a lavorare in condizioni ancora più critiche!

La plenaria del CAE, con rappresentanti provenienti dai sedici Paesi del Gruppo, ha eletto all’unanimità Luciano Malvolti come Presidente, Florian Schwarz come Vice Presidente e gli altri sette membri del Comitato Ristretto per il prossimo mandato quadriennale.

Uniti siamo più forti!

18 Dicembre 2019

COMITATO AZIENDALE EUROPEO DI UNICREDIT

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CAE, Evidenza

Uni-Inform n. 11 – Dicembre 2019 – Hanno dato i numeri

Posted on 20 Dicembre 2019 By
Uni-Inform n. 11 – Dicembre 2019 – Hanno dato i numeri

Hanno dato i numeri – Siamo in troppi – CAE il cambiamento si fa con i lavoratori non contro i lavoratori – 125° Consiglio Nazionale FABI – Bologna 25/11/2019 il talento non ha genere – Uni.C.A. – Occhio alla scadenza – AUGURI!!

Evidenza, Senza categoria, UniInform

Comunicato stampa FABI sulla firma dell’intesa sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL

Posted on 19 Dicembre 201920 Dicembre 2019 By
Comunicato stampa FABI sulla firma dell’intesa sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

COMUNICATO STAMPA

BANCHE: FABI, RINNOVATO CONTRATTO NAZIONALE LAVORO

AUMENTO DI 190 EURO E STRETTA ALLE PRESSIONI COMMERCIALI

Siglata oggi l’intesa sull’ipotesi di accordo per il nuovo Ccnl per 282.000 bancari.

Eliminato il salario d’ingresso. Favorita la conciliazione vita-lavoro, l’inclusione e le pari opportunità. Nasce la Banca del tempo per le donazioni di ferie, ore e permessi fra colleghi. Diritto alla disconnessione per assicurare maggior rispetto alla vita privata. Creata una cabina di regia per le nuove tecnologie. Il segretario generale Sileoni: «Ottenuto un importante riconoscimento economico. E abbiamo in mano un fondamentale strumento per tutelare la categoria. Sulla vendita dei prodotti finanziari è la svolta: avremo un controllo diretto e obblighiamo i banchieri a condividere le politiche di vendita. Respinto il tentativo di Abi di contrattualizzare il lavoro ibrido»

Roma, 19 dicembre 2019. È stato firmato dalla Fabi con le altre organizzazioni sindacali e l’Abi il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari che scadrà il 31 dicembre 2022. Questi, in sintesi, i principali punti dell’ipotesi di accordo: 190 euro di aumento medio mensile in busta paga ed eliminazione del salario d’ingresso. Svolta sulla vendita di prodotti finanziari allo sportello: il protocollo del febbraio 2017 sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e l’Abi entra nel contratto nazionale e ciò si traduce in una stretta alle pressioni commerciali. Grazie a questa innovazione, in banca ci saranno maggiori protezioni sia per i lavoratori sia per i clienti per quanto riguarda la consapevolezza nelle scelte di investimento e l’acquisto di prodotti finanziari. In aggiunta, per i bancari il mancato raggiungimento di budget e obiettivi di vendita, non intaccherà le valutazioni delle loro prestazioni lavorative.

Viene, poi, introdotto il diritto alla disconnessione per assicurare maggior rispetto alla vita privata dei lavoratori. E viene creata una cabina di regia tra i sindacati e l’Abi per analizzare e condividere l’impatto delle nuove tecnologie nel settore bancario oltre che l’eventuale nascita di nuove figure professionali. Arriva un ampio pacchetto di nuove norme e intese per favorire la conciliazione vita-lavoro, l’inclusione e le pari opportunità: riconoscimento di più ampie forme di flessibilità a vantaggio dei lavoratori, regole precise per lo smart working, più permessi per esigenze connesse a disagi familiari, strumenti per incentivare la diffusione del part-time, riconoscimento di tutte le unioni civili, più attenzione alla genitorialità anche ai fini dello sviluppo della carriera, più tutele per i dipendenti. Nasce, poi, la “banca del tempo”: le lavoratrici e i lavoratori bancari possono “donare” ferie, permessi e ore con finalità solidale a colleghe e colleghi.

L’intesa è stata raggiunta oggi dopo un anno di negoziato: il vecchio contratto era scaduto a dicembre del 2018. Il rinnovo interessa 282.000 lavoratrici e lavoratori delle banche aderenti ad Abi (altri 37.000 bancari sono dipendenti delle bcc, che hanno un altro contratto).

L’accordo, nei prossimi mesi, sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori.

«Dopo quasi un anno di trattative complesse, abbiamo ottenuto anzitutto un importante riconoscimento economico per le lavoratici e i lavoratori, in linea con i risultati delle banche, gli utili conseguiti e i dividendi distribuiti agli azionisti. Con l’accordo, viene anche confermata la centralità del contratto nazionale rispetto agli accordi di gruppo. Per la prima volta, il contratto nazionale tutela, oltre ai dipendenti, anche i consumatori grazie all’inserimento dell’accordo sulle politiche commerciali che consentirà una condivisione sui prodotti venduti allo sportello e un controllo diretto sulle pressioni commerciali. Il protocollo del 2017, che già era una novità assoluta nel panorama bancario europeo, viene così recepito nel contratto nazionale acquistando ancor più peso anche a vantaggio dell’immagine e della credibilità dell’intero settore. Costringiamo i banchieri a sedersi al tavolo per definire le politiche di vendita. Il nuovo contratto, inoltre, sarà un baluardo a difesa della categoria, un importante strumento di garanzia. È stato respinto il tentativo di Abi di contrattualizzare il lavoro ibrido» commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

Per quanto riguarda la parte economica, l’aumento medio delle buste paga sarà di 190 euro mensili, come riportato nella seguente tabella:

INQUADRAMENTO AUMENTO MENSILE

DA 1 GENNAIO 2020

(euro)

AUMENTO MENSILE

DA 1 GENNAIO 2021

(euro)

AUMENTO MENSILE

DA 1 DICEMBRE 2022

(euro)

TOTALE

(euro)

Quadro direttivo 4° livello 107,49 94,06 53,75 255,30
Quadro direttivo 3° livello 93,40 81,73 46,70 221,83
Quadro direttivo 2° livello 88,66 77,58 44,33 210,57
Quadro direttivo 1° livello 84,50 73,94 42,25 200,69
3ª Area professionale 4° livello 80,00 70,00 40,00 190,00
3ª Area professionale 3° livello 69,02 60,39 34,51 163,92
3ª Area professionale 2° livello 65,20 57,05 32,60 154,85
3ª Area professionale 1° livello 61,86 54,13 30,93 146,92
Ex 1ª e 2ª Area professionale 55,93 48,94 27,97 132,84

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Senza categoria

UCS e dintorni … comunicato unitario Segreterie di coordinamento di UniCredit Services S.c.p.A.

Posted on 16 Dicembre 201916 Dicembre 2019 By

UCS e dintorni

Il 26 novembre u.s., durante l’incontro delle Segreterie di coordinamento con l’Azienda, abbiamo parlato del nuovo assetto di UCS e dei bonus discrezionali erogati.

Sono state premiate meno persone con un bonus più alto, la somma spesa (6,3 Mln) è in costante aumento nonostante il VAP sia fermo ad una cifra ben lontana dalla mensilità di qualche anno fa. Manca inoltre da parte aziendale qualunque volontà di porre regole oggettive o condivise all’erogazione di questi importi, i cui criteri di assegnazione non ci sono mai stati comunicati. Il sistema dei bonus non riconosce la professionalità in maniera trasparente e oggettiva, non a caso l’azienda non ha mai affronto a il tema degli inquadramenti, disdetti in maniera uni laterale ed a causa delle continue riorganizzazioni, non sia mai stato aperto un tavolo nonostante la nostra piattaforma presentata, ma nelle more di una “disponibilità” a lavorare sempre e comunque, ferie comprese, con la promessa di una ricompensa in termini di bonus annuale Per quanto riguarda i bonus, registriamo che è andato a premio il 58% del personale (56% del personale femminile e 60% di quello maschile), con un bonus medio di € 3309; abbiamo richiesto il dettaglio per verificare che non ci siano discriminazioni di genere.

Unicredit Services, dopo la cessione dei rami Operations e Real Estate verso Unicredit S.p.A., si attesta ad un totale di 1984 FTE. Così suddivise:

UCS Italia

Totale FTE

Totale

1984

COO – Governance

166

CIO CEE

4

CIO CIB

203

CIO COMMERCIAL BANKING

475

CIO FINANCE & CONTROLS

358

TECH

179

TRANSFORMATION OFFICE (TO)

214

COO – Operations

61

COO – Security

253

COO – Sourcing

71

Per quanto riguarda le assunzioni, nel 2019 ne sono state fatte 216; nei mesi di novembre e dicembre  sono previste ulteriori 26 nuovi ingressi. La distribuzione ha visto l’88% delle assunzioni sul polo di Milano ( 213 ), mentre le rimanenti 29, sono state distribuite nei diversi poli, con alcune sedi che da anni non vedono nessuna assunzione. Su questo tema è necessario fare un chiarimento, non condividiamo le dichiarazioni aziendali che vedono uno sviluppo solo sul polo di Milano, perché tutto questo si accompagna al depauperamento professionale dei poli di Roma, Palermo, Torino, Verona e Bologna, oltre a carenze organiche, alto è il rischio per l’azienda di disperdere le tante competenze presenti nelle diverse realtà. E’ quasi paradossale che un gruppo paneuropeo che punta tutto sulla digitalizzazione, dichiarando di voler portare all’utilizzo in remoto dei servizi della banca da parte dei clienti, non riesca ad utilizzare la digitalizzazione per poter strutturare la propria organizzazione, anche di progetto, in modo distribuito, specializzando i poli su attività specifiche dando prospettive di sviluppo degli stessi.

Non ci è stato fornito il dato del turn over che riteniamo sia un fenomeno importante, soprattutto tra i giovani. Se da un lato il turnover elevato e la dinamicità delle materie tecnologiche prevedono un forte ricambio che segue le logiche del mercato del lavoro, riteniamo che il fenomeno delle fuoriuscite sia dovuta soprattutto al peggioramento del clima lavorativo e dei carichi di lavoro.

Non ci è stato fornito nessun dato sulle consulenze che, tutti i vari A.D. che si sono succeduti, hanno sempre dichiarato di voler diminuire, ma che di fatto vediamo lievitare nelle migliaia di presenze quotidiane, con un relativo peggioramento della qualità dei servizi.

Manca il governo di una realtà così complessa come UCS, che si articola in differenti nazioni con normative e mentalità differenti.

Non c’è chiarezza nei ruoli tra la Capogruppo ed UCS, con il tempo si sono creati doppioni e sovrapposizioni, che hanno generato confusione sulle responsabilità.

Il nuovo piano industriale annuncia ingenti investimenti in tecnologie, ma non sappiamo quanto rimarrà in Italia, e soprattutto quanti appalti per consulenze informatiche sono previste

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

Procurement, comunicato unitario Segreterie di coordinamento di UniCredit Services S.c.p.A.

Posted on 16 Dicembre 201916 Dicembre 2019 By

PROCUREMENT,

Anno nuovo … procedure nuove

Il giorno 26 novembre abbiamo avuto un incontro con la responsabile di Procurement, Valentina Fanni e lo Strategic HR, Paolo Giannocoli, nel quale l’Azienda ci ha illustrato le novità previste per questa area. E’ iniziato il processo di sostituzione dei vecchi moduli software per le gare dei fornitori denominati GSD (tool per lo svolgimento delle gare) e Agorà (modulo per la qualifica dei fornitori per l’ammissione ad una gara); questi due applicativi, ad alta frammentazione e alto rischio operativo, verranno sostituiti con il nuovo tool “SAP ALIBA” che completerà il parco applicativo SAP, sarà gestito da Accenture Germania (con interfaccia presso la struttura CIO Finance & Controls) e eliminerà parte del livello di manualità. Considerando le nuove norme dei Regulators su insourcing ed esternalizzazioni, in particolare per quanto riguarda le nuove linee guida di EBA, la complessità del nuovo contesto rende la manualità un rischio elevato per l’azienda e per i colleghi che, ad oggi, sono costretti a riconciliazioni sui dati e controlli manuali. Diversi mesi fa si è avviato un percorso che ha coinvolto, su base volontaria, circa 70 colleghi (chiamato project EVOS) in merito agli attuali problemi dei processi operativi, ciò ha permesso una corretta analisi che ha portato alla scelta del software, ritenuto più idoneo. Si prevede di completare il processo di sostituzione degli applicativi a partire da marzo 2020, ma l’Azienda sta valutando la possibilità di un “overlap” con la vecchia piattaforma per un periodo non ancora definito, per un passaggio indolore. La valutazione del merito del fornitore non viene effettuata dal software in automatico, ma rimane in capo al buyer, figura professionale, che ha visto nel tempo alzare ulteriormente il suo livello di responsabilità; infatti oltre a essere totalmente responsabile del processo e della valutazione dei fornitori sarà coinvolto direttamente nel go live della nuova piattaforma trovandosi di fronte a un duplice lavoro sia sulla vecchia che sulla nuova applicazione.

Abbiamo ribadito che, nella scelta delle aziende a cui affidare gli appalti, devono prevalere i principi di etica e rispetto delle lavoratrici/tori e non solamente il criterio del massimo ribasso.

Questa scelta aziendale di rinnovamento del parco applicativo, secondo quanto affermato dalla responsabile, non comporterebbe riassetti organizzativi, cambi di mansione e ricadute occupazionali per i colleghi. La modifica operativa non impatterà su attività pertinenti altri perimetri e non comporterà razionalizzazioni in termini di risorse umane. La formazione del personale avverrà nei diversi Paesi, nelle lingue locali, e sarà erogata direttamente da un gruppo di colleghi precedentemente formati a tale scopo. Quale ulteriore forma di supporto ci sarà una fase di hyper-care con help desk dedicato, per almeno un paio di mesi, sia per i colleghi interni, sia per i fornitori.

Durante l’incontro, poiché Procurement si occupa della stipula e gestione dei contratti di appalto di tutto il Gruppo, abbiamo ribadito che l’azienda ha l’obbligo di fornire l’informativa in base alle norme previste dal CCNL e che quindi ci aspettiamo che il nuovo software sia in grado di assolvere a tale obbligo in modo puntuale ed esaustivo, ricomprendendo tutti gli appalti di opere e servizi.

Apprendiamo inoltre con sorpresa, dato che non è stato discusso durante l’incontro, che in alcune aree del Procurement verrà tolta ai colleghi la possibilità di effettuare la giornata di smart working (da hub o domicilio), decisione su cui non rileviamo una reale necessità e su cui abbiamo già interessato le relazioni industriali per avere una informativa sulle motivazioni effettive di tale decisione che non siano frutto dell’eventuale atteggiamento precauzionale di qualche capo ufficio in apprensione, forse, per l’imminente migrazione dell’applicativo.

Milano, 13-12-2019

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

Reperibilità, comunicato unitario Segreterie di coordinamento di UniCredit Services

Posted on 5 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By

REPERIBILITA’ …

uso (ed abuso) di un istituto contrattuale

Il 26 novembre u.s., durante l’incontro delle Segreterie di coordinamento con l’azienda, si è anche parlato di orari di lavoro.

Il tema lo avevano posto le scriventi OO.SS. con una lettera inviata all’azienda in data 13 novembre, nella quale si richiedeva un incontro urgente per chiarimenti sugli impegni sempre più pressanti richiesti ai colleghi.

Abbiamo più volte denunciato come gli orari in Unicredit Services siano fuori controllo ormai da tempo e le richieste, che vengono impartite da parte aziendale, siano lesive del diritto alla disconnessione e spesso violano anche il CCNL.

L’Azienda ha dimostrato di non governare il fenomeno e di non essere in grado di fornire un piano degli orari per singola attività, né tantomeno di avere traccia della programmazione della reperibilità (numero di persone coinvolte, turnazioni): si è presentata con una slide che, in 5 righe, riportava – DAL LORO PUNTO DI VISTA – l’elenco delle aree aziendali in cui veniva richiesta la reperibilità ai colleghi, elenco che però in buona sostanza ricomprende tutta l’azienda (CIO CIB & GERMANY, CIO COMMERCIAL BANKING ITALY, CIO FINANCE & CONTROLS, SECURITY, TECH).

Il riscontro che abbiamo dai colleghi è che l’azienda sta impropriamente rispondendo a ricadute organizzative dovute alle continue riorganizzazioni, ai processi spesso frammentati e alle carenze in termini di organici.

Siamo ormai arrivati al paradosso che anche i passaggi degli applicativi negli ambienti di test (quando ci sono) vengono effettuati al di fuori del normale orario di lavoro. Ormai si lavora in un percorso ad ostacoli tra blocchi e “frozen zone security gate”, con la complessità creata dall’esternalizzazione dell’area ICT a VTServices.

Tutto questo sta creando una situazione di alto livello di stress e di disagio tra i Lavoratori.

Il fenomeno viene gestito spesso con la volontarietà “spintanea”, qualche volta con il pagamento della reperibilità: il tutto non risolve il problema di una regolamentazione degli orari necessaria per garantire la qualità del lavoro e della vita personale.

L’Azienda ha affermato che viene sempre riconosciuto l’istituto della reperibilità sancito dall’accordo del 24.05.2010 nell’allora UGIS S.C.p.A. (unico accordo ancora in vita in azienda), e che, senza questa previsione, NESSUNO è tenuto ad intervenire o a rispondere a chiamate da parte di chicchessia.

Invitiamo, quindi, tutti i colleghi che dovessero ancora ricevere richieste per una generica “disponibilità” (istituto non previsto né dal CCNL né da accordi aziendali) a segnalarlo immediatamente alle scriventi OO.SS.

In questo caos organizzativo, ribadiamo che le richieste di attività al di fuori del normale orario di lavoro devono essere coperte prioritariamente in maniera assolutamente volontaria.

Abbiamo sostenuto che eventuali problematiche specifiche di una azienda I.T. non possono essere gestite – come spesso avviene – contando solo sulla professionalità e la buona volontà delle colleghe/i.

La nostra volontà è aprire una seria e proficua discussione sul tema degli orari di lavoro, come da procedura di confronto prevista dall’art.23 del CCNL in tema di orari di lavoro, che dia giusto riconoscimento ai lavoratori interessati.

Milano, 03 dicembre 2019

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

PEERS, comunicato unitario Segreterie di coordinamento di UniCredit Servicesc

Posted on 5 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By

PEERS …

nessuno mi può giudicare …

soprattutto tu!!!

Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di iniziative aziendali rivolte ad alcuni nuclei di lavoratori, che prevedono anche una richiesta di valutazione delle prestazioni professionali di colleghi pari grado (peers).

Tali richieste pur presentandosi come anonime e volontarie, sono oggetto di pressioni e solleciti via mail.

Riteniamo che tali iniziative siano assolutamente inappropriate perché divisive tra colleghi e prive di qualsiasi utilità ai fini della valutazione stessa.

I colleghi chiamati a valutare, spesso si trovano in una situazione di forte disagio, non avendo né ruolo né competenze specifiche a tale scopo. Tutto ciò crea deterioramento dei rapporti tra colleghi, instaurando un clima di reciproco sospetto che nuoce al clima aziendale.

Riteniamo che la valutazione delle lavoratrici/tori sia di competenza dei ruoli e delle funzioni aziendali preposte, quali la struttura HR e i capiservizio e nell’ambito delle previsioni del CCNL.

Trattandosi di iniziativa a carattere volontario, pur nella libertà di scelta individuale, invitiamo tutte le colleghe/i a non aderire a queste richieste per non alimentare iniziative estemporanee, magari dettate dalla moda di alcune società di consulenza, che creano solo confusione e negatività.

Milano, 3 dicembre 2019

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

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