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Congresso FABI Unicredit S.p.A. – Mozione Conclusiva

Posted on 18 Febbraio 201519 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
Congresso FABI Unicredit S.p.A. – Mozione Conclusiva

MOZIONE CONCLUSIVA

Il Congresso delle Rsa FABI di Unicredit Spa, riunitosi in Roma nei giorni 17 e 18 febbraio 2015, ascoltata la relazione della Segreteria di Coordinamento sul lavoro svolto nel corso del mandato e le principali sfide che caratterizzeranno il prossimo futuro,

l’approva.

Il Congresso FABI Unicredit Spa auspica che, accantonando l’idea di risolvere la delicata situazione per il rinnovo del CCNL di categoria attraverso una deriva aziendalistica, Unicredit si faccia parte attiva nella rapida e positiva sottoscrizione del CCNL del Credito che, confermando l’attuale assetto delle relazioni industriali, rafforzando l’area contrattuale, riconoscendo la professionalità dei lavoratori bancari, garantisca il recupero dell’inflazione, e ponga solide e definite basi per affrontare le numerose questioni in sospeso in Azienda.

In particolare il Congresso FABI Unicredit Spa ritiene non sia più differibile, stante anche la complessità crescente dell’organizzazione aziendale, una definizione degli inquadramenti che sancisca la professionalità delle colleghe e dei colleghi in ogni settore della banca.

Il Congresso FABI Unicredit Spa ritiene sia quanto mai opportuno intervenire sul Welfare Aziendale, ricordando come l’attuale offerta sia stata unilateralmente decisa dall’Azienda. Le difficoltà alla fruizione e la limitatezza dell’offerta possono essere superate solo attraverso un lavoro congiunto con le Organizzazioni Sindacali. Analogo confronto si dovrà attivare per consolidare le cosiddette prassi, una modalità non più accettabile.

Persistono, denuncia il Congresso FABI Unicredit Spa, inaccettabili pressioni commerciali, che oltrepassando di gran lunga la soglia dei comprensibili stimoli all’attività commerciale, talvolta sfiorano i limiti delle norme di legge e sempre più spesso calpestano la dignità della persona.

La positività della soluzione definita per la prima fase del Piano Industriale 2015-18 è stata sancita dall’altissimo numero delle adesioni volontarie. Il principio della volontarietà, unitamente ad adeguati sostegni economici, dovrà caratterizzare anche la seconda fase, di imminente apertura.

Accordi che prevedono uscite volontarie di personale non possono che contemplare anche nuova occupazione, sottolinea il Congresso FABI Unicredit Spa, oltre che una sempre più efficiente organizzazione aziendale, evitando da una parte le patologiche carenze di organico che caratterizzano alcune aree, dall’altra superando ogni preclusione geografica per le nuove assunzioni.

In conclusione, il Congresso FABI Unicredit Spa, forte del riconoscimento delle sempre crescenti adesioni al nostro sindacato, che ci consolidano il primato di rappresentatività nel gruppo, si assume consapevolmente la responsabilità di garantire a tutte le lavoratrici ed i lavoratori di Unicredit Spa condizioni di lavoro sempre migliori.

Milano, 18 febbraio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi  UniCredit Spa

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Newsletter & Comunicati Retail

SILEONI AL CONGRESSO FABI UNICREDIT: “LA PARTITA SUL CONTRATTO È APERTA”

Posted on 17 Febbraio 201518 Febbraio 2015 By Claudio Voghera

Interviene il numero uno della FABI al Congresso della FABI Unicredit trattando il tema caldo del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Rassegna Stampa

CCNL: Riparte la trattativa

Posted on 16 Febbraio 201516 Febbraio 2015 By Claudio Voghera

Riservata agli iscritti Fabi Gruppo UniCredit

CONTRATTO, SILEONI ALLA STAMPA: “ABI SIA LEALE”

Così il leader della FABI commenta la riapertura della trattativa sul rinnovo del Contratto: “È positivo, ma ora confronto approfondito su numeri non taroccati”. Poi la frecciata: “In ABI c’è chi è più interessato a fare politica che a difendere banche”

IL SOLE 24 ORE sabato 14 febbraio 2015

Bancari, riparte la trattativa – Previsto un calendario serrato con altri tre incontri fino alla metà di marzo – LE REAZIONI – Sileoni (Fabi): serve un confronto leale ma in Abi c’è chi fa politica; Romani (Fiba): via le pregiudiziali; Megale (Fisac): vedremo gli sviluppi.

Il 20 febbraio, a Roma, Abi incontrerà i sindacati per riprendere le trattative sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro di 309mila bancari. La decisione è arrivata alla fine del Comitato per gli affari sindacali e del lavoro del 10 febbraio. L’incontro avverrà subito dopo l’esecutivo del 18 febbraio: un momento in cui si perfezionerà la linea anche alla luce delle ultime evoluzioni che hanno interessato il settore.

Di nuovo c’è che i tavoli non saranno più due, con sollievo di qualcuno che ha sempre considerato una inutile dispersione di energie i doppi incontri. La convocazione partita da Palazzo Altieri è unica: Fabi, Fiba, Fisac, Uilca, Dircredito, Sinfub, Ugl credito siederanno al tavolo insieme all’Unisin con cui hanno convocato e organizzato lo sciopero del 30 gennaio a cui ha aderito oltre il 90% dei bancari e che ha costretto le banche a chiudere il 95% degli sportelli. Finisce così la storia dei due tavoli che ha caratterizzato gli ultimi anni dei negoziati in Abi. Buon segno, vorrà dire che le energie saranno tutte concentrate in un unico negoziato con tutti i sindacati schierati insieme. E con l’auspicio che questo contratto si possa rinnovare. Nei piani, presentati o in fase di presentazione, alcuni istituti hanno già considerato anche gli oneri del contratto, tenendo conto della sola previsione inflattiva. Questo fa immaginare che almeno le banche stiano mettendo in conto che ci sarà un rinnovo del contratto. Sostenibilità però dovrà essere la parola d’ordine. E di questo il sindacato dovrà in qualche modo tenere conto.

La prima convocazione arriverà per il 20 febbraio, ma in Abi c’è già un calendario serrato che prevede, oltre a quello del prossimo venerdì, altri tre incontri, di qui alla metà di marzo.

«La riapertura della trattativa è un fatto positivo, ma ci aspettiamo che venga svolto un confronto leale e approfondito su numeri non taroccati, che tengano conto del recupero dell’inflazione», dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. «Non ci sono piaciuti alcuni atteggiamenti di certi esponenti dei gruppi bancari, che, all’interno del Comitato sindacale di Abi, nella riunione del 10 febbraio hanno continuato a esasperare i toni. Non ci spaventa né la possibilità di andare dal Governo né il ricatto della disapplicazione del contratto nazionale, che renderebbe il settore una jungla. Sappiamo chi sono i killer della contrattazione nazionale e chi, all’interno di Abi, rema contro per far saltare tutto. In Abi c’è chi è più interessato a fare politica che a difendere le banche che rappresenta».

Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil, considera la convocazione «un primo risultato, frutto della grande riuscita della mobilitazione e dello sciopero del 30 gennaio. Ora ci attendiamo che il 20 Abi si presenti superando le pregiudiziali di interventi su scatti e Tfr che avevano determinato la rottura precedente, dichiarando l’esplicita volontà di rinnovare il contratto entro il 31 marzo. In ogni caso, a chi nei gruppi immagina di ostacolare, complicare per evitare il decollo di una vera trattativa sappia che sta commettendo un errore madornale. Vedremo dagli sviluppi del 20 e sulla base di quanto emergerà valuteremo come proseguire». Giulio Romani, segretario generale della Fiba, è molto cauto e parte dal presupposto che «i sindacati vanno in Abi per verificare se siano state rimosse le pregiudiziali che hanno causato la rottura. Dopo di che se non ci saranno più potremo fare una trattativa e ci confronteremo nel merito sui temi». Per il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, «è un buon segnale per una fattiva ripresa delle trattative dopo la rottura di fine novembre 2014 e dopo il riuscitissimo sciopero.

Il grado di responsabilità dimostrato dal sindacato, in questi anni difficili e di crisi, dovrà essere ora ripetuto da Abi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei

CORRIERE DELLA SERA sabato 14 febbraio 2015

Bancari – L’Abi apre al nuovo contratto Venerdì vertice con i sindacati

Dopo lo sciopero del 30 gennaio riparte la trattativa sul contratto dei bancari Abi e sindacati della categoria si incontreranno il prossimo 20 febbraio Un mese e dieci giorni questo è il tempo a disposizione delle parti per trovare un accordo visto che Abi ha annunciato la disapplicazione del contratto a partire da aprile Sono numerose le categorie che da anni rimandano il rinnovo del contratto ma gli accordi scaduti restano comunque in vigore trasporto pubblico locale pubblico impiego Nel caso dei bancari invece oltre le colonne d’Ercole del 31 marzo il lavoro nel settore sarebbe disciplinato solo da leggi e accordi aziendali C’è chi all’interno di Abi fa politica invece di fare attività sindacale a vantaggio delle banche commenta Lando Sileoni a capo della Fabi il maggiore sindacato della categoria Rivelando un retro pensiero all’interno del sindacato Il dubbio cioè che un mancato accordo nella vertenza dei bancari possa fare gioco al governo interessato a regolare per legge i meccanismi della rappresentanza e a intervenire anche nelle dinamiche in panne della contrattazione. In questo scenario il sindacato vede sempre meno come risolutiva una mediazione del ministero del Lavoro, la soluzione del rebus al momento è affidata alle parti; principali nodi da sciogliere definizione dell’area contrattuale scatti di anzianità parametri per il calcolo del tfr E poi il valore del recupero del potere d’acquisto, 53 euro la proposta dell’Abi, 125 la richiesta dei sindacati. L’esecutivo dell’Abi si riunirà il prossimo 18 febbraio (RIPRODUZIONE RISERVATA)

Milano, 16 febbraio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi Gruppo UniCredit

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Rassegna Stampa

UBIS Torino: Comunicato su IPC

Posted on 13 Febbraio 201513 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
UBIS Torino: Comunicato su IPC

(DIS)MADE in UBIS !!!

Mercoledì 11 febbraio le OO.SS. del polo UBIS di Torino hanno incontrato i lavoratori dell’area Tesoreria, assemblea convocata dalle RR.SS.AA. locali post comunicazione aziendale del 2 febbraio della ripartenza del progetto International Process Consolidation (IPC), che prevede la riorganizzazione di alcune attività ed in particolare la totale dismissione del polo di Tesoreria di Torino.

L’assemblea ha visto la partecipazione della quasi totalità dei colleghi dell’area (oltre 70 i presenti su 83 colleghi complessivamente impiegati nell’area) a testimonianza di quanto sia sentito il problema sul polo.

Quello che è principalmente emerso dalla discussione in assemblea è la “navigazione a vista” che ormai ha preso piede nella nostra azienda … con l’intento (dichiarazioni aziendali di qualche tempo fa) di concentrare sui singoli poli lo stesso tipo di attività in modo tale da rendere gli stessi “specializzati”, si continuano a spostare lavorazioni a destra e a sinistra, in Italia e negli altri paesi dove UBIS è presente, riconvertendo di continuo i lavoratori e – TROPPO SPESSO per non dire SEMPRE – senza nemmeno che abbiano consolidato l’attività precedentemente acquisita. A volte addirittura accade che lavorazioni cedute da poco tempo tornino sul polo dal quale erano partite con evidente spreco di professionalità e risorse economiche.

Ci piacerebbe conoscere le “menti occulte” che partoriscono queste partite di giro di lavoratori per potergli ricordare che dietro ai numeri, che loro spostano senza colpo ferire, ci sono colleghi e colleghe con relativo carico di problemi ed aspirazioni e che, in un momento in cui queste sono già messe a dura prova da una vertenza sul rinnovo del CCNL che tarda a sbloccarsi, certe prese in giro potrebbero essere messe da parte ragionando un po’ di più prima prendere determinate decisioni.

I colleghi di Torino delle Tesorerie contestano principalmente il metodo utilizzato nei loro confronti … il top management ha preso in giro tutti quanti (middle management compreso) facendo sempre credere ai lavoratori dell’area che Torino fosse un polo di eccellenza … adesso l’intento è diventato chiaro a tutti … c’era la necessità di spremere questi colleghi fino all’ultima goccia, per poi, ad avvenuta (o quasi) stabilizzazione dell’attività, dover passare questa ad altri. Mettiamo in evidenza che nel periodo dicembre – settembre 2014 le Aree Professionali dell’area sono state chiamate ad oltre 1400 ore di straordinario … siamo in attesa dei tabulati dei mesi restanti ma sappiamo già a priori che questo numero è destinato ad aumentare vertiginosamente con il fine anno.

Le dichiarazioni aziendali, che leggiamo in risposta a domande dalle Segreterie di Coordinamento immediatamente poste per e-mail stante il blocco delle relazioni industriali, ci “confortano” (eufemismo) sul fatto che tutti questi movimenti non creano esuberi ma, in risposta a queste dichiarazioni, dobbiamo far notare due cose in particolare:

  1. Sul polo di Torino, allo stato attuale, resta un saldo negativo – tra il numero di lavoratori che cedono il lavoro e il numero di lavoratori che acquisiranno nuove lavorazioni – di 21 risorse che potrebbero diventare 25 in seguito alla, presumibile, prossima chiusura della Task Force di 4 persone che opera (da oltre un anno!) sui pignoramenti: lavoro destinato a passare totalmente da Roma in Romania (ennesima delocalizzazione).
  2. Il continuo spostamento di lavoratori da una attività ad un’altra provoca, prima di tutto, una precarietà professionale che non sarà mai colmata dalla formazione, almeno da quella fino ad ora fatta fare ai lavoratori.

Come OO.SS. ribadiamo ancora una volta con forza tutta la nostra contrarietà ad un progetto di cui non si capisce la vera natura e garantiamo ai lavoratori che vigileremo con attenzione sugli sviluppi futuri e sul processo di riallocazione delle risorse con la massima attenzione alle 21 (o 25) risorse a cui ancora non è stata destinata un’attività.

Ricordiamo a TUTTI i colleghi che per tutto il mese di febbraio, nel prosieguo delle agitazioni sulla vertenza del CCNL, è confermato lo SCIOPERO DEGLI STRAORDINARI, il cui calendario dei giorni in cui è possibile rifiutarsi di fornire prestazioni aggiuntive è appeso nelle bacheche sindacali del secondo e terzo piano (area caffè).

RR.SS.AA. UBIS POLO DI TORINO
DIRCREDITO – FABI – FIBA-CISL – UIL.C.A.

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Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

Comunicato FABI sulla dichiarazione dell’A.D. Ghizzoni

Posted on 12 Febbraio 201512 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
Comunicato FABI sulla dichiarazione dell’A.D. Ghizzoni

Riservata alle/agli iscritte/i Fabi del Gruppo UniCredit

Leggiamo della dichiarazione, sul Portale di Gruppo UniCredit, del nostro A.D. con somma gioia, grande sorpresa e meravigliata attenzione :

  • Somma gioia nel sapere che riesca a divertirsi di questi tempi, esercitando poi il mestiere sul campo, praticamente uno di noi;
  • Grande sorpresa nell’apprendere che si senta BANCARIO e non banchiere; niente, niente che sia rimasto impressionato, pure Lui, dall’ondata impetuosa  delle maglie Fabi alle manifestazioni del 30 gennaio!!!;
  • Meravigliata attenzione nel cogliere dalle sue esternazioni che, per quanto da noi ritenuto assiso e chiuso nell’eburnea Torre Meneghina, qualcosa “ eppur si muova “…. E ne tragga lieta contentezza.

La chiosa finale poi ci commuove nel profondo…., a Noi, Lavoratori Bancari davvero sul campo, chiede quali sensazioni proviamo….!!!

Parola ai Lavoratori Bancari

Noi, Lavoratori Bancari, siamo sul campo, siamo al lavoro, tutti i  giorni, con impegno, dedizione e professionalità; non ci siamo divertiti affatto in questi anni di crisi a far fronte, spesso lasciati soli, ad una clientela inferocita non solo per gli effetti sui loro depositi/investimenti della congiuntura economica, ma anche ed in particolare per le scelte dei top manager, improntate a logiche di speculazione e lontane dai territori, dalle famiglie e dalle imprese medio-piccole, la spina dorsale e l’identità del nostro meraviglioso, seppur disgraziato, Paese.

Noi, Lavoratori Bancari, siamo in lotta per il nostro Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro;

  • Contratto, perché per Noi è il Patto Sociale che lega Aziende e Lavoratori e garantisce Diritti e Doveri, ai quali, Noi Lavoratori Bancari, non ci siamo mai sottratti ( rifletta sulla Responsabilità assunta dai Lavoratori e dal Sindacato nell’affrontare i problemi e le conseguenti soluzioni adottate; su tutte il Fondo di Solidarietà ed il Fondo per l’Occupazione, da noi sostenuto e finanziato con decine di migliaia di giornate di Lavoro, mentre la resistenza dei top manager a versare ben il 4 % delle loro pingui retribuzioni ha rasentato l’indecenza morale);
  • Collettivo, perché per Noi il Bene Comune è la priorità, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno; contro il disgregante e becero disegno di Abi di dividere e   “balcanizzare” la Categoria;
  • Nazionale, perché per Noi l’identità del Lavoratore e la sua dignità sono una cosa sola; i contratti aziendali si reggono e si contemperano con il CCNL, non lo sostituiscono, né lo cancellano, né vengono meno per soddisfare un’assurda sete di “ localismo”;
  • Lavoro, perché per Noi il Lavoro Bancario ha un valore, una dignità, una PROFESSIONALITA’ che la spinta di Abi a rendere sempre più flessibile, sempre più precario, sempre più orientato al “ nuovo “ che avanza, SI APPALESA, IN MODO CHIARO ED INEQUIVOCABILE, COME L’INCAPACITA’ DEI BANCHIERI AD ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA’, AD AFFRONTARE IL CONFRONTO CON IL SINDACATO SU TUTTI GLI ASPETTI E GLI ARGOMENTI E A CONDIVIDERE UN PROGETTO SERIO ED ONESTO PER CONTRIBUIRE AL RILANCIO DELL’ITALIA.

Ci lasci coltivare il sogno, persino l’utopia, che Lei, finalmente sceso tra Noi e Bancario, saprà e vorrà cogliere gli elementi, da noi serenamente elencati, per fornire quel contributo positivo e propositivo a che il Dominus di Palazzo Altieri, se non abbandonata almeno mitigata l’insopportabile arroganza, incontri il Sindacato, con intenti e finalità costruttive, al fine di rinnovare il NOSTRO CONTRATTO DI LAVORO.

“ Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza ”

Che il Sommo Poeta ci perdoni e ci risparmi dalle fiamme degli Inferi.

Milano, 12 febbraio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi  Gruppo UniCredit

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

UBIS Roma: Comunicato unitario sul programma IPC

Posted on 12 Febbraio 201513 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
UBIS Roma: Comunicato unitario sul programma IPC

IPC un Programma…MADE IN UBIS ?

Il 10 febbraio u.s. si è svolta l’assemblea dei Lavoratori del polo di Roma coinvolti nel processo di riorganizzazione denominato International Process Consolidation.

L’assemblea numerosa e partecipata da parte dei Lavoratori ha posto in evidenza tutte le criticità di questo programma, che vede il trasferimento di attività tra i Poli e la delocalizzazione di parte di esse.

Molte le osservazioni scaturite nel corso delle riunione, che poniamo all’attenzione del Management di Ubis:

Questi processi di riorganizzazione sono il  frutto  delle riunioni fiume che il Top Management fa e pubblicizza sul portale dal titolo Made in Ubis ? ( processi che  a ns. parere rispondono  più alla logica  del Risiko ed  hanno come unico scopo far quadrare i numeri degli FTE’s e non quello di sviluppare di servizi di qualità per Unicredit SpA).

Se la parola professionalità ha ancora qualche valore nell’azienda UBIS, visto quanto  dichiarato dal dal Sig. Ronco, che in incontri precedenti aveva più volte affermato che l’attività Garnishments era  centrale per il polo di Roma e che la task force in Romania era solo temporanea….bene con il documento dello scorso 2 febbraio inviato dalle Relazioni Industriali abbiamo  compreso il valore di quelle parole…NULLE !!!

Quale esperto in processi di riorganizzazione ha trasferito “solo tre mesi fa “ Lavoratori della CQS ( attività ceduta alla Romania )  ai Pignoramenti per poi trasferirli ora alle Tesorerie ???

Chi progetta queste operazioni non pensa ai Lavoratori come persone, con una loro storia, con un loro passato professionale, ma li assimila a pacchi postali come tessere di un puzzle, con l’obiettivo di una riduzione dei costi…ad ogni costo, anche se questo mette a serio rischio l’attività svolta.

Chi ha fatto questa ennesima pensata ha valutato cosa comporta il trasferimento in Romania di un intero settore di attività, come i pignoramenti, che richiede una conoscenza specifica della materia legale ???

Ha valutato le conseguenze inevitabili dell’aver spezzato un ciclo funzionale lasciando, “ipotizziamo”, a Roma la fase a valle di firma e verifica. ???

A ns. parere, ma non siamo le ben remunerate società di consulenza, vedremo di nuovo aumentare l’arretrato ed il contenzioso.

Per non parlare dell’attività dei Crediti che ormai da tempo veniva gestita in modo efficace ed efficiente da parte dei Lavoratori del Polo, sempre per la logica di far quadrare i numeri , devono cedere la loro attività su Torino che cede le Tesorerie (  ed intanto nel trasferimento ci siamo persi 18 risorse, visto che veniva svolta da 85 persone ed a Roma arriva per 65 ) forse qualche ente UBIS l’ha perso per strada ?

Tanto con la dichiarazione che questi spostamenti non creano esuberi, vediamo che anno dopo anno le attività vengono trasferite , anzi delocalizzate. In un momento, in cui al contrario è necessario investire e creare occupazione nel ns. paese, grazie anche agli strumenti messi a disposizione  dal CCNL, vedi Fondo FOC. La ns. azienda va in controtendenza, creando una precarietà professionale tra i colleghi. Forse questa situazione, i Top Managers non la vivono, tanto tra un meeting e l’altro non hanno di queste preoccupazioni.

Il tutto in spregio di ogni forma di rispetto sulla situazione attuale delle relazioni industriali, che vedono una situazione di blocco degli incontri a causa dell’atteggiamento di totale chiusura dell’ABI nella fase di rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro.

Come prima risposta all’atteggiamento aziendale, ricordiamo a Tutti i Lavoratori che fino a fine mese è attivo lo sciopero dello straordinario, secondo la regolamentazione di settore, e chiediamo a TUTTI i Lavoratori di UBIS di aderire a questa forma di protesta.

Interesseremo le autorità competenti, per le valutazioni del caso nello spostamento di attività ed informazioni rilevanti sul processo dei pignoramenti al di fuori del perimetro nazionale.

Nelle prossime settimane valuteremo insieme ai Lavoratori tutte le iniziative a tutela della loro professionalità.

Roma,12 febbraio 2015

RR.SS.AA. UBIS POLO DI ROMA
DIRCREDITO – FABI -FIBA/CISL – SINFUB – UGL/CREDITO – UIL.CA

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Newsletter & Comunicati UCS S.c.p.A. (ex UBIS S.c.p.A.)

UCCMB: Comunicato unitario sulla cessione

Posted on 12 Febbraio 201513 Febbraio 2015 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento UCCMB

UCCMB: CESSIONE DEFINITA,
ORA L’INCONTRO CON I SINDACATI

Le rappresentanze aziendali di UCCMB a fronte della avvenuta sottoscrizione, nella notte di ieri, di un accordo tra Unicredit e Fortress che prevede:

  • la cessione ad affiliate di Fortress dell’intera partecipazione di Unicredit in UCCMB
  • i termini e le condizioni di un contratto strategico per la gestione dei crediti deteriorati attuali e futuri di piccola e media dimensione

confermano le forti riserve espresse fin da subito circa l’opportunità dell’operazione.

Le organizzazioni sindacali manifestano inoltre tutto il loro rammarico e disappunto sul fatto che proprio nel momento in cui si sta delineando una soluzione di Sistema per la gestione del credito deteriorato, Unicredit concluda in via privataun’operazione di simile portata. Questo fatto è sintomatico dell’incapacità, denunciata dai sindacati di settore anche nel corso del recente sciopero del 30 gennaio, delle banche italiane di “fare Sistema”.

A seguito delle mobilitazioni dei lavoratori e delle lavoratrici di UCCMB degli scorsi mesi Unicredit aveva garantito, all’indomani della definizione della cessione, un incontro coinvolgendo i due soggetti interessati dall’operazione, nel quale avrebbeillustrato ai rappresentanti sindacali i termini della stessa. Chiediamo:

  • che l’incontro venga svolto in tempi brevi
  • che vengano illustrati tutti i dettagli dell’operazione, sia quelli relativi alla cessione del pacchetto azionarioche quelli relativi alla cessione di un portafoglio di sofferenzee al “contratto strategico”
  • che vengano fin da subito fornite adeguategaranzie sul piano normativo, occupazionale e professionaledi lungo periodo per tutti i lavoratori coinvolti

Abbiamo in tal senso, d’accordo con le Segreterie di Gruppo, formalizzato a Unicredit una richiesta d’incontro.

Terremo prontamente informati le lavoratrici ed i lavoratori sugli sviluppi della vicenda, che viene seguita con estrema attenzione da parte delle Segreterie Nazionali delle scriventi organizzazioni e dalle relative delegazioni di Gruppo.

Verona, 12 febbraio 2015

Segreterie di Coordinamento UCCMB
Dircredito FABI FIBA/Cisl FISAC/Cgil UGL UILCA

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Informativa sul Piano Welfare 2015

Posted on 11 Febbraio 201511 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
Informativa sul Piano Welfare 2015

Riservata agli iscritti Fabi Gruppo UniCredit

Adesione al Piano Welfare 2015 – dal 9 febbraio e fino al 31 marzo 2015 – relativamente a :

  • sistema premiante/incentivante;
  • anticipo del termine di adesione per il contributo familiari disabili;
  • scadenze temporali per Contributo Figli 4 – 12 anni;
  • Strenna Natalizia.

In sintesi, i termini di adesione sono:

o       fino al 31 marzo 2015 per l’eventuale sistema premiante/incentivante (l’adesione avrà effetto qualora, a conclusione dei relativi processi aziendali, il/la collega sia concretamente destinatario del sistema premiante/incentivante;

o       fino al 31 maggio 2015 per il contributo figli 4-12 anni;

o       fino al 31 ottobre 2015 per la strenna natalizia (in tal caso l’importo sarà accreditato in Conto Welfare a gennaio 2016);

o       contestualmente all’invio della richiesta per il contributo familiari disabili; il termine ultimo (che è stato anticipato) è il 30 settembre 2015.

Cosa devi fare se intendi aderire al Piano?

–       vai in MY HR > Welfare e Benefit > Piano Welfare;

–       clicca su “Fai le tue scelte”;

–       inserisci nell’apposito campo il valore massimo cui si riferisce l’opzione;

–       conferma la tua adesione inserendo la password del Portale.

Fino al 31 marzo sei libero di inserire o modificare l’adesione, anche più volte, se hai cambiato idea.

Ti ricordiamo che attraverso il Piano Welfare 2015 è possibile chiedere rimborsi per spese sostenute nel 2015; al fine di fornirti un pronto riferimento per le tipologie di spese rimborsabili, ti invitiamo a consultare le FAQ e a visionare gli elenchi dei requisiti previsti per ogni tipologia, presenti all’interno delle specifiche sezioni del Piano (MY HR > Welfare e Benefit > Il Tuo Piano Welfare > Figli/Coniugi, Salute e Previdenza).

Ti ricordiamo infine che alla chiusura del Piano, prevista per il 27 novembre 2015 (ovvero – per coloro la cui cessazione intervenga nel corso del 2015 – alla data di cessazione), l’eventuale residuo del tuo Conto Welfare verrà automaticamente accreditato sulla tua posizione previdenziale a capitalizzazione individuale, solo se aperta a quel momento e in grado di ricevere questa tipologia di versamenti. L’importo non potrà in ogni caso essere liquidato, né in bollettino stipendio né in altra forma.

Milano, 11 febbraio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi Gruppo UniCredit

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Riunioni Open Day – denunciata l’azienda!

Posted on 9 Febbraio 2015 By Claudio Voghera

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

RIUNIONI OPEN DAY:
DENUNCIATA L’AZIENDA

Tra settembre e ottobre 2014 – come tutti ricordano – si tennero nelle agenzie numerosi incontri fuori orario di lavoro, convocati dall’azienda per l’illustrazione del nuovo modello organizzativo che sarebbe stato adottato a partire dal 1° novembre.

UniCredit rifiutò di considerare tali riunioni attività lavorativa aggiuntiva rispetto al normale orario di lavoro; di conseguenza ai colleghi che parteciparono non venne riconosciuta né la possibilità di recuperare quelle ore (aree professionali) né di autogestirle (quadri direttivi), il tutto in aperta violazione, a nostro avviso, del CCNL.

Pertanto nei giorni scorsi abbiamo provveduto a denunciare tale comportamento alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano.

Tale denuncia risponde all’esigenza di difendere i nostri diritti, tanto più in un momento in cui le nostre controparti, attraverso la disdetta del CCNL e la sua possibile disapplicazione, li stanno pesantemente mettendo in discussione.

Vi terremo informati sugli eventuali sviluppi della situazione.

Milano, 9 febbraio 2015

Le segreterie di coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Newsletter & Comunicati Retail

UBIS Roma: Comunicato unitario

Posted on 5 Febbraio 20159 Febbraio 2015 By Claudio Voghera
UBIS Roma: Comunicato unitario

INVERSIONE AD U…BIS

Inversione ad U: questo il nostro primo pensiero dopo avere ricevuto dalle Relazioni Industriali UBIS le comunicazioni in merito alla riorganizzazione del SEM e iPC 2015.

Già dalle prime scarne informazioni si evince infatti una totale retromarcia rispetto a quanto dichiarato nei mesi scorsi sui gruppi SEM (ex SOC) e Garnishment.

Abbiamo ancora nelle orecchie le iperboli dialettiche con cui l’Azienda, nel corso di incontri ufficiali con le scriventi RR.SS.AA. “garantiva” la centralità di questi due uffici sul polo di Roma. Garanzia brevissima: entrambi gli uffici verranno difatti “destrutturati”.

Le attività del SEM verranno date in gestione ad una società esterna, e questo comporterà la riallocazione di 17 lavoratori. E dal gruppo Garnishment 35 risorse verranno riallocate tra le PL Public Administration – Tesorerie e Centrale Rischi, proprio quando questo ufficio era finalmente e faticosamente riuscito a trovare un equilibrio, grazie al sacrificio dei lavoratori e alle puntuali denunce di queste OO.SS.

Viene da pensare che tanti dilettanti allo sbaraglio mandati a dirigere questi due gruppi fossero funzionali al loro futuro smantellamento.

Uno smantellamento messo in atto, guarda caso, proprio quando la vertenza sul CCNL ha di fatto interrotto le relazioni industriali.

Per questo ci sentiamo non solo di ringraziare tutti i colleghi che il 30 gennaio hanno scioperato e partecipato alla manifestazione, ma anche di ribadire loro, se ce ne fosse bisogno, che hanno fatto la scelta giusta: andiamo tutti insieme diritti per la nostra strada, senza le inversioni e le retromarce che lasciamo volentieri all’Azienda.

Ricordiamo, a tale proposito, che fino a fine febbraio è in vigore lo sciopero dello straordinario (secondo le “franchigie” di legge previste sulle astensioni dal lavoro).

Nei prossimi giorni indiremo le assemblee con i Lavoratori per illustrare il documento aziendale e decidere le iniziative del caso.

4-2-2014

RR.SS.AA. UBIS ROMA

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