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Tag: ABI

CONTRATTO, PRIMI PASSI AVANTI DI ABI NELLA TRATTATIVA

Posted on 30 Marzo 201530 Marzo 2015 By Claudio Voghera
CONTRATTO, PRIMI PASSI AVANTI DI ABI NELLA TRATTATIVA

Il commento di Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, a margine dell’incontro che si è svolto oggi in ABI e che ha riaperto la trattativa sul Contratto Nazionale dei 309mila bancari italiani

Rassegna Stampa

ABI: Riprese le trattative per il rinnovo del CCNL

Posted on 30 Marzo 201530 Marzo 2015 By Claudio Voghera
ABI: Riprese le trattative per il rinnovo del CCNL

ROMA, LI  30 marzo 2015

ABI – Riprese le trattative per il rinnovo del CCNL

Oggi, sono riprese le trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, dopo la convocazione delle parti pervenuta da ABI.

Il Presidente del CASL Alessandro Profumo, riprendendo gli elementi rimasti in sospeso dalla precedente riunione ha espresso una posizione sui quelli che ABI ha definito elementi qualificanti del possibile contratto nazionale.

In particolare, il Presidente Profumo ha ricordato:

• La riconferma del FOC per la creazione di posti di lavoro e l’integrazione delle prestazioni emergenziali, anche con la costituzione di una piattaforma per il ricollocamento di eventuali future eccedenze di personale all’interno del settore;

• La contrazione della riduzione del salario di ingresso dall’attuale 18% al 10 per cento;

• Il mantenimento delle prerogative del personale in servizio anche in occasione di riforme organizzative che prevedono il passaggio di dipendenti ad organizzazioni aziendali diverse da quelle di provenienza;

• Il ritiro delle richieste sul superamento dell’attuale assetto dell’Area contrattuale e per l’allargamento delle attività alle quali si applicano i contratti complementari;

• La conferma che il tema degli inquadramenti non è esclusivamente economico ma piuttosto organizzativo, rimandando la discussione a livello aziendale e di gruppo ma programmando sin da subito un cantiere di lavoro a livello nazionale, mentre rimane per ABI imprescindibile una maggiore fungibilità dei quadri direttivi.

L’ABI ha inoltre confermato la disponibilità a ragionare sulla parte economica ma solo sulla base di un allungamento della durata del contratto.

In apertura della riunione Lando Maria Sileoni, ha ribadito l’intenzione di voler fare il contratto in sede sindacale, nella consapevolezza che tutte le banche hanno la percezione delle importanti trasformazioni che interesseranno il settore.

In questo ambito, le risposte dell’Abi configurano un passo avanti nella gestione congiunta delle conseguenze delle modifiche del settore sull’occupazione, a partire dalla costituzione di una piattaforma bilaterale per la difesa e la ricollocazione degli eventuali esuberi che si dovessero produrre nella banche e nei gruppi bancari.

La conferma dell’area contrattuale ‐ ha ribadito Sileoni ‐ rimane per noi un fatto imprescindibile e anche le politiche di insourcing, possono costituire un elemento di difesa e rafforzamento della stessa.

Ci sono poi argomenti che il sindacato intende regolamentare e, tra questi, quelli delle pressioni commerciali e della conciliazione tra tempi di lavoro e di vita, oltre a risposte concrete sul tema del modello di banca e dei nuovi lavori utili per la difesa della categoria.

La riunione con ABI riprenderà domani 31 marzo alle ore 12.

Cordiali saluti.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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Evidenza, Rassegna Stampa

CCNL INTERROTTE LE TRATTATIVE, RIPRENDE LA MOBILITAZIONE

Posted on 24 Marzo 201524 Marzo 2015 By Claudio Voghera

CONTRATTO NAZIONALE ABI

INTERROTTE LE TRATTATIVE
RIPRENDE LA MOBILITAZIONE

Nell’incontro che si è tenuto ieri, le OO.SS. hanno deciso unitariamente, alla ripresa dei lavori, di stigmatizzare alla controparte l’assoluta contrarietà alle posizioni fin qui rappresentate da ABI, e soprattutto su quanto emerso dall’ultimo Comitato Esecutivo dell’ABI stessa.

1. La denuncia di fondo è stata riferita al fatto che un confronto vero non è mai decollato soprattutto a causa del macigno messo dalle banche, fin dall’inizio, sul tavolo di trattativa, costituito dalla volontà di raggiungere l’obiettivo di destrutturazione del CCNL in funzione esclusiva della riduzione dei costi.

2. Dopo due giornate di sciopero, che si sono rese necessarie proprio per l’impostazione rigida e inaccettabile che ABI ha determinato fin dal settembre 2013, non può essere oggi ipotizzabile una soluzione di mediazione sulle pervicaci posizioni di ABI.

3. La riforma delle popolari e l’avvio di processi di aggregazioni/ristrutturazioni non è pensabile che si gestisca senza il CCNL, o con un CCNL svuotato e depotenziato.

4. Mai come questa volta ABI ha forzato per portare la discussione ed il confronto esclusivamente sulle proprie posizioni, e non sulla Piattaforma sindacale e sul documento del Nuovo Modello di Banca al Servizio del Paese (ostinatamente rifiutato nel confronto da ABI).

A seguire le OO.SS. hanno rappresentato nuovamente in maniera sintetica le proprie priorità:

  1. Un patto di sistema per la tutela occupazionale e il lavoro per i giovani;
  2. Intangibilità dell’area contrattuale;
  3. Recupero dell’inflazione;
  4. Modello di banca, nuovi mestieri e nuove professionalità;
  5. Tutele sulle ricadute conseguenti alla nuova normativa sul lavoro.

Le controproposte del CASL sono state:

  • Rinuncia a modificare l’Area Contrattuale (ritirando l’ultima proposta sui contratti complementari).
  • Nuova normativa sul lavoro: disponibilità a formalizzare la volontà di utilizzo non distorto della norma.
  • Salario di inserimento: Riduzione del gap attuale dal -18% al -10%.
  • Fondo Emergenziale: disponibilità per uno strumento che favorisca la ricollocazione dei lavoratori.
  • Inquadramenti: disponibilità di un ulteriore approfondimento sull’impianto proposto il 5 marzo con un generico “importante” rimando di confronto a livello di azienda/gruppo e proposta di fungibilità tra Aree (QD1/IV l 3 A) stabilita a livello nazionale.
  • Parte economica: proposta di aumento di 80 euro, che assorbe però l’aumento determinato degli scatti di anzianità e comprensivo dell’allungamento della valenza del contratto di sei mesi (nuova scadenza 31 dicembre 2017). Riproposizione della base di calcolo del TFR su stipendio, scatti ed ex ristrutturazione tabellare. Tutte queste misure, che andrebbero per ABI a compensare la tenuta dell’Area Contrattuale, di fatto sono superiori all’aumento proposto di 80 euro; questa proposta quindi comporterebbe in realtà la restituzione di parte del salario da parte dei lavoratori, configurando il paradosso che per ABI questi dovrebbero sostanzialmente finanziarsi il rinnovo del Contratto Nazionale.

Le OO.SS. hanno valutato inaccettabile l’insieme delle proposte di ABI, considerato come un atto di rottura unilaterale da parte delle banche e si è dunque interrotta la trattativa.

Questa posizione di ABI si configura come un vero e proprio attacco all’istituto della contrattazione collettiva nazionale, la cui disapplicazione minacciata dalle banche, costituirebbe il primo caso in Italia e potrebbe determinare un pericoloso precedente per tutto il mondo del lavoro.

Le Segreterie Nazionali del Credito si oppongono quindi con forza a questo progetto e, come già avvenuto nelle manifestazioni del 30 gennaio 2015, saranno forti del sostegno delle Organizzazioni confederali nazionali.

Le Segreterie Nazionali unitarie, riunitesi oggi a seguito dell’interruzione delle trattative, hanno ribadito gli obiettivi comuni sopra identificati e deciso la mobilitazione della categoria da attuarsi attraverso le seguenti iniziative:

  1. Programmazione delle assemblee dei lavoratori e delle lavoratrici;
  2. Proclamazione di due giornate di sciopero nazionale con date da definire e blocco delle prestazioni straordinarie;
  3. Programmazione di una grande manifestazione nazionale in difesa del contratto collettivo nazionale di lavoro;
  4. Allargamento della conflittualità alle aziende e ai gruppi bancari e conferma del blocco delle relazioni sindacali ad ogni livello.

Inoltre, di fronte alla disapplicazione contrattuale minacciata da ABI, le Segreterie Nazionali intraprenderanno tutte le iniziative, anche legali, a tutela della categoria.

Roma, 24 marzo 2015

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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Rassegna Stampa

ABI: Trattative per il rinnovo del CCNL

Posted on 5 Marzo 20156 Marzo 2015 By Claudio Voghera
ABI: Trattative per il rinnovo del CCNL

Roma, li 5 marzo 2015

Sono proseguiti in data odierna gli incontri in ABI per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

L’ABI ha presentato il suo progetto di riforma dell’attuale sistema di inquadramenti che, partendo dal problema del consistente addensamento di personale nei livelli retributivi più elevati, presuppone un elevato livello di fungibilità del personale ed una radicale revisione.

L’attuale impianto, secondo ABI, non è più coerente con l’ organizzazione del lavoro: il sistema dovrebbe essere riconsiderato in maniera profonda e la disciplina nazionale andrebbe rivista da 13 a 6 livelli di inquadramento così suddivisi:

Area Manageriale, attuali 4 livelli dei Quadri Direttivi da trasformarsi in 2 soli livelli (5.o e 6.o nuovo livello), con livello retributivo QD3 e QD1, con l’eliminazione dei Ruoli Chiave e, per entrambi, erogazione di assegno ad personam per le differenze retributive;

Area Operativa, attuali 4 livelli della 3.a Area Professionale, con livello retributivo da definire a livello nazionale;

Area Esecutiva, attuali 5 livelli della 2.a e 1.a Area Professionale, con livello retributivo da definire a livello nazionale.

Secondo la visione della controparte, il CCNL dovrebbe stabilire i principi generali di appartenenza alle Aree di cui sopra, mentre la definizione dei contenuti professionali dei nuovi livelli, andrebbe successivamente demandata alla contrattazione aziendale o di gruppo.

Anche il trattamento economico in caso di adibizione del dipendente a mansioni superiori, secondo ABI, dovrebbe essere riconsiderato nel senso di un consistente allungamento del tempo utile per aver diritto all’integrazione salariale.

Il Segretario Generale Lando Sileoni ‐ a nome di tutte le organizzazioni sindacali ‐ ha sottolineato come, anche sugli inquadramenti, l’intenzione dell’ABI sia di tutta evidenza solo quella di rallentare ‐ quando non eliminare ‐ la dinamica economica derivante dalla contrattazione nazionale.

L’ABI ha risposto che la ristrutturazione del sistema degli inquadramenti non risponde a logiche di riduzione di costo ma a necessità organizzative e che le valutazioni sui costi andranno fatte solo al termine della trattativa e tenendo conto delle sfavorevoli condizioni di mercato.

Il sindacato ha chiarito di non avere intenzione di arrivare alla scadenza del 31 marzo con la logica dell’ultima spiaggia, del prendere o lasciare, e come ad oggi la valutazione sullo stato della discussione sia ancora negativa.

Vi manterremo informati sullo sviuppo della trattativa, tenendo conto che le prossime riunioni sono state programmate per il 10 e per il 13 marzo (anziché il 12 come precedentemente previsto).

Cordiali saluti.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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Rassegna Stampa
CAE
Comitato Aziendale Europeo

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