Milano , 31 Ottobre 2017
Unicredit Comitato Aziendale Europeo – Comitato Ristretto
Milano , 31 Ottobre 2017
Unicredit Comitato Aziendale Europeo – Comitato Ristretto
Riassetto o scherzetto? – Pressioni commerciali – La pecorella smarrita e il buon pastore – L’anno che verrà nelle banche italiane – Notizie dall’europa – Welfare: occhio alle prossime scadenze – Welfare casi concreti – Banca ore, permessi, ex festività – Anche Uni.C.A. a portata di smartphone – Per non parlarne solo l’8 Marzo – La vignetta di Uni-Inform
In data 5 ottobre 2017 si è tenuto un incontro con nel corso del quale l’azienda ha fornito alcune indicazioni, in diversi casi ancora di massima, sull’imminente fase di ristrutturazione della rete, anche in funzione di Transform 2019.
Riportiamo di seguito quanto è emerso:
Private
La decorrenza della ristrutturazione slitta al 4 dicembre, alcuni interventi sono ancora in fase di definizione.
Il canale Private passerà nella linea gerarchica della Region con un Business Manager Private (l’attuale direttore network) sotto la guida del Regional Manager.
Le Aree Commerciali diminuiranno perché si adegueranno alla struttura delle Aree Corporate e passeranno dalle attuali 76, tre delle quali cross Sim (dedicate a Cordusio Sim con attività amministrativa) a 51 + 3. Resteranno invariate nel numero le Aree Top che rimangono 20, mentre ci saranno 31 Aree Standard.
Non sarà più presente li ruolo del Vice Area Manager, ma verrà creato il nuovo ruolo Executive Private Banker, presumibilmente con riconversione dei VAM o degli Area Manager la cui area verrà eliminata. Il nuovo ruolo sarà sdoppiato tra attività di sviluppo e di gestione.
La figura del ROP (adesso presente solo nelle Aree Top e nelle Standard ma non in quelle piccole) sarà presente in tutte le 54 Aree Commerciali.
Per i ROP è prevista ulteriore formazione perché il ruolo diventerà più complesso e comprenderà anche competenze creditizie.
Non sono previste né diminuzione di personale né mobilità e non ci saranno riportafogliazioni di clienti.
Il Private non perderà la propria autonomia, l’inserimento nella Region creerà maggiori sinergie e migliorerà la gestione della funzione HR.
Centri Imprese
Non interverranno modifiche alle facoltà creditizie e la riorganizzazione del canale, che si chiamerà solo Business (e non più First), oggi si sostanzia esclusivamente in una riportafogliazione (a febbraio non fu fatta).
Direttore Business Center: non è prevista alcuna modifica, né di contenuto del ruolo né di nome ed anche il numero è confermato negli attuali 140, uno, cioè, per Area.
Coordinatore Business First: si chiamerà Coordinatore Commerciale Business. I contenuti del ruolo non subiranno modifiche sostanziali, mentre diminuirà dagli attuali 10 a 8 il numero dei portafogli che attivano questo ruolo (saranno possibili eccezioni su particolari Aree). La decorrenza della variazione sarà 6 novembre.
Consulente Business First: si chiamerà Consulente Business. Oggi esistono due ruoli abilitativi, con o senza facoltà. La riorganizzazione ne prevede 6: No facoltà, Facoltà standard, Facoltà senior, International facoltà senior, Agri-business facoltà standard, Agri-business facoltà senior.
Il numero dei portafogli diminuisce di circa 250 rispetto agli attuali 1.500, ma non vengono modificate le soglie. La scelta di quali portafogli eliminare dipenderà da un insieme di valutazioni, non necessariamente verrà tolto a coloro che usciranno nell’arco di durata del Piano.
Per il mondo dello sviluppo non cambia nulla, se non il nome (salta il nome FIRST).
UniCredit Direct
Attualmente su ogni Polo sono già presenti specialisti – senza portafoglio – che fanno consulenza remota a clienti radicati in agenzia (25 per clienti business e circa 30 sul canale investimenti).
Dal prossimo 6 novembre verranno istituiti nuovi ruoli, vale a dire il Consulente Business Direct (70) e il Consulente First Direct (50). Il portafoglio sarà creato con clienti di filiale al momento non portafogliati.
In molte agenzie non c’è la massa critica per fare un portafoglio da attribuire ad un consulente, in questo modo il problema viene superato.
L’operatività non sarà completa, ad esempio il rinnovo fido o il collocamento di alcuni fondi comuni non sono ancora possibili da remoto. Al momento non c’è ancora la job description del ruolo.
I colleghi per i nuovi ruoli saranno scelti tra gli specialisti del Direct e dalla rete (sono in corso di individuazione).
Da un punto di vista gerarchico risponderanno al responsabile del Polo Direct, mentre dal punto di vista funzionale al Deputy di Region.
Consulenti First: saranno creati circa 200/250 portafogli First in più rispetto agli attuali 2.100 con portafogliazione di parte di parte dei clienti Top e con creazione di Consulenti First e Consulenti First Senior (in base all’esperienza e non necessariamente promotore finanziario). La figura professionale rimane invariata per quel che riguarda il percorso inquadramentale. Il bacino naturale dei nuovi consulenti sarà ragionevolmente quello degli attuali Consulenti Personal. Anche in questo caso la decorrenza sarà 6 novembre.
Nulla cambia per il canale Finanziamenti.
BUSINESS TRASFORMATION
Nelle prossime settimane si darà avvio ad un’azione di ricollocazione di personale per rispondere alle necessità di organico nelle filiali di alcune piazze (Bologna, Modena, Torino). Da BT e da UBIS usciranno colleghi verso le agenzie della banca, le uscite da Ubis saranno gestite attraverso il distacco della durata di 6 mesi, dopo di che si valuterà la situazione. I passaggi saranno effettuati su piazza e si realizzeranno nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, per poi concludersi a fine anno. BT verrà reintegrata, ma sulle piazze in cui c’è esubero di personale: pertanto, nelle Region Centro, Sud e Sicilia ci saranno movimenti dalle filiali a BT.
Scompariranno i micro poli presenti (fino a 4 persone), che sono risultati di difficile gestione: in questo caso il personale, circa 75 persone, sarà assegnato alle filiali, ad eccezione di coloro che hanno già aderito ai piani di esodo/pensionamento.
Nei vari Poli UniDirect verrà avviato un sondaggio nelle prossime settimane per capire se ci sono disponibilità ad andare in rete nelle piazze con carenza di personale (Bo, Mo, To). In primis saranno contattati i colleghi che hanno chiesto di uscire da UCD. Si tratta, evidentemente, di una mobilità “lunga”, per cui l’adesione sarà assolutamente volontaria.
Progetto AML (antiriciclaggio)
Dal 16 ottobre p.v. la responsabilità dell’antiriciclaggio passerà, in tutti i perimetri (Retail , Corporate, Private, Cib), dal Direttore di filiale al Consulente, vale a dire a colui che gestisce direttamente la relazione con il cliente.
I Direttori di agenzia, a cui faceva capo in precedenza la responsabilità dell’antiriciclaggio, svolgeranno una funzione di supporto nei confronti dei Consulenti.
E’ previsto un percorso formativo obbligatorio on line per tutti i colleghi interessati e corsi in aula di una giornata per i consulenti – circa 600 – che necessitano di questa formazione, non avendo maturato esperienza sulla materia nei precedenti ruoli ricoperti.
A breve verrà inoltre pubblicato il relativo ordine di servizio.
Nei vari Poli di Internal Control saranno presenti referenti per un ulteriore supporto ai Consulenti.
Abbiamo contestato i tempi di attuazione della modifica in quanto del tutto insufficienti, specie per quanto concerne l’erogazione della formazione.
Inquadramenti
Con il mese di ottobre inizierà a trovare applicazione l’accordo sugli inquadramenti, sottoscritto lo scorso 4 febbraio e che avrebbe dovuto decorrere, lo ricordiamo, da luglio 2017. Naturalmente saranno riconosciuti anche gli arretrati.
Vista la complessità dei conteggi e le difficoltà procedurali, verrà attivato un canale di ticket dedicato al fine di rendere più rapide le risposte nel caso si dovessero riscontrare degli errori.
Fin qui l’esposizione aziendale.
Da parte nostra, di fronte all’ennesima riorganizzazione, il pensiero non può che andare a tutte le precedenti riorganizzazioni – quante sono state? Decine? – che abbiamo vissuto (subito) in questi anni, a tutte le promesse – mancate! – di miglioramento dei processi e dell’operatività quotidiana.
Siamo un po’, come dire, “scottati”.
Questa volta, però, è evidente che non ci troviamo di fronte alla “solita” riorganizzazione. Questa riorganizzazione si colloca all’interno di un piano industriale che si pone l’obiettivo di trasformare in profondità l’azienda nei prossimi anni.
E’ fin troppo facile prevedere che la fortissima riduzione degli organici, assieme alla chiusura di molte agenzie e all’introduzione di nuove tecnologie, solo per citare alcuni significativi interventi, porteranno ad una banca diversa da quella che abbiamo fin qui conosciuto.
L’informativa ricevuta nei giorni scorsi, seppur successiva alle “voci” che già da tempo stanno circolando tra i colleghi, è stata ampia e, forse per la prima volta, un po’ meno “reticente”. L’azienda ha tenuto a ribadire più volte, nel corso della sua esposizione, che non tutte le decisioni sono definitive, che ci sono valutazioni in corso. Difficile, in questo momento, capire quale sarà l’approdo.
Sappiamo benissimo, invece, qual è la situazione oggi: la rete soffre, in alcune zone è vicina al collasso per carenze di personale che denunciamo da anni. La rete soffre anche per nuove inefficienze organizzative che si inseriscono in una situazione già molto compromessa e per una pressione alle vendite in molti casi talmente insostenibile che non trova alcuna giustificazione.
Tutti i processi di realizzazione del piano industriale necessitano di un costante monitoraggio da parte nostra, a partire dagli incontri nelle Region che si terranno nel mese di ottobre.
Milano, 5 ottobre 2017
Venerdì 29 settembre 2017 si è svolto un incontro, tra le scriventi Segreterie di Coordinamento delle Organizzazioni Sindacali e la Direzione/struttura HR di UBIS, nel corso del quale sono stati affrontati temi relativi a BT/Operations, Telelavoro, Smart Work, inquadramenti.
TRASFERIMENTO VERSO RETE DI COLLEGHI DELLE OPERATIONS
L’argomento più delicato riguarda il trasferimento di nostri/e colleghi/e verso la “rete”, rispetto al quale è stata fornita al tavolo sindacale, da parte del rappresentante HR, una scarna ed improvvisata comunicazione che ha riscontrato il nostro forte disappunto e la nostra pesante critica soprattutto in merito alle ricadute sui/sulle Lavoratori/trici di UBIS. Nei giorni successivi all’incontro con le OOSS, rimaste in attesa di maggiore chiarezza, comunicazioni ulteriori sono state fornite ai Lavoratori/trici negli uffici UBIS di Torino e Modena, creando un clima di grande tensione. La comunicazione, anticipata da una mail di UniCredit SpA prevista solo per il perimetro BT, riguarda un annunciato “progetto” di trasferimento sulla “rete” di complessivi circa 140 Lavoratori/trici appartenenti alle strutture BT di Unicredit spa e Operations di UBIS, attualmente presenti sulle piazze di Torino, Modena e Bologna. Riteniamo inappropriate e inadeguate le modalità di comunicazione adottate, insufficienti e approssimative dal punto di vista dell’esposizione e comprensione del progetto, ma soprattutto incuranti delle persone in carne ed ossa che sono oggetto di questa pesante riorganizzazione. Non è ammissibile che si facciano piovere improvvisamente dall’alto sui Lavoratori/trici comunicazioni di tale portata, che impattano in maniera davvero rilevante sulla vita lavorativa dei colleghi/e, dando illustrazioni del progetto che evidenziano modalità di attuazione rigidamente predeterminate e un taglio perentorio circa i trasferimenti, il tutto senza uno straccio di indicazione circa i programmi di formazione/riconversione che si intendono realizzare
Il 23 gennaio l’Amministratore Delegato di Ubis dichiarava suo interesse percorrere la strada del dialogo sociale, con un leale e produttivo confronto con le Parti Sociali, in quanto sensori del clima aziendale, e il responsabile HR area COO dichiarava la strategicità e la centralità di UBIS per il Gruppo Unicredit, dimostrato, secondo quanto affermato, anche dagli investimenti e dalle sinergie più stringenti con le strutture di Holding.
Oggi ci troviamo di fronte a comunicazioni raffazzonate ed evasive: ricordiamo all’Azienda le previsioni del CCNL relative alle riorganizzazioni ed alle modalità di trasferimento dei/delle Lavoratori/trici!
Nel ribadire il nostro forte disappunto, esigiamo che l’Azienda faccia rapidamente chiarezza sull’intera questione e soprattutto che ponga la necessaria e dovuta attenzione alle persone, alle professionalità ed alle ricadute di un progetto che qualcuno ha pensato e, fino ad ora, gestito senza tenere in minima considerazione gli impatti sui/sulle Lavoratori/trici.
Non vorremmo proprio che anche questa operazione avesse le stesso esito di altre scelte, come quella di ES SSC, che il Management, attualmente responsabile dell’area Operations di Ubis, in passato ha progettato, declamato e osannato e che a cinque anni dall’avvio vedono conclamato il fallimento del progetto industriale con le migliaia di ticket arretrati, con i continui problemi che tutti i giorni i colleghi incontrano nella gestione di permessi, assegni familiari, ferie, con i problemi operativi e con le opportunità di business e di mercato mai trovate.
TELELAVORO
Abbiamo rappresentato all’Azienda la nostra forte contrarietà nei confronti dell’interpretazione data di recente dalla struttura HR a questo importante istituto contrattuale: negli ultimi mesi diversi colleghi hanno segnalato un restringimento ed irrigidimento delle modalità di proroga del contratto individuale di Telelavoro, prima riconosciuto a tempo determinato per un anno e rinnovabile per gli anni seguenti.
Abbiamo ricordato all’Azienda la prassi consolidata – prima in UGIS, UCBP e poi in UBIS – da oltre un decennio, che ha visto la costante adozione di un approccio positivo indirizzato al pieno accoglimento delle domande di nuove concessioni e di rinnovo, e che ha portato all’Azienda importanti riconoscimenti a livello nazionale in materia di conciliazione vita-lavoro.
Non abbiamo per nulla condiviso l’approccio iniziale dell’azienda che prevedeva la necessità della presenza di non meglio precisate causali/motivazioni idonee a permettere il riconoscimento/proroga del Telelavoro e che tendeva a sminuire la professionalità dei colleghi in Telelavoro, adottando inoltre un approccio inquisitorio da parte degli HRBP. Abbiamo riaffermato che l’art.36 del vigente CCNL(e l’OdS del 27/09/2016), nel normare questa diversa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, non fa alcun riferimento a causali/motivazioni idonee e/o non idonee: i criteri guida indicati sono quelli che, lo ripetiamo, hanno contraddistinto anche la nostra esperienza in tutti questi anni. Si fa riferimento quindi agli scopi, che sono: consentire maggiore flessibilità nel lavoro e la possibilità di favorire l’efficienza e la produttività delle imprese, rispondere ad esigenze sociali quali la tutela dell’ambiente, il miglioramento della qualità delle condizioni di vita, la migliore gestione dei tempi di lavoro, una più efficace integrazione nel mondo del lavoro dei disabili.
Abbiamo quindi ribadito che, in presenza di “telelavorabilità” delle attività, gli unici criteri cui si deve fare riferimento per la gestione delle domande di Telelavoro (nuove e rinnovi) sono quelli che discendono dalle previsioni contrattuali.
SMART WORK
Abbiamo lamentato la stasi, che ormai si protrae da mesi, nella concessione di nuove opportunità di lavoro in “Smart-Work” (o “Lavoro Agile”, secondo la nuova accezione normativa), nonché i ritardi nell’allargamento delle aree aziendali in cui questa modalità è applicabile. L’Azienda, nel ricordare che la gestione dello “Smart-Work” è stata da qualche mese accentrata in Capogruppo, ha affermato che il blocco attuale è determinato dalla necessità di uniformarsi alle nuove previsioni ed incombenze burocratiche stabilite dal recente Decreto Legislativo che norma il “Lavoro Agile” … sappiamo che così non è in quanto il blocco nella nostra azienda era arrivato ben prima della nuova normativa di legge. Questa particolare attenzione aziendale alla nuova normativa di legge non può bloccare la nostra positiva sperimentazione in materia e soprattutto deve riguardare anche previsioni contenute nello stesso Decreto concernenti la parità di trattamento economico e quindi anche l’erogazione dei ticket pasto, da noi più volte richiesta, nelle giornate di Smart-Work …l’elemento che ci lascia perplessi è che a nostra precisa richiesta l’Azienda non è riuscita a formalizzare tempistiche per l’estensione dello Smart Work ad altre aree di UBIS. Abbiamo ribadito che la nostra positiva esperienza aziendale in materia è ormai maturata da diversi anni (ricordiamo che siamo stati la prima azienda del Gruppo a sperimentare lo “Smart-Work”) e che occorre proseguire con celerità nel solco di quanto sviluppato nel percorso compiuto in UBIS allo scopo di soddisfare le forti aspettative dei/delle colleghe/i.
PROCUREMENT
A domanda specifica sulle voci di una possibile cessione del procurement da UBIS a Capogruppo ci è stato risposto ufficialmente dalle Risorse Umane, che al momento è in corso uno studio di fattibilità e che nessuna decisione è stata presa a nessun livello.
INDUADRAMENTI
Sulla scia degli accordi di gruppo, l’azienda è stata sollecitata nell’iniziare un confronto su un tema molto sentito dai colleghi/e. Una prima proposta aziendale dovrebbe pervenire entro metà novembre.
ESODI
A chiusura dei 4 piani di esodo firmati le uscite complessive su UBIS saranno di 631.
Nel pomeriggio poi si è svolto l’incontro con il CIO dell’area IT Commercial Banking in cui ci è stata fornita una panoramica dell’evoluzione dell’IT nel settore bancario e di alcuni progetti allo studio di cui vi terremo informati non appena avremo altri dettagli
Milano, 3 ottobre 2017
Le Segreterie di Coordinamento di UBIS S.C.p.A.
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UIL.C.A. – UniSiN
Riservata agli/alle iscritti/e Fabi del Gruppo UniCredit
|
Seconda tranche aumenti economici derivanti da CCNL
A partire dal mese di Ottobre 2017 decorre il secondo aumento derivante dall’ultimo rinnovo contrattuale.
Nella tabella sottostante riportiamo gli aumenti che i colleghi troveranno in busta paga, a partire dal cedolino di ottobre, in base al proprio inquadramento
AREE |
Stipendio Importo mensile per 13 mensilità |
Scatti di anzianità |
Ex. Ristrutt. Tabellare |
Aumento dal 01.10.2017 |
Quadri Direttivi 4° Livello 3° Livello 2° Livello 1° Livello |
4.272,56 3.626,69 3.236,67 3.049,00 |
95,31 95,31 41,55 41,55 |
14,30 14,30 7,99 7,99 |
47,70 40,49 36,14 34,04 |
3a Area Professionale 4° Livello 3° Livello 2° Livello 1° Livello |
2.686,90 2.492,45 2.354,74 2.234,11 |
41,55 41,55 41,55 41,55 |
7,99 7,99 7,99 7,99 |
30,00 27,83 26,29 24,94 |
2a Area Professionale 3° Livello 2° Livello 1° Livello |
2.100,32 2.019,92 1.965,34 |
35,57 29,07 29,07 |
6,83 5,59 5,59 |
23,45 22,55 21,94 |
1a Area Professionale Liv. Guardia Liv. Unico |
1.878,98 1.830,38 |
21,17 20,12 |
4,07 3,87 |
20,98 20,44 |
Livello retributivo di inserimento professionale 2.010,70 22,45
(assunti a far tempo dal 1° aprile 2015)
Livello retributivo di inserimento professionale 1,835,63 (*) 22,45
(in servizio al 31 marzo 2015)
(*) Le differenze rispetto agli assunti a far tempo dal 1° aprile 2015 sono assicurate tramite prestazioni del F.O.C. ai sensi dell’art. 32, comma 10, e del verbale di accordo 25 novembre 2015
Segreteria di Coordinamento FABI
Gruppo Unicredit
Quando si parla di personalità multipla, o meglio di “disturbo dissociativo dell’identità”, il pensiero corre alle innumerevoli rappresentazioni che di questo fenomeno danno cinema e letteratura.
Emblematico “Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr Hyde”.
Finora il campo di interesse culturale di tale disturbo è stato soprattutto quello letterario, cinematografico e musicale, ma si sta assistendo ad un’inaspettata evoluzione del fenomeno in ambito economico-finanziario.
La conferma di ciò è sotto gli occhi di tutti nei sintomi evidenti che anche Unicredit mostra.
Difficile spiegare infatti in altro modo il comportamento dell’azienda che, da un lato, richiama al raggiungimento dei risultati commerciali con un’insistenza esasperante ed in spregio a tutti gli accordi sulle politiche commerciali sottoscritti, e, dall’altra, continua ad esercitare un controllo interno altrettanto maniacale, ossessionata dall’ipotesi anche più remota e minima di rischio “reputazionale “.
È così che si assiste a quegli ”strani” e ormai sempre più frequenti “casi”.
Casi di lavoratori ai quali vengono suggerite operazioni creative che “tutti starebbero facendo perchè il budget DEVE essere consegnato” e che appena dopo sono intrattenuti sull’assoluta necessità di una stretta osservanza delle regole di compliance.
Casi di colleghi elogiati e citati come esempio per le innovative strategie commerciali adottate e che, al tempo stesso, sono destinatari di sanzioni disciplinari per quelle stesse, col senno di poi, non più brillanti iniziative. Casi che diventano davvero particolari, poi, quando si riscontra che la casistica sanzionata è ripetutamente la medesima, risultando perciò, perlomeno curioso, che più colleghi abbiano avuto singolarmente la stessa idea in una sorta di “trance commerciale” collettiva.
E’ ovvio che simili atteggiamenti aziendali non solo denotano a più livelli una managerialità del tutto approssimativa, ma anche l’incapacità di procedere con coerenza verso il raggiungimento degli obiettivi dichiarati.
Incapacità evidente anche nell’unica risposta concreta al grido di esasperazione della rete di fronte ad oggettive difficoltà nel raggiungimento dei risultati: il recupero del gap attraverso il semplice aumento del “passo” quotidiano, dello stesso collega in difficoltà o, in un guizzo di ingegno, del vicino di scrivania.
Come dire, semplicemente, “corri più forte” ad un corridore già in forte debito di ossigeno.
Non c’è che dire, un coaching davvero di alto livello.
Come spesso abbiamo ribadito, il raggiungimento del budget NON è un obbligo contrattuale del lavoratore/trice dipendente. Lo è invece, tassativamente, il rispetto delle regole al quale richiamiamo con estrema fermezza, anche alla luce dei recenti episodi sanzionatori che stanno avvelenando ancor più, se possibile, il clima aziendale.
Ricordiamo a tutti i Lavoratori che rispettare le regole “paga” con la tranquillità e la salvaguardia del proprio posto di lavoro, un prezzo ben più significativo di qualsiasi premio erogabile dal sistema incentivante.
L’invito a tutti i lavoratori e le lavoratrici è inoltre di denunciare, senza alcuna remora, ai propri rappresentanti sindacali tutte le situazioni di indebita pressione, inappropriata insistenza, eccessiva ed inutile ripetizione delle richieste oltre a qualsiasi altro comportamento non perfettamente rispondente ai dettami degli accordi vigenti così che possano essere portati, per gli opportuni provvedimenti del caso, all’attenzione sia degli appositi Comitati di Region che della Commissione Nazionale sulle Politiche Commerciali.
È infatti solo con il contributo, la determinazione e la coerenza di tutti, non solo nelle parole ma anche nei fatti, che i nuovi strumenti destinati alla tutela di lavoratori e lavoratrici e, conseguentemente anche dei clienti e del buon andamento della stessa azienda, potranno iniziare a svolgere il proprio ruolo, dando finalmente vita ad un processo concreto di cambiamento per il quale, come Organizzazioni Sindacali, abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare con estrema ed assoluta convinzione.
Milano, 25 settembre 2017
Segreterie di Coordinamento
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Ugl – Uilca – UniSin
UniCredit S.p.A.
Volantino unitario dopo il primo incontro (deludente) della Commissione Bilaterale Organizzazione del Lavoro
Dossier scuola – Corsi di Inglese gratuiti – Push to Open – Sloow Food – Buoni Pasto, novità – Numeri, Speciale settore – La vignetta di UNI-Inform
Vademecum sul Conto Welfare aggiornato ad Agosto 2017 – FAQ complete su tutti gli argomenti inerenti il conto Welfare divisi per aree tematiche
Numeri, speciale esodi, incontro di verifica – Progetto Fragibilità – Welfare voucher: come funzionano? – Centri estivi e conto welfare – Uni.C.A. a portata di Smartphone – HR Gate, i permessi non tornano