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CCNL: Comunicato unitario incontro del 13/11/2014

Posted on 17 Novembre 201417 Novembre 2014 By Claudio Voghera
CCNL: Comunicato unitario incontro del 13/11/2014

COMUNICATO UNITARIO CCNL ABI

Nella giornata del 13 novembre si è tenuta la prevista riunione sul rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro. In apertura dell’incontro il Presidente del CASL Dr. Profumo ha ribadito per l’ennesima volta le posizioni complessive di ABI sul rinnovo del CCNL, estremamente distanti da quelle avanzate dalle OO.SS.; ABI ha dichiarato con nettezza che non intende affrontare il dettaglio dei temi del rinnovo (area contrattuale, orari, inquadramenti, perimetri contrattuali) senza prima aver verificato la disponibilità delle OO.SS. ad un intervento strutturale sulle voci del salario. ABI ha poi dichiarato grande preoccupazione circa i segnali prospettici del settore che, al di là dell’andamento di ogni singolo gruppo, restano altamente problematici. A fronte di ciò ha ribadito la disponibilità a riconoscere l’1,85% di inflazione, subordinandola però alla riduzione strutturale della retribuzione attraverso il superamento definitivo degli elementi automatici della retribuzione (automatismo e scatti di anzianità) ed alla modifica del calcolo del TFR. Eventuali ulteriori possibili recuperi sul piano salariale potrebbero avvenire solo in conseguenza di performance positive a livello di singola azienda nell’ambito del rafforzamento della contrattazione di II livello.

Le OO.SS. hanno fortemente contestato l’impostazione di ABI che, pur riconoscendo a fine triennio un adeguamento legato all’inflazione (ritenuto dalle OO.SS. insufficiente perché non considera il dovuto recupero del potere d’acquisto nel triennio), di fatto addirittura sottrae una consistente fetta di salario e, soprattutto in proiezione sulle fasce più giovani e sulle future assunzioni, incide pesantemente sulle prestazioni della previdenza, sia pubblica che complementare.

Se si dovesse per assurdo accettare l’impostazione di ABI sulla parte economica, si arriverebbe al paradosso che i lavoratori incasserebbero meno di quanto perderebbero per effetto del blocco degli scatti e del calcolo del TFR!

Le OO.SS. hanno inoltre evidenziato che i dati del terzo trimestre delle aziende del settore, riportati dalla stampa negli ultimi giorni, non possono affatto giustificare un intervento così dirompente mirato solo e soltanto sulla componente lavoro, quando i dati di redditività (anche considerando le dinamiche di accantonamenti e delle sofferenze) non lasciano prefigurare elementi di crisi strutturale così preoccupanti come quelli dichiarati da ABI solo sul tavolo della trattativa.

Le OO.SS. continuano a valutare non percorribile il negoziato e, come preannunciato, hanno convocato per la prossima settimana i propri Organismi per decidere i passi da intraprendere e da riportare alle Assemblee della categoria da organizzare al più presto.

Se l’ABI non cambierà radicalmente le sue posizioni, le OO.SS. metteranno in atto tutte le necessarie iniziative unitarie per la mobilitazione di Lavoratrici e Lavoratori, a partire dal blocco dei negoziati in Aziende e Gruppi sino alla proclamazione dello sciopero generale.

Nell’incontro programmato per il 25 novembre p.v., ABI dovrà dunque dimostrare, modificando radicalmente la propria impostazione, la reale volontà di realizzare un percorso comune che porti al rinnovo del CCNL e non alla sua completa destrutturazione.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Rassegna Stampa

Uni.C.A. – Campagna prevenzione 2014-2015

Posted on 12 Novembre 201412 Novembre 2014 By Claudio Voghera
Uni.C.A.  –  Campagna prevenzione 2014-2015

Riservata agli  iscritti Fabi del Gruppo UniCredit

Uni.C.A.  –  Campagna prevenzione 2014-2015

E’ partita lo scorso 3 novembre 2014 e terminerà a fine luglio 2015 la quinta campagna di prevenzione di Uni.C.A. che ricordiamo è completamente gratuita per le colleghe ed i colleghi in quanto interamente finanziata dalla nostra Cassa Assistenza con uno stanziamento in bilancio di cinque milioni di euro.

Alle prestazioni della nuova campagna, che differisce nell’impostazione rispetto alle precedenti ed è modulata secondo i nuovi protocolli delineati dal Comitato Scientifico, potranno accedere i titolari in servizio, in esodo o in pensione che abbiano compiuto 41 anni alla data di avvio (03/11/2014). I coniugi dei titolari potranno accedere a patto che siano anch’essi dipendenti, esodati o pensionati aderenti ad Uni.C.A. (ad esempio un/una collega destinatario della polizza “Standard” che abbia richiesto di essere inserito/a in quella del coniuge perché offre maggiori coperture). Sono esclusi i Dirigenti ed i relativi coniugi già destinatari di analoga iniziativa.

La nuova campagna è suddivisa in due fasi che prevedono due distinti accessi ravvicinati nel tempo alla struttura prescelta: nella fase 1 si svolgeranno tutti gli esami di laboratorio e dopo aver ricevuto gli esiti si potrà accedere alla fase 2 che prevede due visite specialistiche (cardiologica e oncologica) e la diagnostica per immagini.

Il dettaglio dei controlli ed i razionali medici alla base di quanto previsto dai protocolli di screening li trovate nella comunicazione del Comitato Scientifico disponibile nella sezione informativa del sito di Uni.C.A. e che alleghiamo per una pronta consultazione.

Non sfuggirà ai più attenti che il test sul PSA non è più presente nel protocollo previsto per i colleghi dai 51 ai 60 anni. Il tema è controverso: alcune associazioni americane lo raccomandano sopra i 50 anni mentre gli oncologi europei non lo raccomandano. Secondo un recente studio europeo sembrerebbe che vi sia un piccolo beneficio sopra i 60 anni, da qui l’inserimento del test per i colleghi ultra sessantenni. In ogni caso il problema non è quello dei costi, ma quello della sovra-diagnosi, ovvero riferito ai rischi fatti correre a causa dello screening a persone che non ne trarranno alcun beneficio.

Come accedere alle prestazioni

Per accedere alla campagna di prevenzione è necessario contattare e fissare un appuntamento presso una delle strutture convenzionate individuandola nell’elenco – in continuo aggiornamento – disponibile nell’area riservata del sito di Previmedical:  www.unica.previmedical.it – AREA ISCRITTI. I dipendenti in servizio possono accedere nell’area riservata anche dal Portale Unicredit seguendo il percorso: MY HR -> WELFARE E BENEFIT -> ASSISTENZA SANITARIA -> Il tuo Piano Sanitario.

Dopo aver fissato l’appuntamento per la fase 1 è necessario inserire la richiesta di preattivazione mediante l’apposita funzione (Prenotazione Ricoveri, visite ed esami in convenzione) presente nell’area riservata del sito di Previmedical o la funzione “Prenotazioni” dell’App Easy UniCA Sarà poi la struttura stessa a contattare l’assistita/o per fissare l’appuntamento per la fase 2 per la quale non è necessario inserire la preattivazione.

Ulteriori dettagliate informazioni le trovate nell’allegata “GUIDA ALL’ASSISTITO – CAMPAGNA PREVENZIONE 2014-2015”.

Milano, 11 novembre 2014  

SEGRETERIA DI COORDINAMENTO
FABI
GRUPPO UNICREDIT

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit, Uni.C.A.

La FABI contro l’aumento della tassazione dei Fondi Pensione e del TFR

Posted on 12 Novembre 201412 Novembre 2014 By Claudio Voghera
La FABI contro l’aumento della tassazione dei Fondi Pensione e del TFR

LA FABI CONTRO
L’AUMENTO DELLA TASSAZIONE DEI FONDI PENSIONE E DEL TFR
Penalizzati soprattutto i giovani e gli iscritti ai fondi pensione

La “legge di stabilità” attualmente in discussione in Parlamento prevede, al capitolo “Contrasto all’evasione e altre misure” (!!!), l’aumento della tassazione dei rendimenti dei fondi pensione, che passa dall’11,50% al 20%, oltretutto con decorrenza retroattiva dal 1/1/2014.
Inoltre, fra le altre misure, prevede l’istituzione di un “periodo sperimentale” per la scelta del versamento del TFR immediatamente in busta paga, con scelta irrevocabile da parte del lavoratore da effettuare nei primi mesi del 2015 e valida fino al termine dello stesso periodo fissato al 30/6/2018.
Il giudizio della FABI sulle norme in parola, tralasciando quello sulla manovra nel suo complesso, corrisponde ad una bocciatura delle stesse, motivata e certamente né aprioristica né ideologica.
Alle dichiarazioni infatti, continue e reiterate, circa la necessità, soprattutto da parte dei più giovani, di provvedere per tempo a costruire un “secondo pilastro” previdenziale e circa la necessità di riaprire il “cantiere” dell’agevolazione e della diffusione delle forme di previdenza integrative a quella pubblica, finisce invece per corrispondere un aumento della tassazione delle stesse che contraddice la credibilità di ogni affermazione del legislatore in merito e diminuisce significativamente la capacità di accumulo dei risparmi previdenziali!
Ad una nostra stima, infatti, l’impatto medio su un lavoratore già iscritto ad un fondo pensione corrisponde all’importo medio di un’altra imposta quale la TASI! Insomma, trattasi di una “mini‐patrimoniale” che grava proprio sulle generazioni che più hanno bisogno di costruirsi un “secondo pilastro” pensionistico e, proprio per questo, tanto più odiosa!
Infine, riteniamo di fare cosa utile e necessaria, mettere in guardia circa il fatto che la scelta di versare il TFR in busta paga provocherebbe, qualora le norme in vigore non venissero modificate, effetti fiscalmente gravosi ed iniqui sui lavoratori che optassero per tale scelta:

  • In primo luogo la tassazione del TFR (che oggi sconta generalmente un’aliquota che va dal 23 al 26%), andrebbe invece a sommarsi ai redditi ordinari generando una tassazione molto più gravosa (per redditi medi impiegatizi attorno al 40%) oltre agli effetti indiretti su Assegni familiari, ISEE, tassazione dei premi di produttività, ecc.).
  • Inoltre, un lavoratore iscritto ad un fondo pensione post 28/4/1993 finirebbe per perdere, sempre se le norme attuali non venissero modificate, anche il versamento del contributo aziendale al fondo pensione (ricordiamo che l’adesione ai fondi pensione dei “nuovi iscritti” prevede come condizione il versamento del 100% del TFR).

Da tutto quanto sopra detto si evince quindi che l’insieme delle norme della manovra in discussione in Parlamento, per la parte relativa alla previdenza complementare, non siano affatto frutto di scelte meditate e lungimiranti bensì figlie della necessità di “fare cassa” per trovare copertura ad altre poste. Scelta legittima ma che “mangia il futuro” dei giovani e “tradisce” proprio i lavoratori che hanno creduto nella necessità di investire risorse al fine di riequilibrare l’impoverimento della pensione pubblica!
Perché invece vengono bloccate da anni iniziative quali la “busta arancione” ossia l’invio a tutti i lavoratori della previsione della propria pensione futura? Forse per “nascondere la testa sotto la sabbia” ed evitare di rendere pubbliche pensioni con percentuali dal 50% dell’ultimo reddito fino a scendere al 30% per le categorie più svantaggiate (autonomi, precari, ecc.)?
Costruire future generazioni di poveri, attraverso il drenaggio di ulteriori imposte da spendere oggi, non corrisponde alla sensibilità della FABI e non intendiamo avallare tale tipo di manovra. Anzi, pur nell’ambito di un contesto difficile, continueremo a spendere le nostre forze a favore invece di un riequilibrio delle norme, che privilegi la lungimiranza e la solidarietà generazionale!
Roma, 12 novembre 2014

COORDINAMENTO NAZIONALE GIOVANI

DIPARTIMENTO NAZIONALE WELFARE

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Rassegna Stampa

Previdenza Complementare – Contribuzione volontaria aggiuntiva

Posted on 11 Novembre 201412 Novembre 2014 By Claudio Voghera
Previdenza Complementare  – Contribuzione volontaria aggiuntiva

Riservata agli  iscritti Fabi del Gruppo UniCredit

Fondi di Previdenza Complementare del Gruppo UniCredit

Contribuzione volontaria aggiuntiva

Ciascun iscritto a forme previdenziali complementari a capitalizzazione individuale, può variare la contribuzione a proprio carico – ferma l’eventuale misura minima prevista statutariamente – effettuando versamenti volontari aggiuntivi sulla propria posizione previdenziale individuale utilizzando la seguente funzione:

Aggiornamento propria contribuzione fondo

Le funzioni sono altresì fruibili dagli iscritti a forme pensionistiche (o a sezioni di forme pensio-nistiche) a prestazione definita purchè abbiano provveduto ad accendere (anche) una posizione a capitalizzazione individuale mediante il conferimento del TFR maturando (nella apposita se-zione delle stesse forme oppure nel Fondo Pensione di Gruppo).

La contribuzione volontaria aggiuntiva rappresenta un’opportunità nella realizzazione del piano di previdenza complementare di ciascuno, sia per l’incremento del “risparmio previdenziale” che per i vantaggi di natura fiscale.

A questo proposito, si tenga conto che nel computo della deducibilità fiscale annuale (al presente, max € 5.164,57) rientrano, cumulandosi, la contribuzione a carico della azienda e quella a carico dell’iscritto (il TFR è escluso), indifferentemente se effettuata tramite percentuale dell’imponibile (INPS o TFR) ovvero mediante somme una tantum.

Al fine di una corretta scelta nell’individuazione della percentuale da indicare, va tenuto conto dell’eventuale importo totale e/o residuale del Conto Welfare oggetto di accredito automatico sulla tua posizione a Previdenza Complementare con l’obiettivo di ottimizzare il vantaggio di deducibilità fiscale, di cui sopra.

La funzione è disponibile annualmente nel corso del mese di novembre ( variazione da effettuarsi pertanto entro e non oltre il 30/11/2014) con le seguenti modalità:

  • scelta di una percentuale a valere sull’imponibile retributivo del proprio fondo complementare . Tale percentuale si aggiungerà a quella già versata da ciascun iscritto al singolo fondo pensione a capitalizzazione individuale, affluendovi con la stessa cadenza temporale;
  • effetto 1 gennaio dell’anno successivo; la data decorrenza dei nuovi contributi sarà quindi dal 01/01/2015;
  • può essere variata in aumento o in diminuzione fermo il limite minimo eventualmente previsto dallo Statuto/Regolamento del singolo fondo pensione.

Per effettuare la modifica, si proceda come indicato di seguito:

MY HR > WELFARE E BENEFIT > PREVIDENZA COMPLEMENTARE – LE TUE SCELTE – VARIAZIONE CONTRIBUTIVA INDIVIDUALE > AGGIORNAMENTO PROPRIA CONTRIBUZIONE AL FONDO.

E’ importante tenere presente che per alcune operazioni sono previste specifiche scadenze. Qui di seguito a solo titolo di esempio ne indichiamo alcune tra le più ricorrenti relative ad alcuni fondi pensione:

Quali fondi

Controllo le scadenze per: Quando Come
Fondi a capitalizzazione individuale variare l’aliquota di contribuzione mese di novembre vai alla sezione:
“Le tue scelte > Variazione contributiva”

come sopra riportato

conferire un importo una tantum mese di maggio
dichiarare i contributi non dedotti entro il 31 dicembre vai alla sezione:
“Le tue scelte > Variazione dati e altre operazioni dispositive”
Fondo di Gruppo – Sezione II e Fondo Banca di Roma – gestione a contribuzione variare la scelta di investimento
– Fondo di Gruppo mese di giugno vai alla sezione:
“Le tue scelte > Variazione scelte di investimento”
– Fondo Banca di Roma entro il 15 novembre vai al sito web del fondo
Fondo di Gruppo
Sezione I
richiedere, in assenza dei requisiti indicati nello Statuto e dopo la cessazione del servizio, la liquidazione, il trasferimento, la pensione anticipata o l’eventuale riscatto di periodi non coperti da contribuzione entro due mesi dalla cessazione del servizio Verifica quanto indicato nello Statuto (art. 23) in tema di prestazioni in assenza di requisiti

Milano, 11 novembre 2014

SEGRETERIA DI COORDINAMENTO
FABI
GRUPPO UNICREDIT

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Rinnovo dei contratti di lavoro a part –time

Posted on 11 Novembre 201412 Novembre 2014 By Claudio Voghera
Rinnovo dei contratti di lavoro a part –time

Riservata agli/alle iscritti/e Fabi del Gruppo UniCredit

Rinnovo dei contratti di lavoro a part –time

Ricordiamo a tutte le/i colleghe/i che :

  • le richieste di rinnovo dei part-time con scadenza nel primo semestre dell’anno prossimo ( 01/01/2015 -30/06/2015);
  • le nuove domande di part time;
  • le modifiche degli stessi;

dovranno essere inserite tramite portale entro il 30 novembre 2014, per essere considerate utili ai fini della graduatoria del 31/12/2014.

Evidenziamo come, nel rispetto degli impegni assunti con l’Accordo 28 giugno 2014, siano state accolte dall’azienda circa 45 domande giacenti delle circa 400 ancora pendenti ai primi di giugno; rassicurandoci circa l’effettività dell’impegno aziendale a proseguire l’opera di concessioni di nuovi part time.

I Rappresentanti sindacali Fabi, cui fate riferimento, sono a Vostra disposizione per eventuali chiarimenti.

Bologna, 10 novembre 2014

Segreteria di Coordinamento
FABI
Gruppo UniCredit

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Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

UCCMB: Comunicato incontro del 7 novembre 2014

Posted on 10 Novembre 2014 By Claudio Voghera

Segreterie di Gruppo Unicredit  – Segreterie di Coordinamento/RSA UCCMB

UCCMB: SI APRIRA’ CONFRONTO SULLE RICADUTE DELLA CESSIONE

In occasione dell’apertura del confronto sulla cessione di un ramo d’azienda di UCCMB, abbiamo rappresentato ad Unicredit la necessità di affrontare anche il tema più ampio e complesso della cessione di proprietà, ribadendo l’eccellenza delle professionalità presenti in UCCMB e manifestando ancora una volta la nostra netta contrarietà all’operazione, acuita dalla perplessità circa il valore industriale della stessa e l’affidabilità del soggetto con cui ora si sta procedendo con una trattativa in esclusiva.

L’Azienda non è entrata nel merito dell’operazione di cessione, non essendoci ad oggi elementi sostanziali diversi da quelli ormai ben noti tramite le notizie di stampa, ma ci ha tenuto a spiegare che l’obiettivo è consolidare una posizione di leadership del mercato con un partner in grado di gestire l’operatività (Prelios) e un investitore intenzionato a investire sul mercato nazionale (Fortress).

In ogni caso, ricordando l’approccio che ha sempre caratterizzato le diverse operazioni fatte nel passato, l’Azienda ha  manifestato la propria disponibilità ad aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni condivise per gestire al meglio le ricadute sui colleghi coinvolti dalla cessione, superando le rigidità precedenti, pur ribadendo che tale confronto, nel caso di cambiamento di proprietà, non sarebbe dovuto  non essendo imposto dalle norme contrattuali e di legge.

Abbiamo ribadito con forte determinazione quanto contenuto in un precedente  comunicato e nella nostra lettera aperta all’Amministratore Delegato del 1 agosto 2014,  che devono essere previste garanzie occupazionali (tanto più forti vista la delicata situazione attuale di Prelios), l’applicazione del contratto del credito e la piena salvaguardia dei trattamenti economici e normativi, compreso il welfare applicato nel Gruppo.

L’Azienda ha ribadito, e su questo non possiamo che essere d’accordo, che l’unico soggetto che riconosce come interlocutore è il Sindacato. Le azioni intraprese e quelle che si renderanno necessarie devono avere l’unico scopo di rafforzare il ruolo delle Organizzazioni Sindacali, per condurre al meglio una trattativa finalizzata esclusivamente a perseguire gli interessi di tutti i lavoratori e le lavoratrici coinvolte.

L’incontro odierno era stato convocato anche per l’apertura della procedura di confronto a seguito della cessione dei rami d’azienda “business no-core ex Aspra Finance” di UCCMB e “portafoglio immobiliare riferibile all’operatività ex Capitalia” di UCCMI ad UniCredit Spa. E’ stato precisato che tale operazione  è autonoma ed indipendente  rispetto alla cessione di proprietà.

Come annunciato nella lettera inviata lo scorso 31 ottobre, l’Azienda conferma che il trasferimento coinvolge 34 dipendenti UCCMB e 2 UCCMI, identificati tra coloro che si occupano di:

  • gestione attività di Workout Banca;
  • gestione di attività amministrativo/contabili all’interno della struttura Special Credit Administration;
  • legali per la gestione delle cause passive trasferite;
  • attività amministrativo/contabile connessa alla gestione dei partitari crediti per l’espletamento degli adempimenti obbligatori.

I criteri attraverso i quali verranno identificati/e i colleghi e le colleghe coinvolti, parte degli uffici adibiti a tali mansioni che svolgono attività connessa ai portafogli succitati, sono: la prevalenza delle attività svolte e la professionalità. Da parte sindacale abbiamo sottolineato con forza che i criteri di identificazione delle persone dovranno essere estremamente rigorosi e abbiamo proposto di fare riferimento a documenti antecedenti le procedure, certi e accessibili a tutti per superare ogni remora circa trattamenti di favore a chicchessia. Abbiamo richiesto che la data di riferimento sia l’organigramma del 18 settembre scorso.

Abbiamo convenuto che il confronto sulla cessione del ramo d’azienda prosegua nei prossimi giorni, riservandoci di valutarne tutti gli aspetti. Abbiamo ritenuto prematuro iniziare subito le trattative sulle ricadute della cessione di proprietà contando su di un ripensamento e, comunque, attendere che vengano meglio definiti i termini della stessa, sollecitando che in questa fase ancora fluida gli interessi e le tutele dei lavoratori e delle lavoratrici di UCCMB costituiscano uno degli elementi cardine della trattativa tra cedente e potenziale cessionario sul quale è necessario pervenire ad una definizione sostenibile.

Le lotte e la determinazione dei Lavoratori e delle Lavoratrici hanno consentito l’avvio del confronto sul trasferimento di ramo d’azienda e  la conquista di un tavolo di confronto sulla più delicata partita delle garanzie ai lavoratori in caso di cessione di proprietà, superando le resistenze aziendali delle scorse settimane. E’ assolutamente importante mantenere elevata l’attenzione sul prosieguo delle trattative di Unicredit per la cessione di UCCMB, proseguendo nel confronto con l’Azienda, alla quale abbiamo per altro chiesto di essere tempestivamente informati tempo per tempo sugli sviluppi.

Le assemblee che si svolgeranno la prossima settimana saranno un importante momento di confronto con tutte le lavoratrici ed i lavoratori di UCCMB, per confermare la massima determinazione di tutte le strutture sindacali nel perseguire gli obiettivi condivisi.

Milano, 7 novembre 2014

Le Segreterie di Coordinamento/RSA UCCMB

Le Segreterie di Gruppo Unicredit

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

CCNL ABI: Comunicato Segreterie Nazionali

Posted on 7 Novembre 20147 Novembre 2014 By Claudio Voghera

COMUNICATO UNITARIO

Nella giornata del 5 novembre si è tenuta la prevista riunione sul rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.

In apertura le Organizzazioni Sindacali hanno espresso la propria negativa valutazione sui contenuti del documento di ABI, che sancisce l’enorme distanza tra le posizioni delle Parti e che riassume il tentativo di controparte di destrutturare il Contratto Nazionale di Lavoro.

Per le organizzazioni sindacali, in particolare, non può assolutamente proporsi un negoziato se ABI persevera nell’attacco all’area contrattuale, che deve poter garantire le dovute tutele occupazionali nel settore, e se insiste nel non prevedere affatto alcun riconoscimento che tuteli il recupero del reale potere d’acquisto del salario pensando di intervenire strutturalmente su elementi retributivi come gli scatti di anzianità. Elementi questi ribaditi nel corso dell’incontro dalla Delegazione ABI, guidata dal Presidente del CASL Dr. Profumo, che ha dichiarato la volontà di controparte di intervenire sul CCNL per contenere il costo del lavoro anche attraverso il blocco delle sue dinamiche automatiche di incremento, sia a livello nazionale che aziendale.

Unitariamente, le Organizzazioni Sindacali, hanno respinto questa impostazione evidenziando la necessità, per poter proseguire il negoziato, di unconfronto senza pregiudiziali e di una complessiva e dettagliata articolazione delle posizioni di controparte a partire da alcuni accenni di cambio impostazione della stessa ABI sul tema dei due livelli contrattuali; entro il prossimo incontro che si terrà, come già programmato, il 13 novembre p.v., si verificherà così se e come poter far vivere il negoziato, mi surandone la reale percorribilità nel rispetto dei contenuti della nostra piattaforma.

Le Organizzazioni Sindacali, hanno già convocato, per la settimana successiva a quella dell’incontro, i propri Organismi Dirigenti per valutare lo stato del negoziato e, se ABI non dovesse modificare sensibilmente la propria impostazione di fondo e le sue articolazioni, prefigurare il coinvolgimento di tutta la categoria mettendo in campo tutte le iniziative, a partire dalle a ssemblee di Lavoratrici e Lavoratori e non escludendo mobilitazioni unitarie, necessarie per conquistare il nuovo contratto di lavoro.


LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Evidenza, Rassegna Stampa

Gruppo: Comunicato unitario inerente l’incontro del 30 ottobre in tema di verifiche ex Accordo 28 giugno 2014

Posted on 6 Novembre 20147 Novembre 2014 By Claudio Voghera
Gruppo: Comunicato unitario inerente l’incontro del 30 ottobre in tema di verifiche ex Accordo 28 giugno 2014

Segreterie di Gruppo Unicredit

OBIETTIVO ADESIONI SFIORATO,
AL VIA LE PRIME ASSUNZIONI

Si è svolto lo scorso 30 ottobre il previsto incontro di verifica sulla fase di adesione volontaria al piano di Esodi incentivati previsto nell’Accordo del 28 giugno 2014 sulla gestione delle ricadute del Piano Industriale.

Le adesioni volontarie hanno sfiorato l’obiettivo: sono stati 2383 FTE su 2390 i colleghi aventi diritto al pensionamento entro il 31 dicembre 2018 che hanno aderito al Piano, circa il 99,7%. Ciò significa che la procedura di licenziamento collettivo ai sensi della Legge 223 sarà attivata per i pochi colleghi non aderenti.

Le opzioni aggiuntive hanno raccolto un elevato consenso e sono state scelte dal 68% degli aderenti: il 40% la riduzione di una giornata la settimana, l’8% la riduzione a 25 ore settimanali e il 20% la sospensione delle prestazione lavorativa. La distribuzione delle soluzioni, seppur diversa dalle previsioni, è sostanzialmente equilibrata e la disponibilità del Fondo consente di accettare tutte le richieste.

Anche le iniziative collaterali, volte ad aumentare la platea di coloro che possono uscire entro la vigenza del Piano, si sono rilevate utili: tra gli invalidi/totalizzati sono state raccolte 123 adesioni FTE su una platea di 135 e le “donne optanti” sono risultate 20, il doppio delle previsioni. Per quest’ultima casistica, l’Azienda ha confermato l’accettazione di tutte le richieste ed ha previsto, raccogliendo una nostra sollecitazione, la possibilità di mantenere aperta tale opzione collegandola al riscatto laurea e a casistiche analoghe, come sotto specificato. In tali casi si sommano il 100% degli incentivi previsti per “l’opzione donna” a quelli previsti per il riscatto. E’ stato quindi convenuto di prorogare sino al 30 novembre 2014 i termini di raccolta delle adesioni per le donne optanti.

Il grande interesse suscitato per le possibilità di agevolazioni al riscatto delle laurea, nonché le numerose segnalazioni da parte delle OOSS di situazioni diverse rispetto alla previsione, sono state recepite in un nuovo verbale che prevede, oltre al riscatto della laurea, nuove casistiche:

  • riscatti di periodi di aspettativa con assenza o copertura parziale di contribuzione previdenziale pubblica (purchè in costanza di rapporto di lavoro, come anno sabbatico, congedo parentale non retribuito, ecc.);
  • riscatto periodi di lavoro in cui non risultano contributi (casi di evasione contributiva);
  • ricongiunzione onerosa di periodi di lavoro coperti da enti diversi.

In questi casi abbiamo introdotto alcune clausole per ottimizzare, anche in caso di riscatti di brevi periodi, i benefici economici, tenendo conto che é già prevista la decurtazione al 50% dell’incentivo.

In ogni caso il contributo aziendale non potrà superare i 4 anni e dovrà essere prima formulata una manifestazione d’interesse, riservandosi la Banca di accogliere le richieste compatibilmente con le disponibilità economiche, garantendo comunque il coinvolgimento del Sindacato laddove si trattasse di identificare criteri di priorità. Per realizzare quanto sopra si è convenuto di prorogare i termini per la raccolta della manifestazione d’interesse dal 15 dicembre 2014 al 28 febbraio 2015.

Tutte queste nuove iniziative sono funzionali a ridurre il numero delle persone che potrebbero essere coinvolte nella seconda fase, confermata per la seconda metà del prossimo anno, ricordando che l’Azienda ha già identificato in 2700 FTE le persone che dovrebbero essere interessate.

L’aver sostanzialmente raggiunto l’obiettivo dei primi 2400 ci consente di sciogliere le riserve in termini di erogazione/versamento in c/welfare del Premio Straordinario Una Tantum, nonché di attivare le previste assunzioni e stabilizzazioni, cosa che abbiamo sollecitato e formalizzato nel Verbale d’Incontro.

Ma l’Accordo prevedeva anche altre iniziative, di cui oggi abbiamo chiesto conto:

  • in merito ai part time, il trend di concessione è proseguito, riducendo le domande giacenti del 10%, confermando l’impegno aziendale a non ridurre le concessioni a fronte delle uscite previste;
  • la multipolarità ha consentito di reimpiegare in loco parte degli esuberi, grazie
    anche alla creazione di Contact Center in 6 region;
  • prosegue l’internalizzazione di attività, pari, a detta dell’Azienda, a circa 250 FTE;
  • la fruizione delle ferie prosegue, determinando la riduzione degli accantonamenti a bilancio per tale posta.

Abbiamo anche richiesto di conoscere il dato dell’andamento dei costi non del personale, in particolare delle consulenze, rispetto al quale l’Azienda si è riservata di approfondire in un prossimo incontro.

Discorso a parte merita la questione della banca delle ore e degli altri permessi (quali i riposi compensativi e permessi a recupero). L’Azienda ha dichiarato l’impossibilità di approntare tutte le necessarie modifiche alla procedura in tempi rapidi adeguandola ai contenuti dell’accordo ma che non ci saranno forzature circa la fruizione da qui a fine anno. Da parte nostra abbiamo chiarito con forza che non accetteremo che i Lavoratori e le Lavoratrici possano perdere le ore confluite in “banca delle ore” a vario titolo a causa di forzature interpretative o disfunzioni procedurali imputabili all’Azienda. Ribadiamo l’importanza che ogni comportamento di responsabili dissonante rispetto a queste indicazioni ci deve essere prontamente segnalato.

Abbiamo inoltre sollecitato un documento esplicativo, corredato da tabelle esemplificative, che l’Azienda si era da tempo impegnata a consegnarci, in merito alla monetizzazione del 35°, essendoci un gran numero di casistiche che fanno riferimento a norme vecchie ormai di decine d’anni per aziende non più esistenti.

Sostanzialmente l’incontro di verifica ha avuto un esito positivo.

Le residue mancate adesioni potrebbero ulteriormente ridursi alla luce di alcune soluzioni identificate con il Verbale di Intesa sottoscritto il 30 ottobre agevolando ulteriori adesioni volontarie alle stesse condizioni di tutti gli altri, rendendo, in tal modo, assolutamente residuale il ricorso alla legge 223/91.

In questa delicata fase abbiamo confermato che, attraverso il dialogo ed il confronto, si possono risolvere anche le questioni più delicate. Confidiamo che ciò che sta accadendo nella nostra Azienda sia di buon auspicio per una trattativa sul Contratto Nazionale che appare sempre più complessa a causa delle inaccettabili posizioni assunte dall’ABI.

Milano, 4 novembre 2014

Le Segreterie di Gruppo UniCredit
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub UglCredito UilCa

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Gruppo Unicredit

Unicredit: Comunicato unitario sulla riorganizzazione

Posted on 4 Novembre 20145 Novembre 2014 By Claudio Voghera
Unicredit: Comunicato unitario sulla riorganizzazione

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

3 NOVEMBRE 2014:
PARTITA UNA RIORGANIZZAZIONE
PIENA DI INCOGNITE!

Concluse le riunioni a livello di Region, il 29 ottobre è ripreso a livello centrale il confronto previsto dal CCNL sulla riorganizzazione della rete commerciale.
Dagli incontri in Region e dal contatto diretto con i lavoratori erano emerse una serie di criticità sul nuovo modello e la necessità che fosse fatta maggiore chiarezza sui nuovi ruoli professionali e su alcuni delicati aspetti della nuova organizzazione del lavoro.
Nel confronto con l’azienda si è partiti dalla persistente opacità che avvolge il nuovo modello organizzativo agli occhi dei colleghi: la grande mole di normativa che è stata rilasciata solo a pochi giorni dalla partenza non ne ha sicuramente facilitato la comprensione. Come pure appare poco comprensibile il perché le “job description “ dei nuovi ruoli professionali (il chi fa che cosa e con quali limiti) siano state rese disponibili a portale, come ci ha anticipato durante la riunione l’azienda, solo dal 3 novembre, giorno della partenza del nuovo modello.
La banca stessa, peraltro, ha ammesso che, stante la complessità di questa riorganizzazione, la data di avvio non porterà con sé l’assetto definitivo dell’organizzazione del lavoro: nelle sue previsioni saranno sicuramente necessari interventi di aggiustamento del modello e di revisione in progress della stessa normativa. Anche per questi motivi, sebbene formalmente la procedura si sia chiusa con la fine di ottobre, la direzione si è resa disponibile a continuare il confronto anche oltre i termini ed in qualsiasi momento le parti lo ritenessero necessario.
Sempre per la complessità di questa fase e a seguito di analoghi interventi fatti dalle OO.SS. nelle precedenti riorganizzazioni, l’azienda ha ritenuto di aumentare i tempi della consegna rischi che si protrarranno sino al 27 febbraio 2015.

Rispetto alle criticità emerse in periferia in merito alla organizzazione del lavoro e alle applicazioni disomogenee tra Region e Region, l’ Azienda ha ribadito che:

  • il modello è unico per tutta UniCredit Spa, anche se deve essere adattato a realtà organizzative diverse tra loro. Alla nostra domanda circa i criteri di classificazione dei distretti, è stato semplicemente risposto che distretti complessi prevedono il VDD, mentre in quelli meno complessi questa figura non è presente;
  • il nuovo modello, che è parte integrante del Piano Industriale, si caratterizza per una forte flessibilità del lavoro, condizione che consentirebbe il sostanziale mantenimento dell’attuale rete distributiva a patto di un contenimento dei costi operativi e di un rilancio della redditività.

Poiché nelle Region erano emerse interpretazioni distoniche, disomogenee tra loro, e comunque poco chiare, sulle attività e sull’utilizzo di un gran numero di nuove figure professionali, abbiamo ribadito che la flessibilità non può equivalere alla deregolamentazione del Contratto nazionale, alla opacità su incarichi e responsabilità o all’utilizzo discrezionale di giorno in giorno del singolo collega. Su tale impostazione la banca ha dichiarato di convenire.

Riportiamo, di seguito, i punti approfonditi durante l’incontro:

  • il Rod avrà facoltà creditizie e di prezzo nelle misure previste per gli ex CSC (non potrà in ogni caso firmare atti quali mutui come da qualcuno sollevato);
  • l’Addetto Rod è solo un profilo abilitativo del consulente; il numero di addetti rod per distretto è individuato in base alla mole di lavoro. Altre attività potranno essere assegnate in caso di non saturazione della loro giornata lavorativa;
  • i Consulenti First, qualora esercitino l’attività fuori sede, dovranno farlo, così come da tempo sta avvenendo al Private, nell’ambito delle previsioni di legge, che abbiamo convenuto di approfondire ulteriormente. L’azienda si farà carico, comunque, di intrattenerli sui limiti e le modalità di esercizio del loro mandato, anche in merito alla tenuta/conservazione dei documenti relativi all’attività fuori sede, stante la responsabilità personale in capo al collega;
  • per quanto riguarda i Consulenti Personal Investimenti/Finanziamenti, l’azienda ha dichiarato che non può essere escluso, ferme le competenze necessarie e l’adibizione principale ad uno dei due ruoli, un utilizzo promiscuo su ambedue gli ambiti di attività.

Sono stati poi affrontati i principali temi inerenti il corretto rispetto delle norme contrattuali rispetto ai quali l’azienda ha affermato che:

  • la mobilità del personale all’interno del distretto verrà gestita in base a quanto previsto dal CCNL per le “ missioni”;
  • anche l’indennità di rischio verrà gestita in base alle norme del CCNL;
  • il consulente/cassiere in forza ad una filiale cash light percepirà l’indennità prevista per cinque ore; nel caso il pomeriggio prestasse attività di cassa in altra filiale (obiettivo aziendale dichiarato sarebbe quello che nel pomeriggio si dedicasse alla attività commerciale) percepirà l’indennità “saltuaria” in ragione all’intera adibizione di cassa nella giornata;
  • sul rifiuto da parte sindacale di accettare eventuali interpretazioni contrattuali degli sportelli cash less o cash light quali sportelli ad “operatività ridotta” (con conseguenze al ribasso sul sistema degli inquadramenti nazionale o di quello da costruire a livello aziendale), l’azienda si è riservata di fare approfondimenti;

Si sono successivamente affrontati alcuni specifici aspetti dell’organizzazione del lavoro come di seguito riportato:

  • su uno dei temi più delicati che derivano da questa riorganizzazione, quello del rapporto tra il concetto di delega ad operare e responsabilità soggettive, è prevista la discrezionalità, per chi è nel ruolo di DDD, DDA, ROD, di rilasciare eventuali deleghe. Secondo l’azienda è delegabile la sola attività, ma non la responsabilità che rimarrebbe invece in capo al delegante. Abbiamo richiesto che venga fornito un quadro di tutti i possibili deleganti, delle materie delegabili e dei possibili delegati;
  • potranno essere conferiti poteri di rappresentanza dell’istituto verso terzi anche alle aree professionali;
  • la distinzione tra Agenzia e Sportello Commerciale non si baserebbe unicamente sul numero dei lavoratori presenti (più o meno 3), ma su una serie di elementi, tra cui il Mol (la soglia sarebbe di 800.000 euro). L’azienda non ha acconsentito a fornirci il cd. “sizing” delle agenzie, cioè il dimensionamento ottimale, che è cosa diversa dall’organico effettivo;
  • la gestione degli ATM nei 200 negozi finanziari first sarà in capo ad un consulente presente in loco. Nei negozi in cui questa figura non fosse presente, il servizio sarà garantito da un service esterno o dal consulente di una agenzia vicina. I problemi di sicurezza che si determinerebbero in questo secondo caso dovranno essere, a nostro avviso, oggetto di approfondimenti per poterli risolvere preventivamente;
  • in merito alla circolare con la quale non si prevede più la doppia firma per la contazione in caso di invio al service del contante, la banca si è riservata di fare approfondimenti con le competenti strutture e di riaffrontare il tema, anche questo legato alla sicurezza, in un incontro successivo;
  • l’entrata delle agenzie del pegno nelle Aree Commerciali garantirebbe, per l’azienda, maggiori possibilità di circolarità di personale all’interno dell’Area stessa, escluso ovviamente il personale con professionalità caratteristica (es. estimatori).

Le valutazioni che come OO.SS. sentiamo di poter rassegnare, a conclusione di questa fase del confronto e a poche ore dall’avvenuto avvio ufficiale, è che la riorganizzazione porta con sé una serie di questioni irrisolte che creeranno difficoltà certe ai colleghi, soprattutto per la persistente indeterminatezza dei contenuti dei ruoli, delle responsabilità e dei poteri assegnati.

Intendiamo contrastare il rischio che, in queste condizioni, vengano affidati incarichi ai colleghi in modo estemporaneo, senza la necessaria formazione e con un eccesso di fungibilità di mansioni.

Risulta poi inaccettabile che rimanga nella assoluta discrezionalità del singolo DDD concedere o meno le deleghe operative al Responsabile Commerciale: questa modalità presuppone, infatti, un assioma per noi altrettanto inaccettabile secondo cui questa figura non è equiparabile al DDA. Se così fosse, quasi la metà della rete distributiva risulterebbe del tutto priva della presenza fisica di un preposto.

Su questi aspetti riprenderemo a confrontarci con la azienda e vi terremo informati.

Per concludere, in merito al contenzioso sorto intorno al non riconoscimento delle ore dedicate alle riunioni “Open day” quale attività aggiuntiva, non avendo riscontrato alcun ripensamento da parte della azienda, informiamo che stiamo predisponendo l’iter che porta alla denuncia di quanto accaduto alle istituzioni competenti.

Milano, 4 novembre 2014

Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa
Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UilCa

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Evidenza, Newsletter & Comunicati Retail

UCCMB: Comunicato delle Segreterie di Coordinamento

Posted on 3 Novembre 20144 Novembre 2014 By Claudio Voghera

NO ALLE “SCHINDLER’S LISTS”!!!!

Non bastavano le preoccupazioni, per le/i lavoratrici/lavoratori di UCCMB, legate al proprio futuro professionale ed occupazionale; la quasi totalità di noi deve vedersi anche sbeffeggiata!!

Apprendiamo, infatti, in queste ore che l’Azienda sta mettendo in atto strategie elusive alle regole del Job Market (da mesi dichiarato bloccato per evidenti motivi legati alla cessione) per spostare alcune risorse “benevise” e collocarle in strutture destinate al passaggio in Holding con la cessione del Ramo d’Azienda, già deliberata dai rispettivi CDA e per la quale siamo in attesa dell’apertura della procedura ex art. 17.

Questi spostamenti, che per la quasi totalità coinvolgono risorse dedicate alla gestione e che avvengono attingendo a strutture che non evidenziano certo eccedenze di “manodopera” – anzi, i colleghi sono già vessati da portafogli gravosi – non hanno alcuna logica organizzativa ma, evidentemente, hanno il solo obiettivo di “salvaguardare” il futuro lavorativo di risorse che “stanno particolarmente a cuore a qualcuno”.

E’ un comportamento inaccettabile!

A questo punto, ci aspettiamo che l’Azienda spieghi le logiche (se esistono), a noi oscure, di questa iniziativa e chiarisca se la possibilità di scegliere se passare in Holding o seguire il destino di UCCMB post cessione sia una prerogativa riconosciuta a tutte/i le/i lavoratrici/lavoratori di UCCMB oppure CONTINUA ad essere un odioso privilegio concesso a pochi!

31 ottobre 2014

Le Segreterie di Coordinamento di UCCMB
Dircredito – FABI – FIBA/Cisl – FISAC/Cgil – UILCA – UGL Credito

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