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RIPRESA INCONTRI IN BANCA: Part Time, Cassa, ATM e Assegni

Posted on 6 Novembre 20196 Novembre 2019 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi –First Cisl –Fisac Cgil –Uilca –UniSin
Gruppo UniCredit

RIPRESA INCONTRI INBANCA:
Part Time – Cassa – ATM – Assegni

Il 22 e 23 ottobre sono riprese le relazioni industriali in Banca: è stata una due giorni fitta di argomenti.

Part time

Abbiamo chiesto all’Azienda, come priorità assoluta, di fornirci la situazione dei part time del secondo semestre di quest’anno.

In tutte le Region, ad accezione di una in cui il processo è in corso di finalizzazione, l’Azienda ha fornito a tutti/e gli aventi diritto la propria posizione in graduatoria e conferma dell’eventuale concessione o rinnovo.

Abbiamo informato l’Azienda che, nel caso ci fossero difficoltà per i rinnovi e nuove concessioni del primo semestre del 2020, ci aspettiamo di essere coinvolti a tempo debito: le difficoltà e le disfunzioni che hanno impattato gravemente la conciliazione di tempi di vita e di lavoro di tante colleghi e colleghe, a parole tanto a cuore all’Azienda, non dovranno più ripetersi!

Adibizione dei Quadri Direttivi in cassa

Le OO.SS. hanno ribadito i contenuti della lettera a suo tempo inviata, datata 17 giugno 2019, nella quale, ricorderete, queste OO.SS. diffidavano l’Azienda ad adibire i QD alle funzioni di cassa, nel rispetto della Legge e del Contratto Collettivo di Lavoro vigente.

Scarico e carico Atm

Nel maggio scorso ci furono illustrate 3 sperimentazioni per il carico e scarico ATM in tre modalità differenti che riepiloghiamo per comodità:

1. per le filiali fino a tre unità (circa 600 filiali) è prevista la deroga all’attuale normativa dando la possibilità a un solo operatore di effettuare la gestione di carico/scarico degli ATM negli orari attualmente previsti;

2. nelle filiali (circa 100) da quattro unità in su, ove sia presente il sistema di videosorveglianza SIS, è stato sperimentato il caricamento da parte due operatori degli ATM durante la pausa pranzo. Il tempo impiegato per tali operazioni poteva essere recuperato, previo accordo con il proprio DDF, anticipando o posticipando la pausa pranzo, o anticipando l’orario di uscita (fino a un massimo di 30 minuti);

3. nelle filiali dotate di Safe Box (circa 300), è stato sperimentato il caricamento contempora-neo fino a un massimo di due ATM in qualunque momento della giornata lavorativa;

4. ulteriori 80 filiali sprovviste di Safe Box hanno sperimentato il carico/scarico in contempora-nea di due ATM ma unicamente a sportello chiuso.

L’Azienda, dopo l’indispensabile confronto con i nostri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), intende rendere strutturali le sopracitate procedure in quanto non ritiene vi siano state evidenze di situazioni critiche.

Segreterie di Coordinamento

Fabi –First Cisl –Fisac Cgil –Uilca –UniSin

Gruppo UniCredit

Abbiamo richiesto che al più presto venga aggiornata la normativa, non trattandosi più di una fase sperimentale e di sapere quanti colleghi/e hanno utilizzato il permesso Div per anticipare la pausa ovvero l’uscita pomeridiana. L’Azienda si è impegnata a fornirci i dati.

Abbiamo inoltre sottolineato che se i colleghi e le colleghe possono rimanere a banca chiusa in pausa pranzo per il carico/scarico ATM, non si comprende perché venga negata tale possibilità per esempio per alcune tipologie di P/T imponendo la fruizione della pausa e allungando, in prati-ca, il tempo in cui si svolge la prestazione lavorativa.

L’Azienda ha precisato che due ATM in contemporanea possono essere caricati e scaricati sempre da parte di due operatori e sempre a banca chiusa.

Diversamente, per quelle filiali con Safe Box, l’attività può essere svolta anche a banca aperta.

C-QUILIBRIUM

È una nuova procedura sperimentale per la gestione dell’approvvigionamento di fondi per le filiali. Già operativa in Germania, dovrebbe anticipare, utilizzando un algoritmo molto evoluto che incorpora dati puntuali di operatività dei singoli punti vendita con la storicità di richieste degli stessi, il fabbisogno degli ATM e propone ai responsabili un approvvigionamento. In questa fase (su circa 10 agenzie) la figura del responsabile è ancora necessaria per avvallare il processo. Andrà a im-pattare anche sul cash management.

Accentramento negoziazione assegni

Secondo quanto dichiarato dal Responsabile del Self Banking, la verifica dei titoli effettuata dal back office di Banking Operations Italy (ex BT) ha ridotto l’attività della filiale, come anche riscontrato da monitoraggi sindacali in corso d’opera, benché siano rimaste a carico dei colleghi/e consulenti le restituzioni dei titoli irregolari e delle segnalazioni MEF di cui diremo più avanti; secondo l’Azienda tale operatività, che necessita di relazionare con la clientela , è pari  solo al 6% del totale degli assegni negoziati.

Abbiamo portato al tavolo il tema dei carichi di lavoro dei Poli di B. Operations che si occupano dell’accentramento: viene chiesto giornalmente, la mattina per la sera, di fermarsi oltre l’orario di lavoro nella maggior parte dei siti (in uno in particolare abbiamo denunciato pressioni perché si la-vorino più assegni).

Questa modalità rivela una cronica carenza di organico e una situazione di lavoro sicuramente alienante dalla quale, abbiamo sottolineato, tra l’altro e non secondariamente, colleghi e colleghi andrebbero periodicamente sollevati per essere portati su altre lavorazioni, meno ripetitive.

Abbiamo inoltre chiesto all’Azienda che questi/e dipendenti siamo considerati videterminalisti a tutti gli effetti e quindi, tra le altre cose, soggetti a sorveglianza sanitaria obbligatoria: ci è stato con-fermato che così sarà. 3

Abbiamo suggerito che la visione della Scheda Cliente da parte di questi lavoratori renderebbe l’attività più snella ma soprattutto certamente precisa e, crediamo, meno alienante.

Novità: entro la metà di novembre sarà accentrata su Business Operations anche l’attività di riscontro assegni, svolta, a oggi, dai Presidi Operativi. Si tratta della attività di verifica assegni nostri negoziati da altri istituti, di norma di importo >8000 euro (ma non è sempre così, come ben sanno gli AOA) con quelle criticità che necessitano la verifica dei requisiti essenziali del titolo.

Per gestire quest’attività in Business Operations saranno inserite altre 30 persone che, insieme alle attuali 50, formeranno il nucleo che si occuperà sia della negoziazione sia del riscontro.

L’attività di riscontro da remoto necessiterà del contatto con la clientela e quindi della registrazione delle conversazioni telefoniche, a garanzia dei lavoratori e lavoratrici e della clientela, con relativo accordo, come previsto dalla L.300/70.

Per quanto riguarda la formazione di tutte le persone che si occuperanno e si occupano di accentramento assegni/riscontro, è stato previsto (e realizzato per coloro che sono in servizio già ora in questo comparto) un percorso formativo di 2 settimane di aula e una settimana di affiancamento.

Si è affrontata la tematica della responsabilità della mancata segnalazione al MEF, nei casi previsti: l’Azienda allo stato pone tale responsabilità a carico dei lavoratori di Business Operations.

Come Sindacato abbiamo posto l’accento, come sopra scritto, sul carattere di eccessiva ripetitività di tale attività e sulla necessità di ridurre il numero di assegni che attualmente sono controllati ogni giorno da Lavoratrici e Lavoratori di Business Operations Italy.

Abbiamo in ultimo chiesto che venga emanata quanto prima la normativa ufficiale.

Segreterie di Coordinamento
Fabi –First Cisl –Fisac Cgil –Uilca –UniSin
Gruppo UniCredit

Milano, novembre 2019

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Divisione RETAIL, Evidenza, Newsletter & Comunicati Retail

Uni-Inform n. 9 – ottobre 2019 – Digital Banking

Posted on 22 Ottobre 201922 Ottobre 2019 By
Uni-Inform n. 9 – ottobre 2019 – Digital Banking

Digital Banking, La staffetta dell’inclusione, Libra quale futuro?, Long Term Care, Work Life Balance, Welfare: occhio alle prossime scadenze,
Eco bonus e sisma bonus, Assegni familiari e minori inabili.

Evidenza, UniInform

FUORI ORARIO, Comunicato unitario O.d.C. UniCredit Services

Posted on 21 Ottobre 201921 Ottobre 2019 By

FUORI ORARIO

Da qualche tempo in Unicredit Services assistiamo ad una deregolamentazione degli orari non più sostenibile: il diritto alla disconnessione è completamente ignorato dall’Azienda che pretende prestazioni ad ogni ora del giorno e della notte.

L’ultima richiesta in ordine di tempo riguarda la proibizione al rilascio, nel normale orario di lavoro, dei passaggi di software in produzione, anche di minimo impatto, obbligando che vengano effettuati fuori dal business hours (ore 7-18) e costringendo i colleghi, anche nei casi di ordinaria e normale manutenzione, a lavorare alle 6 del mattino o dopo le 18.

Tutto ciò avviene senza una comunicazione ufficiale (ordine di servizio), ma attraverso semplici email, mettendo anche i colleghi a rischio di provvedimenti disciplinari in caso di errori.

Denunciamo che questi orari, siano stati introdotti senza aver esperito le relative procedure previste dal CCNL: le lavoratrici e i lavoratori di Unicredit Services non si sono mai sottratti alle necessità di intervenire ad orari anche molto disagiati nel rispetto delle previsioni contrattuali e degli accordi aziendali, e pretendono che anche l’azienda faccia altrettanto.

Se, a seguito di mutate necessità aziendali, devono essere rivisti o introdotti nuovi orari di lavoro, ciò si potrà realizzare solamente dopo aver esperito la necessaria e approfondita procedura sindacale e riconoscendo indennità di reperibilità, di turno e/o extra standard, straordinari e riposi compensativi adeguati anche per i Quadri Direttivi.

Riteniamo, inoltre, che spostare queste attività su consulenti che operano in azienda a tutte le ore, sia una violazione del CCNL in tema di area contrattuale.

Chiediamo anche che venga dato seguito alle nostre reiterate richieste di avere una mappatura aggiornata degli uffici dove si svolgono attività in regime di reperibilità e il relativo numero di lavoratori, nonché di poter controllare il lavoro straordinario: pare che tutto ciò sia coperto dal “segreto di stato” e i dati siano irreperibili: non può essere sempre e solo colpa di People Focus (un’altra scelta fallimentare che, nonostante l’impegno dei colleghi e delle varie task – forces, sta creando tante disfunzioni e problemi anche di carattere economico).

Vogliamo che sia fatta la massima chiarezza in tempi brevissimi perché la situazione non è più sostenibile, in caso contrario metteremo in atto tutte le iniziative del caso.

Non si possono scaricare sui Lavoratori le inefficienze derivanti da una disorganizzazione ormai cronica, dovute alle scelte di un top management sempre più in confusione !!!

Milano, 21 ottobre 2019

Le Segreterie di Coordinamento delle OO.SS. di Unicredit Services S.c.p.A.

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Evidenza, UCS S.c.p.A. (ex UBIS s.c.p.A.)

Uni-Inform n. 8 – Agosto-Settembre 2019 – Chi e che cosa c’è dietro Libra

Posted on 13 Settembre 2019 By
Uni-Inform n. 8 – Agosto-Settembre 2019 – Chi e che cosa c’è dietro Libra

Chi e che cosa c’è dietro libra – Dossier scuola – Grandina? Tranquilli, copre la kasko

Evidenza, UniInform

TUA UniCredit – IL DIALOGO SOCIALE NON SIA UNA ESPRESSIONE VUOTA

Posted on 9 Agosto 20199 Agosto 2019 By
TUA UniCredit – IL DIALOGO SOCIALE NON SIA UNA ESPRESSIONE VUOTA
IL DIALOGO SOCIALE

NON SIA UNA ESPRESSIONE VUOTA

Un’importante agenzia di stampa che consideriamo, di norma, attendibile, lunedì 22 luglio ha diffuso anticipazioni sul prossimo piano industriale: si tratta di un evento, l’uscita di indiscrezioni, in controtendenza rispetto alla gestione delle informazioni che da alcuni anni, nel Gruppo, è molto accurata.

La notizia che il prossimo Piano Strategico prevedrebbe un taglio di posti di lavoro pari ad alcune migliaia in tutto il Gruppo e, in particolare, 10.000 solo in Italia per ridurre i costi e recuperare efficienza, sta preoccupando tutte le Lavoratrici e Lavoratori del Gruppo.

Come Trade Union Alliance siamo molto perplessi per la fuga di notizie, vere o meno che siano, che a causa dell’impatto sulle persone prima che sui mercati, dovrebbe essere innanzitutto evitata e poi gestita.

Il piano Transform 2019 si sta concludendo, per ammissione della stessa Azienda, con il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti e con largo anticipo: questo risultato è stato ottenuto, lo diciamo con forza, con l’apporto fondamentale e indispensabile, di tutti le/i Dipendenti in ogni paese in cui UniCredit è presente.

Il messaggio via mail che l’AD ha voluto inviare a tutti e tutte le/ i Dipendenti, non smentendo, ha confermato che gli esuberi verranno dichiarati e questo non è un augurio di buone vacanze.

Se la parola d’ordine del Gruppo è diventata negli ultimi mesi “Etica e Rispetto”, a questi concetti, sempre che non siano vuote parole, ci rifacciamo e facciamo appello: il rispetto dei Lavoratori e delle Lavoratrici e del “Lavoro” come fonte massima di dignità delle persone, impongono che non solo si abbia cura di discutere delle ristrutturazioni nei luoghi deputati e con le controparti di legge, ma che si confermi nella pratica che i Dipendenti sono la vera e unica forza propulsiva di un’azienda.

Unicredit ha gradualmente tagliato più di 100.000 posti di lavoro dal 2008; oltre un terzo di questi in Italia, a seguito della vendita e dell’esternalizzazione di attività e dell’attuazione di vari piani industriali.

In questi giorni Unicredit ha presentato i risultati di bilancio del primo semestre 2019: l’unico obiettivo completamente raggiunto è stato il taglio dei posti di lavoro. Ci dichiariamo fortemente contrari a misure che prevedano unicamente tagli del personale senza che, per incapacità manageriale, siano introdotti cambiamenti strutturali nelle politiche aziendali che puntino all’incremento della redditività: ci opporremo con forza a un Piano Industriale che punti principalmente a bruciare posti di lavoro.

Ci aspettiamo modifiche strutturali e investimenti in efficienza per migliorare l’ambiente di lavoro dei dipendenti e il servizio ai clienti. Supportiamo pienamente la posizione dal Comitato Ristretto del Comitato Aziendale Europeo di UniCredit, contenuta nella Dichiarazione pubblicata il 25 luglio scorso.

Agosto 2019

Trade Union Alliance in UniCredit

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CAE, Evidenza

CAE UniCredit – Comunicato del Select Committee

Posted on 26 Luglio 201926 Luglio 2019 By
CAE UniCredit – Comunicato del Select Committee

DICHIARAZIONE DEL COMITATO RISTRETTO DEL COMITATO AZIENDALE EUROPEO DI UNICREDIT

Secondo quando riportato da Bloomberg lo scorso 22 luglio, UniCredit starebbe valutando il taglio di migliaia di posti di lavoro nel nuovo piano industriale, in tal senso Bloomberg riferisce una riduzione di 10.000 Lavoratori. Sebbene il Gruppo non commenti queste notizie, ieri l’Amministratore Delegato J.P.Mustier ha inviato una lettera a tutti i dipendenti, facendo riferimento a processi di razionalizzazione e digitalizzazione, ma non negando la forte riduzione del personale.

Come Select Committee del Comitato Aziendale Europeo di Unicredit, rivolgiamo un chiaro messaggio al management del Gruppo.

Pur comprendendo che la banca del futuro deve evolvere il modello di servizio, in particolare nella semplificazione dei processi e negli investimenti nella digitalizzazione, proprio su questi temi rivendichiamo un confronto attraverso il dialogo sociale con il management a tutti i livelli ed in tutti i Paesi.

Se tali piani dovessero comportare ulteriori riduzioni dei posti di lavoro, dichiariamo fin d’ora che i Sindacati, i Rappresentanti dei Lavoratori ed il CAE combatteranno con forte determinazione contro tali progetti. I Lavoratori hanno già pagato un prezzo elevato nell’ambito degli ultimi piani industriali e non accetteremo ulteriori sacrifici e riduzioni degli organici.

Milano, 24 luglio 2019

Select Committee del Comitato Aziendale Europeo di Unicredit

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CAE, Evidenza

Speciale Uni-Inform – Contributo figli studenti

Posted on 26 Luglio 201910 Settembre 2019 By
Speciale Uni-Inform – Contributo figli studenti

Pubblichiamo uno speciale Uni-Inform sulle modalità di inserimento, in piattaforma People Focus, della richiesta per il contributo per i figli studenti

UniInform

Comunicato unitario Segreterie di Gruppo sul prossimo piano industriale

Posted on 25 Luglio 201925 Luglio 2019 By

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

Cosa nasconde Unicredit ai lavoratori italiani?

Utili miliardari, ed in ulteriore crescita, cost-income migliore in Europa, cessione degli asset più redditizi. In cambio un Piano Industriale che sembra prevedere 10.000 posti di lavoro in meno.

Tutto questo non è accettabile, come già dichiarato dai Segretari Generali delle nostre Organizzazioni.

L’ennesimo piano industriale che si consuma solo sulla pelle dei lavoratori, risulta essere altresì insopportabile in una fase assai critica e delicata del rinnovo del Contratto Nazionale.

Una ulteriore preoccupazione deriva dal fatto che siamo entrati nel secondo semestre dell’anno e ci avviamo verso la conclusione di Transform 2019 che, ricordiamo, si era sovrapposto al precedente Piano a scadenza dicembre 2018 e fu presentato come momento di forte discontinuità rispetto al passato.

Quello che è certo è che sono usciti, per esodo e pensionamento, migliaia di

lavoratori: a fine 2019 saranno circa 12.000, complessivamente un taglio del 20% di personale.

Una bella cura dimagrante, non c’è che dire.

Il risultato della riduzione dei costi, che poggiava essenzialmente sulla diminuzione del personale, è indubbiamente stato centrato; ma che dire degli altri obiettivi di efficientamento che l’azienda si era data?

E’ noto come il piano prevedesse forti investimenti IT (2,3 miliardi), l’ottimizzazione di procedure e processi per il recupero di risorse e tempo, la semplificazione e la digitalizzazione, la rivisitazione dell’organizzazione del lavoro in una logica di complessivo miglioramento. Questi interventi avrebbero dovuto compensare, in termini di efficienza, la prevista fuoriuscita di personale.

Ricordiamo che il “tormentone” dei nostri manager, a partire dall’amministratore delegato, era: fare di più e meglio con meno persone attraverso maggiore efficienza.

Secondo le dichiarazioni rilasciate, tutto sarebbe stato previsto, programmato, sotto controllo. Nulla di tutto questo si è realizzato.

In tutta sincerità non possiamo dire di averci creduto più di tanto, perché dopo molti piani e diverse riorganizzazioni, spesso gestiti con improvvisazione e caratterizzati da scelte emergenziali piuttosto che prospettiche, siamo diventati scettici;

Oggi, però, la situazione di grande difficoltà è sotto gli occhi di tutti:

  • I colleghi nelle agenzie operano in condizioni “estreme”, data la fortissima contrazione del numero degli addetti;
  • I rischi operativi aumentano pericolosamente (mentre la consapevolezza dei rischi diminuisce) perché manca una seria programmazione della formazione e non si fa affiancamento tra chi esce dall’azienda e chi subentra nel ruolo, in modo da garantire il passaggio di competenze;
  • La digitalizzazione dei processi, così come la semplificazione, è in gran parte incompiuta;
  • Unicredit Services ha subito numerose riorganizzazioni e ad oggi non è chiaro il futuro della parte IT che viene sempre definita strategica ma che è sempre in bilico tra esternalizzazioni e appalti.
  • Gli investimenti tecnologici non sono stati realizzati nei termini preannunciati, con conseguenti continui rallentamenti e malfunzionamenti.

Nel nostro gruppo questa frenesia di continue riorganizzazioni, ha creato, invece, una situazione di completa disorganizzazione;

insomma, la qualità della vita lavorativa in UniCredit è semplicemente peggiorata.

Ci viene richiesto di fare di più, con meno persone e soprattutto con meno efficienza!

La distanza tra i progetti aziendali e la vita reale dei lavoratori si è purtroppo drammaticamente ampliata.

Diciamo NO a Piani Industriali e riorganizzazioni fatti sulla pelle dei lavoratori!

Milano, 25 luglio 2019

Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin
Gruppo UniCredit

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Evidenza, GRUPPO UNICREDIT, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Comunica Stampa FABI – Risposta alla lettera ai dipendenti dell’AD J.P. Mustier

Posted on 24 Luglio 201924 Luglio 2019 By
Comunica Stampa FABI – Risposta alla lettera ai dipendenti dell’AD J.P. Mustier

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

COMUNICATO STAMPA

LETTERA APERTA A JEAN PIERRE, IL PIFFERAIO MAGICO

Roma, 23 luglio 2019. «Caro Jean Pierre, nella lettera di oggi indirizzata ai dipendenti confermi quello che non smentisci: i tagli al personale. Se saranno 10.000 gli esuberi, sotto la tua preziosa gestione, i tagli arriverebbero a 24.700 pari al 29% dell’attuale forza lavoro. Complimenti, un vero record. Unicredit a livello globale nel 2013, prima del tuo arrivo, aveva oltre 140.000 dipendenti. Oggi sono circa 86.000. Dal pifferaio magico, però, non escono i seguenti numeri: il cost income di Unicredit oggi è al 52,8%, tra i migliori in Europa. Il costo del lavoro degli 86.000 dipendenti attuali è di 6 miliardi di euro, pari a solo il 30% dei ricavi, attesi poco sotto i 20 miliardi nel 2019. Unicredit Italia è oggi l’area di business più redditizia dopo l’Ungheria e produce, nel primo trimestre 2019, 395 milioni di utili netti su 1,3 miliardi del gruppo. L’area “Cee” produce 391 milioni di utili netti e la Germania solo 113 milioni. Nel 2019 sono attesi 4,7 miliardi di utili, erano 3,9 miliardi nel 2018. I ricavi sono fermi, ma a te, pifferaio magico, i ricavi non interessano. Ti ricordiamo una tua recente pubblica dichiarazione a un quotidiano nazionale: “Non è credibile una strategia basata sui ricavi”. Se lo dici tu, che vieni dalla legione straniera, c’è da crederci, e infatti oggi Unicredit fa poco meno di 20 miliardi di ricavi, ne faceva 24 miliardi nel 2013, quando tu non eri alla guida. Dal 2013 Unicredit ha tagliato crediti per oltre 30 miliardi, il 6% dello stock complessivo. Tu sei impegnato a fare tre cose. Uno: vendere i gioielli di casa, tra i quali Pioneer, Pekao e Fineco, dai quali hai incassato oltre 7 miliardi di euro, privandoti così di asset altamente redditizi. Due: hai pulito il bilancio dalle sofferenze a costo di provocare il famoso buco di bilancio del 2016, da 11 miliardi. Tre: hai rafforzato il capitale con l’aumento da 13 miliardi. Dei ricavi, per tua stessa ammissione pubblica, te ne importa poco o niente. Sai cosa pensiamo? Vuoi avere una banca forte patrimonialmente, pulita dalle sofferenze per creare le condizioni per una fusione in Europa in cui tu sia predatore e non preda. Quando ringrazi tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Unicredit ti sei forse dimenticato un ultimo aspetto. Non vorrai mica lasciare l’Italia e trasferirti in Europa? Perché, se così fosse, tutti i lavoratori bancari che hanno fatto la tua fortuna non la prenderebbero bene. Un’ultima domanda: uno che ha in mente di tagliare 24.700 posti di lavoro, può dire pubblicamente quanto guadagna tra stipendio e stock option? Fallo per noi, Jean Pierre, rispondi a questa semplice domanda». Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

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Uni-Inform n. 7 – Luglio 2019 – La macchina del tempo

Posted on 22 Luglio 2019 By
Uni-Inform n. 7 – Luglio 2019 – La macchina del tempo

La macchina del tempo – DoBank, un’onda di dissenso – Vanity sizing – Notizie dall’europa – Fisco, novità 2019: cedolare secca anche per i negozi – Uni.C.A., informazioni utili – Indennizzi “banche venete”

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