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Piano industriale UniCredit: comunicato unitario delle segreterie di gruppo

Posted on 3 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By

Piano inaccettabile: basta ad utili con il taglio dei Lavoratori

Respingiamo in modo categorico le logiche di taglio del costo del lavoro prospettate nel nuovo Piano Industriale TEAM 23 del Gruppo Unicredit.

In particolare contestiamo il taglio del personale, indicato in 8.000 FTE nel Gruppo, di cui 6.000 FTE netti in Italia, cosi suddivisi: 3400 nella rete con una riduzione di 450 filiali, 1400 trasformazione COO Area (back office), 700 Holding e Altro, 500 ulteriore efficientamento da Piano Transform 2019.

Il sindacato ritiene che in Unicredit non ci siano esuberi di dipendenti, come testimoniano i crescenti carichi in termini operativi e di responsabilità che devono sopportare i lavoratori, e le numerose vertenze territoriali in tema di organici insufficienti ed il continuo ricorso a personale/consulenze esterne al Gruppo (My Agent).

Non è credibile un così netto taglio degli organici, la maggior parte in Italia, che allontana oggettivamente l’azienda dall’economia reale del nostro Paese.

Da tempo invece rivendichiamo la necessità che l’Azienda recuperi una visione di Banca al servizio dell’economia, peraltro in coerenza con la prospettiva che stiamo sostenendo come Organizzazioni Sindacali nel confronto con l’Abi per il rinnovo del Contratto Nazionale del credito.

In considerazione di questa concomitanza e della portata del Piano industriale del Gruppo riteniamo indispensabile che la trattativa in base alle procedure contrattuali sulle ricadute del Piano stesso avvenga solo al termine del confronto per il rinnovo del Contratto Nazionale.

Milano, 3 dicembre 2019

Segreterie Nazionali

Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredit

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Piano industriale UniCredit: comunicato stampa delle Segreterie Nazionali

Posted on 3 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By

COMUNICATO STAMPA

UNICREDIT: SINDACATI, CON QUESTI PRESUPPOSTI NESSUNA TRATTATIVA

Roma, 3 dicembre 2019. «Le segreterie nazionali giudicano irricevibile il piano industriale presentato oggi da Unicredit. Dichiarano che non esistono le condizioni per aprire alcuna seria trattativa non ritrovando, all’interno del progetto, alcuna iniziativa che tuteli l’italianità dell’azienda. Lo stesso progetto non salvaguarda, da un punto di vista sociale, economico e organizzativo, l’operatività e la dignità del personale, la presenza sul territorio nonché le prospettive di sviluppo per le famiglie e per le imprese a oggi sempre dichiarate e mai applicate. L’abbandono di aree del Paese, con massicce e inspiegabili chiusure di presidi storici, rappresenta ancora una volta l’unico obiettivo di un gruppo che dimostra chiaramente una strategia di mercato orientata esclusivamente a creare utili solo attraverso contrazioni del costo dei propri dipendenti». Lo dichiarano i segretari nazionali di riferimento del gruppo Unicredit di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

Le Segreterie Nazionali

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA/UIL – UNISIN

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT

Piano industriale UniCredit: dichiarazione del CAE

Posted on 3 Dicembre 20195 Dicembre 2019 By
Piano industriale UniCredit: dichiarazione del CAE

DICHIARAZIONE DEL COMITATO RISTRETTO DEL COMITATO AZIENDALE EUROPEO DI UNICREDIT

Il nuovo piano industriale TEAM23 presentato oggi dall’azienda al Comitato Ristretto del C.A.E. prevede oltre 8000 esuberi a livello di Gruppo, questo è l’unico vero elemento ‘strategico’ che emerge dalla comunicazione aziendale.

I restanti obiettivi sono: incremento della produttività, da raggiungersi anche attraverso investimenti IT in automatizzazione dei processi e ulteriore ricorso alla digitalizzazione; aumento della base clienti sia nella WEU sia nella CEE; ulteriore abbandono di parte del presidio territoriale (chiusura di 500 filiali); accurato presidio del rischio; gestione del capitale attenta e mirata a massimizzarne il rendimento per gli azionisti; creazione di una subholding con sede in Italia per la gestione di una parte delle attività internazionali.

Il management ha dichiarato che in un contesto macroeconomico ancora caratterizzato da bassa crescita i ricavi e i costi rimarranno sostanzialmente al livello attuale e, quindi, ne deduciamo che, di fatto, i maggiori utili saranno determinati dai risparmi effettuati sul numero dei dipendenti.

A fronte della presentazione effettuata dal central management, abbiamo espresso forti critiche rispetto ad un Piano che si basa, principalmente e per l’ennesima volta, su un pesante taglio di posti lavoro, mentre si destinano ingenti profitti a favore degli azionisti.

Riteniamo che il vero patrimonio posseduto dal Gruppo sia rappresentato dalla professionalità dei suoi dipendenti e i risultati conseguiti nel precedente Piano Transform19 siano merito soprattutto delle capacità e dell’impegno dei Lavoratori/trici che hanno saputo rimediare alle disfunzioni organizzative, alla pesante riduzione degli organici, al ritardo – tutt’ora presente – nella realizzazione del processo di innovazione tecnologica e miglioramento delle attività.

E’ assolutamente inaccettabile che la risposta del management a questo straordinario impegno dei colleghi del Gruppo sia l’ulteriore espulsione dal Gruppo di oltre 8.000 Lavoratori!

Il titolo scelto per questo nuovo Piano, Team23, è oltremodo paradossale, Unicredit ha già deciso di espellere dalla sua squadra più di 8000 giocatori: i Lavoratori hanno già pagato un prezzo elevato nell’ambito degli ultimi piani industriali in termini di sacrifici e riduzione degli organici!

Il CAE sarà al fianco dei Sindacati e dei Rappresentanti dei Lavoratori e delle Lavoratrici per contrastare con ogni strumento un piano industriale costruito solo sulla vita dei colleghi, quelli che se ne andranno e, ancor di più, quelli che rimarranno in condizioni lavorative ulteriormente critiche!

Già a partire dalla prossima sessione Plenaria del C.A.E., 17-18 dicembre, ribadiamo la necessità di attuare un pieno dialogo sociale attraverso le fasi di informazione e consultazione previste dalla Direttiva UE.

Milano, 3 Dicembre 2019

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CAE, Evidenza

Comunicato unitario Segreterie Nazionali

Posted on 28 Novembre 201929 Novembre 2019 By

COMUNICATO UNITARIO

L’incontro odierno in ABI sul rinnovo del CCNL si è svolto senza alcun significativo passo in avanti nel negoziato.

Il documento che ABI, nella riunione del 26 u.s., si era impegnata a fornire alle Organizzazioni Sindacali, è, di fatto, una sistemazione sintetica di alcuni temi (non tutti) affrontati nell’ultimo incontro:

  • Politiche Commerciali
  • Conciliazione vita e lavoro
  • Part time
  • Unioni civili
  • Flessibilità per esigenze di cura e individuali
  • Genitorialità/Affido/Tutela minori
  • Malattia
  • Diritti civili e sociali per l’inclusività
  • Diversa abilità
  • Politiche di genere
  • Lavoro agile
  • Disconnessione
  • Formazione
  • Salute e Sicurezza

Tali punti, tra l’altro non esaustivi rispetto alle richieste in Piattaforma, che ABI dichiara di voler avere come riferimento per il negoziato,  mantengono ancora la genericità e la “fumosità” registrate nel corso dell’ultimo incontro.

Le Organizzazioni Sindacali hanno conseguentemente richiesto a controparte un effettivo e definitivo cambio di modalità per poter proseguire il confronto sul merito e sul contenuto dei temi della Piattaforma: la fase ricognitiva è finita, è tempo di entrare nella concretezza di ogni singolo punto dell’articolata e complessa piattaforma per il rinnovo del CCNL.

Già dai primi incontri previsti per la seconda settimana di dicembre ABI dovrà portare al tavolo un quadro completo e “di sostanza”, necessario per un negoziato che si voglia definire tale.

Il tempo delle generiche disponibilità e delle dichiarazioni di principio è scaduto.

Le Organizzazioni Sindacali valuteranno le risposte di ABI sulla base di ogni singolo argomento e comunque si riservano la valutazione complessiva dell’intero impianto rispetto alla Piattaforma.

Le Segreterie Nazionali

Roma, 28 novembre 2019

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Senza categoria

Comunicato Unitario Segreterie Nazionali

Posted on 26 Novembre 201929 Novembre 2019 By

COMUNICATO UNITARIO

In data odierna il Presidente del Casl ha iniziato l’incontro con una panoramica delle posizioni ABI su materie già discusse nelle riunioni precedenti e affrontando genericamente anche altri temi oggetto della Piattaforma unitaria.

Sinteticamente i temi trattati sono stati i seguenti:

TUTELE:

  • confermata disponibilità a trattare gli artt. 44 – 43 -42- 41- 38;
  • diritto alla reintegra in caso di licenziamento giudicato illegittimo favorendo ulteriori forme di sostegno anche tramite l’utilizzo del FOC.

PARTE ECONOMICA:

  • livello retributivo di inserimento: disponibilità al superamento per le nuove assunzioni e per quelle già effettuate utilizzo del FOC come già regolato nel CCNL del 2015.

AREA CONTRATTUALE e PROCEDURE DI CONFRONTO SINDACALE

  • conferma dell’impianto attuale e disponibilità ad allungamento dei tempi per le procedure di appalto e ristrutturazione;
  • semplificazione e accorpamento delle procedure previste dagli artt. 17 e 20 con proporzionalità per le banche piccole;
  • appalti: si riconosce l’importanza di prevedere la clausola sociale che è tutta da definire.

INQUADRAMENTI

  • si ribadisce la necessità di una riforma complessiva, a partire dalle declaratorie, che sia coerente con i processi di trasformazione in atto.

RAPPORTO TRA I LIVELLI DI CONTRATTAZIONE:

  • si ribadisce la centralità del CCNL ma devono essere resi più chiari gli ambiti di competenza del 2° livello.

POLITICHE COMMERCIALI:

  • vanno individuati gli articoli che devono essere implementati dall’accordo sottoscritto l’8/2/2017 che, comunque, nel suo insieme va recepito nel CCNL.

Le proposte della Piattaforma relative alla “parte sociale” sono, per ABI, in linea di massima condivisibili, ma dovranno essere approfondite e definite.

Queste sono le posizioni che ci ha rappresentato ABI che come è evidente rimangono “fumose” pur in presenza di alcune caute aperture, di importanti omissioni e di qualche provocazione.

Le Organizzazioni Sindacali unitariamente hanno richiesto la consegna di documenti scritti sugli argomenti trattati che permettano di uscire dalla genericità e su cui basare le valutazioni per la prosecuzione del confronto.

E’ stata reiterata la richiesta dei dati relativi alle uscite di personale, a qualsiasi titolo, registrate nelle Aziende/Gruppi ed è stato evidenziato che nella discussione odierna sono mancati argomenti sensibili per le Organizzazioni Sindacali come la Parte Economica (Salario e TFR), la Cabina di Regia e la Disconnessione.

Sul tema degli “inquadramenti” viene decisamente respinta ogni ipotesi di ABI in chiave di compressione dei costi e di forme improprie di scambio.

Inoltre, nel capitolo “Area Contrattuale” è stato ribadito l’inserimento delle attività relative a NPL e UTP perché parti integranti della “filiera del credito” e dell’attività bancaria propriamente detta.

Sulla “reintegra” le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto inaccettabile l’idea presentataci di un aumento dell’indennizzo in caso di licenziamento giudicato illegittimo. La dignità della persona non è mercificabile; che si arrivi poi, da parte di ABI, a proporre l’utilizzo delle risorse del FOC ha dell’incredibile.

Il prossimo incontro previsto per il 28 p.v. dovrà avere la chiarezza delle posizioni di ABI attraverso la consegna di documenti scritti nei quali dovrà essere evidente l’abbandono di strade non percorribili né tanto meno previste in Piattaforma.

Roma 26/11/2019

Le Segreterie Nazionali

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Senza categoria

Mauro Morelli intervistato su Milano Finanza

Posted on 21 Novembre 2019 By
Mauro Morelli intervistato su Milano Finanza

Intervista di Milano Finanza a Mauro Morelli,
Segretario Nazionale FABI di riferimento per il Gruppo UniCredit,
a pochi giorni dalla presentazione ai mercati finanziari del piano industriale del Gruppo UniCredit, Team2023

Domanda. Segretario Morelli, mancano un paio settimane alla presentazione del piano industriale di Unicredit. Se saranno confermati i 10.000 esuberi, come reagirete?

Risposta. Questi numeri sono irreali, irrealizzabili e scandalosamente inaccettabili. Se l’azienda dichiarerà i numeri che ha fatto filtrare, come di consueto, attraverso un’agenzia stampa internazionale, vorrà dire che ha considerato anche il rischio reale di realizzare un piano industriale senza la firma del sindacato.

D. Quali conseguenze ci sarebbero?
R. I piani industriali, senza accordo con i sindacati, sono impossibili da realizzare per le procedure di legge, specie se incentrati sulla riduzione di personale. La conseguenza sarebbe oltre tutto la sicura rottura delle relazioni industriali e l’azienda se ne assumerebbe la responsabilità. Sono convinto, comunque, che un piano industriale non possa essere solo un esercizio aritmetico di diminuzione della forza lavoro, anche perché le numerose vertenze per carenze di organici avviate su tutto il territorio nazionale, le migliaia di consulenze esterne continuamente utilizzate, i circa 1000 contratti di collaborazione a partita iva denominati “my agent”,  denunciano ben altra situazione.

D. Ma la riduzione dei costi sembra ineludibile?
R. Assolutamente no. I costi per Unicredit sono in linea con i migliori competitor a livello europeo e decisamente tra i più bassi rispetto agli altri gruppi italiani. Il cost-income di Unicredit è al 52,8%, tra i migliori d’Europa.  Dalla fusione con Capitalia a oggi, tra piani industriali e revisione sulla base di nuove leggi, questa azienda ha fatto perdere al Paese circa 40.000 posti di lavoro: in pratica, una delle due banche fuse nel 2007 è sparita. Solo nell’era Mustier, i tagli sono stati circa 15.000.

D. I vertici del gruppo hanno assicurato più volte che gli effetti sull’occupazione saranno gestiti in maniera responsabile. VI basta come garanzia?
R. No, non ci basta affatto: i vertici saranno chiamati alla prova dei fatti. Perché la “responsabilità” non va solo dichiarata, ma declinata nei dettagli. E comunque sia chiaro: come sempre nella gestione di tutti i piani industriali nei gruppi bancari, siamo disponibili a parlare solo di prepensionamenti e pensionamenti volontari e a fronte di un congruo numero di assunzioni. Dai futuri tagli inseriti nel piano, in ogni caso, andranno sottratte le uscite con turn over. Se la banca avrà un atteggiamento  rigido e ostile, se ne assumerà la responsabilità e noi reagiremo di conseguenza.

D. Cosa si aspetta, in concreto, dal piano industriale Team 2023?
R. Questo piano industriale dovrà essere l’occasione per chiarirci una volta per tutte su che tipo di azienda ci troveremo di fonte nel prossimo futuro, quali sono gli obiettivi che dovranno essere condivisi e soprattutto quali le strategie e i mezzi per raggiungerli che non possono essere scissi dal capitale umano, che secondo noi è ancora indispensabile, qualunque cosa pensino i vertici aziendali. L’azienda non può essere sorda e insensibile di fronte al grido di dolore, che arriva dai colleghi e anche da parte dalla clientela in tutta Italia, sulla perdita continua di tantissime professionalità.

D. Come giudica le mosse di Mustier e in particolare la vendita delle partecipazioni?
R. La cessione di tantissimi asset – quali Pekao, Pioneer, Fineco, Credito su Pegno, Mediobanca – ritenuti fino a poco tempo fa strategici evidenziano una volontà quasi ossessiva di fare cassa nonché di abbandonare diverse attività riducendo i perimetri operativi.

D. C’è un progetto definito dietro queste cessioni?
R. Queste operazioni dimostrano che, al di là delle parole, Mustier sta disancorando il gruppo dall’Italia. Non vorremmo che fosse il preludio a operazioni non di marchio tricolore, spostando la governance in giro per l’Europa: su questo siamo pronti a fare le barricate.

D. Avete già richieste precise da mettere sul tavolo?
R. Prima guarderemo a fondo le carte del gruppo e lo valuteremo assieme a tutte le altre organizzazioni sindacali che condividono le nostre stesse perplessità. All’interno del piano industriale ci dovranno essere, secondo noi, non ultime, le garanzie occupazionali per i lavoratori delle società già esternalizzate.

D. Quante filiali ha chiuso Unicredit negli ultimi anni?
R. Più di 500. E l’abbandono progressivo e incessante del territorio, specie al Centro al Sud del Paese, denuncia probabilmente strategie aziendali che discostano dalla banca tradizionale per avvicinarsi sempre più a un modello organizzativo di banca d’affari. Su questo saremo assolutamente contrari sia dal punto di vista sociale sia dal punto di vista commerciale, perché negli ultimi due anni, è bene sottolinearlo, è proprio l’Italia ad aver assicurato al gruppo le maggiori soddisfazioni in termini di ricavi e utili. Siamo decisamente stufi di essere additati come gli ultimi perché non è assolutamente vero.

D. I tassi negativi preannunciati da Mustier possono avere ripercussioni?
R. Le strategie sottostanti sono incomprensibili e qualche dubbio deve essere venuto allo stesso amministratore delegato che, dopo averli annunciati, si è corretto due volte nel giro di pochi giorni. A trarne vantaggio sarebbero sicuramente le aziende concorrenti e quindi sarebbe una scelta quasi autolesionistica.

D. Si è appena chiuso il piano Transform 2019. Qual è il suo giudizio?
R. L’unico vero obiettivo raggiunto è stato la riduzione degli organici, obiettivo che è costato ai colleghi del gruppo enormi sacrifici e che dovranno comunque essere riconosciuti. Il rispetto e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori è il primario obiettivo che ci siamo posti, sempre e comunque. E proprio per questo denunciamo con “responsabilità” situazioni di insostenibilità diffusa, che fino a oggi non sono state minimante ascoltate.

D. Di che si tratta?
R. Restano ancora irrisolte problematiche tecniche, organizzative e procedurali oltre che dei modelli distributivi che affliggono da tempo tutto il gruppo. Non è più tollerabile vivere nell’illusione di chi si ostina a disegnare un’azienda che esiste solo sulla carta ed è lontanissima dalla realtà o peggio fa finta di non vedere.

D. Il nuovo piano di Unicredit si sovrappone alla trattativa sul contratto nazionale. Come si conciliano i due negoziati?
R. Se qualcuno pensa che ci possa essere qualsiasi tipo di baratto tra i piani industriali delle aziende e il contratto nazionale sta sbagliando di grosso. Non ci sono e non ci potranno essere mai commistioni di alcun tipo. Per noi il contratto nazionale è centrale e sacro: tutte le aziende dovranno assolutamente operare all’interno del perimetro delineato.

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Senza categoria

Uni-Inform n. 10 – Novembre 2019 – Il gradino rotto

Posted on 20 Novembre 201920 Novembre 2019 By
Uni-Inform n. 10 – Novembre 2019 – Il gradino rotto

The broken rung, il gradino rotto – Il talento non ha genere –
Speciale 25 novembre 2019, Fondi pensione, focus sulle votazioni – Unicredit compliance: istruzioni per l’uso – Uni.C.A. – Lavoratori/studenti universitari – Occhio alla scadenza – Occhio alla proroga – Risate a denti stretti

Evidenza, Pubblicazioni, UniInform

Speciale Uni-Inform: Uni.C.A. rinnovo piani sanitari 2020-2021

Posted on 14 Novembre 2019 By
Speciale Uni-Inform: Uni.C.A. rinnovo piani sanitari 2020-2021

Documento FABI per la guida all’adesione ai nuovi piani sanitari 2020-2021

Evidenza, Pubblicazioni, UniInform

PEOPLE FOCUS: LA STORIA INFINITA

Posted on 8 Novembre 2019 By

Segreterie di Coordinamento

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin

Gruppo UniCredit

PEOPLE FOCUS: LA STORIA INFINITA

Nella giornata di giovedì 31 ottobre si è svolto l’incontro di verifica richiesto dalle OO.SS con il  responsabile della struttura H.R Operations Italy ed i suoi collaboratori  in merito alla piattaforma People Focus.

Le parti si sono riviste dopo più di tre mesi dal precedente incontro in cui si era convenuta la necessità di un canale comunicativo aperto che avrebbe favorito in modo proficuo la segnalazione di ogni problematica per i necessari interventi di risoluzione, ad un mese di distanza dalla lettera inviata dalle scriventi OO.SS al Sig. Paolo Cornetta, responsabile HR gruppo UniCredit, lettera in cui abbiamo fortemente espresso la nostra viva e reale preoccupazione riguardo alle tante, troppe criticità irrisolte che gravano sulla vita quotidiana delle lavoratrici e dei lavoratori.

Le risposte fornite  nel corso dell’incontro odierno e che qui elenchiamo purtroppo non sono sempre risolutive.

PART TIME: l’azienda ci ha comunicato che le corrette graduatorie sono state inviate agli HRBP in tutte le Region e che dal 1° novembre si procederà sia con la concessione dei nuovi part time che con le proroghe di quelli in essere. A nostro rilievo in merito al lungo periodo di tempo occorso prima di poter andare a regime ci hanno risposto dicendo che ve ne era necessità per evitare di incorrere in errori e refusi. In merito alla visibilità della propria posizione in graduatoria, ad oggi occorre fare richiesta al proprio Hr per poterla visionare poiché stanno ancora lavorando perché diventi automatica. Le nuove richieste funzionano regolarmente: in caso di difficoltà contattate l’Hr locale.

PERMESSI ex L. 104: La problematica deriva dalla migrazione dei dati a Prostaff.  Ad oggi ci sono circa 1800 ticket relativi a richieste in merito, nel mese di ottobre ne sono stati evasi 602; l’azienda conta di poterli processare tutti entro fine anno; nel frattempo occorre continuare ad utilizzare i permessi DIV.

CONGEDI PARENTALI: Di circa 800 richieste in attesa di caricamento dei permessi da utilizzare o già utilizzati che ancora non risultano correttamente imputati in procedura nelle assenze, ad oggi ne sono state evase 200, anche in questo caso obiettivo aziendale è l’azzeramento entro la fine del 2019.

NUMERO DI TICKET: ci viene riportato che il numero dei ticket si sta andando a stabilizzare; stanno inoltre procedendo alla chiusura centralizzata di quelli meno recenti dopo un processo di analisi. In questo caso, il collega interessato dalla chiusura riceverà un messaggio e potrà richiedere una nuova apertura nel caso in cui la problematica sia ancora presente.

INDENNITA’ DI SOSTITUZIONE: col cedolino di ottobre sono state tutte pagate (arretrati compresi). Da novembre è finalmente possibile processare la richiesta ed avere il corrispondente pagamento in busta paga. Solo una decina di colleghi riceveranno dei cedolini correttivi.

INDENNITA’ DI TURNO: ad oggi ci viene ribadito che non è presente una modalità di gestione in self-service, anche se l’obiettivo è di realizzarla entro la fine dell’anno. Sino ad allora, sono stati sensibilizzati manager ed Hrbp per evitare che le informazioni relative ai turni effettuati vadano perse. In merito alle nuove assunzioni vi è inoltre un’immediata segnalazione in procedura quando si tratta di una lavoratrice od un lavoratore turnista. Stante il permanere delle problematiche gestionali, l’azienda ad oggi non è in grado di fornire una previsione di quando verranno pagati gli arretrati sugli stipendi. Abbiamo fatto richiesta di avere riscontro sulla tempistica.

MISSIONI: stanno lavorando per poter migliorare il flusso e procedere con la lavorazione delle missioni che ancora sono in sospeso. Per quanto concerne il problema dei colleghi passati da UCS ad UCI è stato risolto.

CONTRIBUTO FIGLI STUDENTI: Ne sono stati erogati circa 9.000; l’azienda ci comunica che nel caso ci fossero ancora situazioni di mancato pagamento si tratta di situazioni marginali che verranno erogate nel mese di novembre.

BUONI PASTO: i problemi erano essenzialmente due: il primo correlato all’utilizzo dei permessi ex L. 104, il quale una volta sistemato consentirà la risoluzione della problematica dei ticket; il secondo relativo all’invio dei ticket ai corretti indirizzi. Si sta procedendo alla sistemazione, in seguito alla quale verrà fatta e-mail alle colleghe ed ai colleghi per chiedere di verificare corretto indirizzo e provvedere alla sistemazione quando necessaria.

INQUADRAMENTI: l’azienda ci comunica che con il cedolino del mese di novembre verranno erogati quelli relativi all’ Accordo 4 febbraio 2017 (con i relativi arretrati) ed entro fine anno quelli relativi all’integrazione dell’8 maggio 2019.

Come OO.SS, pur apprezzando la risoluzione di alcune delle criticità che maggiormente impattavano sulla vita quotidiana dei colleghi, non possiamo non rilevare come il quadro generale non sia affatto positivo nonostante le rassicurazioni aziendali.

Abbiamo richiesto un maggiore coinvolgimento degli hr territoriali, a sostegno dei colleghi che non trovano riscontro alle innumerevoli problematiche, attraverso l’apertura di un canale riservato che permetta di intervenire per la soluzione delle problematiche più complesse ed urgenti e ribadito la necessità di un investimento di risorse fondamentale per arrivare all’obiettivo dichiarato dall’azienda di rendere pienamente funzionante la piattaforma entro la fine dell’anno, obiettivo che, stante le premesse, considerando la più volte ripetuta risposta “ci stiamo lavorando”, ci appare sempre più tristemente illusorio.

Abbiamo stigmatizzato la pratica del cedolino stipendio negativo, in caso di precedenti erronei accrediti; riteniamo infatti che non si possa addebitare il conto corrente del dipendente senza una precedente autorizzazione. In questo caso si può operare attraverso una rateizzazione degli importi da restituire.

Troppe le inefficienze ancora presenti (anomalie in tema di ferie, gestione banca ore, ticket, problematiche legate al cambio di contratto per i nuovi assunti), una lista che pare non avere mai fine, un continuo alimentarsi di disservizi, che comporta un agire in stato di emergenza, una continua corsa alla risoluzione dei problemi.

Una storia infinita, in cui emergono sempre nuove falle da tappare a bordo di una barca che naviga a vista e le cui conseguenze ricadono ancora una volta sulle Lavoratrici ed i Lavoratori chiamati a dimostrare il loro senso di responsabilità di fronte all’inefficienza di un sistema di gestione del personale, nato per facilitare la vita in azienda e che, la sta invece complicando con conseguenze significative.

Le   OO.SS. non accetteranno mai che le responsabilità di qualunque tipo, dovute a inefficienze aziendali ricadano sui Lavoratori!!!

Stante la quantità di problematiche irrisolte, analizzeremo la situazione al 27 novembre e chiederemo un ulteriore incontro al fine di verificare quante di queste siano sotto controllo, auspicando al contempo che questa situazione possa trovare soluzione quanto prima.

Milano, 7 novembre 2019

Segreterie di Coordinamento

Fabi –First Cisl –Fisac Cgil–Uilca –UniSin

Gruppo UniCredit



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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

RIPRESA INCONTRI IN BANCA: Task Manager, UniCredit Direct, Uplan, Disciplinare

Posted on 6 Novembre 2019 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi –First Cisl –Fisac Cgil –Uilca –UniSin
Gruppo UniCredit

RIPRESA INCONTRI IN BANCA
Task Manager – UniCredit Direct – Uplan – Disciplinare

Task Manager in Business Operations Italy

Ci è stata illustrata questa piattaforma in fase di introduzione nella struttura del Banking Operations Italy. Consentirà di gestire tutte le fasi previste per lo svolgimento delle attività nelle varie unità operative, evitando la rilevazione manuale dei dati che fino ad oggi veniva fatta e che abbiamo sempre contestato.

Lo strumento è stato configurato censendo più di 2500 procedure per tutto il Gruppo (rappresentano circa la metà del totale). Ogni processo è stato suddiviso in fasi e ogni attività in passaggi operativi autonomi (“task” significa appunto passaggio operativo). Sono stati inseriti i tempi medi di lavorazione di ogni fase e gli eventuali “SLA” (scadenze/Service Level Agreement). Sono state in-fine mappate le competenze delle risorse. Le attività sono quindi assegnate a ciascun collega in automatico in base alle competenze (skill), alla presenza al lavoro, alle priorità delle attività. Il team leader potrà intervenire solo per ridefinire le priorità delle attività assegnate.

Il Team Leader non potrà monitorare in tempo reale l’operatività del singolo, ma potrà visualizzare il gestito a fine giornata e per dato aggregato (per team di almeno 5 risorse). Sono previsti degli alert relativi agli scostamenti dei volumi di attività svolta dal team per procedura (senza riferimento al singolo collega) rispetto alle previsioni di assegnazione iniziali, effettuando una riallocazione automatica sempre sulla base dei criteri sopra citati.

La configurazione dei task si realizzerà da fine settembre 2019 ad aprile 2020, in Italia e successivamente negli altri paesi.

UNICREDIT DIRECT

L’Azienda ha sottolineato ancora una volta la strategicità della struttura, caratterizzata dalla doppia anima di relazione con la clientela, fatta di assistenza ma anche di proposte commerciali.

La performance commerciale di UCD è “robusta”, figlia della crescita della struttura stessa e dello sviluppo dei processi.

Ucd contribuisce per il 12% alle consulenze realizzate nel Commercial Banking Italy. Il grosso del-la vendita è costituito da prestiti personali, che rappresentano circa 1/3 di tutto il Commercial Banking Italy.

Il numero di appuntamenti fissati da Ucd per la consulenza in filiale ha visto nel 2019 una forte crescita con il 50% in più rispetto allo scorso anno.

Nel 2018 la struttura contava 820 persone circa, a fine 2019 ne conterà 1160 circa così suddivise:

– 400 consulenti gestori da remoto (first e business), di cui 66 provenienti dalla rete;

– 480 consulenti generalisti;

– 190 consulenti che svolgono attività più specifiche (chat, e-mail, assurance e Subito Casa);

– 95 tra Area Manager (capi polo), staff, supervisor e team leader.

I team dei gestori da remoto, come intuibile dal numero che verrà raggiunto entro fine anno, stanno aumentando notevolmente. L’ultimo innesto verrà fatto a inizio dicembre. Abbiamo chiesto il dato disaggregato per polo.

L’Azienda ci informa inoltre che i contatti da parte della clientela sono in aumento su tutti i canali disponibili.

A seguito di quest’aumento nel traffico in entrata, spesso dovuto all’introduzione alla clientela di alcune nuove procedure digitali (esempio terzo codice di accesso/sicurezza all’home banking), quest’anno, soprattutto nei mesi di giugno e luglio, ci sono state alcune difficoltà nel servizio per tempi di attesa elevati. L’Azienda ha dichiarato che dopo l’estate le difficoltà sono state superate e ora il livello di servizio è tornato nella norma (20 secondi di attesa standard).

Abbiamo sollevato il problema della formazione che, in alcuni poli, ci risulta essersi ridotta. L’azienda ci ha risposto che in realtà si sono ristretti i tempi della formazione in aula a causa del rapido turnover, ma sono stati aumentati i giorni di affiancamento. Successivamente ad ogni corso vengono svolti 4 giorni di affiancamento contro i 2 precedenti. L’Azienda riferisce che è stato chiesto ai Team Leader di affiancarsi maggiormente a colleghi e colleghe: il risultato è un aumento della qualità del servizio.

Per quanto riguarda il turnover, è stato guidato principalmente dalle esigenze della rete fisica.

Entro fine anno saranno raggiunte le 327 assunzioni, di cui 112 hanno compensato le uscite verso la rete (considerate quindi a saldo zero) e 291 permettono, invece, una crescita della struttura.

I micropoli saranno operativi a inizio dicembre. Brescia sarà un distaccamento del polo di Milano, Bari del polo di Napoli e Caltanissetta di Palermo. Si tratta di un progetto pilota per valutarne una futura eventuale diffusione. La costituzione avverrà il 4 novembre e tutto il primo periodo sarà dedicato alla formazione base UCD e procedure di business (compreso Esma). I consulenti gestori da remoto senior (oggi uno per team first e uno per team business) aumenteranno con l’incremento del numero dei gestori. I senior non hanno ancora rilasciato completamente il portafoglio leggero. Abbiamo chiesto dati disaggregati per singolo per polo

Abbiamo infine chiesto lumi sul progetto “chatbot”, che consentirà di gestire in automatico alcune risposte basiche e ripetitive alla clientela. Si sta terminando di costituire il team che seguirà il progetto. La fine è prevista per la metà del prossimo anno.

Uplan: la pianificazione della attività commerciale

Sei mesi fa ci fu presentata Uplan, la piattaforma di pianificazione e programmazione della attività commerciale del mese successivo, che ha come focus non la vendita di prodotti ma il raggiungimento del MOL.

Lo strumento è gestito dal DDF che dovrebbe condividere l’obbiettivo pianificato con la propria squadra: l’AM fornisce un feedback che non è vincolante.

In questi sei mesi lo strumento è stato utilizzato a maggio dal 95% dei RdF sino al dato di ottobre che è del 99%, con un incremento del raggiungimento degli obbiettivi commerciali: a maggio il 32% delle filiali ha raggiunto l’obbiettivo di Best, a settembre la percentuale è del 43%.

Contemporaneamente è aumentata la percentuale delle Filiali che hanno traguardato l’obbiettivo pianificato il mese prima: giugno 23%, settembre 39%

A oggi per l’Azienda Uplan è uno strumento di autoregolamentazione della attività commerciale della Filiale che sta dando dei risultati confortanti.

Un anno fa, le scriventi OO.SS, avevano richiesto, al tavolo della Commissione Politica Organizzazione del lavoro, uno strumento che eliminasse le continue richieste di produzione sia preventive sia a consuntivo.

Abbiamo segnalato all’’Azienda alcuni utilizzi impropri che ci impongono di ribadire che non si tratta di una modalità concordata con le organizzazioni sindacali ma di un strumento aziendale che tuttavia, a quanto ci consta, nella maggior parte dei casi, laddove sia stato utilizzato correttamente, è servito a ridurre le richieste di dati.

Lettere di contestazione e provvedimenti disciplinari

Dopo una lunga premessa sulla funzione, dice l’Azienda, “rieducativa” della contestazione disciplinare o addirittura di prevenzione perché diffonderebbe la cultura del rispetto delle regole,

l’Azienda ha ripetuto, come nell’incontro dello scorso febbraio, che il fenomeno dei provvedimenti disciplinari continua ad avere un trend fisiologico per il nostro tipo di azienda.

A febbraio eravamo intorno all’1% di lettere di contestazione rispetto all’organico della banca – a oggi circa 34.000 persone -, ora c’è stato in questi mesi un leggero incremento non significativo.

Abbiamo contestato alla azienda diversi punti:

  • mancanza di tempestività rispetto ai fatti contestati. Si contestano operazioni eseguite anche più di un anno prima. L’Azienda ha risposto che si attiva appena a conoscenza dei fatti. Da parte nostra abbiamo opposto l’esistenza di procedure, ad esempio TOOL BIT, che, di per sé, segnalano operazioni in odore di anomalia per quanto riguarda la normativa AML/ADVICE o altro.
  • Perché, invece di procedere alla contestazione non si provvede, da parte aziendale, a prevenire l’attività non corretta? Perché non attivare una forma di prevenzione attraverso un canale istituzionale con Internal Controls? L’Azienda ha convenuto che l’obbiettivo non è punire ma prevenire e che le strutture di Internal Controls sono già accessibili per i Colleghi e certo non si sottraggono alla collaborazione.
  • Casi di infondatezza delle contestazioni, basate su normative non vigenti al tempo dei fatti contestati.
  • Iter procedurale che vede la chiamata del lavoratore prima della consegna della contestazione, con un chiaro, più volte denunciata, violazione del diritto di difesa.
  • Contrasto tra la normativa e le “regole” non scritte del Business, che vogliono i numeri e il mol. Questo contrasto ricade sui lavoratori.
  • Consegna delle lettere in periodi feriali: accortezza vorrebbe che all’approssimarsi delle ferie o delle pause festive le lettere non fossero consegnate.
  • I tempi secondo noi troppo lunghi di risposta dopo la presentazione delle giustificazioni da parte del lavoratore/lavoratrice. La risposta aziendale è che, le necessarie verifiche soprattutto per i casi più gravi richiedono cautela e quindi tempo

Provvedimenti disciplinari a seguito delle Policy sulle molestie e sul bullismo: a luglio le segnalazioni con gli strumenti previsti erano 16. L’Azienda non ha fornito i numeri e la tipologia di contestazioni a oggi. Abbiamo riportato a livello aziendale quanto era emerso in sede di CPO e cioè la richiesta di eliminare il Line Manager dai referenti cui denunciare le violazioni, questo in ottemperanza ai contenuti dell’accordo siglato in ABI nel febbraio scorso. Abbiamo denunciato al-cune falle nel modulo di formazione aziendale: in particolare alcuni esempi sono da noi ritenuti, unitariamente, fuori luogo e non utili al fine di comprendere i contenuti delle Policy medesime. Allo stesso modo non è utile, ai fini dell’apprendimento, che non si possano sapere, ex post, quali sia-no le risposte errate.

Secondo l’Azienda il ricorso al Line Manager è un’opzione non un obbligo e che vi sono stati episodi contestati gravi e altri meno gravi e di conseguenza anche le sanzioni sono state coerente-mente erogate.

Abbiamo concluso dichiarando che non è con i provvedimenti disciplinari che si crea la cultura dell’etica e del rispetto delle persone e porteremo le stesse ragioni in Capogruppo.

A conclusione di questa due giorni intensa di incontri sono emersi alcune caratteristiche necessarie per un confronto efficace tra il Sindacato e l’Azienda: è indispensabile non solo l’informativa ma anche il coinvolgimento preventivo nei processi aziendali e nella relativa organizzazione del lavoro.

Quando questo processo c’è stato, come Sindacato, non ci siamo mai tirati indietro né abbiamo avuto timore di “sporcarci le mani”: pensiamo sia indispensabile per una tutela efficace delle Persone essere coinvolti, a monte, nella soluzione dei tanti problemi che impattano la vita professionale e, di conseguenza, personale dei Dipendenti.

Segreterie di Coordinamento

Fabi –First Cisl –Fisac Cgil–Uilca –UniSin

Gruppo UniCredit

Milano, novembre 2019

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